Per chi non l’avesse letto nel precedente post, ieri c’è stato un allarme bomba all’ospedale universitario accompagnato da un ragazzo di diciannove anni armato di pistola che, a quanto pare, si è prima aggirato nel campus e poi è andato sul tetto dell’ospedale nel tentativo di suicidarsi…. e poi non si sa che fine abbia fatto.
La polizia l’ha cercato bloccando l’intero ospedale, lezioni, corsi, tutto il possibile immaginabile.
Alle 23.00 di ieri sera l’allarme è rientrato e la polizia, pur non avendo trovato il giovane, ritiene che non sia pericoloso per altre persone, ma solo per se stesso. Da cosa l’avranno capito non lo so, forse dal fatto che non ha fatto saltare la testa a nessuno?? Bell’intuito!
Comunque credono che la sua sia stata solo una “richiesta d’aiuto” piuttosto inconsueta, e l’hanno invitato, non so come, a rivolgersi a loro per avere supporto.
L’aggiornamento di questa mattina alle 9 conferma queste ultime notizie e non si sa, anche se ho qualche sospetto, se l’allarme bomba e l’aspirante suicida siano legati tra loro. Cliccando qui potete visitare la pagina del sito dell’Università dedicata a questa notizia.
Secondo me le possibilità sono due: o la polizia l’ha fatto fuori e non ha detto niente a nessuno imboscando il cadavere, o il ragazzo è un artista della fuga, è scomparso e, mi auguro per lui, è rinsavito completamente!!
Chissà…
Breaking News: Emergency situation at UW Hospital. – 360
Ore 18.30, mi arriva un messaggio su Skype da Alessio (Italiano arrivato da Legnaro quindici giorni fa) che mi avvisa che dalle parti dell’ospedale universitario c’è uno che si aggira con una pistola. Non si sa chi sia, cosa voglia, ma la polizia e i vigili del fuoco sono li a cercarlo. Avviso una che abita li vicino e mi rimetto al lavoro deciso più che mai ad attendere in lab nuovi sviluppi.
Ore 19.15, arriva una che conosco dal piano di sotto che mi chiede un paio di cose di lavoro e ci dice di fare attenzione perchè c’è uno che vuole suicidarsi e che ha una pistola.
Ore 19.30, chiama il marito della tipa che è con me in lab e la avvisa che sul sito dell’università c’è una news riguardo allo “squilibrato”.
Ore 19.31, sul sito dicono che l’emergenza è iniziata oggi alle 16.40 quando una persona, che ha detto di essere un ufficiale della sicurezza, ha chiamato la polizia per avvisare di alcuni colpi di pistola esplosi vicino all’ospedale e di una possibile bomba messa chissà dove. La polizia cerca un 19-enne di nome Jesse A. Miller.
Vengono sospese tutte le lezioni e chiude temporaneamente il pronto soccorso.
Ore 20.45, la polizia sta ancora cercando il sospetto e fa riaprire il pronto soccorso. Inoltre vengono organizzati taxi per portare la gente a casa.
Ore 21.45, ho finito i miei esperimenti in laboratorio e ho perso l’autobus. Quindi scrivo il post dalla fermata aspettando il prossimo, fortunatamente lontano dalla zona incriminata.
Ore 22.10, tra cinque minuti passa l’autobus…
A domani per la seconda parte qualunque essa sia!
Google Lunar X Prize. – 358
Una notizia non indifferente di pochi giorni fa è che Google offrirà 30 milioni di dollari a chi proporrà un progetto fattibile per mandare sulla Luna un robot in grado di esplorare il nostro satellite. In realtà il premio del progetto Google Lunar X Prize è di 20 milioni di dollari per la prima società o persona o gruppo di persone con il progetto vincente che richiede: l’allunaggio del robot, la percorrenza di almeno 500 metri sul suolo lunare e l’invio di fotografie e dati sulla terra. Poi ci sono due bonus da 5 milioni di dollari se il robot percorrerà più di 5 km, se manderà sulla terra immagini dei resti della missione Apollo, se scoprirà acqua e/o ghiaccio, se resisterà per 14,5 giorni (durata della notte lunare), oppure se ci sarà qualche altra importante scoperta scientifica.
Ma perchè è stata scelta di nuovo la Luna? perchè potrebbe essere una fonte di materiali la cui estrazione non causerebbe inquinamento terrestre, poi potrebbe essere sede di un nuovo telescopio che potrebbe operare senza l’influenza (negativa) dell’atmosfera terrestre, potrebbe essere sede di una biosfera e inoltre tutto ciò porterà indubbiamente a molta concorrenza e quindi a innovazioni tecnologiche e nuove ricerche.
