Avete mai visto Lost? Si? No? Non importa. Chi l'ha visto conosce bene le famose "stazioni" tra cui quella del Cigno dove c'è un computer che richiede l'inserimento di una sequenza numerica ogni 108 minuti. Pare che per questo dettaglio della serie gli autori si siano ispirati alle numbers station.
Cosa sono? Sono delle stazioni radio che trasmettono in onde corte sequenze di numeri o lettere in diverse lingue o in codice morse a volte intervallate da musica, a volte solo da rumore bianco.
A cosa servono? Dove sono? Perché esistono? Che significato hanno i numeri trasmessi?
Non ne ho idea! Su internet ci sono centinaia di teorie. Pare che siano usate per spionaggio, comunicazioni dei servizi segreti o della mafia, traffico di droga o altro.
Se volete è possibile ascoltare le trasmissioni delle numbers station con una radio ad onde corte. Se invece non avete gli strumenti adatti o la voglia di ascoltare, ma siete solo curiosi allora vi consiglio di scaricarvi gli mp3 (gratuiti) del Conet Project che in quattro CD rilasciati dall'etichetta discografica Iridial raccoglie registrazioni da molte stazioni. Cliccate qui per un pdf esplicativo del Conet Project o sui seguenti link per i CD1, CD2, CD3 e CD4.
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Wall of death.
Grazie, grazie, mi sento onorato!
Questa mattina ricevo, via posta elettronica, una mail che inizia così:
Based upon your great contributions to the study and research on cancer, you are expected to take part in BIT Life Sciences’ 3rd World Cancer Congress (WCC) with the theme of Health Science without Borders, which will be held from June 22 to June 25, 2010 in Singapore EXPO, Singapore. On behalf of the Organizing Committee, it’s our honor to welcome you to give a speech at the Track 6: Lung Cancer Symposium of the conference.
Sulla base del suo grande contributo allo studio e alla ricerca sul cancro, è invitato a prendere parte al BIT Life Sciences' 3rd World Cancer Congress (WCC) con tema Scienza della salute senza frontiere, che si terrà al Singapore EXPO dal 22 Giugno al 25 Giugno 2010. In rappresentanza del comitato organizzativo siamo onorati di invitarla come oratore alla "Traccia 6: Simposio sul cancro al polmone" della conferenza.
E la mail continua con il programma del congresso, etc. etc.
Se non fosse che mi è arrivata sulla casella di posta del lavoro, è indirizzata proprio a me e la conferenza esiste davvero, l'avrei immediatamente bollata come spam. D'altro canto, visto la mia "esperienza" sul tumore al polmone, sono indeciso se:
1° non rispondere alla mail.
2° rispondere e dire che hanno sbagliato persona.
3° andare al congresso e, al momento della presentazione, dire che "eh si, il tumore al polmone è una brutta bestia" e sedermi.
Lo sapevate che…
…il nome scientifico del bufalo indiano (o bufalo d'acqua), con il latte del quale si fa la buonissima mozzarella di bufala, è "Bubalus bubalis"? Io lo trovo un po' divertente come nome.
Da non confondere assolutamente con il bisonte americano, "Bison bison", che in inglese si chiama "buffalo".
Bandiera Svizzera #1.
Più volte ho raccontato di una peculiarità Svizzera: l'estremo nazionalismo di questo popolo che porta la gente ad avere bandierine Svizzere stampigliate ovunque. Non è difficile trovare la croce bianca su sfondo rosso della Confederazione Elvetica su posate, zaini, telefoni, aspirapolvere, tostapane, metteteci qui quello che volete.
Non conto più le "Swiss edition" di ogni cosa: automobili, computer, ma di vederla su un carta igienica non mi era ancora capitato.
Ecco a voi la "papier hygiénique" Swiss edition con tanto di bandierina sulla confezione. Per fortuna (o peccato) che non l'abbiano stampata sulla carta, altrimenti ci si sarebbero pure potuti pulire il c**o con la bandiera.Che giocherelloni questi Svizzeri…
Traduttore universale.
