ESEM. – 238

Giusto per darvi una vaga idea di quello che sto studiando (o cercando di studiare) qui in America, vi mostro una foto fresca fresca di questa mattina fatta al microscopio elettronico ESEM (Environmental Scanning Electron Microscope). Ma prima, giusto per non lasciarvi con una sterile foto, vi racconto che l’ESEM, che tra l’altro è un marchio registrato, è stato sviluppato alla fine degli anni ’80 e messo in commercio dalla ElectroScan Corporation nel 1988. Il fratello maggiore SEM (Scanning Electron Microscope), prevede che i campioni vengano coperti da uno strato metallico conduttivo, generalmente oro, che distrugge il campione stesso, ma crea uno “stampo” che viene poi osservato. L’ESEM invece offre invece la possibilità di osservare il campione “dal vivo” in un ambiente a bassa pressione (2-5 Torr) e alta umidità (fino al 100%).
In realtà se viene osservato a lungo e ad una differenza di potenziale alta (25-30 kV) un campione biologico, le cellule scoppiano come pop-corn… quindi anche questo è “distruttivo”, ma basta fare un po’ di attenzione!
Il compendio sui microscopi elettronici finisce qui, anche se ci sarebbe da parlare del microscopio elettronico a trasmissione, del microscopio elettronico a riflessione, dell’elettronico ad emissione di campo, del microscopio ad scansione per effetto tunnel e del microscopio a forza atomica (questi ultimi due non sono elettronici).

Qui sotto un’immagine della camera dove viene inserito il campione da analizzare con l’ESEM:

Foto di una zona di abscissione di Arabidopsis. Nel cerchio rosso la zona di abscissione, sotto il peduncolo e sopra la siliqua.

Precedenza a destra. – 237

Seguendo le orme di Marica che in questo post fa un breve accenno alle abitudini degli Australiani in fatto di guida, io vi parlerò brevemente delle abitudini Statunitensi. Negli USA il codice della strada è regolato da ogni singolo Stato, ma almeno qui a Madison le cose stanno così:
Non esiste un vero segnale di “dare la precedenza”, quindi ad un incrocio tra due strade ci sono quattro “stop”. E come si fa? Chi passa?? Bhe…. fondamentalmente passa il primo che è arrivato!! è un po’ un casino per chi è abituato, come noi, ad avere strade principali e laterali secondarie. Comunque la cosa più divertente è che gli automobilisti si fermano sempre, e sottolineo sempre, agli stop, anche se non c’è nessuno e hanno la visibilità più completa!! Il codice della strada prevede l’arresto completo del veicolo e con arresto completo si intende proprio arresto totale. In teoria dovrebbe essere così anche in Italia, ma se non c’è anima viva, magari alle 3 di notte, di solito si rallenta molto, ma poi si passa. Qui invece mi hanno spiegato che lo fanno perchè spesso la polizia si piazza nei posti più impensati e alle ore più assurde per cogliere in flagrante chi non si ferma. E sono $50 di multa! Avete presente nei film Americani la classica scena di uno che sfreccia ai 150 all’ora in mezzo al deserto e ad un certo punto un poliziotto in auto nascosto tra i cespugli parte all’inseguimento? Ecco. Stessa cosa!!
Comunque a parte questi casi generalmente non ci sono i posti di blocco come in Italia, ma la pattuglia, in auto o moto, invita ad accostare. Sarà che qui di spazio c’è n’è a volontà! Pensate se facessero una cosa del genere in centro di una qualsiasi città Italiana: traffico bloccato per mezz’ora!
Sempre per il fatto che qui lo spazio non manca, le strade hanno quasi sempre più di una corsia e in questo caso è possibile anche il sorpasso a destra sulle autostrade e strade urbane (con più di due corsie).
Ho già ricordato, in un post decisamente antico, che qui non c’è l’obbligo del casco per guidatori di motocicli perchè pare ci siano pressioni da parte della Harley Davidson, che ha la fabbrica a Milwaukee (80 km da qui), affinchè i bikers possano evitare di usarlo.
Ultima cosa, in molte stati e/o città (compresa Madison) è possibile svoltare a destra con il semaforo rosso dopo aver controllato che non ci siano auto in arrivo, sempre che non ci sia una indicazione stradale che lo vieta.

Con questo vi auguro un buon fine settimana e vi saluto!

