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Problemi di cognome (ci risiamo).
Qualche post fa parlavo dei problemi di cognome della Pancetta, la collega Francese che, come da tradizione Francosvizzgermanica, ha "voluto" prendere il cognome del marito dopo essersi sposata.
Ecco, Lunedì (lei era a casa "malata") mi scrive un messaggio chiedendomi se mi è arrivato lo stipendio di Ottobre, perché a lei non hanno accreditato niente. Le rispondo che avrei controllato la sera.
Lunedì sera guardo online il conto e vedo il mio stipendio regolarmente pagato dalla Nestlé.
Martedì al lavoro le dico che per me è tutto ok e lei mi risponde che c'è stato un problema in banca, perché il suo conto è ancora intestato a lei col suo cognome da nubile, mentre per la Nestlé lei ha il cognome del marito. Quindi la banca non ha accettato i soldi che sono arrivati a nome di un'altra. Lo stipendio di Settembre gliel'hanno accreditato "per caso".
Ecco l'ennesimo esempio del casino che succede quando decidono di cambiare cognome in corsa solo per certe cose:
lavoro si, banca no, carta di credito si, passaporto no, pubblicazioni scientifiche si, attestato di laurea no.
…almeno si è messa a ridere quando le ho detto: "ecco perché noi non cambiamo cognome…".
Società strana #2.
Eccoci alla seconda puntata sulle stranezze della società Svizzera. Tanto per dire quanto ritardo ci sia nell'ammodernamento della società Elvetica, vorrei parlare degli orari scolastici e dei problemi che causano ai genitori.
Generalmente gli orari sono: 8.30-11.50, 14.00-15.40.
Questo implica che alle 11.50 un genitore vada a prendere il figlio, lo porti a casa, lo nutra a dovere e lo riporti a scuola alle 14. Sono due ore e dieci minuti di (meritata) "pausa" per il pargolo, che non coincidono però con i 30-60 minuti di pausa pranzo di un lavoratore dipendente.
Le opzioni non mancano: i genitori sono due, uno può tornare presto e mangiare con la prole, l'altro torna dopo e riaccompagna i bambini a scuola mentre il primo genitore è tornato al lavoro. Oppure ci si affida ad una babysitter che viene pagata per recuperare i figliocci e riaccompagnarli dopo pranzo. Oppure si paga la scuola se questa offre un servizio di custodia e mensa per i figli, se invece non c'è questo servizio si può sempre pagare un servizio esterno che faccia le veci dei genitori al di fuori degli orari di lavoro, quindi anche dopo la fine della scuola alle 15.40 dato che i genitori lavorano almeno fino alle 17.30 18.
Certo questo sistema andava bene 20 anni fa, quando quasi tutte le donne Svizzere erano casalinghe sforna-figli mantenute dal marito banchiere con lo stipendio da 15-20000 franchi al mese, ma al giorno d'oggi, per quanto la Svizzera sia ricca e i lavori ben remunerati, è comune che anche la moglie lavori.
E gli orari scolastici non sono più adeguati ai ritmi moderni, li hanno perfino criticati al corso sulla Svizzera che abbiamo fatto l'anno scorso dicendo che sono "orari stupidi e arretrati" rispetto al resto d'Europa…
E come se non bastasse questi orari del menga spiegano come mai gli Svizzeri tra le 11.30 e le 12 vadano a mangiare (io a quell'ora ho a malapena digerito la colazione…).
Società strana #1.
Ieri, 1° Agosto 2011, è stato il 720° anniversario della nascita della Confederazione Elvetica avvenuta nel 1291 con l'unione dei primi tre cantoni: Uri, Svitto e Untervaldo.
Bellissimo. Un paese ricco, multietnico, neutrale e socialmente ritardato è nato 720 anni fa.
Socialmente ritardato, si, avete letto bene.
Dato che la società Svizzera era (per certi versi lo è ancora) prevalentemente maschilista, le donne hanno festeggiato a Febbraio di quest'anno i 40 anni di diritto di voto. 40 anni, perché hanno iniziato a votare nel 1971, perfino dopo l'Iran che ha raggiunto questo traguardo nel 1963.
Ma c'è di peggio. C'è qualche cantone Svizzero particolarmente sfigato (aree rurali con pochi abitanti tipo il Canton Appenzello) dove tutt'ora per le elezioni "locali" si vota per alzata di mano in piazza (si, davvero…). Ebbene, in quel cantone il diritto di voto alle donne è stato imposto dalla confederazione nel 1990.
E' stato imposto: ripetiamolo insieme.
Ma al peggio non c'è mai fine, quindi:
– La parità dei sessi in Svizzera è entrata a far parte della costituzione solo nel 1981.
– Il diritto alla maternità (4 mesi) con garanzia di non essere licenziate è stato ottenuto nel 1991.
– Il diritto all'aborto è stato introdotto nel 2001.
– Lo stipendio obbligatorio durante i quattro mesi di maternità è stato garantito per legge dal 2005.
Che dire… non è questione di maschilismo o femminismo, a volte è solo una questione di buon senso. Purtroppo per alcune cose (tipo quelle sopra elencate) il governo Svizzero è piuttosto conservatore, a volte fin troppo.
