Red Bull ti mette le ali? – 412

Viviamo proprio in un mondo strano e alla rovescia. In Sudan una maestra Britannica è stata arrestata, messa in carcere e condannata all’espulsione dallo stato Africano per aver permesso ai suoi allievi di chiamare Maometto un orsetto di peluche. Ora sono perfino scese in piazza 10000 persone per manifestare e chiedere la pena di morte per questa donna arrogante e irrispettosa della loro religione.
In Italia le cose vanno un po’ diversamente: i crocifissi vengono tolti dalle aule scolastiche perchè, acciderbolina, potremmo ferire l’animo sensibile e l’orgoglio religioso di persone di fede diversa dalla nostra, il tutto senza fiatare.
Ma le cose stanno cambiando anche qui, è recente la pubblicità della Red Bull con quattro Re Magi che oltre a oro, incenso e mirra portano in dono anche la Red Bull che, a quanto pare, mette le ali pure ai putti svolazzanti sopra la grotta.
Ebbene, a quanto pare un sacerdote di Menfi ha scritto alla Red Bull per criticare la pubblicità “blasfema” che, prontamente, è stata ritirata dagli schermi televisivi.
Per fortuna che il fanatismo religioso non ci è consono, altrimenti, per reagire secondo i loro canoni avremmo dovuto bombadare la fabbrica di bevande energetiche con una bomba a idrogeno… e con l’evaporazione di tutta quella bevanda chissà a quante persone spunterebbero le ali!

Ace: per un bucato senza strappp! – 411

In questi giorni ho avuto veramente tanto, tantissimo da fare. Ho dormito poco, sono stato ore e ore e ore davanti al computer, ho rielaborato dati e grafici, ho adempiuto ad alcune incombenze arretrate, il tutto per preparare la presentazione fatta ieri. Non sono andato al cinema Martedì con amici per i motivi suddetti. Insomma, avevo la testa su presentazione, tesi e cose del genere. Forse sarà stato un attacco di distrazione o, inconsciamente, l’abitudine data dal fatto di essere stato in America per un anno circondato da persone noncuranti dell’aspetto altrui.
Quindi ovviamente non me ne sono resoconto ieri mattina quando ho aperto l’armadio. Non me ne sono reso conto durante tutta la giornata di ieri. Non me ne sono reso conto mentre ho parlato per quasi quaranta minuti gesticolando di fronte a gente affascinata (come me la tiro) dalla mia presentazione. Non me ne sono reso conto ieri sera spogliandomi per andare a dormire e non me ne sono nuovamente reso conto questa mattina.

…ma possibile che nessuno potesse avvisarmi che avevo indossato una camicia con uno sbrego grande così???

Andata. – 410

Oggi ho tenuto il seminario del terzo anno di dottorato, che è servito anche come valutazione per l’ammissione all’esame finale. Dopo aver lavorato per ben cinque giorni, un record per me, per preparare la presentazione stando sveglio fino alle 2-3 di notte, ho esposto. Ovviamente oggi ho finito le ultime diapositive 20 minuti prima di presentare, giusto il tempo di attaccare il proiettore e regolarlo in modo adeguato.
Dopo circa 35 minuti il tutto è finito con un applauso del pubblico, più numeroso del previsto forse perchè del mio indirizzo sono stato il primo, e qualche domanda di rito. Adesso che sono libero da questo pensiero posso tornare ad una vita normale andando a letto ad ore decenti.
Ah… no…
come non detto………
devo scrivere la tesi!

Va bene, facciamo così. Oggi vado a dormire prima e da domani si ricomincia fino all’ultimo minuto utile… come al solito!!