Paypal phishing. – 236

Ennesimo tentativo di phishing della giornata. Oggi mi sono arrivate ben due e-mail che sembrano inviate da paypal. Paypal è un servizio di pagamenti on-line noto soprattutto agli utenti ebay. Una mi dice che avrei fatto un acquisto on-line dal sito della Dell (computer) per un valore di circa $670, nella stessa mail mi invitano a cliccare su un link per cancellare la transazione in caso non avessi fatto io l’acquisto. Ovviamente per rendere la cosa più credibile la “fattura” è intestata ad un’altra persona, quindi qualche sprovveduto potrebbe davvero aver paura di dover pagare quell’acquisto. Comunque, con ogni probabilità, cliccando sull’indirizzo consigliato verrebbero chiesti nome utente e password per accedere all’account paypal… e addio ai propri soldi su paypal!

La seconda mail mi dice che avrei aggiunto un altro indirizzo mail al mio account di paypal e se non dovessi essere stato io o non fossi d’accordo dovrei cliccare sul link da loro suggerito per annullare tutto… ovviamente inserendo nome utente e password.
Vi incollo più sotto il testo di questa mail.
Solito consiglio…. non cliccate mai niente e ricordatevi che nessuna banca o associazione o altro vi chiede i vostri dati via posta elettronica!!!

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Banana or zucchini bread? – 235

Avevo in programma di scrivere dell’altro, ma oggi ho assaggiato il banana bread e quindi vi spiego in breve cos’è. è un dolce di consistenza e forma simile ad un plumcake, ma con banana e noci. Il nome banana bread (pane con banana) mi ha inizialmente confuso, quindi, indagando, ho scoperto che in USA non esiste il classico plumcake anche perchè, letteralmente, plumcake vuol dire “torta alla prugna”. Siamo stati noi Italiani a prendere il termine, probabilmente di origine Britannica, ed associarlo ai nostri classici dolcetti. Tornando all’America, tutto ciò che ha la forma di un plumcake, pur essendo dolce, qui lo chiamano bread (pane) perchè il classico pane Americano è come il Panbauletto del Mulino Bianco.
Quindi ho scoperto che esiste anche lo zucchini bread ed ho pensato che questo sarebbe stato salato… invece no! Anche questo è dolce! E tutti mi hanno assicurato che è buonissimo e delizioso e lo fanno anche con le carote, ma non è così buono. Ci sono anche da noi dolci con le carote, ma con le zucchine non ne ho mai sentiti. Generalmente contiene zucchini grattuggiati alla julienne, noci, cannella (c’è ovunque!!), zucchero, farina e e solite robe per fare un dolce.
Comunque su internet si trovano molte ricette per farlo, ma mi farò dare tutte le possibili varianti.

Qui una foto di banana bread con gocce cioccolato:

Un’ultima nota folkloristica:
Gli Americani chiamano gli zucchini proprio con la parola Italiana e la pronunciano, ovviamente, con una sola C e con la Z “sibilante”. Si dice zucchini sia al singolare che al plurale, anche se c’è anche la variante zucchinis per il plurale.
Ovviamente, essendo il vegetale di origini Americane, ho chiesto quale sia il loro vero nome e non mi hanno saputo rispondere. Girando un po’ su internet ho trovato che si chiamano zucchini in Nord America e Australia, o courgette in Gran Bretagna e Nuova Zelanda. Durante il mio pellegrinaggio telematico ho scoperto inoltre che, mentre la parola pumpkin (zucca) si usa in inglese britannico, in America si usa squash, abbreviazione della parola asquutasquash che vuol dire, appunto, zucca nella lingua dei pellerossa della tribù Narragansett.
Comunque, tornando ai nostri zucchini, dopo essere stati importati in Europa dall’America hanno preso il nome attuale in Italia che è stato “riportato” in America da qualche bravo Italiano attorno al 1920, data in cui ci sono le prime registrazioni di questa parola negli Stati Uniti.
Comunque, bellissima storia…. ma non ho ancora capito come chiamassero ‘sto vegetale prima del 1920!!
Se qualcuno è in grado di illuminarmi lo faccia pure con una torcia da 20000 candele!!

Ciao!

