Bunker! – 472

Proprio nel post di ieri, ho scritto della passione degli svizzeri per la sicurezza. Sarà nel loro genoma, sarà perchè vivono riparati tra le montagne, sarà perchè costruiscono orologi e raccolgono soldi, sarà per la miscela di sangue franco-italo-tedesco. In ogni caso hanno le loro tare mentali che li portano ad essere precisi, quadrati, a volte un po’ con il paraocchi.
Detto ieri che forniscono i coltellini ai soldati e che vendono aggeggi militari, ho anche accennato alla presenza del bunker per le situazioni di emergenza. Ovviamente non stavo scherzando e il bunker nel condominio c’è davvero. L’unico problema è che attualmente è inagibile.
Infatti è adibito a “cantina-deposito”. Ogni condomino ha il suo spazio diviso da una struttura in legno con tanto di porta e serratura per metterci ciò che vuole. Da noi ci sono scatoloni vari e qualche valigia.
Mi domando a cosa serva un bunker siffatto. Niente provviste, niente riserve d’acqua, niente cibi liofilizzati e omogeneizzati, nessun generatore di emergenza. Insomma, l’unica cosa che potrebbe essere realmente utile è la porta blindata e le istruzioni per ascoltare la radio in caso di guerra/disastro atomico!
Ora capisco perchè il tecnico del nostro lab ci ha detto: “in caso di olocausto nucleare preferisco morire piuttosto che chiudermi come un ratto sottoterra”.

Qui la foto della porta blindata:

porta blindata

Military megastore. – 471

La Svizzera, come tutti sanno, è un paese neutrale, ma l’esercito esiste e viene impiegato “in operazioni di supporto a favore della popolazione. Questi impieghi vengono avviati unicamente in seguito a richieste provenienti dalle autorità civili quando i mezzi convenzionale a disposizione dei comuni, cantoni e della confederazione non sono più sufficienti. Questi impieghi eccezionali possono derivare in casi di catastrofe, il controllo dello spazio aereo in situazioni eccezionali, il supporto della polizia e del corpo delle guardie di confine svizzere, nonchè la protezione di conferenze e di opere” (fonte wikipedia alla voce “esercito svizzero“).
Probabilmente è la pacificità e beatitudine di questo popolo di banchieri e cioccolatari che li rende un po’ particolari.
A quanto pare tutti i soldati dell’esercito hanno un coltellino svizzero (giustamente chiamato coltellino dell’esercito svizzero) e sembra che abbiano pure tutti a casa una pistola anche durante il congedo.
Che sia per autodifesa? Per proteggere il prossimo? Per essere pronti ad una guerra? Non si sa bene…
Ma la cosa più “divertente” è che qui tutti gli edifici hanno un bunker probabilmente antiatomico (si, c’è anche nel nostro condominio) e, cosa che avrei pensato fosse possibile solo in America, c’è perfino un negozio di aggeggi militari che manda i volantini a casa.
Il foglietto che ci è arrivato pubblicizzava di tutto: crick militari, compressori, set di sopravvivenza, lavelli da campo e, non chiedetemi chi le comprerebbe, ben due modelli di cappa per sabbiature. Per inciso, una cappa per sabbiature non è quella dove ci si mette sotto la sabbia per i dolori reumatici, ma una cappa chiusa che si può usare ad esempio per “sabbiare” un oggetto metallico per togliere ruggine o vernice.
Bhe, se anche voi siete interessati a questo genere di accessori date un’occhiata a cosa c’era in vendita a fine Febbraio cliccando qui.

Auguri Ire. – 470

Non sarò poetico o prolisso come la morosa. Non avrò tante cose da dire a riguardo. Ho ancora dieci minuti di tempo prima che cambi il giorno. Non saprò bene cosa possa interessare ai lettori…
…ma quattro righette di auguri a mia sorella ci stanno bene!!

Buon compleanno Ire!!

Nuovi nati. – 469

Per chi avesse seguito la saga delle bestie, che mi sono portato su dall’Italia, sul sito della morosa precisamente qui e qui, è arrivata una bella notizia. A dire il vero probabilmente non interesserà a nessuno, ma le nostre bestiole si sono moltiplicate come i pesci sul mare di Galilea. Qualche giorno fa, infatti, si sono schiuse una trentina di uova e ne sono uscite altrettante larvette fornite di branchie.
Sono riuscito a nutrirle con dafnie surgelate e per ora crescono a vista d’occhio.
Cosa dire… se sopravvivono tutte dovremmo dedicargli la vasca da bagno!

