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Che cellule hai in coltura adesso?

– Un mese fa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Tre settimane fa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Due settimane fa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Lunedì della settimana scorsa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Martedì della settimana scorsa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Mercoledì della settimana scorsa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Ieri pomeriggio:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Mi servono domani.
Filippo: Ok, te ne preparo una piastra.

– Oggi:

Filippo: Gioacchino, ti ho preparato la piastra.
Gioacchino:
 Ottimo! Grazie mille! Che cellule sono?
Filippo: ….

Non ho ben capito cosa faccio di sbagliato…

Prolungare un po’ la convalescenza, no?

Non so se per intercessione mariana o divina provvidenza, la Nostra signora vergine martire Martedì non si è presentato al lavoro.
Causa: sinusite.
Io l'ho considerato un buon segno: o qualcuno dall'alto ha visto che stavo rischiando un esaurimento nervoso, oppure ha visto che il rincoglionito rischiava la vita a parlottarmi ancora nelle orecchie. Anche ieri la giornata è passata lieta e veloce senza questo essere inutile al mio fianco.
…sfortunatamente oggi è tornato al lavoro più sbuffante e chiacchiericcio del solito perché è "stato a casa due giorni e guarda quante cose ci sono da fare". Poverino.

Quando il capo non c’è…

Il capo, Pancetta1 e la porcellina sono partiti la settimana scorsa (in giorni diversi tra Giovedì e Domenica) per il BCBC (Beta Cell Biology Consortium) a Washigton. Io, la moglie, NAT, il topetto, Pancetta2, Gioacchino, Pompelmo e Nostra signora vergine martire siamo rimasti al lavoro. Ovviamente le scadenze settimanali non sono cambiate nonostante l'assenza del capo e altri due membri del lab, quindi il lavoro è proceduto normalmente, i seminari si sono svolti e tutto prosegue come sempre.
Ma in realtà, osservando bene….

– NAT è rimasta a casa Lunedì, Martedì e oggi.
– Il topetto è venuto al lavoro tardi Lunedì e Mercoledì.
– Pompelmo i primi tre giorni della settimana è andato a casa alle 16.
– Pancetta2 i primi tre giorni della settimana è andata a casa ad orari variabili da prima delle 16 a poco più tardi.
– Gioacchino si è misteriosamente malato per due giorni.
– NAT ieri ha proposto a tutti di fare il lab meeting (è il mio turno di parlare del mio progetto) al Venerdì piuttosto che oggi dato che lei oggi non ci sarebbe stata. Di conseguenza avremmo dovuto anticipare il paper alert (presentazione degli articoli importanti usciti di recente) ad oggi al posto di domani come sempre.
– Pancetta2 si è incazzata adducendo la scusa che "lei non ha avuto tempo di cercare articoli e non si prende la responsabilità di dire che non si fa il paper alert".
– Agli altri (topetto, Gioacchino, Pompelmo e Nostra signora vergine martire) non gliene poteva fregare di meno.

In pratica:
Oggi NAT non c'era, come previsto. Ho esplicitamente chiesto a Pancetta2 se avremmo fatto il paper alert e lei mi ha tirato fuori di nuovo la scusa delle responsabilità, etc. etc. e mi ha candidamente detto "non lo facciamo". Ovviamente nessuno ha fatto una piega e abbiamo saltato in tronco un'ora di meeting. Poco male.

E' proprio vero che quando il capo non c'è i topi di laboratorio ballano.

P.S.: se volete rinfrescarvi le idee sui protagonisti andate qui.

Ma se dovessi…

Una cosa che non sopporto è quando un collega viene a chiedermi un consiglio su un esperimento perché non ha idea di quello che deve fare e di come farlo e poi, dopo che ho speso 45 minuti per spiegargli tutto, mi dice:

Topetto: "Ma io una volta facevo così."
Filippo: "Si fa come ti ho detto con questa macchina."
T.: "Ma se normalizzassi tutto con quel campione…"
F.: "Si fa come ti ho detto."
T.: "Ma una volta io…"
F.: "Si fa come ti ho detto."
T.: "Ma allora perché è così invece di colà?"
F.: "Si fa come ti ho detto."
T.: "Ma non è meglio…"
F.: "Si fa come ti ho detto."
T.: "Ah, allora devo fare tricche tracche triccheballacche?"
F.: "Si, bravo, hai capito!!"

Il giorno dopo:

Topetto: "Ho fatto, è venuto tutto bene."
Filippo: "Ottimo!"
T.: "Ma se facessi come facevo una volta?"
F.: …..

