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Speriamo…

…che serva a qualcosa. Tasse, imposte, bolli, IVA, imu. Speriamo che la manovra da 30 miliardi proposta dal governo serva ad evitare la bancarotta.

Per il futuro, il recupero economico, l'uscita dalla crisi e la riduzione della disoccupazione credo che ci vorrà ancora molto tempo e soprattutto tante altre manovre…

Almeno Monti ha dato il buon esempio rinunciando allo stipendio: beh, non risolverà il problema, ma meglio di niente…!

Scandalo Padovano: unipd.it

Ieri io e la moglie abbiamo cercato di trovare qualche informazione sul sito dell'Università di Padova e ci siamo trovati di fronte ad una desolazione incredibile: siti non funzionanti, pagine obsolete (in stile e contenuti), informazioni impossibili da reperire, mancanza di traduzione in Inglese, e chi più ne ha più ne metta.
Ora, so benissimo che a tanti non interessa niente del sito dell'Università di Padova, ma ho l'impressione che questo andamento potrebbe non essere molto diverso in altre Università. Resta il fatto che il sito dell'ateneo Patavino fa piangere i sassi.

Per questo motivo ieri, in uno slancio di frustrazione, buona volontà e speranza, ho preparato questa mail per il Rettore dell'Università, da spedire in CC anche ai direttori di Facoltà e ai webmaster dei siti incriminati.
Non l'ho spedita perché la moglie mi ha detto che "non serve a niente".

Secondo voi potrebbe servire? Si? No? Non gliene frega niente? Devo spedirla ad un giornale? Lascio perdere?

 
Egregio Rettore,
Le invio questa mail per esprimere il mio disappunto per le carenze e la pessima qualità dei siti internet dell'Università di Padova.

Alla ricerca di informazioni su corsi di Laurea presso la mia università (si, sono un Laureato e Dottorato uscito da Unipd), mi ritrovo di fronte ad una serie di siti internet che definire indecente è un complimento.
Noto che dal 1998, mio anno di immatricolazione, ad oggi Luglio 2011 il sito non è migliorato in qualità e in funzionalità.
Le vorrei pertanto mostrare una serie di casi veramente pietosi:

Sito del complesso Biologico: nonostante le notizie "possano" essere state aggiornate recentemente, constato con dispiacere che la presentazione e l'accessibilità sono rimaste indietro di circa 15 anni. E' assolutamente obsoleto e perfino fastidioso da vedere.

Sito del gruppo del Prof. S. Piccolo (famoso in tutto il mondo, e con pubblicazioni da fare invidia a chiunque): una bellissima pagina bianca. Ottima pubblicità per chi volesse fare un dottorato in quel gruppo.

– Il sito di un certo Prof. Cordella (non me ne voglia, ma non lo conosco): nemmeno la pagina bianca questa volta, ma un errore.

– Dal sito del dipartimento di Biologia, la prego di provare a cliccare sul link per il sito di Scienze MM.FF.NN.: niente da fare. Sarà perché il link è cambiato e nessuno ha aggiornato il sito?

– Il sito di Medicina Veterinaria è un piccolo miracolo: è apparentemente disponibile in ben quattro lingue. La prego di provare a selezionare lo spagnolo o il francese. Sulla destra può notare una bellissima colonna con una serie di voci duplicate (un esercizio di stile esilarante) quasi completamente in Italiano. Cliccando sulle voci non c'è niente di tradotto nella lingua selezionata all'inizio: pagine in costruzione, pagine mancanti, etc. 
Ma l'importante è dire che conosciamo le lingue.

– Giurisprudenza, alla pagina del Corso di Laurea in Consulente del Lavoro: cliccando su "Ricerca OFF.F precedenti" non si giunge a nulla, ennesima pagina mancante. Errore? Problema? Aggiornamento dimenticato? Non è dato sapere.

– Il sito della Facoltà di Agraria, una volta selezionato l'Inglese, spesso continua a presentare contenuti in Italiano.

– Il sito della Facoltà di Ingegneria è stranamente decente. Decente, non bello. Esiste in versione Inglese e "pare" che funzioni mediamente bene. Certo, alcuni ritocchi estetici per renderlo più appetibile e aggiornato agli standard attuali non farebbero male.

