Ancora per poco, ancora per poco…
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Quando lo spazio è “troppo”.
Sarà una cosa da niente…
…ma quando la casa è troppo grande oltre ad esserci di più da pulire c'è anche il problema che il segnale wireless non copre bene tutte le stanze. Per questo stasera mi sono dotato di un Wi-Fi Extender, più precisamente il Netgear WN3000RP. Alla modica cifra di 69CHF usando quello e un router D-Link sono riuscito a coprire tutta la casa.
L'unico "inconveniente" è che il Wi-Fi Extender e il router principale sono su due reti diverse, quindi gli apparecchi collegati al D-Link non vedono gli aggeggi collegati al Netgear.
Poco male. Per ora va bene così… a meno che qualcuno dei lettori non abbia una soluzione…!
Ultimi aggiornamenti del Macbook.
Dopo aver installato un SSD nel Macbook Unibody, aver spostato il disco rigido da 320Gb al posto del Superdrive con uno di questi aggeggi, ora ho sostituito il disco rigido con un Seagate Momentus da 750Gb (velocissimo!!) e aggiunto 4Gb di RAM per un totale di 870Gb tra SSD e HD e 8Gb di RAM.
Ora si che il computer vola!
P.S.: Eh si, sono arrivato ad occupare tutta gli 8Gb di RAM. Non lo avrei mai pensato.
SSD OCZ Vertex 2: aggiornamento firmware su Mac.
Continuando sulla scia di discussione sugli SSD, dopo il post che parla di come abilitare TRIM eccovi come aggiornare il firmware delle unità OCZ (in particolare il Vertex2) su un Mac.
Purtroppo Sandforce non ha ancora rilasciato un software per aggiornare il firmware con Mac OS. Pare che OCZ stia lavorando da tempo per risolvere il problema, ma al momento è disponibile solo il software per Windows. Inoltre il software in questione, l'OCZ toolbox, funziona solo con Windows Vista e con Windows 7. L'alternativa è usare un live CD con una distribuzione Linux per aggiornare l'SSD con il tool per Linux.
Dopo l'installazione dell'SSD ho rimosso il Superdrive e usando una alternativa economica (cineseria da 9€ su Ebay) alla famosa Optibay, ho montato il disco rigido al posto del masterizzatore.
Ho lasciato i dati e la partizione di Boot Camp con Windows XP sul disco rigido che è diventato la seconda unità del MacBook e ho pensato di avviare il tool per l'aggiornamento del firmware dalla partizione di Boot Camp. Ma, come detto, Windows XP non basta.
A quel punto ho finalmente deciso di eliminare definitivamente l'XP per sostituirlo con Windows 7.
Nonostante il corretto funzionamento di Windows 7 con i driver di Boot Camp 3.2 che permettono di leggere i volumi HFS+ (e di conseguenza è possibile accedere all'SSD da Windows 7) per usare l'OCZ toolbox è necessario che sull'SSD ci sia una partizione (FAT32 o NTFS) creata da Boot Camp.
Insomma, per tagliare la testa al toro ho deciso di:
– creare una partizione da 20Gb (taglio minimo per Boot Camp Assistant) sull'SSD.
– far partire Windows 7 dalla partizione sul disco rigido nell'Optibay.
– aggiornare il firmware dell'SSD dalla versione 1.28 alla 1.32 con l'utility di OCZ per Windows.
– riavviare il tutto senza problemi e, finalmente, installare Windows 7 sull'SSD ed eliminarlo definitivamente dal disco rigido.
Fatto! Aggiornamento riuscito, trasferimento di Windows (passando da XP a 7) sull'SSD e cancellazione definitiva della partizione Boot Camp sul disco rigido tutto in una volta.
Speriamo comunque che una versione nativa per Mac dell'utility di aggiornamento arrivi presto.
Mac OS: abilitare TRIM sugli SSD.
Mac OS Snow Leopard 10.6.7 non supporta ancora ufficialmente TRIM, tranne che per la versione installata in alcuni portatili MacBook Air di ultima generazione per i quali Apple ha evidentemente deciso di creare una versione "speciale" di Mac OS.
I redattori di Hardmac (versione inglese di MacBidouille) hanno scoperto dopo aver reinstallato Mac OS su un MacBook Air che il supporto a TRIM è scomparso.
Non starò qui a descrivere come hanno fatto, ma sono riusciti a riabilitare TRIM ed hanno provato ad abilitarlo anche su altri Mac con SSD installato da Apple, riuscendoci.
In seguito sono stati in grado di abilitare TRIM anche su Mac con SSD di terze parti ed infine un utente ha creato un piccolo software che in modo semplice, veloce e completamente automatizzato rende possibile l'abilitazione di TRIM su tutti i Mac con SSD in grado di supportare questa funzione.