Insomma, non ci capiamo proprio, se ha voglia di fare come faceva una volta che faccia pure! Ma che non venga a chiedermi ogni giorno le stesse spiegazioni su come e cosa deve fare.

Duracell dura di più.

Lo so che non sono l'unico. Lo so che i colleghi deficienti li avete anche voi!! Ditelo allora! DITELOOOOO!!!! Ditelo, perché poi sembra che io mi inventi le cose, solo perché quello che mi succede lo scrivo e voi leggete il blog e vi fate quattro risate. E giusto per farvi ridere (o piangere, scegliete voi, a volte cambia poco) ecco cosa mi ha raccontato Venerdì scorso la moglie.
Vi ricordate il post dedicato a Pompelmo? No? Il post dove, in seguito alla miracolosa apparizione di un coro di Hare Krisnha, ho avuto la rivelazione della sua deficienza? Bhe, nessun problema, leggete qui per fare mente locale prima di procedere, perché l'antefatto è indispensabile.

Fatto? Letto? No?? Ho detto che l'antefatto è indispensabile. Vabbé, vado avanti comunque.

Riassumendo più velocemente della luce, Martedì 12 Novembre Pompelmo ha ammesso di avere sempre usato l'anticorpo anti-Pdx1 diluendolo 1:1000 in seguito alla mia scoperta di una aliquota non prediluita (prediluizione=procedura standard per questo anticorpo). Pancetta1 ha convenuto con me di prendere l'anticorpo puro e prediluirlo in modo che debba essere usato 1:200. Pompelmo, qualche giorno dopo, è andato nel pallone, perché non riusciva a capire come mai c'erano due aliquote, una da usare 1:100 e una 1:200 (e lui le usava sempre 1:1000). La Pancetta1 gli ha spiegato che andavano usate alla diluizione scritta. Ci fossi stato io al suo posto lo avrei incarnato di parole, ma fa lo stesso. Fine della storia.

Venerdì scorso 8 Gennaio 2010, nemmeno 2 mesi dopo l'accaduto, Pancetta1 va da mia moglie con le due aliquote in mano di anticorpo anti-Pdx1, con scritto "USE at 1:100" e "USE at 1:200" e le chiede cosa siano. La moglie-memoria-lunga-durata-duracell le risponde che sono le aliquote preparate una da lei (1:100) e una da me (1:200) a partire da quella che Pompelmo usava ultraconcentrata. Pompelmo salta sulla sedia e dice che "no, lui non centra e non sa niente e non è vero e non sa di cosa si stia parlando e non ha visto niente e non ha sentito niente e non ha detto niente e lui non c'era e se c'era dormiva". Pancetta1, che vi ricordo mi ha detto "si, diluisci 1:200" non si ricorda. Lei non si ricorda. La moglie-memoria-lunga-durata-duracell le dice che "si, l'hai fatta tu, e l'altra l'hai decisa tu con Filippo", ma niente: lei non si ricorda. La moglie-memoria-lunga-durata-duracell le spiega che "si, funzionano entrambe", ma lei ancora non si ricorda. Sono passati due mesi, non due anni, ma lei non si ricorda.
Ebbè, nell'indecisione ne butta via una perché c'è confusione e la gente non capisce.

Che volete farci, Pancetta1 non usa duracell per la memoria a lungo termine. Non è mica colpa sua…

Gioacchino e le cellule-del-miracolo.

Il pirlone di Gioacchino, collega post-doc, la settimana scorsa ha rischiato la vita. Sia chiaro, è un ragazzo relativamente simpatico, ma quando è al lavoro, poverino, è meglio non ascoltare niente di quello che dice. E quando spara troppe boiate in un colpo mi toglie ogni sentimento e rischia che lo attacchi al muro con un pugno. Counque Lunedì scorso mi chiede se abbiamo cellule di mammifero in coltura (appena tornati dalle vacanze, ma chi vuoi che sia rimasto qui a Natale a sistemarle?). Comunque ci mettiamo d'accordo: le cellule servono a me e a lui, quindi io parto e, siccome non mi fido di come lavora, le preparo per entrambi.

Martedì mattina:

Gioacchino: "Hai guardato le cellule?"
Filippo: "No, le ho messe a crescere ieri, devono riprendersi dal riposo eterno, aspettiamo un paio di giorni."
G.: "Ah ok, scusa."