A domani per la seconda puntata sul tema.
Tau day.
Forse saprete (e se non lo sapete ve lo dico io) che il 14 Marzo è il "Pi day", cioè il giorno del Pi greco, in quanto il valore approssimato di π è 3.14 che, letto all'Inglese prima il mese e dopo il giorno, corrisponde appunto al 14 Marzo.
Oggi, 28 Giugno o 6.28 sempre all'Inglese, è il Tau day.
Cos'è il Tau day? Tau è 2π e secondo alcuni è la costante corretta della quadratura del cerchio.
Pare che filosoficamente e matematicamente parlando l'uso di π sia errato, mentre sarebbe giusto usare τ (Tau) nelle formule che fin dalle elementari ci vengono insegnate.
Avete voglia di investigare perché e percome τ è meglio di π? Bene, partite da questo sito e leggete una serie infinita di spiegazioni: se vi convincono iniziate ad usare 6.28 per calcolare l'area del cerchio!
Questo…
Problema etico #2.
Sicuramente di minore importanza rispetto alla morte di un uomo, ecco il problema etico/morale di oggi.
A scopi di ricerca dove lavoro io si usano i topi e/o i ratti. Tanti topi e tanti ratti. Non siamo gli unici, in tantissimi centri di ricerca si lavora sul topo dato che è un organismo modello con moltissimi vantaggi: si riproducono velocemente, costa "poco" mantenerne tanti, occupano poco spazio, il suo genoma è completamente sequenziato, etc. etc.
Sui topi si testa di tutto per studiare cancro, diabete, malattie genetiche, sostanze chimiche e molto altro. Spesso per questi esperimenti gli animali devono essere sacrificati, ma (almeno qui in Svizzera) gli animali hanno dei diritti e devono essere trattati bene secondo regole piuttosto rigide e non devono soffrire inutilmente.
In generale per la ricerca con gli animali si deve applicare la regola delle 3R: reduce (ridurre il numero di animali), refine (ottimizzare la ricerca allo scopo di usare meno animali o da farli soffrire meno), replace (sostituire gli animali con alternative di livello più basso: invertebrati o colture cellulari).
Ora, tutto questo è sacrosanto. Io e molti altri ricercatori siamo "affezionati" ai nostri topi e il pensiero di doverne uccidere inutilmente non è piacevole.
Ma ora sorge la domanda: alcune persone mi dicono "poverini i topini" quando dico che li uso per ricerca (senza farli soffrire), ma poi sono i primi a dire "che schifo, mettiamo una trappola" se ne dovessero vedere uno per casa. C'è un motivo etico/morale che spinge a dire "poverini i topi di laboratorio"?
E poi: per quale motivo ci si sente meno in colpa a "lavorare" con una mosca o con un verme piuttosto che con un topo? Solo perché il topo è più evoluto?
A domani per un problema etico di portata maggiore.
Problema etico #1.
A partire da oggi vorrei "discutere" tre problemi etici/morali su cui ho riflettuto recentemente. Il primo riguarda la morte di Osama Bin Laden (dato che l'argomento è ancora "caldo").
Gli Americani hanno festeggiato per l'uccisione del terrorista, il papa ha (a mio parere) giustamente detto che non va mai bene festeggiare per la morte di un uomo.
Allo stesso tempo capisco perfettamente il desiderio di vendetta di molti, in particolare parenti e amici delle vittime dell'attentato alle torri gemelle, ma mi chiedo se sia eticamente corretto festeggiare per la morte di Osama.
In tempi remoti vigeva la legge del taglione, per cui se tu cavi un occhio a me, io lo posso cavare a te. E con regole simili si mandava a morte un assassino. Questo si fa tutt'ora negli stati in cui vige la pena di morte. Non voglio discutere se sia giusto o meno applicare la pena di morte o l'esistenza stessa della pena, ma parlo proprio del festeggiamento per l'assassinio di Osama.
Non riesco proprio a tirare le somme: è stato moralmente e/o eticamente giusto che si sia festeggiato per la morte di Bin Laden?
A domani per il secondo problema etico.
Japan Impact 2011.
Sabato pomeriggio siamo stati al Japan Impact, evento di cultura Giapponese organizzato annualmente dagli studenti dell'EPFL. L'evento dura due giorni, durante i quali ci sono una sfilata di Cosplay, concerti di musica Giapponese, corsi di calligrafia, massaggi Shiatsu, proiezione di film di animazione, e un mucchio di altre cose. Sfortunatamente siamo andati accompagnati da piattole che alle 13 "stavano morendo di fame" (siamo entrati alle 12.15) e volevano uscire e andare via perché la coda per il Sushi era troppo lunga. Grazie al cielo la coda per il Tempura Udon era più corta. Alle 16.30, come se non bastasse, io e la moglie siamo tornati in laboratorio per finire un esperimento, quindi abbiamo visto molto poco.
Ieri non siamo tornati dato che avremmo dovuto pagare nuovamente il biglietto (12 franchi per giorno a testa).
Comunque, se volete ho caricato su Flickr alcune foto che potete guardare cliccando qui.