– Il sito di Medicina, oltre a mancare totalmente di una versione Inglese, è davvero poco fruibile. Un esempio pratico? La pagina delle immatricolazioni è aggiornata al 2008 e ovviamente seguendo il link per le preimmatricolazioni e immatricolazioni ci si trova al solito errore di pagina mancante (certo capisco, è del 2008, ma togliamolo allora, no?).

– Il sito di Informatica è sopra la media. Bello stile, semplice, lineare, relativamente moderno…. potrebbe essere quasi preso come esempio per l'intera infrastruttura di ateneo, se non fosse che i contenuti in Inglese non ci sono nonostante sia possibile scegliere di visitare le pagine anche in questa lingua.

Continuo, quindi, a constatare con amarezza che la maggior parte dei siti delle diverse facoltà sono esclusivamente in Italiano e, quando esistono in Inglese, sono tradotti male o non completamente. Capisco perché sia difficile per gli stranieri venire in Italia a studiare (gli svantaggi sono anche altri, vedasi stipendi bassi e borse di studio inadeguate, ma questo è un altro problema).

Per trovare i problemi dei siti suddetti ho perso circa 30 minuti cliccando a caso. Non oso immaginare cosa potrebbe accadere impegnandosi un po'…

Insomma, l'Università di Padova è una delle più antiche al mondo e mi pare che l'infrastruttura on-line sia altrettanto antica. Siamo nel 2011, non più nel 1998 quando Internet non era ancora nelle case degli Italiani. Sono passati 13 anni e sarebbe il caso di cambiare un po' la situazione, con un sito nuovo, l'uso corretto dell'Inglese e con l'uso dello stesso stile per tutti i siti delle diverse Facoltà, in modo che sia chiaro ed evidente che fanno parte della stessa struttura e della stessa Università.

Le porto come esempio il sito del Politecnico Federale di Losanna (Svizzera) dove attualmente lavoro.
Pulito, moderno, facile da consultare, in Francese ed Inglese. E le diverse "Facoltà" qui adottano tutte lo stesso stile:

Un altro esempio il sito dell'Università del Wisconsin-Madison (USA) dove sono stato per un anno: questo adotta stili diversi per differenti dipartimenti, ma comunque è decisamente più moderno e funzionale del "nostro".

Per restare in patria potremmo sempre "imitare" lo stile della Sapienza di Roma.
Relativamente al passo con i tempi e con linee guida ben definite per tutti: Medicina, Giurisprudenza, Architettura.

Insomma, se i "webmaster" nominati in fondo ai siti dell'ateneo di Padova vengono correntemente pagati, che facciano il loro lavoro (che non si limita ad "aggiornare" i contenuti)! Se quello non è il loro lavoro, la prego, assuma una decina di laureati tra Informatica e Lingue che sono sicuro sapranno cavarsela decentemente per rifare il sito dell'Università di Padova.
Sono consapevole dei continui tagli alle Università e capisco che probabilmente rifare i siti internet non sia una priorità… d'altro canto non lo è stato negli ultimi 13 anni.
Però da quel che ricordo c'era la possibilità per studenti di lavorare all'università facendo quelle che una volta si chiamavano "30 150 ore": biblioteca, aule informatiche, segreterie, etc. 
Se ancora ci fosse questa opportunità, perché non impiegare alcuni ragazzi per rifare il sito? Non basteranno 30 ore… magari ci vorranno sei mesi o un anno, ma sarebbe sempre meglio di adesso, no?

Cordiali saluti,
un ex-studente dell'Università di Padova.

Vacanze estive per studenti e…

Qualche giorno fa Bossi ha fatto il famoso "discorso di Pontida", quello che secondo i giornalisti avrebbe distrutto il governo, il paese, guerra, fiamme, inferno e chi più ne ha più ne metta.
"Curiosi" io e la moglie abbiamo ascoltato in TV un po' di questo discorso, finché non ci siamo stancati di sentire le farneticazioni di Bossi e abbiamo cambiato canale.
Poi, al telegiornale, abbiamo appreso che tutto si è risolto in un nulla di fatto, solo parole, parole e ancora parole al vento come sempre nei i discorsi dei politici (soprattutto Italiani).
E quindi ho detto:

Filippo: "Ah, come sempre le solite boiate, niente di nuovo, parlano tanto e non fanno niente."
Moglie: "Bhe, cosa vuoi che facciano… ora iniziano pure la pausa estiva…"

Si, perché se è vero che i politici dovrebbero lavorare tutto l'anno, è anche vero che c'è sempre un motivo per cui non fanno niente: "attendiamo la fine della crisi", "vediamo che prima non caschi il governo", "aspettiamo il discorso di Bossi" e, perché no, aggiungerei un "aspettiamo che finiscano le vacanze dei bambini, si ricomincia a Settembre con l'inizio della scuola".