Questo premio infatti farà gola a molti pur non essendo, a quanto dicono gli esperti, sufficiente per coprire interamente le spese di una tale missione.
Altra cosa interessante è che finalmente tutti i complottisti che non credono che l’uomo sia mai andato sulla Luna “forse” potrebbero mettersi l’anima in pace… o forse l’invio di un robot invece che di un astronauta potrebbe rafforzare le loro teorie.
Per chi non lo sapesse la fondazione X Price e relativi premi esistono da prima dell’intervento di Google. Attualmente altri due premi “appetibili” sono l’Archon X Prize for Genomics, con in palio 10 milioni di dollari per chi riuscirà a sequenziare 100 genomi umani in 10 giorni, e l’Automotive X Prize, che offre altri 10 milioni a chi riuscirà a produrre una automobile in grado di funzionare correttamente, superefficiente e poco inquinante.
Uno dei precedenti premi da 10 milioni di dollari, l’Ansari X Prize, che richiedeva di inviare nello spazio per due volte nella stessa settimana una stessa navicella, è stato vinto dal cofondatore della Microsoft Paul Allen e dall’ingegnere aereospaziale Burt Rutan.
Lo stesso Paul Allen ha offerto alla missione l’uso dell’Allen Telescope Array, che opera attualmente per l’istituto SETI (istituto per la ricerca di intelligenza extraterrestre), per la ricezione dei dati inviati dalla Luna da un’ipotetico robot che la esplorerà.
Pare che ci sia anche qualche progetto Italiano che potrebbe gareggiare per questi 30 milioni di dollari… vedremo chi sarà il vincitore!
Bèla Fleck: assolo al concerto. – 357
Report del concerto! – 356
Ecco, come promesso ieri vi parlo brevemente del concerto a cui sono andato. Cosa dire… be ne è valsa proprio la pena!! Due ore e quarantacinque minuti di musica stupenda! Tantissimi spettatori, tutto organizzato bene, belle coreografie (luci) e bravissimi i Flecktones!
Ma riepiloghiamo brevemente la serata.
Sono tornato dal lab alle 18.30 e davanti al teatro c’era già una coda non indifferente. Allora dopo una cena frugale mi sono precipitato lì. Alle 19.15 ero seduto, ma gli spettatori sono arrivati a flusso continuo fino alle 20.15, un quarto d’ora dopo l’inizio dello spettacolo alle 20.
Fino alle 21.15 hanno suonato in continuazione, poi c’è stato un quarto d’ora di pausa e hanno ripreso alle 21.30. C’è stato un assolo di Victor Wooten che, usando un campionatore, ha fatto uno spettacolo incredibile!! Poi è stato il turno di Futureman, mentre Jeff Coffin ha fatto spettacolo durante tutto il concerto. Bela Fleck ha chiuso il concerto suonando da solo. Alle 22.45 hanno salutato e sono scesi dal palco, ma dopo 5 minuti di applausi continui sono tornati per fare altre tre canzoni, concludendo tutto alle ore 23.
Solo nella “general admission” (i posti più economici) ci saranno state almeno 500 persone, non sono riuscito a vedere quante ce n’erano nei posti più cari. C’era gente di tutte le età, dai ragazzetti di 17-18 anni a vegliardi di 60-70 anni.
Qualche altro dettaglio: Victor Wooten ha usato tre bassi diversi, due a quattro corde e un cinque corde che però non sono riuscito a riconoscere. Bela Fleck ha usato tre banjo diversi e una chitarra elettrica, Jeff Coffin ha suonato due diversi sassofoni, il clarinetto, il flauto traverso e l’ottavino. Futureman per la maggior parte del tempo ha suonato la batteria con una mano e il SynthAxe Drumitar (uno strumento elettronico di sua invenzione) con l’altra. Durante l’assolo ha anche suonato il RoyEl, altro strumento ideato da lui che suona come un pianoforte, ma ha note no facenti parte della classica musica occidentale. Una curiosità è che quest’ultimo strumento si basa sulla tavola periodica degli elementi e sulla sezione aurea!
Ultima cosa: per il loro l’album “The Hidden Land”, Bela Fleck e i Flecktones hanno vinto il Grammy award 2007 come miglior album di jazz contemporaneo.
Nell’apposita sezione del sito potete vedere anche qualche fotografia del concerto.
