Dall'Europa. – 392

Eccomi qui. Scrivo da Losanna, in Svizzera, e più precisamente dall’ufficio della morosa. Il viaggio è andato bene, sono arrivato ieri sera alle 19.00 orario Italiano e 1.00 pm orario Americano. Ora sto recuperando un po’ la stanchezza accumulata dopo le circa 26-27 ore di bus-aereo-aereo-treno-bus con sole 4-5 ore di sonno.
Nei prossimi giorni metterò on-line le ultime foto scattate negli Stati Uniti!

A presto!

Gnocchi party. – 391

Bene. è finalmente e purtroppo giunto il momento dell’ultimo post dagli Stati Uniti. Sono a casa della prof, da un paio d’ore è finito il “Gnocchi party” in mio onore visto che è stato indetto per festeggiare la mia dipartita e, soprattutto, per permettermi di insegnare agli Americani a fare gli “gnocci”.
Breve descrizione della serata: ho iniziato a cuocere le patate verso le 18.45, nel frattempo sono arrivati gli ospiti. Una volta cotti i tuberi li abbiamo schiacciati, conditi adeguatamente con uova e farina, mischiato per bene il tutto fino a raggiungere la giusta consistenza e, con un po’ di santa pazienza, ho insegnato agli allievi a “rotolare” gli gnocchi sulla forchetta.
Poi siamo passati alla cottura, e al condimento con burro e salvia, salsa al pomodoro (con qualche spezia) e con la ricetta “rovigota” al burro, zucchero e cannella.
Purtroppo, fidandomi di un’Americana l’acqua di cottura è risultata poco salata… ma tanto mi hanno chiesto: “cosa cambia se ci metti più sale??”.
Comunque tutto è andato per il meglio, anche se hanno dovuto un po’ patire la fame perchè abbiamo iniziato a mangiare verso le 21.15, tardissimo!!!
Ovviamente la previsione di questo ritardo è stata un po’ traumatica. Fin dalle 17.00 mi hanno chiesto quanto tempo ci vuole e hanno iniziato a proporre 200 modi diversi per cuocere le patate in fretta: in microonde, al forno, arroste, tagliate a cubetti… Per fortuna che sono stato fermo e deciso: per gli gnocchi ci vogliono le patate lesse e basta!
Bene, detto tutto questo mi appresto a dormire e vi saluto. Troverete il prossimo post on-line con mie notizie Mercoledì sera o, molto più probabilmente, Giovedì.
Mi raccomando: lancio un appello ai lettori affezionati che hanno iniziato a seguire le mie avventure sul blog solo perchè sono stato in America… non smettete di leggere!
Continuerò a scrivere e inoltre ho ancora alcune foto da pubblicare.

A presto!!

Sono fuori! – 390

Già! Da mezz’ora esatta ho abbandonato il bunker. Ho fatto i bagagli, pulito casa, smontato la mobilia che mi aveva prestato la prof e trasferito tutto a casa sua. Gentilmente si è offerta di ospitarmi per questa notte e per Lunedì notte rendendomi tutto molto più facile. Insomma, in quattro orette ho sistemato tutto con l’aiuto di un compagno di lab.
Ieri sera sono iniziati i bagordi e i festeggiamenti per Halloween e per la mia partenza che continueranno questa sera e domani sera.
Dopo una festa a casa di Amber mi sono diretto, con Italiani e Guatemaltechi, in State street all’Halloween Freakfest che avevo già nominato in questo post.
Bhe, che dire… c’era tantissima gente! Davvero una folla impressionante. Non ho idea di quante persone ci siano state, ma davvero tante!!
Pareva di essere a carnevale in Italia. L’unica cosa è che per i costumi forse gli Americani sono più fantasiosi di noi.
C’erano tre palchi con musica e concerti, tra cui uno dei Lifehouse, un gruppo che non ho mai sentito prima, vestiti da scheletri per l’occasione e molto bravi davvero. Comunque c’era molta polizia per tenere sotto controllo la situazione che fortunatamente, per quel che ho visto, non è mai degenerata.
Abbiamo abbandonato la scena alle 2 di notte.
Date un’occhiata alle fotografie della festa da Amber cliccando qui e della Freakfest cliccando qui.