Come sempre non mi prendo alcuna responsabilità in caso di malfunzionamenti al vostro sistema dopo aver seguito le procedure sopra indicate, ma posso assicurarvi che l'uso del TRIM support enabler ha funzionato perfettamente col mio MacBook Unibody con OCZ Vertex 2.
…ma è esterno…!
Ormai non lo ripeto più. Il vicecapo NAT è proprio del tutto tecnolesa e ha una repulsione per computer e tutto quello che ha a che fare con la tecnologia. Pace, capita.
Purtroppo questo porta sempre a situazioni inverosimili che mi coinvolgono direttamente visto che "me ne intendo di computer" e che sono seduto dietro di lei.
Indi per cui la settimana scorsa…
NAT: "Filippo, posso chiederti una cosa?"
Filippo: "Certo, dimmi!"
NAT: "Eh, devo fare l'upload di alcuni files con le sequenze su un database online, ma mi chiedono dei file di testo e questi invece sono tar.gz."
F.: "Si, sono compressi. Prima sono impacchettati col tar e poi compressi con gzip. Devi aprirli facendo così e cosà e poi colà e alla fine hai il txt proprio qui."
NAT: "Ahhhh!! Grazie mille! Ma chi lo sapeva cos'era sta roba. Tarball. Ah ah ah!! Ma pensa te!"
F.: "Eh… già… pensa te…"
Dopo una mezz'oretta:
NAT: "Ah, che roba… io non so… non capisco… bho. Filippo, tu sai cos'è questa roba?"
F.: "Vediamo… cosa devi fare?"
NAT: "Ai file di prima mi chiedono di allegare un file Excel con questo, quest'altro, quell'altro, e un codice MD5. Sai cos'è?"
F.: "Si, l'MD5 è questo."
NAT: "Ahhh… grazie!! Sai come si ottiene?"
F.: "Si certo."
Facciamo col Mac che ha una procedura davvero semplice:
1° aprire il terminale
2° scrivere openssl md5 [nomefile]
(Sostituire "md5" con "sha1" se volete conoscere l'hash SHA-1.)
Nel nostro caso ottenere l'MD5 di files di testo da 8Gb ha richiesto parecchi minuti. Comunque alla fine il vicecapo ha ottenuto quello che voleva.
Dopo un paio d'ore:
NAT: "Filippo, ma come faccio a caricare sul loro sito questi files?"
F.: "Eh non so, cosa dicono loro?"
NAT: "Dicono, bla bla, cartella, bla bla, sequenze, bla bla, zip, bla bla, comprimere, bla bla, upload, bla bla…"
F.: "Si, in pratica devi metterli tutti insieme e ri-comprimere tutto con Zip perché 12Gb di roba sono troppi. Devi fare così e colà."
NAT: "Ah! Grazie mille! Davvero, se non ci fossi tu avrei perso mezza giornata."
F.: (no, così con il mio aiuto ci hai perso mezza giornata, se non ci fossi io avresti perso una settimana) "Si, figurati…"
Dopo due ore:
NAT: "Ohhhh…. finalmente!!! Ho finito!!"
F.: "Tutto questo tempo ci ha messo a comprimere?"
NAT: "No, ci ha messo meno, ma sai, i file erano sul disco esterno USB e quindi per lavorarci ho dovuto copiarli sul Desktop."
F.: "Perché?"
NAT: "Come perché? Erano sul disco esterno!! La roba che è sul disco esterno non è NEL computer. Quindi quando la vuoi usare prima la copi nel computer e poi ci lavori!"
F.: "Ah. Ahhhh. Capisco."
E scoraggiato mi sono girato a fare le mie cose.
Alla fine comunque il vicecapo ha mandato i suoi file al database per caricare i 6Gb di dati finali ci sono volute un paio di orette, ma lo scopo è stato raggiunto. Tutto è bene quel che finisce bene…
SSD OCZ Vertex 2 su Macbook: terza parte.
Il consiglio di oggi non è indirizzato esclusivamente ai possessori di SSD, ma anche di dischi rigidi tradizionali. Con Snow Leopard è stato introdotto il supporto alla compressione dei file su HFS+, questo è uno dei motivi per cui le applicazioni installate con il sistema operativo occupano meno spazio rispetto a quelle installate con le precedenti versioni di Mac OS.
Ovviamente tutti i files copiati in seguito all'installazione di Snow Leopard non vengono compressi automaticamente, ma potete farlo voi.
Suggerisco di applicare la compressione alla cartella "Applicazioni" perché comprimere i dati non ha molto senso: eventuali nuovi documenti non verranno compressi e le prestazioni del sistema potrebbero diminuire comprimendo file che vengono modificati spesso.