è Venerdì… – 355
…e stasera c’è il concerto!! Si, è arrivato il momento, il concerto di Bela Fleck and The Flecktones all’Orpheum theater per il quale ho comprato il biglietto a fine Luglio. L’evento inizia alle ore 20.00 e finirà… non lo so di preciso, anzi, non lo so proprio. Per fortuna che la settimana scorsa mi è capitato tra le mani il biglietto, perchè altrimenti me ne sarei dimenticato completamente!! Da quando l’ho ritrovato l’ho messo in bella vista sul tavolo.
Domani saprete se il concerto valeva i $43 pagati!
Con questo non mi resta che augurare un buon fine settimana a tutti!
Filosofia del dormire. – 354
Prendendo spunto da questo post del blog “Cronache unte” e dal ritorno dalla Spagna del novello sposo del mio lab vorrei fare alcune brevi riflessioni sul dormire Americano. Si perchè si sa che gli statunitensi sono mattinieri e si sa che tutto il mondo, in generale, è mattiniero rispetto a noi Italiani. Forse gli Spagnoli sono il popolo che più si avvicina a noi in termini di “orari”. Comunque questi sono i tre episodi che mi hanno fatto riflettere:
1. Tempo addietro, ad uno dei ritrovi della classe di inglese, una tipa di cui non ricordo nome, volto e niente altro ci dice che lei si sveglia alle 5.00 e va a correre, poi va in palestra un’oretta alle 6.00 (dove la troverà una palestra aperta a quell’ora), poi a casa a fare la doccia e quindi al lavoro alle 7.45.
2. Un paio di settimane fa ho lavorato il Sabato e la Domenica per fare degli esperimenti lunghetti. L’esperimento, in collaborazione con una collega, sarebbe finito il Lunedì sera, ma uno dei due sarebbe dovuto venire alle 7 del mattino per fare un paio di cose. L’alternativa era di posticipare di qualche ora alcune reazioni di Domenica per far cadere le successive a metà mattina del Lunedì.
La ragazza mi dice che fa lo stesso, viene lei alle 6.45.
Insisto, le dico che può stare a dormire un po’ di più che tanto possiamo posticipare, ma mi dice che comunque la sua sveglia suona alle 5.30! E lei preferisce svegliarsi presto…
3. Chiedo al ragazzo come è andato il viaggio di nozze in Spagna, se si sono divertiti, se sono stati contenti, se hanno sofferto il jet lag. Lui dice che no, non l’hanno sofferto, solo che qui è un paio di giorni che si sveglia alle 5.30 del mattino (salta fuori l’altra del punto 2: “Ah, stesso orario mio!”). E poi dice che è bello, che gli piace, che cercherà di mantenere questo “orario” che così può andare a casa dal lavoro che fuori c’è ancora il sole, che è meglio per quando arriverà l’inverno e boiate del genere…
Ma io dico… ma sti cavolo di Americani che hanno pure un phrasal verb (sleep in) per dire che si può stare a dormire di più al mattino, non ce la fanno proprio a poltrire un po’ di più? Quando uno mi dice che è mattiniero io penso che si sveglierà alle 7, o alle 6.30! Ma alle 5.00?? Per andare in palestra?? Ci credo che poi alle 5 del pomeriggio la loro giornata lavorativa è finita!! E capisco anche perchè cenano alle 17.30 e dicono che le 21 è “late night” (tarda notte).
E giustamente la morosa mi ha detto: “Ma cosa ci sarà di bello a svegliarsi quando fuori è ancora buio?”. Io non lo so, ma so che preferisco di gran lunga svegliarmi alle 8 e andare a letto a mezzanotte o più tardi, non è una delle cose più belle del mondo restare a letto più del necessario al mattino? A voi l’ardua sentenza…
Dialoghi improbabili #7. – 353
Visto che, finalmente, la segreteria ci ha sbloccato ben due codici che servono per fare gli ordini di materiale e reagenti da laboratorio, abbiamo provveduto ad ordinare! Questa mattina Amber mi chiede cosa ci serve, cosa non ci serve, dove prendere la roba, se so di qualche cosa che costa meno, se abbiamo urgenza, insomma… una valanga di piccole cose che ci hanno portato via una mezz’oretta buona.
Ma la parte più divertente è questo breve scambio di parole ovviamente tradotto in Italiano per comodità:
Filippo: …e poi ci servirebbero i tubini Eppendorf in plastica scura da 1.5ml.
Amber: Vediamo. Di scuri ci sono quelli normali o quelli con il “screw crap“…
F.: … (iniziando a ridere)
A.: ehh… uhmm… volevo dire “screw cap“!