Dialoghi improbabili #9. – 388

Come ogni buon Italiano che si rispetti, pur essendo negli Stati Uniti da un anno ancora fatico a prendere la pronuncia giusta per certe parole. Questo vale soprattutto per le parole Inglesi che si usano anche da noi, ma che magari sono un po’ storpiate e/o dette in modo diverso. Ma vale anche per qualche altro vocabolo che mi/ci hanno insegnato a scuola, magari nel modo sbagliato. In ogni caso, senza farla lunga, ieri sera alle 21.30, tra un esperimento e l’altro, sono andato a mangiare al McDonald’s visto che il tempo per una cena decente scarseggiava.
Questo è stato il dialogo snervante con la cassiera:

Filippo: …e vorrei un panino “cleb” (pronuncia Italiana di club).
Cassiera: Cosa?
F.: Cleb!
C.: Cosa?
F.: Cleb!
C.: Cosa?
F.: Cleb!!
C.: Cosa?
F. guardando e indicando il cartello dei panini: Il numero 8!
C.: Ahh!! Un clab!
F. pensando: Si, vaffanculo. L’unico panino con un nome corto che inizia con C, ha una L subito dopo e finisce con B!!!

Elasticità mentale: sotto zero!! La stessa identica situazione era capitata al McDonald’s dell’aereoporto di Chicago con la morosa sei mesi fà.

The Kravitz's family. – 387

Claudia, la ragazza Guatemalteca del dipartimento, ha deciso di portare una parrucca alquanto “interessante” per me. L’ha deciso perchè ha detto che la foto che avevo su Skype era troppo seria. Quindi, parruca alla mano, occhiali da sole e macchina fotografica ci siamo armati per un set di foto degne di un calendario!
Ovviamente però il fenomeno non è rimasto inosservato e la moda è ben presto dilagata oltre i confini dell’ufficio e oltre i confini del quarto piano. Insomma, nel giro di un paio d’ore Lenny Kravitz si è ritrovato con un branco di figli illegittimi che potete osservare e studiare nella galleria fotografica cliccando qui.

Mangerei… – 386

Dopo un anno di permanenza negli Stati Uniti, escludendo i 15 giorni passati tra Svizzera e Italia a Febbraio-Marzo, ci sono parecchie cose che ho voglia di mangiare al mio ritorno. Ovviamente sono cose del tutto ordinarie, metà delle quali ho preparato e/o mangiato anche qui in America. Ma non è lo stesso. Gli ingredienti sono diversi, a volte ci si deve adattare a cucinare con dei surrogati, altre volte, come nel caso della pasta, è praticamente come quella in Italia. Eppure c’è sempre qualche dettaglio fuori posto: perfino il sale grosso per salare l’acqua è diverso, e il “parmigiano” da grattarci sopra.
Quindi questi sono i dieci cibi che non vedo l’ora di mangiare, non tutti insieme e non necessariamente in quest’ordine:

1. pizza, in una pizzeria.
2. spaghetti con le acciughe.
3. pasticcio (per i non-veneti: lasagne al forno).
4. salsiccia nostrana.
5. pane comune.
6. del buon formaggio: Asiago in primis.
7. un panino con il prosciutto crudo.
8. affettati vari.
9. fegato alla veneziana.
10. una fetta di tiramisù.

Tra poco torno… siete avvisati!!