In questi giorni mi sono messo a riguardare la serie Star Trek: Voyager, quarta delle famose serie di Star Trek. In brevissimo, si narra dei viaggi della nave stellare USS Voyager (semi-citazione per nerd), astronave della federazione dispersa nel quadrante Delta, praticamente al lato opposto della galassia a circa 70000 anni luce dalla terra.
Comunque non voglio iniziare una dissertazione su Star Trek… ma si, dai. Iniziamola invece.
In questa occasione vorrei puntualizzare qualche cosa a proposito di una tecnologia fantascientifica, una delle tante, comunemente usata in questa serie: il traduttore universale. Questo apparecchio è (riporto da Wikipedia) "dotato di algoritmi di intelligenza artificiale ed è in grado di apprendere una nuova lingua dopo un breve periodo di ascolto ed analisi automatica del linguaggio, la cui struttura viene comparata con quella di tutte le lingue conosciute per individuarne le similarità. La sua funzione specifica è quella di leggere le onde cerebrali emesse da ogni forma di vita che incontra, essendo queste molto simili in tutte le specie aliene e inviarne altre in modo che il cervello abbia l'impressioni di sentire nella stessa lingua. Tuttavia non appare a volte in grado di decifrare linguaggi alieni troppo complessi, se si discostano in modo notevole da tutti quelli già presenti nel suo database o le onde cerebrali sono sconosciute."
Ora, anche ammettendo che una tale tecnologia possa anche lontanamente esistere, come è possibile che il traduttore funzioni nella serie Voyager? Insomma, dovrebbe riconoscere lingue e idiomi di civiltà che vivono dall'altro lato della galassia. Bhe, in questo caso, anche ricorrendo alla sospensione dell'incredulità gli ideatori di questa serie hanno un po' esagerato.
Ma tant'è… l'incredulità la sospendo volentieri perché in fondo Star Trek è sempre Star Trek!
Le mosche volanti.
Le mosche volanti, oltre a quei "simpatici" insetti che tutti conosciamo, sono un difetto visivo. Il termine scientifico corretto è "miodesopsie" ed è dovuto a problemi di trasparenza dell'umor vitreo, la gelatina che riempie il bulbo oculare. In pratica la gelatina è un po' più densa del previsto, ci sono dei grumi che si vedono passare davanti all'occhio (in realtà tra pupilla e retina). Come mai parlo di mosche volanti? Perché sono affetto da questa "rogna" che ho scoperto di avere fin da piccolo.
Per la comunione mi è stato regalato un microscopio giocattolo, di quelli con i vetrini già preparati: una diatomea, l'ala di un insetto, un filamento di lana, etc.
Pensate che bello quando ho provato a coltivare dei parameci ed ho visto queste cose:
Io mi sono subito esaltato pensando di aver visto dei batteri! O delle amebe! O altre bestie simili! E invece no… mi sono anche reso conto che non riuscivo a fissarli con lo sguardo (bhe, i batteri si muoveranno…), ma peggio li vedevo anche senza vetrino…
E dato che proprio all'epoca si era già presentata la miopia, l'oculista mi ha detto: "Quelle cose che vedi sono dentro all'occhio e a volte possono venire fuori se ti viene un'influenza forte. Potrebbero sparire se bevi tanto succo di mirtillo". il succo di mirtillo non è servito e con queste mosche volanti ho imparato a conviverci. A dire il vero non è nemmeno difficile, passano davanti, ma si notano solo osservando uno sfondo chiaro e, soprattutto, a meno che non ci pensi non ci faccio quasi più caso.
…il problema si presenta adesso, quando i microscopi che uso non sono più giocattoli e quando ho una vera contaminazione di batteri nelle cellule di mammifero che sto coltivando…
(Non che confonda le mosche volanti con i batteri, ma vedere questi grumi che passano davanti quando sto usando il microscopio a volte fa venire un po' di nervoso.)