Ancora spam! – 234

Bene bene… ieri ho saltato un giorno, oggi doppia dose di post! Mi è arrivata qualche minuto fa l’ennesima e-mail di spam decisamente ridicola per quanto possa sembrare ingannevole. La pubblico per avvisarvi e mettervi in allerta in caso doveste riceverne una simile:

Avviso
Sono capitano della polizia Prisco Mazzi. I rusultati dell.ultima verifica hanno rivelato che
dal Suo computer sono stati visitati i siti che
trasgrediscono i diritti d.autore e sono stati
scaricati i file pirati nel formato mp3. Quindi Lei e un complice del reato e puo avere la
responsabilita amministrativa.

Il suo numero nel nostro registro e 00098361420.

Non si puo essere errore, abbiamo confrontato l.ora dell.entrata al sito nel registro del
server e l.ora del Suo collegamento al Suo provider. Come e l.unico fatto, puo sottrarsi
alla punizione se si impegna a non visitare piu i siti illegali e non trasgredire i diritti
d.autore.

Per questo per favore conservate l.archivio (avviso_98361420.zip parola d’accesso: 1605)
allegato alla lettera al Suo computer, desarchiviatelo in una cartella e leggete l.accordo
che si trova dentro.

La vostra parola d’accesso personale per l’archivio: 1605

E obbligatorio.

Grazie per la collaborazione.

L’e-mail è corredata da un allegato chiamato “avviso_98361420.zip”. Avendo le spalle coperte dal fatto che ho un Mac ho provato ad aprire l’allegato che, effettivamente, chiede di inserire la password, in questo caso 1605. Il file che ne risulta è un eseguibile, probabilmente un virus, un trojan qualche cosa di simile.
Fate attenzione a mail di questo genere, le potete riconoscere dal fatto che sono scritte in Italiano piuttosto scorretto e sgrammaticato oltre che, come in questo caso, con punti e virgole ovunque.
Inoltre è molto difficile che vi venga recapitato un avviso di questo genere via e-mail e soprattutto direttamente dalla polizia!
Quindi prima di cliccare su un allegato pensateci 10 volte! E se non siete sicuri chiedete. E, soprattutto, tenete l’antivirus aggiornato!!

A presto!

Piccole soddisfazioni. – 233

Scusate la mia assenza, ma ho avuto talmente tanto da fare che ieri notte sono andato a dormire alle 4.30 del mattino!! Un po’ è per colpa mia, dato che come al solito, mi prendo sempre all’ultimo per fare ogni cosa. Quindi sono stato sveglio a lavorare per preparare una presentazione per il lab meeting che c’è stato questa mattina. Ho presentato il mio lavoro e alcune spiegazioni “tecniche”… vi dico solo che con 13 diapositive ho parlato per un’ora e tre quarti!!
Devo dire che fare una presentazione qui è molto gratificante: la gente è interessata, fanno domande, commenti, chiedono spiegazioni e, se possono, spiegano e aiutano a risolvere problemi o questioni varie.
Comunque sono stati tutti più che contenti, in particolare la prof ed un ricercatore che poi, finito il lab meeting, mi hanno fatto domande per un altro quarto d’ora.
Bhe… queste sono le vere “piccole” soddisfazioni della vita…!

Skynet si sta ribellando!! – 232

Per chi non lo sapesse Skynet è il supercomputer che nel film Terminator, Terminator 2 e Terminator 3 causa la guerra tra macchine e esseri umani che porta alla distruzione di mezza umanità, il ritorno nel passato dei vari Terminator, etc. etc.
Ma il punto non è il film… è che la tecnologia mi si stà rivoltando contro!! Un mese fa mi si sono rotte le cuffie dell’iPod (non quelle originali, un paio della Philips) ora si sta rompendo la cuffia che uso con Skype, diverse persone mi riferiscono che non riescono a commentare sul sito della mia morosa e, come se non bastasse…

è MORTO UN PIXEL DEL MONITOR DEL MIO POWERBOOK!!!!
Aaaahhhhh!!!!

Under the Fridge. – 231

Non è una storpiatura della canzone Under the Bridge dei Red Hot Chili Peppers, è proprio quello che si può trovare (e si trova, ve lo assicuro!!) sotto o meglio ancora dentro un frigorifero da ufficio.
Il mini-frigo che c’è qui emana da un paio di mesi un odore nauseabondo, la porta si chiude a fatica, è pieno di roba scaduta, ha uno strato di ghiaccio di 20cm abbondanti, dentro ci sono residui tossici che farebbero schifo anche ad uno scarafaggio! Ogni volta che qualcuno lo apre un olezzo di putrefazione invade l’ufficio e tutti dicono che fa schifo… eppure nessuno lo pulisce!! Sapete, è di tutti e quindi di nessuno! Io spesso dico: “Bisognerebbe pulirlo” e il malcapitato che ci si trova davanti risponde: “Eh si!!”, lo richiude e se ne va! Per fortuna che io non lo uso.
Tre settimane fa abbiamo buttato via un contenitore di plastica della Ziploc (tipo Tupperware, ma molto più economico) con un contenuto irriconoscibile su cui cresceva allegramente una muffa a pelo alto!
Mi è venuto in mente di scrivere tutto questo perchè oggi su www.phdcomics.com c’era una vignetta che rappresenta perfettamente il nostro frigorifero!! E sapete cosa ha fatto una ragazza del lab? Quando l’ha vista invece di dire: “Effettivamente il nostro fa schifo uguale se non di più! Spetta che lo pulisco…”, l’ha stampata e l’ha attaccata sul frigo dicendo che lo rappresenta bene.

Se non ci credete cliccate sull’immagine qui sotto e giocate a “trova la differenza”:

Marshmallows e Peeps! – 230

Ieri dopo il lavoro in laboratorio sono andato a fare la spesa ed ho dovuto comprare, per dovere di cronaca, una confezione di Marshmallows. Giusto per chiudere il capitolo su questi “dolci” voglio condividere con voi ciò che da tempo sospettavo: ci sono anche in Italia.
Non so se hanno un nome particolare, ma sono quelle cose spugnose zuccherate che io ho sempre chiamato “tiramolla” (che è anche il personaggio di un fumetto con, appunto, la consistenza della tiramolla) e che si possono trovare dai venditori di dolciumi alle sagre e alle fiere. Da noi ci sono di vari colori e forme: rosa, celesti, bianche, lunghe, corte, etc.
Qui i Marshmallows sono perlopiù bianchi, comunque hanno lo stesso identico sapore e consistenza dei nostri.
Quindi se volete provare a fare gli S’more o i Rice Krispie Treats sapete dove recuperare l’ingrediente mancante!

Qui sotto una confezione di Marshmallows della Kraft:

Sulla confezione c’è la seguente ricetta per gli s’more:
Mettere su un Honey Maid Graham cracker (una specie di biscotto secco al miele) un marshmallow e un quadratino di cioccolato al latte. Mettere in microonde per 15-20 secondi finchè il marshmallow si sia gonfiato (e anche sgonfiato).
Coprire con un altro “biscotto” e mangiare finchè è ancora caldo senza ustionarsi le interiora.

Con la stessa tecnica di cottura del marshmallow si può fare il Peep Jousting, cioè una specie di lotta all’ultimo sangue tra due peep. I peep non sono altro che pulcinetti fatti della stessa materia dei marshmallow.
Si lecca il peep da un lato finchè non diventa morbido e gli si attacca uno stuzzicadenti a mò di lancia. Si piazzano due pulcinetti così bardati uno di fronte all’altro in microonde e si fa partire. Questi si gonfieranno e uno degli stuzzicadenti bucherà un peep. Ovviamente vince il superstite!

Qui sotto un filmatino trovato su youtube per mostrarvi la battaglia:


"E sia l'ordine!" E l'ordine fu… – 229

Niente di particolare, ma ho provveduto a mettere un po’ di ordine tra i link preferiti che vi suggerisco qui accanto. Ho aggiornato il tutto togliendo il sito “è pur sempre una donna” non più funzionante (Davideeee… dove sei finito??) e tre forum che, come dire, tra un elenco di blog centrano come i cavoli a merenda. Ci sono due nuovi ingressi: Web al Cioccolato e il blog di Beppe Grillo. L’ordine dei siti è del tutto casuale quindi chi pretenderà spostamenti, trasferimenti o cambi di posizione verrà invitato a fustigarsi con le ortiche per la sua impudenza. Unica cosa, ho dedicato i primi posti a studenti Italiani, dottorandi in particolare, all’estero per motivi di studio, spirito di sacrificio, ritiro spirituale, fuga dalla realtà (Italiana) o altro…