-7 – 385

23 Ottobre. La stagione fredda si avvicina anche qui a Madison dove fino ad un paio di giorni fa si girava in maglietta, stanotte ho usato la coperta. I frutti autunnali sono arrivati e da un po’ di tempo a questa parte, complice l’imminente Halloween, ci sono zucche ovunque. è appena finito il mio ultimo lab meeting. Ho parlato riassumendo quello che ho fatto in un anno e mi sono guadagnato un applauso finale (non so se sia anche meritato).
Sabato sera parteciperò ad una festa di Halloween, mentre Domenica e Lunedì sera ci saranno feste e cene in mio onore un po’ da una parte e un po’ dall’altra. La serata di Lunedì è stata battezzata “gnocchi party” perchè devo tenere una lezione di “Homemade Gnocchi 101” per la prof e compagni di laboratorio con cui sto organizzando scambi di foto, musica e ricette. Il “-7” del titolo, infatti, non è la temperatura che fortunatamente non è ancora così bassa, ma il numero di giorni che mancano alla mia partenza. Tra una settimana esatta in questo momento, sarò in aereo per tornare in Europa.
Nel frattempo devo sempre finire quei quattro esperimenti in croce che mi restano… e la macchina che uso è libera solo di notte.
Dopo tutto questo mi ci vorrà un mese per riprendermi!

Se non capita qualcosa non mi diverto! – 384

Oggi ho imparato una cosa importante: mai raffreddare una bottiglia di Pyrex con dentro del liquido caldo nel ghiaccio. Si, mi direte che sono stupido… che dovrei saperlo! Che anche se il Pyrex resiste fino ad un certo punto (avrei giurato che avrebbe resistito) ai repentini cambi di temperatura forse non è il caso di rischiare. E invece no! Visto che è sera tardi ho pensato bene di sciogliere il terreno di coltura per i batteri in microonde, e poi di farlo raffreddare in ghiaccio.
Morale della favola: mi è rimasta la bottiglia in mano, il culo (della bottiglia) si è rotto e tutto il brodo si è mischiato al ghiaccio.
Fatto questo e buttato via tutto mi sono messo a sciogliere un’altra bottiglia, così l’espediente che doveva farmi guadagnare tempo mi ha fatto perdere un buon quarto d’ora.
Quindi stasera finirò anche più tardi del solito.

Per gli amici biologi/biotecnologi e gli amanti della scienza: il classico terreno di coltura LB, ideato nel 1951 dall’Italiano Giuseppe Bertani studente del microbiologo Salvador Luria, viene comunemente chiamato Luria-Bertani, ma nell’articolo “Lysogeny at Mid. Twentieth Century: P1, P2, and Other Experimental Systems” (Journal of Bacteriology, 2004, Vol. 184, No. 3, p. 595-600) lo stesso Bertani spiega che l’acronimo LB significa “Lysogeny Broth”. E se lo dice lui immagino che ci sia da fidarsi!

Approfitto inoltre per segnalarvi che ho caricato un paio di gallerie fotografiche delle uscite recenti con i Guatemaltechi e gli Italiani qui a Madison. Se siete interessati cliccate qui.

The Local Tavern. – 383

Sabato sera “ultima cena” con i compagni del corso di Inglese. Dopo aver trovato mezza Madison all’Old Fashioned, abbiamo rinunciato in favore di un altro locale in centro vicino al Capitol. Siamo andati al “The Local Tavern” in King street. Il cibo servito è tipico Americano (sul sito del locale c’è il menù in pdf). Io ho preso un “Local Hero”, un panino con 5 oncie (141 grammi) di carne di manzo (controfiletto), funghi, cipolle caramellate e salsa all’aglio tutto in una ciabatta. Ad accompagnare il panino c’era un buon purè che secondo il menù è di patate dolci, ma credo che in realtà fosse di zucca, e un’insalatina di cavolo in stile “Cajun“.
La carne nel panino è manzo Aberdeen-Angus, la razza bovina più popolare negli Stati Uniti più comunemente chiamata Angus, che è stata selezionata inizialmente in Scozia nelle aree di Aberdeenshire e Angus (da cui il nome).
In pratica ho mangiato un panino con la bistecca!
Costo $12.95 tasse e mancia esclusa.
Pagato $23 tutto incluso dividendo il conto.
Mi hanno detto che ci sono posti anche migliori come l’Old Fashioned per gustarsi dell’originale cibo Americano, ma in ogni caso la cena era buona e la serata è stata decisamente piacevole!
Nell’apposita sezione del sito potete vedere qualche fotografia della serata.

Qui sotto il “Local Hero”: