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Ignorante fotonico!

Durante la visita a San Diego con 24K e l'Ing. Bocca a fine Febbraio abbiamo, come spesso accade, discusso delle diversità linguistiche Anglo-Franco-Italiche.

Io ho candidamente ammesso che non riesco a spiccicare due parole di Francesse una dietro l'altra e quel pirla dell'Ing. Bocca si è inalberato in un discorso filosofico sul fatto che "se decido di vivere in un posto (Svizzera) devo adattarmi al paese e di conseguenza imparare la lingua".

Detto da lui che è Franco-Belga, ha deciso di vivere in un paese Francofono e non ha dovuto imparare niente (sa poco e male anche l'Inglese) la cosa mi ha lasciato indifferente.

Quando è tornato a Losanna (dato che lui doveva restare solo per una settimana, mentre io e la 24K siamo rimasti per altri 7 giorni a San Diego) la 24K mi dice che "l'Ing. Bocca ha scritto una mail (in Francesse) per dire che il viaggio è andato bene e ha perfino fatto degli errori di ortografia".
Non mi stupisce, ma due giorni prima mi aveva detto che devo imparare il Francesse. Si, certo, come no, devo impararlo io.

Bene. Torniamo ai giorni nostri.

Oggi abbiamo fatto una riunione per l'uso di un LIMS al lavoro con Bernadura (collega bioinformatico) che svolgeva il ruolo di insegnante.

(il seguente dialogo si è svolto in Francesse)

Bernadura: "Facciamo così, scrivete colà, cliccate di sù, salvate di giù… Avete domande?"
Ing. Bocca: "E' possibile creare un armadio con cassetti nel sistema elettronico?"
Bernadura: "Certo che è possibile, crei la 'location armadio', poi quella 'cassetti', salvi tutto, etc."
Ing. Bocca: "Ottimo" clickete clickete, clackete clackete "Fatto, creato l'armadio, posso chiamarlo Armadio XYZ?"
Bernadura: "Certo, scrivi 'Armadio XYZ'."
Ing. Bocca: "E posso chiamare i cassetti ACB e DEF?"
Bernadura: "Ovvio, puoi dare il nome che vuoi alle location che crei nel sistema!"
Ing. Bocca: "…come si scrive tiroir (cassetto, ndr)?"
Bernadura: "T-I-R-O-I-R"

E un idiota che nella sua madrelingua non sa scrivere la parola "cassetto" mi viene a dire che devo adattarmi e imparare il Francesse. Ma vaaaaffff……

 

P.S.: Un esempio classico degli errori stupidi che fanno i Francofoni è questo:
"Sono andato" si scrive "Je suis allé", ma a volte gli capita di scrivere "Je suis aller" (Sono andare) perché la pronuncia è esattamente la stessa… vabbé…

Numerologia: primo episodio.

Numerologia non è il termine adatto, ma in fondo oggi parlo (brevemente) di numeri.

Pochi giorni fa, al lavoro, stavo preparando dei documenti da spedire alle autorità federali Sfizzere per conto di Ruggero, un simpatico post-doc Irlandese.
Scrivo, stampo, controllo, completo, ricontrollo, firmo e Ruggero mi dice:

Ruggero: "Ah allora è così che gli Italiani scrivono il numero 1."

Filippo: "Bho, così è come lo scrivo io, ma perché?"
R.: "E' un modo molto Tedesco. Se dovessi vedere un 1 scritto così direi che è Tedesco."
F.: "Dici? Come mai? Tu come lo scrivi?"
R.: "Io lo scrivo così: I (una linea dritta, ndr). Come lo scrivi tu si confonde col 7."
F.: "Ah si? Perché come lo scrivi il 7?"
R.: "Così."

Già… proprio identici!

Facciamo tutto noi! #2

[Continua dal precedente post.]

…Venerdì mattina iniziamo l'esperimento e dopo aver dissezionato il topo e preparato le cellule io e la moglie ci dirigiamo nel laboratorio dei nostri collaboratori.