Perché non semplicemente…
…Newton? Dai, le scrivo pure io quattro righe sul nuovo prodotto Apple che dovrebbe essere presentato domani. C'è chi lo chiama iSlate, chi iTablet, chi iPad ma perché non Newton? Per chi non lo sapesse l'Apple MessagePad, è stato il primo palmare della famiglia Newton introdotto nel mercato dei prodotti tascabili. Questi PDA sono stati prodotti da Apple tra il 1993 e il 1998, nel periodo in cui al comando dell'azienda c'era John Sculley (che per la cronaca ha inventato il termine PDA) e Steve Jobs era a capo della NeXT. Lo stesso Jobs ha chiuso il progetto Newton, e ben altro, nel momento in cui è tornato ad essere CEO di Apple per risollevare la società dalla crisi. Comunque i Newton all'epoca erano considerati ottimi palmari e tutt'ora c'è chi li paragona all'iPhone.
Proprio per questo motivo non credo che Apple utilizzerà il nome Newton per un tablet (se mai sarà presentato un tablet). Un palmare è, come dice il nome, un dispositivo da tenere con una mano, da taschino: piccolo, leggero, facile da usare, portabile e usabile ovunque senza problemi. Un tablet da 10-11" è qualche cosa di troppo ingombrante per prendere il posto della classica "agendina elettronica" (ormai evoluta).
Inoltre mi parrebbe strano che Jobs, o chi per lui, facesse ricorso ad un nome "vecchio" per un ipotetico nuovo prodotto. Domani, quindi, gli interessati sapranno il nome, ma soprattutto la funzione di questo nuovo tablet/ebook-reader/aggeggio-tuttofare.
Detto tutto questo ritenendo iPad come appena accettabile penso che Newton sia buono, mentre sorvolo completamente su iTablet o iSlate. Vedremo…
A scuola da topolino.
Oggi è iniziata la mia settimana di corso per "Laboratory Animal Science", in pratica 5 lezioni teoriche e 4 pratiche su come gestire, maneggiare, operare, curare, sezionare, uccidere gli animali da laboratorio, in particolare topi e ratti. Alla prima puntata si è parlato di "Anatomia, fisiologia e accoppiamento", "Contenimento, arricchimento (delle gabbie, n.d.r.) e trasporto", "Comportamento: normale e anormale" e "Test di comportamento".
Di tutta la mattinata vi basti sapere che:
I ratti si addestrano più facilmente dei topi e sono molto più docili.
Le tope che mangiano gli Kellog's Special K fanno 1 o 2 cuccioli in più.
E i topi (maschi) che restano qualche giorno in più con la mamma prima dello svezzamento diventano dei papà migliori.
…e poi dicono che i mammoni dovrebbero andarsene di casa presto…
HeLa, Henrietta Lacks.
Mi sento in dovere di dare qualche breve spiegazione su cosa sono le cellule HeLa e U2-OS. Per chi non lo sapesse e/o non avesse cercato su Wikipedia, le HeLa sono cellule derivate, nel 1951, da una biopsia di tessuto tumorale della cervice uterina di Henrietta Lacks. In seguito a coltura in vitro di queste cellule si è ottenuta l'attuale linea cellulare nota e usata da biologi in tutto il mondo. Secondo Stanley M. Gartler, le cellule HeLa sarebbero una nuova specie evolutasi per sopravvivere al meglio alle condizioni di coltura in laboratorio. A supporto di questa "teoria" le cellule HeLa (o Helacyton gartleri come Gartler chiama la nuova specie) possiede 82 cromosomi invece dei canonici 46 cromosomi umani. Inoltre queste cellule sono talmente ben adattate alla "vita in provetta" che negli anni passati ci sono stati molti casi di pubblicazioni scientifiche i cui risultati erano falsati dalla contaminazione di linee cellulari coltivate da parte di cellule HeLa (le contaminazioni in realtà sono anche più comuni di quel che si crede).
Le U2-OS sono, invece, cellule di osteosarcoma umano ottenute nel 1964 dalla biopsia ossea effettuata su una ragazza quindicenne (il nome di questa ragazza non è pubblico). Anche queste sono state, in seguito e tutt'ora, usate come linea cellulare modello.
Non mi addentro oltre nei dettagli scientifici che abbondano in libri di testo e su internet. Vorrei solo far riflettere su come, nonostante la prematura scomparsa di queste due donne, parte di loro sia tutt'ora viva e vegeta e immortale. E' una ben magra consolazione, ma fa pensare.