Dottorandi robot… – 409

Il dottorato fa male. Fa male alla vita sociale delle persone, perchè, soprattutto in dirittura d’arrivo, impedisce di uscire qualche volta in più. Persino i rapporti sociali “telematici” ne soffrono: si mandano meno mail, non si parla più via Skype e affini e, se uno ha un blog come me, non sa più che scrivere perchè la mente è altrove.
Il dottorato logora perchè, sempre alla fine, si perdono diottrie (come se avessi bisogno di diventare più cieco di quel che sono) davanti al computer a scrivere la tesi, elaborare i dati, leggere gli ultimissimi articoli pubblicati, fare presentazioni, riscrivere le correzioni, sistemare grafici, immagini e didascalie, ordinare la bibliografia… e chi più ne ha più ne metta.
Il dottorato fa male perchè una volta finito non si sa più cosa fare dopo. La posizione di “Post-doc” in Italia non esiste più: ora ci sono gli “assegni di ricerca” che durano finchè durano e poi non ce n’è più per nessuno ed è solo un modo elegante per denominare il precariato degli accademici Dottori.
Eppure per un motivo o per l’altro i dottorandi all’ultimo stadio diventano come dei robot: insensibili alla fatica e alle molestie dei capi, lavorano di più (a volte più che nei mesi-anni precedenti), si lamentano meno (dipende dai casi) e hanno tutti in mente solo una cosa:

FINIRE!!!

Poi quel che sarà dopo non interessa a nessuno…

Aggiornamento firmware. – 408

è giunto il momendo del post “tecnico”. Ma proprio molto tecnico!! Chi non fosse interessato ad aggiornamenti di firmware e a quattro righe di recensione sul mio nuovo masterizzatore eviti pure di andare avanti.
Questa è la settimana degli aggiornamenti firmware. Tra le grinfie mi sono capitati l’ultimo acquisto, un masterizzatore esterno Optiarc AD-5170A nato dalla Joint Venture Sony-NEC, e il fido modem ADSL D-Link DSL-G604T di un paio d’anni fa.

Partiamo dal masterizzatore: è un case esterno USB 2.0/Firewire 400 della Magnex, più precisamente il modello EB52U2F, dentro al quale c’è il suddetto masterizzatore DVD con una velocità di scrittura dei CD di 48x e dei DVD di 18x (fa prima a scriverli che a leggerli!!).
Il case è completamente in alluminio, alimentato direttamente dalla presa casalinga a 220V, posizionabile in orizzontale o verticale. Attualmente è collegato via Firewire in cascata al disco rigido esterno connesso al Powerbook G4 via Firewire 800, insomma, due periferiche con una sola presa.
Cosa posso dire dell’aggeggio in questione: è velocissimo! Masterizza tutto e bene in pochissimo tempo. Ho approfittato di un’offerta pagandolo solo 49,90€.
Qualche giorno fa ho trovato un nuovo firmware che permette di cambiare il book type dei DVD masterizzati (il famoso bitsetting) e, a quanto sembra, di aumentare la velocità in scrittura dei CD e rimuovere l’RPC (il codice regionale dei DVD in lettura). Il firmware è scaricabile da questo sito che è dedicato a tutti i modelli di masterizzatore NEC e Optiarc.
L’aggiornamento è stato molto semplice: esiste un flasher per linux e Macintosh, ma non ho trovato i file binari dei firmware, quindi mi sono accontentato dell’eseguibile per Windows, con interfaccia grafica, che consente di aggiornare l’unità anche se connessa via USB o Firewire. Nel giro di cinque minuti il masterizzatore era aggiornato.

Il modem è stato un po’ più problematico. Ho deciso di aggiornarlo perchè, a quanto pare, con i nuovi firmware è possibile utilizzarlo anche per le connessioni ADSL2+ (quelle oltre gli 8Mb). Manco a dirlo il firmware disponibile sul sito Italiano è vecchissimo e non aggiunge alcuna funzione.
L’alternativa è di cercare nel sito Tedesco o Australiano. Sono partito dal Tedesco che offre solo la versione per Windows di un firmware di Settembre 2005. Il primo aggiornamento mi ha fritto il modem. Non si connetteva più alla linea ADSL e aveva sballato tutti gli indirizzi IP classici per l’accesso al software interno.
A quel punto ho tentato per mezz’ora la funzione di emergenza “resuscita modem fritti” che non andava a buon fine (con errori sempre diversi).
Prova e riprova mi è venuto in mente di disattivare il firewall di Windows che andava a bloccare l’operazione e tutto è andato per il meglio. L’avrei fatto anche prima se le istruzioni che avvisavano di disattivare firewall e antivirus non fossero state in Tedesco…
Non contento ho scaricato dal sito Australiano un nuovo firmware datato Maggio 2007 offerto, fortunatamente, sia in versione eseguibile da Windows che in versione caricabile da web.
Con quest’ultima ho potuto aggiornare il tutto dal Mac senza problemi e il modem ora supporta l’ADSL2+, il DDNS, e qualche altra opzione utile.