Noi: "Eccoci. Cominciamo?"
Loro: "Si. Purtroppo c'è un problema col microscopio fighissimo di cui parlavamo. Non possiamo fare time lapse e plate scan insieme."

Strano… eppure doveva essere il microscopio miracoloso che fa tutto…

Noi: "Ok, facciamo solo il time lapse."
Loro: "Si. Bene. Iniziamo a mettere le cellule nel gel."
Noi: "Ottimo. Allora il gel è come avevamo detto? Tre condizioni: A, B e C?"
Loro: "Ahhh… no… come? Cosa? Avevamo detto A, B e C? Ah si è vero! Ma ci siamo sbagliati, abbiamo fatto D, E ed F."

Ecco, ci mancava anche questa. Dopo il microscopio che non farà quello che volevamo hanno pure sbagliato le condizioni del gel da usare.

Noi: "Vabbè, ormai le cellule le abbiamo messe e non possiamo farci niente. Per la prossima volta proviamo A, B e C."
Loro: "Ok. Intanto tornate tra 30 minuti così diamo il tempo al gel di polimerizzare."

30 minuti dopo…

Noi: "Ecco, pronto tutto. La piastra è a posto, non resta che far partire il microscopio."
Loro: "Bene. Andiamo?"
Noi: "No, noi il microscopio-dei-miracoli non lo sappiamo usare, siete voi gli esperti di quel microscopio (e siete voi che insistete sempre perché lo usiamo). Inoltre partiamo per l'Italia tra un'ora. Ci andate voi?"
Loro: "Ah… oh… ma… come… non so… veramente… ok… allora… bhe… va bene… ci andiamo noi…."

E come pronosticato da me e dalla moglie, una volta rientrati in Italia e controllata la posta elettronica abbiamo trovato una bella mail dei collaboratori con scritto che non sono riusciti ad usare il microscopio, che non ha funzionato niente, che hanno dovuto usarne uno diverso col quale però le cellule non si distinguono bene e sono pure fuori fuoco.
E per fortuna che sono esperti e quel microscopio fa i miracoli…

Come se non bastasse Martedì, tornati al lavoro, siamo andati a riprenderci le cellule che abbiamo lasciato da loro e le abbiamo trovate contaminate da batteri.

Giusto per dire, eh!

Facciamo tutto noi! #1

Si, ci sono sempre quelli che "fanno tutto loro e tu non sai fare niente" e "tutto quello che fanno loro è giusto". Ottimo, ben venga se ne sono in grado! Soprattutto quando sono dei collaboratori e si deve lavorare insieme ad un esperimento.

La settimana scorsa, Lunedì, io e la moglie abbiamo discusso con due collaboratori di un altro laboratorio su quando fare i prossimi esperimenti.

Loro: "Dobbiamo muoverci, fare presto, ci servono i risultati e poi in questo periodo il nostro microscopio è sempre libero, per cui conviene approfittarne!"
Noi: "Ok, allora facciamo l'8 di Luglio? Poi teniamo in piedi l'esperimento per una settimana?"
Loro: "Noo, in quella settimana io (uno dei due) sono in vacanza. Non si può fare."
Noi: "Va bene, allora facciamo il 15? L'unico problema è che il 16 partiamo in vacanza noi e torniamo il 23. Vorrà dire che seguirete voi le cellule."
Loro: "Noooo, non possiamo seguirle noi, non sappiamo fare, non abbiamo l'occhio allenato, gli esperti siete voi, dovete esserci per forza."
Noi: "Uhmmm…. allora facciamo il 29 Luglio? Ci siamo tutti e facciamo l'esperimento."
Loro: "Nooooooooo, è troppo tardi! E' tra un mese!! Ci servono i dati, rimandiamo troppo!"
Noi: "Sentite, questo Venerdì (lo scorso 1° Luglio) abbiamo due topi per i nostri esperimenti, ma se volete uno lo usiamo per l'esperimento con voi."
Loro: "Ah… così presto… ma…. non so… è tanto presto…"
Noi: "Allora fine Luglio."
Loro: "No no, facciamo ora. Controllo le prenotazioni del microscopio, ma tanto è sempre libero, e vi mando una mail di conferma."