Mercoledì mattina:

G.: "Hai guardato le cellule?"
F.: "….no, ti avevo detto che le avrei guardate dopo due giorni, quindi domani."
G.: "Ah ok, scusa." (e dai…)

Giovedì mattina:

G.: "Hai…"
F.: "Si, ho guardato le cellule, ne ho preparate due piastre esclusivamente per te, con cui puoi fare ciò che vuoi, le altre le uso io."
G.: "Ah perfetto!! Grazie mille! Ottimo! Benissimo. Senti, per caso mi dici anche come fare? Sai, io ho fatto tanti anni di colture cellulari, ma non mi ricordo bene…"
F.: "Si, pronti! Dopo ti scrivo il protocollo per filo e per segno." (Ora vai che non ho tempo da perdere.)
G.: "Stupendo, grazie mille! Senti, per caso ti interessano due linee cellulari un po'… sai…"
F.: "Un po' cosa?"
G.: "Si, della roba (abbassando la voce) che non dovremmo neanche avere… sai, potrei procurarle dal lab con cui collaboro…"
F.: (Oh signore! Cosa mi propone questo adesso? Contrabbando di embrioni umani congelati?)
G.: "…sai, delle HeLa e delle U2-OS…."
F.: (ma vaffantreno…. e che me ne faccio??) "Si, bravo, procura." (Così ti togli dai piedi.)
G.: "Eh eh, lo sapevo che eri interessato. Sai, ho controllato e non le abbiamo. Me le faccio dare e le congeliamo per tenerle in stock."
F.: "Bene, vai con Dio figliuolo."

Torno al computer, gli scrivo in 5 minuti il protocollo e guardo sul foglio excel con le linee cellulari del laboratorio per vedere se abbiamo posto nel contenitore dell'azoto liquido per stoccare queste cellule-del-miracolo che mi propone Gioacchino e… toh! Le HeLa le abbiamo già. Che strano… eppure lui "ha controllato". Si, certo.

Giovedì pomeriggio: 

G.: "Ho le HeLa e le U2-OS. Le ho messe in incubatore. Me ne occupo io, quando sono pronte le congeliamo."
F.: "Bravo, fai fai."

Domenica sera, ore 19.30 io e la moglie eravamo in lab, io per le cellule, lei per i topi e c'era pure Gioacchino per le sue cellule:

G.: "Oh ciao, ho proprio guardato le cellule, domani mattina presto devi (io??) subito congelarle perché sono pronte. E' urgente, da fare come prima cosa quando arrivi."
F.: (Ma che due conigli… lui porta delle cellule che non ci servono e io devo congelarle…) "Si, perfetto, grazie, arrivederci e buonasera." (Fuori dalle patate che è Domenica sera e voglio andare a casa).

Lunedì mattina alle ore 9.30 sistemo le mie cellule, preparo i nuovi terreni, scongelo altre cellule, e poi mi dedico alle sue. Lui ha preparato una piastra di HaLa e una di U2-OS. Cioè, dobbiamo farci uno stock da tenere per il laboratorio per i secoli a venire e lui prepara una piastra?? Vabbé, amen, tanto non servono a nessuno e io ci perdo meno tempo.

Gioacchino si presenta alle 11.30 e…:

G.: "Ah, le cellule!! Hai cong…"
F.: "Si, fatto tutto, congelate e preparate per il riposo eterno."
G.: "….ah, si, non dubitavo che l'avessi fatto, volevo solo controllare, sai…"

Si, certo, certo. Ho proprio bisogno di uno come lui che mi controlli, altrimenti mi sentirei perso. Ho bisogno di uno come lui che mi (ci) procuri due linee cellulari che hanno tutti e che noi "non dovremmo neanche avere". Ho bisogno di uno come lui che controlla nel foglio excel per verificare che le cellule non ci siano, poi ci ripasso io e vedo che ce le abbiamo stoccate dal 1995 e poi dal '96, poi dal '99 etc.
Ho proprio bisogno di uno che mi faccia fare del lavoro extra come se non ne avessi già abbastanza di mio.

Ahh…. Gioacchino…. se non ci fosse bisognerebbe inventarlo!

BTW.

BTW, che non è il classico acronimo "by the way", ma in questo caso vuol dire "back to work", ritorno al lavoro. Ieri io e la moglie siamo tornati in terra elvetica e oggi siamo entrambi in laboratorio. L'anno nuovo è iniziato, gli esperimenti vecchi sono ancora da finire: non è cambiato niente. Questi eretici di Svizzeri non credono nella befana, quella vecchietta che porta dolci e carbone a tutti. Evidentemente non le hanno mai lasciato passare la dogana perché il cioccolato e le caramelle le fanno loro, non sia mai che una vecchia con le calze rotte venga dall'estero a portare clandestinamente dei dolci in terra di cioccolatai. E quindi la snobbano allegramente con la conseguenza che noi (e tutti quanti) si torna in ufficio prima. Bella roba.
Comunque, pace all'anima, l'atmosfera è tranquilla, e i colleghi sono rilassati. Evidentemente anche loro sarebbero stati a casa a riposarsi qualche giorno di più, soprattutto perché anche a Losanna, dopo la nevicata pre-natalizia, ha piovuto per tutte le vacanze e la neve è tornata a farsi vedere oggi… immaginatevi il nervoso che hanno, poveretti.
Che dire… c'est la vie! Che ora si godano il lavoro!!