E intanto i rifiuti aumentano e i ponti non si vedono. Che mi andrebbe anche bene se non avessero speso già montagne di soldi per non risolvere i problemi.

Problema etico #3.

Ancora all'università, parecchi anni addietro durante un corso di bioetica, il docente ci ha fatto riflettere sul rapporto costo/beneficio delle cure mediche. In quel caso si stava discutendo di cure farmacologiche e del fatto che non è eticamente corretto spendere tanto per curare poche persone (si parlava di curare malattie non mortali).
A quel punto sono intervenuto chiedendo se, per la stessa ragione, non fosse eticamente sbagliato effettuare i trapianti d'organo (in particolare di cuore).
Premetto che sono a favore dei trapianti d'organo, vorrei solo far notare come un trapianto cardiaco in America costi circa $780.000 e un trapianto di cuore/polmoni superi il milione di dollari. Qui potete trovare le cifre indicative. Riporto qui sotto la tabella con i costi:

 

 

Qui invece è riportato il numero di pazienti trapiantati negli USA per anni dal 1988 al 2008 (tabella sotto).

 

Ora, tenendo conto che nel 2008 solo negli Stati Uniti ci sono stati 1802 trapianti di cuore, la cifra spesa è di ben 1 miliardo e 419 milioni di dollari. Solo per i trapianti cardiaci per salvare 1800 persone.

Io, ripeto, sono perfettamente a favore dei trapianti e lo ammetto candidamente, se mai ne avessi bisogno spererei di poterne usufruire.
Ma con 1 miliardo e mezzo di dollari (non oso fare il conto degli altri trapianti) quante persone che muoiono di fame (che non è manco una malattia) si potrebbero salvare?
E' "eticamente corretto" spendere 700000 dollari per salvarne uno quando con la stessa cifra si potrebbe salvare una intera città in Africa?

Ai posteri l'ardua sentenza.

Problema etico #2.

Sicuramente di minore importanza rispetto alla morte di un uomo, ecco il problema etico/morale di oggi.

A scopi di ricerca dove lavoro io si usano i topi e/o i ratti. Tanti topi e tanti ratti. Non siamo gli unici, in tantissimi centri di ricerca si lavora sul topo dato che è un organismo modello con moltissimi vantaggi: si riproducono velocemente, costa "poco" mantenerne tanti, occupano poco spazio, il suo genoma è completamente sequenziato, etc. etc.
Sui topi si testa di tutto per studiare cancro, diabete, malattie genetiche, sostanze chimiche e molto altro. Spesso per questi esperimenti gli animali devono essere sacrificati, ma (almeno qui in Svizzera) gli animali hanno dei diritti e devono essere trattati bene secondo regole piuttosto rigide e non devono soffrire inutilmente.
In generale per la ricerca con gli animali si deve applicare la regola delle 3R: reduce (ridurre il numero di animali), refine (ottimizzare la ricerca allo scopo di usare meno animali o da farli soffrire meno), replace (sostituire gli animali con alternative di livello più basso: invertebrati o colture cellulari).

Ora, tutto questo è sacrosanto. Io e molti altri ricercatori siamo "affezionati" ai nostri topi e il pensiero di doverne uccidere inutilmente non è piacevole.

Ma ora sorge la domanda: alcune persone mi dicono "poverini i topini" quando dico che li uso per ricerca (senza farli soffrire), ma poi sono i primi a dire "che schifo, mettiamo una trappola" se ne dovessero vedere uno per casa. C'è un motivo etico/morale che spinge a dire "poverini i topi di laboratorio"?
E poi: per quale motivo ci si sente meno in colpa a "lavorare" con una mosca o con un verme piuttosto che con un topo? Solo perché il topo è più evoluto?

A domani per un problema etico di portata maggiore.

Problema etico #1.

A partire da oggi vorrei "discutere" tre problemi etici/morali su cui ho riflettuto recentemente. Il primo riguarda la morte di Osama Bin Laden (dato che l'argomento è ancora "caldo"). 