Venti minuti dopo arriva la mail: "Il microscopio è occupato, possiamo usarne uno diverso che è fantastico, fa tutto: time lapse, plate scan, possiamo lasciare la piastra dentro e prendere tutte le posizioni ogni giorno, etc. etc."

Cominciamo bene, il microscopio è occupato e dobbiamo usarne un'altro…
Venerdì mattina iniziamo l'esperimento e…

[a domani per la seconda parte]

Non sopporto…

Non sopporto la gente inattiva. Le persone che di fronte ad un problema si siedono e aspettano l'arrivo delle piaghe da decubito. Soprattutto non sopporto queste persone quando per colpa della loro inattività ci rimetto io.

La settimana scorsa, Giovedì pomeriggio alle 15.30, io e la moglie siamo andati ad usare un microscopio "speciale" con cui si possono fare filmati delle cellule, etc. 
C'era con noi la ragazza Svedese che è giunta dalla compagnia farmaceutica Danese per vedere come facciamo i nostri esperimenti e doveva guardare anche lei le nostre cellule con il microscopio.
Andiamo, accendiamo computer e le otto scatolette (shutter, lampada UV, lampada normale, controller dello stage, controller del microscopio, interfaccia col computer, CO2 e termostato) e iniziamo a cincionare con il software.

1. Non funziona.
2. Messaggio di errore.
3. Non si accende la lampada.
4. Riavviamo il software.
5. Riavviamo alcune delle scatolette.
6. Riprendiamo dal punto 1.

Dopo 15 minuti di tentativi infruttuosi, vado a chiamare il tecnico dei microscopi che era di fretta e 30 minuti dopo doveva essere a Ginevra per un meeting (bho… da Losanna a Ginevra ci vogliono 45-50 minuti…).
Viene, controlla, guarda, prova e pensa che si sia bruciata la lampada.
Inizia a smontare e nel frattempo ci dice di chiedere all'utente precedente (che in teoria aveva usato il microscopio subito prima di noi) se avesse avuto dei problemi.

La moglie va a cercare il deficiente prenotato prima di noi, io resto col tecnico a passargli quello che gli serve.
Dopo 20 minuti aggiusta tutto, il microscopio torna a funzionare e il tecnico se ne va (chissà se è più andato a Ginevra).
Dopo 25 minuti la moglie torna e mi riferisce che il deficiente prima di noi non aveva usato il microscopio perché già il giorno prima doveva usarlo e non funzionava. 

E' stato un bene che non sia andato io a parlargli, altrimenti sarebbe venuto giù senza usare le gambe.
1° devi usare il microscopio il Mercoledì e non funziona. Non fai niente: sei un idiota.
2° devi usare il microscopio il Giovedì, sai che non funziona, non fai niente e non cancelli la tua prenotazione: sei un doppio idiota.

e per colpa della sua inazione:

3° noi abbiamo perso 30 minuti abbondanti della nostra prenotazione (i microscopi si pagano e il nostro tempo idem…).
4° il tecnico è arrivato con estremo ritardo al meeting (sempre se ci è andato).
5° se non fosse stata la lampada da cambiare, ma qualche cosa di più complesso, tutte le persone prenotate dopo di noi il Giovedì, Venerdì e fine settimana non avrebbero potuto usare il microscopio.

Il bello è che quando il deficiente ha scoperto che c'era un problema avrebbe potuto semplicemente mandare una mail al tecnico, nulla più. Il brutto è che probabilmente c'è stato uno prima di lui che ha scoperto che non andava e comunque non ha fatto niente…
Io ho pensato di andare a lamentarmi con il capo della facility perché inciti i deficienti ad essere meno deficienti.
La moglie, invece, mi ha suggerito che come prossimo lavoro dovrei diventare io capo di una facility per mettere in riga gli utenti!

Visto che sto cercando lavoro quasi quasi un pensierino ce lo faccio…

Seminario-panino 2.