Nostra signora vergine martire.

Ne ho scritto già qualche volta su queste pagine, magari vi ricorderete di avere già letto della Nostra signora vergine martire, il nostro "stimatissimo" tecnico di laboratorio. Nostra signora vergine martire è solo uno dei soprannomi che io e la moglie gli abbiamo dato. Tra gli altri ce ne sono di più aulici come "diversamente abile" o "lo scemo del villaggio" e di più intensi come "mongolo", "idiota" e "deficiente". Poi ci sono gli epiteti che non scrivo su questo blog per decenza, ma che io e la moglie usiamo spesso e volentieri.
Tutti questi soprannomi non sono altro che una mera descrizione del soggetto in questione. Giusto per spiegare:

Quando non ha niente da fare, spesso e volentieri, se ne sta a guardare il soffitto o gli scatoloni in giro per il laboratorio, come se vedesse la Madonna, parlottando come un autistico (con tutto il rispetto che ho per gli autistici). In alternativa passa il suo tempo davanti al computer sbattendo (letteralmente) sulla tastiera e muovendo il mouse a 500m/s per risvegliare il PC dallo screen saver e se vede qualche cosa di strano o che non gli piace inizia una serie infinita di "shit" alternati a "putaine".
Quando ha qualche cosa da fare si comporta come un'anomalia astrofisica (dovrei iniziare a chiamarlo "singolarità gravitazionale" o "orizzonte degli eventi") dilatando lo spazio e il tempo in modo da impiegare giorni o settimane a svolgere compiti per cui una persona normale impiegherebbe mezza giornata.
Insomma, il 70% della sua giornata lo passa a meditare sui mali del mondo e sulle colpe dei malvagi, il 20% lo passa in pausa pranzo dalle 11.30 alle 13.00, il 5% a fumare sigarette e, finalmente, il restante 5% a lavorare (nello spazio-tempo dell'orizzonte degli eventi, ricordiamolo).

L'anima pia, comunque, ha anche dei lati positivi. Arriva puntualmente tutte le mattine alle 8.30, sebbene non inizi mai a lavorare prima delle 9.30. Altrettanto puntualmente se ne va alle 17.30 a meno che il capo non sia nei paraggi nel qual caso dedica altri 15-20 minuti alla recitazione neo-realista facendo finta di essere impegnato come il demonio tra i gironi dell'inferno.
Cinque minuti prima di partire per tornare a casa c'è la vestizione rituale che compie sistematicamente e religiosamente con movimenti certosini: spegne il computer, si alza, spolvera il giubbotto o l'ombrello (si, lo apre e lo spolvera dentro e fuori e lo richiude) in caso abbia piovuto. Indossa tutto, spegne lo schermo del computer, si mette lo zaino in spalla e inizia a guardare in giro per il laboratorio con aria meditabonda parlottando. Dopo 2 minuti di commediola saluta e se ne va.
Questa è la giornata tipo. 

Comunque tutto questo è per dire che, se non bastassero le già troppo buone qualità del soggetto, Nostra signora vergine martire è pure taccagno. Pensate che oggi alle 17.00 c'è stata la festa di Natale del dipartimento e tutti sono stati invitati partecipare e, se possibile, a portare qualche cosa. Chi non è in grado o non ha avuto tempo di preparare una pietanza o un dolce poteva eventualmente contribuire con una quota (minima, 15-20 franchi, poco più di 10 euro) per comprare bibite, piatti, posate, etc.
Bene, lui per non tirare fuori 10 euro è rimasto al lavoro fino alle 17.30 e poi se n'è andato a casa quando tutti erano al piano di sotto a fare baldoria dicendo che "tanto a lui non interessa".

Non pensiate che ce l'abbia con lui o che sia morbosamente attento a quello che fa o non fa, è solo che ce l'ho seduto di fianco 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana e sentire o vedere tutte queste cose a volte mi fa imbestialire…
Se fosse un vecchio arteriosclerotico di 100 anni potrei capire, ma il ragazzo ha 34 anni. Per me non c'è più speranza di recuperarlo…