Qui un paio di piccoletti:

larve tritoni

Chiavi di ricerca Gennaio/Febbraio 2008. – 468

Seguo l’esempio di m1979 che ha pubblicato recentemente le chiavi di ricerca che portano al suo sito. Il divertente appuntamento bimestrale con le mie chiavi di ricerca vede un grandissimo ritorno dei biscotti ringo e delle loro calorie. Deve essere proprio una domanda che si fanno in molti, “quante calorie contengono i biscotti ringo?“, perchè inevitabilmente finiscono nel mio sito. Spero che queste persone trovino la risposta, ma per non lasciarli nel dubbio la pubblico per l’ennesima volta: i ringo hanno 501 kcal per 100 grammi, i ringo Goal hanno 513 kcal per 100 grammi e i ringo Match hanno solo 490 kcal sempre per i soliti 100 grammi!
Detto questo passiamo alle chiavi di ricerca più divertenti dei mesi di Gennaio e Febbraio 2008:

1. calorie ringo: vedi sopra…
2. ancona(ospedale torrette 2008)bertani : non ho ben capito la sintassi usata.
3. cercasi bambocciona: qua non la trovi di sicuro.
4. you pork ragazze: ehmm… cosa cercavi di preciso??
5. significato di argenita: non penso che esista questa parola in italiano.
6. bide ragazze foto: ecco… non bastavano quelli degli infradito!
7. foto infradito sporchi calzini piedini: ritiro quello che ho detto del precedente.
8. estratto di quillaia prezzo al litro: ma a che ti serve??
9. ragazze infradito: eh bhe, un classico ormai, non poteva mancare!
10. www.nightek.com: no, non ci siamo…
11. www.nithbed.com: riprova ancora.
12. feticismo infradito: ahh!! Adesso si che ci siamo scoperti, eh??
13. tweezers,pliers: ???
14. oggi mangerei: mha… se non lo sai tu!
15. ghiaccio secco solido molecolare: più specifico di così si muore!
16. infradito uomo ragno: eh vabbè! Adesso si esagera!!!
17. torta riso soffiato e twix: io so farla con i mars, questa ricetta mi manca
18. vecchia sveglia philips come spengo: togli le batterie?
19. il rapporto tra nichel e sottiletta: che sia come il rapporto tra pane e marmellata?
20. perossido idrogeno marshmallow: perchè, reagiscono nell’acqua ossigenata?
21. patato significato: ancora… sarà il maschile di patata, no?
22. nighifed.com: sei sempre quello dei punti 10 e 11?
23. calorie di 2 ringo: ma che ne so… 501 kcal per 100 grammi!
24. cric laboratorio jack: cioè??
25. usanze centrifuga bucato germania: mha… forse la fanno prima di lavare i vestiti…

Bene, scritto l’elenco aspettiamo di vedere se il mese di Marzo e di Aprile porteranno qualche cosa di ancora più assurdo e strano.
Intanto buon inizio di settimana a tutti!

Piccolo paese, grandi problemi. – 466

La Svizzera, si sà, è piccola. Lo stato è piccolo, le città sono piccole, i breaccini degli Svizzeri sono piccoli (o per meglio dire sono corti). Per la festa di dottorato di una compagna di lab che finisce proprio questo Venerdì ci siamo offerti di portare un tiramisù. Il problema non è stato quello di trovare gli ingredienti, in fondo l’Italia è a due passi e anche qui conoscono il mascarpone, ma di trovare un contenitore adatto allo scopo.
Non esistono vaschette di alluminio (quelle usa e getta per capirci) più grandi di 20×30 centimetri.
Non esistono pirofile in pyrex più fonde di 3-4 centimetri (e nemmeno molto grandi).
Non esistono teglie in acciaio che non siano antiaderenti (che con un paio di tagli di dolce l’antiaderenza se la mangiano tutta gli ospiti).
Insomma, ci siamo dovuti accontentare di un contenitore in plastica con coperchio, di quelli per mettere i cibi in frigo o freezer. Non era proprio di nostro gradimento come misure, ma diciamo che era il miglior compromesso.
A casa, staccando l’etichetta, abbiamo visto che è disegnato da Giugiaro ed è prodotto in Italia! Questo spiega le misure generose che qui in Svizzera, probabilmente, o sono abnormi o sono fuori legge.
In ogni caso il tiramisù è stato fatto: ben tre strati di savoiardi tarocchi e crema!
La prossima volta voglio comprare una tortiera, ne ho viste di tutte le misure, ma c’è solo un problema: nel dolce forno Harbert che abbiamo non ci stanno di sicuro.
Urge l’acquisto di un forno nuovo!!

DANGER: futura mamma in azione. – 465

Due settimane fa una collega del lab è inorridita vedendomi maneggiare un apparecchietto per fare un gel di agarosio con i guanti in lattice. Per chi non se ne intende è semplice: nel gel ci va l’etidio bromuro, che è una sostanza cancerogena/mutagena per contatto. I guanti in lattice sono permeabili all’etidio bromuro e allora si usano quelli in nitrile per fare i gel. Premesso che io stavo usando i guanti in lattice con estrema cautela e con l’etidio non ci ero neanche venuto a contatto, ho detto alla ragazza “fa lo stesso” ed è morta lì (non la ragazza, ma la discussione).
Due giorni fa si scopriva che la tal ragazza diventerà mamma tra sei mesetti e oggi la morosa premurosa mi ha detto: “potresti fare tu i gel per lei, così non si ciuccia schifezze che farebbero male al bimbo”.
Io, cavaliere del lavoro e succube della morosa, sono andato dalla ragazza e, visto che stavo facendo un gel per me mi sono gentilmente offerto di condividerlo per lasciarle caricare anche i suoi campioni.
Lei, un po’ perplessa, mi chiede come voglio fare il gel, che pettine voglio usare (per fare il gel), etc.
Allora ci dirigiamo insieme nella stanza dei gel e lei senza guanti prende in mano un pettine e mi dice che quello va bene.
Ora, chi non lavora in laboratorio non sa bene, ma il suddetto pettine viene a diretto contatto con il gel e quindi con l’etidio bromuro cancerogeno. Io non lo toccherei a mani nude neanche se mi pagassero.
La stessa tipa prima mi guarda male perchè uso i guanti sbagliati e poi se ne sbatte allegramente e tocca tutto senza guanti.
Due sono le cose: o ci è o ci fa.
Propendo per il “ci è”.

Ricominciare dal basso. – 464

Purtroppo ho smesso di suonare il basso elettrico per impegni universitari. Dapprima ho abbandonato il corso (giusto in tempo per imparare le basi e niente più), poi ho smesso di suonarlo almeno ogni due giorni, poi l’ho preso in mano poco più di una volta al mese per accordarlo e strimpellare mezz’oretta e prima di partire per l’America l’ho messo nella custodia perchè non prendesse polvere.
Tornando in Svizzera con la macchina l’ho caricato su con custodia, cavi, un paio di manualetti di esercizi, qualche tablatura… ma niente amplificatore. Mi è sembrato inopportuno portarmi un catafalco da 80W in un appartamento minuscolo, più che altro per non far ribaltare nelle tombe i poveri vicini di casa che non fanno mai volare neanche una mosca.
Avendo intenzione di riprenderlo in mano nel tempo libero, principalmente di sera, mi serve un amplificatore. Suonarlo muto è possibile, ma un paio di settimane fa mi sono scorticato un dito per sentire un po’ di rumore. Potrei attaccarlo al T-Amp e casse dello stereo che mi sono portato su, ma ho l’impressione che con il volume appena sopra il minimo si sfonderebbero. Allora ho pensato che un piccolo ampli da studio potrebbe fare al caso mio.
Devo trovare un aggeggino da 10-15W massimo, di quelli piccoli, poco ingombranti e assolutamente con l’uscita per le cuffie. Possibilmente anche economico.
Con una breve ricerca su internet sono spuntati questi tre modelli: Peavey MAX 126, Peavey MAX 158 e Fender Rumble 15.

Il primo ha 10W di potenza, un altoparlante da 6″ e mezzo e costa $69.99, il secondo ha 15W di potenza, un altoparlante da 8″ e costa $99.99, il terzo è simile al secondo, ma costa $129.99.
Deciso a prendere il Peavey MAX 158 (o qualche cosa di simile come prezzo e caratteristiche) devo solo trovarlo ad un buon prezzo a Losanna o a Padova. Anche usato se tenuto bene. Quindi chi è nel campo della musica si faccia avanti se ha qualche suggerimento!

Qui il Peavey MAX 158:

peavey max 158