Come detto più di un anno fa in questo post, ogni Martedì c'è un sandwich seminar alle 12.15 con due persone a turno tra tutto l'ISREC che parlano del loro progetto.
Come già detto, il nome del seminario deriva dal fatto che ci sono dei panini da mangiare. E ogni sacrosanta volta c'è gente (tra cui alcuni colleghi del mio lab) che dice "questi panini mi fanno schifo", "sono immangiabili", "sono sempre peggio", "per fortuna che toccano solo una volta alla settimana, "non so come farò a mangiarli".

No, dico…:

1° non fanno schifo.
2° chi ti obbliga a mangiarli se sono così terribili.
3° se non ti piacciono tira fuori di tasca 10 franchi e comprati un piatto di pasta.

Ma si sa… il paninetto quando è gratis va sempre bene. Anche se "fa schifo".

Bha!

Incredibile signori… IN-CRE-DI-BI-LE!!!

Incredibile. Non ci sono parole per descriverlo. Si, parlo ancora di Ventolina, il nostro amico Taiwanese descritto qui e qui, quello che ha comprato 4 computer portatili, 6 paia di cuffie, centinaia di DVD, etc. etc. etc.
Ecco, sapevo che prima o poi sarebbe successo quello che sto per raccontarvi. Vi basti sapere che un mesetto addietro mi ha detto di volere un iPad. O anche un iPhone.
Bhe, Venerdì è venuto da me e la moglie a dirci:

Ventolina: "Che giornata triste, che giornata triste…"
Moglie: "Perché? Hai avuto problemi con la consegna della tesi di dottorato? Hai problemi con gli esperimenti?"
V.: "No… ho comprato 4 iPad."

Io e la moglie ci siamo guardati e siamo scoppiati a ridere (ripensando ai computer e alle cuffie comprate in precedenza).

Filippo: "Quattro? Ma come è successo?"
V.: "Eh, li ho comprati su Ricardo (sito di aste Svizzero, ndr). Siccome c'è meno gente che su eBay i prezzi sono un po' più alti, ma è più facile vincere l'asta."
M.: "E quindi le hai vinte tutte?"
V.: "Eh si… ora ho quattro iPad da 64Gb con WiFi e 3G. Ma due sono già riuscito a venderli, uno lo tengo per me e uno per mia mamma."
F.: "Bhe, dai! Non è male allora, sei a posto! Perché dici che è una brutta giornata?"
V.: "E' perché ho paura che domani e Domenica la gente vada in giro e nessuno resti a casa per fare offerte più alte per gli altri 6 iPad per cui ora sono il maggior offerente…"

Io e la moglie abbiamo iniziato a ridere ancora di più e abbiamo smesso solo 10 minuti da quando se n'era andato.

Ecco, Ventolina ha quasi comprato 10 iPad tutti uguali (modello da 64Gb, WiFi +3G) alla modica cifra di 450CHF l'uno. Totale 4500CHF. Quasi 3600 euro.
Per fortuna che ha già comprato (sempre online) 6 custodie per iPad…. gliene mancano solo quattro adesso…

La crisi dei beoti

Ah, santa pazienza! Cosa c'è di peggio di sentire due colleghi (vicecapo e nostra signora V. M.) disperati che ti tartassano tutto il giorno? Niente.
Perché tartassano? O meglio, perché hanno tartassato i conigli al sottoscritto? La storia è lunga, ma la farò breve per non tartassare anche i lettori.

