In questi giorni il Compact Disc compie 30 anni. 30 anni! Sono davvero tanti, a pensarci bene, per un supporto digitale che all'epoca era il sogno proibito di tutti. Il primo Ottobre del 1982 è stato messo in vendita il primo CD con il primo lettore Sony. Appena usciti i lettori erano costosi e i CD erano pochi. La maggior parte delle famiglie avevano il giradischi o le più modeste, economiche e copiabili audiocassette.
A casa mia il primo impianto stereo con lettore CD è arrivato nel 1989: regalo di comunione di mia sorella e "regalo per tutta la famiglia". In pratica lo usavo io.
All'acquisto dell'impianto ci hanno regalato il primo CD che io abbia ascoltato nella mia vita: "Dolci ricordi" di Pier Giorgio Farina. Un CD che avremo usato al massimo cinque-sei volte: appena aperto lo stereo e in qualche altra occasione per "mostrare un CD" a parenti e conoscenti curiosi.
Il secondo CD che ho ascoltato me l'ha portato un vicino di casa. Era il mini CD (WOW!!) "D'oro, incenso e birra" di Zucchero con la canzone "Diavolo in me" regalato con la birra Sans Souci, sempre nel 1989. I miei vicini non avevano il lettore CD: nonostante fossero passati 7 anni dalla data del lancio di CD e lettori, questi erano ancora molto costosi. Così ci siamo passati una mezza giornata ad ascoltare "Diavolo in me" registrato in quel miracolo di tecnologia ottica-digitale.
Il terzo CD che ho ascoltato (e primo CD di mia proprietà) mi è stato regalato per Natale nel 1990: "Nuvole" di Fabrizio De André. Bellissimo, fantastico, album. Dato che "Dolci ricordi" mi faceva schifo, non facevo altro che ascoltare il De André per ore e ore e ore e ore e ore… finché non è arrivato il CD successivo e poi un altro e un altro ancora. Ma dopo il mio primo Compact Disc, non ho memoria dell'ordine in cui sono arrivati gli altri.
La bellezza dei CD era che se ti stufavi di una canzone potevi saltare alla successiva o tornare alla precedente "istantaneamente". Altro che le cassette da riavvolgere con la BIC, girare il lato, partire dall'inizio, usare il contatore per "indovinare" dove si trovava il brano più bello dell'album.
Ecco. Ormai il CD ha compiuto 30 anni ed è quasi passato di moda. Gli mp3 (e tutti gli altri formati digitali) sono in giro da parecchi anni, ce ne portiamo a centinaia o migliaia in tasca, li ascoltiamo per qualche minuto e poi via a quello dopo, e quello dopo ancora, e poi ascoltiamoli a caso, o in ordine per genere o in una lista di canzoni preferite. O scarichiamo solo la canzone che ci piace di più e il resto dell'album chi se ne frega.
Ecco, il CD ormai non ha più senso. Pure la mia collezione non indifferente di qualche centinaio di CD è tutta convertita in mp3 in un singolo iPod collegato allo stereo che posso portare in tasca, in macchina, ovunque.
Il CD sta perdendo piede perfino rispetto al vinile: il supporto che doveva sostituire.
Anche come supporto digitale per il computer è ormai agli sgoccioli sostituito prima dal DVD e poi dalle chiavette USB.
Allora, caro Compact Disc, tanti auguri: buon 30esimo compleanno. Hai ancora un bel po' di strada davanti, e io non ho ancora finito di comprare CD e non so quando comprerò l'ultimo CD né quale sarà, ma sono convinto che l'ultimo lo ricorderò come il "Nuvole" di Fabrizio De André, dimenticandomi di tutti gli altri…