In ogni caso, il procedimento è piuttosto semplice, ma come sempre non mi prendo responsabilità per qualsiasi problema possa incorrere nella procedura. Vi consiglio di fare un backup prima di eseguire la compressione!
Scaricate da qui l'ultima versione di afsctool, scompattate lo zip e copiate il file "afsctool" dove volete nel vostro disco.
Eseguite il seguente comando da terminale:
sudo du -sch /Applicazioni/
per vedere lo spazio occupato dalla directory che desiderate comprimere. Al posto di "Applications" potete metterci il nome di un'altra directory.
ora eseguite il seguente comando da terminale (dalla directory in cui si trova afsctool):
sudo ./afsctool -c /Applicazioni/
adesso ricontrollate lo spazio occupato dalla cartella, nuovamente con il comando:
sudo du -sch /Applicazioni/
Eseguendo la compressione in questo modo, sul mio disco ho risparmiato 4Gb passando da 18Gb a 14Gb. Per gli SSD, ma anche i normali dischi rigidi in misura minore, è fondamentale avere dello spazio libero per evitare il calo di prestazioni, quindi comprimere la cartella Applicazioni può essere una buona idea.
Ovviamente files già compressi (buona parte dei software Apple) non diminuiscono ulteriormente di dimensione. Per la cronaca anche la directory System ha files già con un risparmio di spazio del 40%.
Dopo aver seguito questo post e i due precedenti dovreste avere un SSD funzionante al massimo delle possibilità, ora godetevelo!
SSD OCZ Vertex 2 su Macbook: seconda parte.
Come promesso ieri, elencherò in questo post le accortezze "minime" da prendere per ottimizzare l'uso di un SSD su Mac OS.
Il maggior limite delle unità a stato solido è il deterioramento della memoria flash dovuto alla scrittura dei dati. In pratica più li si usano e prima si consumano. Secondo i produttori la vita media di un SSD è ampiamente sufficiente per un utente comune (tra cui mi ci metto pure io), ma ciò non toglie che limitare il numero di scritture superflue è utile a far vivere di più il "disco".
ATTENZIONE! Non mi prendo responsabilità per eventuali problemi ai vostri computer in seguito all'applicazione delle seguenti procedure.
Questi sono i passaggi che ho eseguito dopo l'installazione di Snow Leopard sul nuovo SSD OCZ Vertex 2:
1 – Ibernazione del sistema.
La prima cosa da fare su un Mac con SSD come disco di avvio è disattivare l'ibernazione del sistema. In questo modo il contenuto della RAM non viene scritto sul disco ogni volta che si manda il computer in "Stop".
Per questo c'è il modo drastico scrivendo, sul terminale, i seguenti comandi:
sudo pmset -a hibernatemode 0
A questo punto è possibile anche eliminare il file immagine eventualmente salvato in precedenza con il seguente comando:
sudo rm /var/vm/sleepimage
In alternativa ai comandi da terminale potete usare Smartsleep, un programmino che vi permette di fare i due passaggi suddetti direttamente dalle preferenze di sistema (senza scomodare il terminale in caso voleste riabilitare l'ibernazione).
2 – SSD in pausa.
Mettere a riposo un SSD non è necessario e pare che alcuni SSD abbiano problemi a risvegliarsi, quindi potete regolare le preferenze di sistema così:
3 – Abilitare noatime.
Su sistemi Unix, Linux e chissà cos'altro (Mac OS incluso) il sistema operativo aggiorna la data e l'ora di modifica dei files ogni volta che questi vengono letti. Questo implica una continua scrittura sul disco che può essere evitata con la seguente procedura:
Create un file di testo incollandoci il seguente codice:
Chiamate il file di testo com.noatime.root.plist e salvatelo nella directory /Library/LaunchDaemons/
Attenzione, l'estensione del fine deve essere .plist, non .txt, controllate attentamente.
Fatto questo eseguite il seguente comando da terminale:
sudo chown root:wheel /Library/LaunchDaemons/com.noatime.root.plist
mount | grep " / "
/dev/disk0s2 on / (hfs, local, journaled, noatime)
potete abilitare noatime con lo stesso procedimento anche su un normale HDD.
4 – Disabilitare l'SMS:
Il Sudden Motion Sensor non serve sugli SSD, per cui è possibile disabilitarlo digitando il seguente comando su terminale:
sudo pmset -a sms 0
Oltre a questi suggerimenti, potete trovare in giro guide per spostare la cache di Safari su un RAM disk, o istruzioni per disabilitare Spotlight sul disco di avvio, ma mi sembra esagerato. Già seguendo questa guida dovreste ridurre le scritture non necessarie abbastanza da farvi dormire donni tranquilli!
A domani per l'ultima parte su come migliorare l'uso di un SSD (e HDD) su Mac OS.