Quindi, se avete uno dei due aggeggi in questione qui potete trovare tutto ciò che vi serve, ma vi avviso già che non mi prendo alcuna responsabilità sulla fine che possono fare dopo aver aggiornato o cambiato il firmware!

Questo è il masterizzatore:

E questo il modem/router wireless :

Racconto: La notte dei morti viventi. – 406

La notte dei morti viventi.

…sono entrato nella stanza, con una presenza al mio fianco che non riuscivo ad indentificare. La penombra e lo spazio completamente vuoto la faceva sembrare più grande di quello che era in realtà. L’unica fonte di luce era la finestra, chiusa, senza tende, di fronte alla quale stava Simone, un ragazzino sulla quindicina in piedi, ad osservare il mare. Mare e cielo erano grigi, plumbei e l’impressione era quella di guardare una foto in bianco e nero. Dopo qualche minuto Simone si volta verso me, mi osserva, e parla dialogando anche con la presenza al mio fianco.
Ci racconta che quel mare è un grave pericolo perchè ci sono mostri, creature sconosciute e giganti e dicendoci questo indica un lato particolarmente scuro della stanza.
Ci voltiamo a guardare e all’improvviso un faretto dal soffitto illumina una piovra gigante, morta, completamente stesa sul pavimento lungo la parete. Sotto La piovra c’è un capodoglio, piccolo abbastanza da stare nella camera.
Io e la presenza capiamo che c’è qualche cosa di strano, la situazione è anomala, chiediamo informazioni a Simone che ci dice di essere in quella camera da anni e di non poterne uscire.
Allora mi avvicino all’altra porta presente, giro la chiave e questa si apre! Usciamo seguiti da Simone che, appena mette i piedi fuori dalla porta si tramuta istantaneamente in un bambino di sei anni.
A quel punto tutto è più chiaro, mi volto, la stanza in realtà è un armadio minuscolo e vuoto. La presenza al mio fianco è sparita. Simone ha solo creduto di essere rimasto rinchiuso per anni e tutto questo non è stato altro che una sua fantasia. Ma c’è ancora qualche cosa che non va…
Il viaggio onirico evidentemente non è finito. D’improvviso mi trovo in cortile, a casa di mia nonna, da solo. è giorno, il sole splende, tutto è calmo, niente e nessuno è in vista.
Mi guardo intorno e dopo qualche minuto un chupacabras mi passa a fianco trotterellando, con i denti sporgenti, dirigendosi verso la casa.
La porta si spalanca e lentamente iniziano ad uscire delle persone, ma hanno qualche cosa di sinistro, si aggirano come zombie e ancor più lentamente si avvicinano ad un gruppo di galline comparse dal nulla nell’aia.
Iniziano a prenderle per succhiarne il sangue: sono vampiri.
Improvvisamente capisco cosa devo fare, il mio compito è di sterminarli tutti. Nelle tasche ho delle striscie di velcro adesive, infiammabili ed esplosive.
Inizio ad attaccarle ovunque, sugli attrezzi agricoli, sulle automobili parcheggiate, sulla porta di casa, sugli stessi vampiri che, nel loro immenso torpore, non reagiscono.
Prendo una scopa di saggina, le do fuoco e vado ad incendiare tutte le striscie di velcro.
Una dopo l’altra esplodono con deflagrazioni a dir poco cinematografiche e i vampiri soccombono uno ad uno.
Esce anche mio papà, trasformato in vampiro, ondeggiante come solo un morto vivente può essere. Capisco che deve essere eliminato a sangue freddo e senza rimpianto gli attacco del velcro in fronte.
Esplode pure lui e si incendia come carta velina.
Mia mamma, vampirizzata, esce dalla casa, e disperatamente si getta sui resti del vampiro bruciante. E brucia anche lei.
La mia missione è compiuta. Io mi guardo in giro e solo il chupacabras gironzola tranquillo con i denti aguzzi.