La settimana scorsa l'ofego, come primo pensiero del mattino, ha deciso di dimenticare la porta del freezer a -80 °C aperta per un'ora. Tutti sappiamo che non si lascia la porta del congelatore aperta, figuriamoci quella di un -80!
Inutile dire che in quell'ora la temperatura è salita a -50 °C e l'allarme del freezer è partito.

il vicecapo e la nostra signora V. M. sono andati via di testa. "Il freezer è rotto", "La temperatura non si abbassa", "E' chiuso da 2 ore ed è ancora a -60", "Il compressore non scalda, vuol dire che il freezer non va", "Il freezer scalda troppo, vuol dire che si sta rompendo", "Il freon è uscito tutto", "E' un freezer vecchio, dobbiamo trasferire tutto" e via discorrendo.
Sono andati avanti così per tutto il giorno. TUTTO IL GIORNO. I due rimbecilliti andavano ogni 15 minuti a controllare la temperatura (e diamogli tempo, no?). E ogni mezz'ora chiamavano i tecnici dell'EPFL dicendo che era rotto, che portassero quello di riserva, etc. etc. etc.

Insomma, secondo i tecnici (e secondo tutti gli altri) era tutto normale, bastava solo attendere che il compressore facesse il suo lavoro e abbassasse la temperatura. I due dementi, invece, hanno insistito ad oltranza perché ci venisse portato un freezer di riserva per poter spegnere il nostro in modo da farlo revisionare. Ma i tecnici sul momento non ne hanno voluto sapere.
Nel frattempo il fine settimana è passato e il -80 è tornato…. a -80 °C! Insomma, funzionava perfettamente (eh… se la gente non se lo dimentica aperto…).

Ieri comunque hanno portato il freezer di riserva in seguito all'insistenza dei due martiri che hanno trasferito tutto. Ovviamente invece di attendere che il nuovo congelatore arrivasse almeno vicino a -80 °C, hanno trasferito tutto quando era ad appena -50 °C. E via che hanno passato entrambi un'altra giornata a far niente tranne che controllare la temperatura (in due) ogni 10 minuti. E di nuovo a lamentarsi che "il freezer non va", "anche quello di ricambio è rotto", etc.

Alle 17.30 se ne sono andati a casa e mi hanno lasciato l'incarico di controllare di nuovo.

Nostra signora V. M.: "Prima di andare guardi a quanto è la temperatura?"
Filippo: "Si. Ma a quanto è adesso?"
N. S. V. M.: "Eh, durante il trasferimento è rimasto aperto un po', è solo a -55, ma sta scendendo."
F.: "Ecco, allora scenderà ancora, ci vuole solo tempo, non è istantaneo."
N. S. V. M.: …. (mi guarda con faccia disperata)
F.: "Scusa, ma non è il freezer di riserva? Quello che funziona?"
N. S. V. M.: "Si, ma sai… io non mi fido… con queste cose non si può mai sapere. Sai com'è. Controlla che è meglio. Poi comunque passa il tecnico alle 19 e ripassa alle 21."
F.: "Va bene, controllo. Ciao."

Io ho controllato alle 18.20, il tecnico ha controllato alle 19, il vicecapo ha chiamato in laboratorio e cacici e la porcellina hanno controllato alle 20, il tecnico ha ricontrollato alle 21. Tutti abbiamo visto la temperatura scendere e nessuno ha chiamato i numeri di emergenza (vicecapo e nostra signora V. M.).

Oggi il vicecapo ha detto a me per due volte e alla moglie per altre due che ieri la nostra signora V. M. era disperato e agitato e che lei questa notte non ha dormito per la preoccupazione del freezer…

…sono contento che ogni tanto ci sia qualcuno che non riesce a dormire insieme a me: chi non dorme perché il freezer non scende a -80 e chi non dorme perché ha dei colleghi dementi che rompono dalla mattina alla sera. Ad ognuno la sua croce.
Per fortuna che Venerdì torniamo in Italia.

Ai spic inglish, tu capish’mi?

Circa 20 giorni fa sono andato dalla Signorina Rottenmeier (no, non è l'acida governante del cartone "Heidi"), una PhD student di un laboratorio confinante, per chiederle un favore. Avendo bisogno di alcuni topi di una linea particolare che usa lei, mi faccio avanti e le chiedo:

Filippo: "Ciao Signorina Rottenmeier! Come va? Ho un favore da chiederti. Per caso hai qualche femmina di Black 6 con la mutazione xyz in omozigosi che ti avanza?"
Sig.na Rottenmeier: "Si certo!! Quante te ne servono?"
F.: "Come 'quante te ne servono?' ne hai così tante che non usi?"
Sig.na R.: "Si, ne ho parecchie. Le ho ereditate dalla PhD che ha finito e io non le uso tutte. Te le do volentieri se ne hai bisogno."
F.: "Bhe, non vorrei chiedertene troppe… visto che sono omozigoti, uhmmm…. diciamo… due?"
Sig.na R.: "Ah solo due? Nessun problema. Ne ho proprio tantissime."
F.: "Ah, ma ne hai davvero così tante?"
Sig.na R.: "Si, davvero. Ne vuoi di più?"
F.: "Bhe detto così… vediamo… ne avresti quattro per caso?"
Sig.na R.: "Si, nessun problema. Te ne tengo quattro da parte. Anzi, facciamo così, se mi dici dove devo fartele trasferire faccio subito richiesta così poi ti arrivano la settimana prossima."

Riferisco alla Sig.na Rottenmeier il numero del rack e della stanza dello stabulario e la ringrazio della disponibilità.
Passa il fine settimana, e il Martedì non arriva ancora niente nella nostra stanza.
Vabbé, io e la moglie pensiamo che la Sig.na Rottenmeier non abbia fatto in tempo a richiedere lo spostamento dei topi agli addetti dello stabulario e decidiamo di attendere qualche altro giorno.
Finisce la settimana e inizia quella nuova e ancora niente.
A quel punto ho mandato una mail alla Sig.na Rottenmeier chiedendo se avesse richiesto il trasferimento e la risposta è stata:

I just need to check how many ladies I have. I have none in stock right now (as i told you) and i need to check whether the pups are old enough.

Devo solo controllare quante femmine ho. Non ne ho di scorta al momento (come ti ho detto) e devo controllare se i cuccioli sono vecchi abbastanza (per darteli n.d.r.).

Ecco, il dialogo avvenuto 20 giorni fa era in Inglese. Io ho capito benissimo che lei avesse TANTE femmine e che poteva darmene quante ne volessi. Addirittura del genotipo che desiderato, senza problemi.
La Sig.na Rottenmeier voleva solo il numero della stanza per fare subito la richiesta di trasferimento e poi mi viene a dire che non ha femmine e che me l'aveva pure detto…

Bho, io starò anche invecchiando e mi starò rincoglionendo, ma spesso ho l'impressione che ci siano grandi, grandi problemi di incomunicabilità.

Ma siamo scienziati o cosa?

Vi ricordate dell'ofego, la PhD student Belga? Quella brutta brutta brutta, appiccicosa come la melassa, che guarda nei computer degli altri, che si intromette in tutti i discorsi anche quando non è il caso e quando non è interpellata e quando non sa di cosa si stia parlando e quando sarebbe meglio che stesse zitta?
Bhe, a volte fa proprio ridere. O disperare.
In questo periodo sta usando una linea di topi transgenici che dovrebbero avere alcune cellule del pancreas verde fluorescente. Per qualche motivo sconosciuto invece che avere solo il pancreas verde, gli embrioni di questi topi sono tutti verdi dalla testa alla coda. Ora, non sto a descrivere il perché e il percome, fatto sta che ha avuto luogo la seguente conversazione tra lei e mia moglie:

Ofego: "Sai Chiara? E' successa una cosa stranissima. Gli embrioni erano tutti verdi."
Chiara: "Ah si? Come mai? Hai sbagliato incrocio? Hai sbagliato linea?"
O.: "Certo che no! Non ho sbagliato!! Sono solo tutti verdi!"
C.: "Si, ma ci sarà un motivo. Se hai fatto giusto l'incrocio tra i genitori e i piccoli sono tutti verdi forse vale la pena di investigare…"
O.: "Non c'è niente da investigare! Li ho buttati via, perché questa è una di quelle cose che non si potranno mai capire. E' uno dei misteri della scienza."
C.: ….

Cantiamo tutti in coro:
Mistero della feeeedeeeeeeeee…..