E non abbiamo più trattenuto le risate! perchè i tubini sul sito erano con il “tappo che si avvita” (screw cap), ma un lapsus l’ha portata a dire “merda che si avvita” (screw crap)!
Insomma, può capitare a tutti, no?
E mezz’ora fa ho detto ben altro che “merda che si avvita” visto che dopo un’ora abbondante di lavoro ho centrifugato una piastra e ad un certo punto… STOK! Fermo la centrifuga, apro, la piastra del mio esperimento si è completamente frantumata inondando la centrifuga di SYBR Green (moderatamente cancerogeno) mentre, ovviamente, l’altra che usavo per bilanciare e di cui non me ne fregava assolutamente niente è rimasta perfettamente intatta!!
Questo è un segnale chiaro che mi dice: Filippo, per oggi la tua giornata lavorativa è finita!
Quindi me ne vò! Notte!
Presi gli auricolari: Sony MDR-EX51LP. – 352
Visto che, come ho detto in precedenza, l’auricolare destro sta andando a farsi benedire ho pensato di fare il nuovo acquisto. La scelta possibile era ampia tra auricolari, cuffie normali e cuffie chiuse. Escludendo tutti i tipi di cuffie, decisamente ingombranti, ho vagliato i vari auricolari offerti dal Digital Outpost dell’University Bookstore in State street.
Scartata l’idea di prendere un altro paio di Koss P7, economici, validi, ma fragili, ho optato per un paio di Sony MDR-EX51LP.
Sono degli auricolari cosidetti “in-ear” perchè sono fatti in modo tale da occupare lo spazio nell’orecchio e posizionarsi quindi verso il canale uditivo.
In questo modo c’è un parziale, per non dire quasi totale, isolamento dai rumori esterni il che è utile se si vuole ascoltare musica in ambienti rumorosi.
Erano disponibili in nero o bianco, ovviamente li ho presi bianchi come l’iPod. Nella confezione ci sono tre paia di gommini in silicone morbido, in diverse misure per adattarsi a diversi tipi di orecchio, e un piccolo contenitore plastico per contenerli e avvolgerci il cavo, lungo 1,2 metri, intorno. Il jack stereo è placcato oro, a forma di L, ma di misura ridotta e credo che questa volta il cavo o i contatti non si romperanno.
Li sto usando da Sabato pomeriggio e devo dire che ne vale proprio la pena, sono comodi e suonano bene.
Prezzo pagato: $31.60 tasse incluse
Acquisto: consigliato
Qui le specifiche tecniche:
Diametro driver: 9 mm
Potenza massima: 100 mW
Impedenza: 16 ohm a 1 Khz
Sensibilità: 100 dB/mW
Frequenze di risposta: 6-23000 Hz
Punto tutto sul rosso… – 351
Non ho mai comprato un gratta e vinci, non ho mai acquistato un biglietto della lotteria, e mai giocato al lotto, se non una decina di anni fa (o di più) quando ho puntato 1000 lire con un amico al super enalotto. Erano in palio 60 miliardi e, ahimè, non sono miliardario.
Qui in America ci sarebbe la possibilità di andare a Las Vegas, città dei casinò, dove a volte si vince, ma la maggior parte delle volte si perde… oppure c’è un’altra opzione.
Le pubblicità di “A little Vegas, right here in Madison”, invitano a visitare il sito del “DeJope Bingo“. Senza dover prendere l’aereo, qui in Wisconsin, poco distante da Madison, c’è la tribù di nativi Americani chiamata Ho-Chunk (qui il sito ufficiale della loro nazione) che hanno sempre occupato la zona di Green Bay in Wisconsin e che si sono specializzati nella gestione di casinò e giochi d’azzardo visto che gestiscono anche il “Majestic Pines Casino“, il “Ho Chunk Luxury Hotel and Casino” e il “Rainbow Casino“.
Insomma, senza allontanarsi molto è possibile provare il brivido di perdere un mucchio di soldi o forse rischiare di vincere qualche cosa. Io ho il sospetto che il 90% delle persone escano da lì in mutande…
Per quanto riguarda l’Italia invece ho scoperto ieri che, per chi non volesse fare la fatica di muoversi da casa, esiste il gratta e vinci on-line! Lo potete trovare e/o provare a questo indirizzo sul sito della lottomatica.
Per curiosità ho provato le demo disponibili di un paio di giochi: dopo 5 tentativi non ho vinto niente, ma al sesto “in teoria” avrei potuto vincere 80000‚Ǩ e al settimo tentativo, con un altro dei giochi proposti, “avrei” vinto addirittura 500000‚Ǩ!! Peccato che fosse la demo…