FINE

E all’improvviso mi sveglio e mi dico: “Che figata ‘sto sogno!! Lo prendo come spunto per un libro o per un film!” ed invece ecco qui il mio primo, brevissimo racconto.
Ho sempre fatto sogni meravigliosamente realistici (a parte vampiri, bambini schizofrenici e chupacabras ovviamente) e avventurosi. Ma questo ha battuto ogni record!! Diciamo che nella mia scala dei sogni è a parimerito con un altro che mi vedeva protagonista di una sparatoria in quartiere Forcellini a Padova.
Ho fatto il sogno di descritto in questo racconto Lunedì notte, dopo aver visto su raidue “Voyager” in cui parlavano del chupacabras. E di seppie giganti che combattono con i capodogli ho letto la settimana scorsa su un numero arretrato di Focus.
Insomma, è vero, i sogni nascono dalle nostre esperienze quotidiane… ma ho come l’impressione che questo mix horror-comico-demenziale sia dovuto alla pizza svizzera che ho mangiato quella sera!!

perchè non prendere la pizza in Svizzera. – 405

Come scritto qui in passato dalla morosa, la pizza in svizzera costa un fracco di soldi. Tanti… ma tanti… ma tanti franchi Svizzeri! Per darvi un’idea ho qui di fronte un paio di listini di pizzerie per asporto con consegna a domicilio. La più economica fa pagare una margherita piccola (26 cm di diametro) ben 16 franchi (10 euro), mentre nell’altra pizzeria la margherita piccola di 30 cm di diametro costa 21.90 franchi (13,50 euro!!).
Se la volete più grande ovviamente si paga di più: c’è il formato medio e quello famiglia da ben 40-41 cm di diametro dal costo, rispettivamente nelle due pizzerie, di 35 e 40.9 franchi. Sempre per una margherita.
Poi ogni ingrediente in più si paga e il prezzo, per una pizza con 4 ingredienti, aumenta esponenzialmente.
Insomma, è una bella fregatura.
Ma la cosa più stupida è che i fattorini per la consegna a domicilio si perdono!!
Dico io, sei una pizzeria che fa la consegna a domicilio? Si.
Prometti di far arrivare la pizza calda entro mezz’ora dall’ordine? Si.
I fattorini conoscono la città dove lavorano? Si.
Allora come è possibile che la pizza arrivi dopo un’ora e un quarto??
Insomma… potrebbero guardarsi una cartina, un tuttocittà, un atlante stradale, un navigatore satellitare, giusto prima di salire in motorino!
Vabbè. Insomma, a parte la consegna al di sotto delle aspettative, questo post è una provocazione: chi viene con me ad aprire una pizzeria italiana qui a Losanna?
10 euro una margherita e via!

Wikipedia in Łèngua Vèneta. – 403

Forse non lo sapete, o forse si. Ma il dialetto Veneto è stato riconosciuto ufficialmente come Lingua Veneta il 28 Marzo 2007 dal Consiglio Regionale del Veneto con la legge sulla "tutela e valorizzazione della lingua e della cultura Veneta". Inoltre è stata riconosciuta anche dall'UNESCO come lingua minoritaria ed è stata inserita nel "Libro rosso delle lingue in pericolo".
Ovviamente wikipedia, la mia fonte preferita di informazioni gratuite, si è adeguata ed ha aperto una sezione apposita completamente in Łèngua Vèneta che potete visitare cliccando qui.
Chi fosse interessato a scrivere in Łèngua Vèneta con il computer può trovare su questo sito il layout con tasti e caratteri speciali da usare con Microsoft Windows. Per Mac OS non ho ancora trovato nulla.
Oltre a questo esiste pure una versione di Mozilla Firefox in Łèngua Vèneta, potete scaricarlo cliccando qui. Purtroppo è una versione piuttosto vecchia, la 1.01, ma sullo stesso sito è possibile scaricare anche il language pack per la Łèngua Vèneta utilizzabile con Firefox per Windows, Mac OS e Linux.
Su questo sito potete trovare informazioni sulla Łèngua Vèneta (in Italiano) mentre su questo sito potete trovarle in vera Łèngua Vèneta. Che poi non si sa bene quale sia la vera Łèngua Vèneta, visto che c'è una variabilità di termini più o meno infinita da paese a paese…
Dopo questa novità sono indeciso se metterla sul curriculum tra le lingue conosciute… voi cosa fareste??