Gli Americani hanno festeggiato per l'uccisione del terrorista, il papa ha (a mio parere) giustamente detto che non va mai bene festeggiare per la morte di un uomo.
Allo stesso tempo capisco perfettamente il desiderio di vendetta di molti, in particolare parenti e amici delle vittime dell'attentato alle torri gemelle, ma mi chiedo se sia eticamente corretto festeggiare per la morte di Osama.
In tempi remoti vigeva la legge del taglione, per cui se tu cavi un occhio a me, io lo posso cavare a te. E con regole simili si mandava a morte un assassino. Questo si fa tutt'ora negli stati in cui vige la pena di morte. Non voglio discutere se sia giusto o meno applicare la pena di morte o l'esistenza stessa della pena, ma parlo proprio del festeggiamento per l'assassinio di Osama.

Non riesco proprio a tirare le somme: è stato moralmente e/o eticamente giusto che si sia festeggiato per la morte di Bin Laden?

A domani per il secondo problema etico.
 

Ovviamente certe cose capitano nel fine settimana.

E non solo nel fine settimana, ma pure di notte! Che sarà mai?? Niente di grave, se non che Sabato si è crepata la cassetta (o vasca) in ceramica del Water in casa nostra. Fortunatamente ero ancora sveglio e mi sono accorto che sul pavimento del bagno si era formata una bella pozzanghera d'acqua. Ancora fortunatamente la ceramica ha tenuto, ma per evitare un cedimento ho preferito svuotare la vasca e bloccare il galleggiante per il rabbocco.
Tutto questo ovviamente di Sabato notte. E non volendo provare l'esperienza di chiamare un idraulico di Domenica in Svizzera (non oso immaginare il costo, già altissimo durante i giorni feriali) abbiamo rimandato ad oggi. Nel frattempo ci siamo ingegnati alla vecchia maniera: secchiate di acqua.
Quindi, ricapitolando, oggi era giunto il momento di chiamare, nell'ordine: gérance (amministratore dello stabile), idraulico e assicurazione (si, l'assicurazione "dovrebbe" pagare).

Purtroppo la giornata al lavoro è stata a dir poco sfiancante e, tra una cosa e l'altro, sia io che la moglie ci siamo dimenticati. Speriamo che questo post ci aiuti a ricordare domani questa incombenza "urgente".

Delle frodi, incompetenza e dilemmi informatici (parte 1):

L'altro ieri, appena tornato dalla pausa bicchiere-d'acqua, il vicecapo NAT mi ferma e mi dice, in maniera confusa e agitata…

NAT: "Mi ha appena chiamata mia figlia: ha un problema. E' in lacrime, è disperata!"
Filippo: "Oh, povera! Cosa le è successo?"
NAT: "L'hanno chiamata quelli di Western Union dicendole che ha un virus sul computer, di non usarlo e di farli accedere al sistema per controllarlo."
F.: "Come scusa?? Western Union? La compagnia di trasferimento fondi/soldi? Ma non credo che chiamino a casa la gente!"
NAT: "E' quello che le ho detto! Ma lei non ci ha pensato e gli ha dato l'accesso al computer e ha detto che vedeva sullo schermo che stavano controllando cosa c'era dentro il computer."
F.: "Uhmmm… c'è puzza di bruciato. Come "le ha dato l'accesso"? Cosa ha fatto? Ha installato qualche cosa? Dille che stacchi da internet il computer e che lo spenga appena può!"
NAT: "Non sa neanche lei cosa ha fatto. Le ho detto di spegnere tutto, ma poi c'è anche il portatile…."
F.: "Il MacBook che si è presa? Le hanno fatto controllare anche quello?"
NAT: "Si! Ma non capisco come abbiano fatto, quello non è connesso ad internet. Non ha il cavo, c'è solo il Wi-Fi, e poi è un Mac! Cosa potrebbero fare ad un Mac?"
F.: "Bhe, ma anche il Mac è collegato ad internet! Senti, intanto installa questo software sul PC e fai una scansione completa. Poi fai una scansione completa anche  con Avast. Mi raccomando, tieni sempre il computer con il cavo di rete scollegato. Non deve assolutamente essere collegato ad internet. Il Mac me lo fai portare Venerdì da tua figlia che guardo se qualche cosa non va, poi vediamo."
NAT: "Ok, stasera faccio tutto e domani ti dico."

(segue nella prossima puntata…)