A pieno titolo Ph.D. – 484

è fatta. Ieri mattina ho esposto la mia tesi di dottorato in 40 minuti secchi, mi sono sorbito una decina di minuti di domande e… ho finito!! Ho ufficialmente finito il dottorato. Con me anche altri colleghi, Dottori dovrei dire, hanno finito. Altri avranno l’esposizione finale più avanti, ma siamo tutti più o meno giunti al termine della corsa. Ed ora finalmente siamo dottori anche all’estero. perchè se in Italia si chiama “dottore” il semplice laureato, all’estero sichiama “dottore” chi ha il dottorato!

Più precisamente sono Ph.D., cioè Doctor of Philosophy che non ha niente a che fare con la filosofia, ma deriva piuttosto dal latino Philosophi√ä Doctor, cioè il titolo di dottorato per coloro che se lo guadagnano in materie scientifiche. In italiano chi ha il titolo di Ph.D. può essere chiamato “dottorato” o “dottore in ricerca”.

Cosa cambia rispetto a prima? Poco o niente.Un titolo in più, una preoccupazione di meno, una maggiore possibilità di trovare un posto di lavoro (forse), una sigletta extra da mettere sui bigliettini da visita (che non ho) o sulla firma della posta elettronica.

Mi farò chiamare dottore? Non ci penso proprio.

Mi chiameranno dottore? Spero proprio di no.

Mi daranno l’aumento di stipendio? Mha… in teoria l’avevano promesso… vediamo se lo ricorderanno!

Ora non mi resta che aspettare il prossimo appuntamento: verso la fine di Maggio o inizio di Giugno ci sarà la cerimonia ufficiale al Bo con tanto di vestizione e proclamazione di tutti i dottorandi dell’ateneo di Padova.

Creare un blog (#3). – 482

Eccoci arrivati alla terza ed ultima puntata per spiegare in quattro parole da dove partire per creare un blog. Un paio di giorni fa ho scritto come sia facile e veloce creare il proprio blog a partire da alcuni dei siti più famosi: basta seguire le istruzioni e il blog è pronto. Chi è un po’ più abile e conosce HTML, CSS e compagnia bella, potrebbe acquistare un dominio (indirizzo internet) e uno spazio su un server per creare il proprio blog a partire da zero.
Una persona veramente in gamba che conosca anche PHP, ASP, Perl, Access e/o MySQL e altre diavolerie simili non ha difficoltà a farsi un sito e un blog nel vero senso della parola, con tanto di gestione dei post, dei commenti, di un motore di ricerca nel database, di statistiche e di ciò che gli passa per la testa.
Se avete delle buone basi, ma non così avanzate oppure se più semplicemente non avete abbastanza tempo per scrivere righe di codice, potreste usufruire di uno dei tanti “programmi” per avere un blog già fatto, ma allo stesso tempo personalizzabile.
Le piattaforme più famose e diffuse sono:

dblog, quella che uso anche io, software gratuito e italiano, semplice da usare, installabile in un server Windows con ASP, usa database Access. Non serve essere pratici di Linux e pagare per un database MySQL.

WordPress, famosissimo, internazionale, installabile sia su server Windows che Linux, sfrutta PHP e MySQL. Forse è un pochino più complesso da usare rispetto a dblog, ma è molto personalizzabile e alle sue spalle ci sono moltissime persone che ci lavorano.

Drupal, anche questo compatibile con server Windows e Linux, richiede PHP e MySQL, ma anche PostgreSQL. Pare che sia “abbastanza” usato.

MovableType, una piattaforma a pagamento, che prevede però una licenza non-commerciale gratuita. Essendo a pagamento dovrebbe fornire un migliore supporto all’utente finale.

Poi di piattaforme ce ne sono molte altre: boast Machine, ExpressionEngine, TypePad, LifeType, Textpattern e chi più ne ha più ne metta. Prima di scegliere vi consiglio di decidere se vorrete lavorare con un server Windows o Linux, in quanto anche le piattaforme “multi OS” hanno qualche magagnetta su uno dei due sistemi operativi. Inoltre potrebbe essere d’aiuto scegliere il server in base agli accessori che vorrete aggiungere al blog, come una galleria fotografica o altro.
Io uso dblog su un server Windows e Zenphoto come galleria fotografica su un server Linux, quindi anche questo è fattibile…
Comunque se siete indecisi e volete provare i software prima di iniziare potete cercare su questo sito, dove ci sono un buon numero di esempi realizzati con i diversi programmi.
Mi pare di aver riassunto in tre puntate il minimo indispensabile per poter iniziare. Ora non vi resta che rimboccarvi le maniche…

Creare un blog (#2). – 481

Chi ha iniziato a costruire il proprio blog dopo il mio precedente post, potrebbe avere bisogno di qualche altro consiglio. Come ho già detto in base alla “piattaforma” che scegliete di utilizzare avrete la possibilità di essere visti e conosciuti da altri utenti dello stesso circolo. Ovviamente se vorrete diventare blogger famosi e importanti questo non basterà. Il modo più veloce esemplice è il classico passaparola. Caricare un aereo con foglietti con l’indirizzo web del vostro sito e farli scaricare sopra mezza Italia può dare una spinta al numero di accessi, ma se non volete sprecare soldi in sistemi poco ortodossi ci sono alcune semplicissime regole da seguire: tutte mirano a far aumentare il pagerank, cioè la “posizione in classifica di Google” del vostro sito.
Quindi per migliorare la vostra posizione in graduatoria potete:

– linkare altri blog, ma soprattutto farsi linkare. Per esempio, se Beppe Grillo mettesse il link al vostro sito sul suo blog (molto famoso in Italia ed Europa), il vostro pagerank aumenterebbe.

– iscriversi ad una marea dei cosidetti “servizi web 2.0“, tipo twitter per dirne uno, che offrono funzioni generalmente gratuite e più o meno discutibili, ma che indubbiamente aiutano ad essere più visibili.

– iscriversi ad aggregatori come technorati, cioè siti che si occupano di raccogliere tutto ciò che viene pubblicato nei blog di chi si è iscritto, aumentando, ancora una volta, la possibilità di essere letti.

L’alternativa per chi non vuole guadagnare con il blog (si può fare anche quello) e che ormai è quasi passata di moda è forse la più sensata: scrivere cose interessanti, che possono piacere ad un pubblico vasto ed eterogeneo, e soprattutto che diano risposte e spiegazioni a chi fa una ricerchina su Google. Un paio di esempi alquanto stupidi: in un post mi è capitato di parlare delle calorie dei famosi biscotti Ringo… e adesso ricevo molte visite al mese di persone che cercano il contenuto calorico di questi biscotti. Poco prima che uscisse il film dei Simpson in Italia ho fatto un confronto tra la scena in Italiano e in Inglese di Spider Pig/Spider Pork e tutt’ora c’è gente che capita qui cercando su Google del famoso maiale. La “speranza” del blogger è sempre quella che qualche lettore occasionale si affezioni e continui a leggere.

Se avete un blog e volete conoscere il vostro pagerank su Google potete iniziare da qui.
Per chi sa già buona parte di queste cose, conosce un po’ di HTML, sa cos’è un FTP e/o non vuole affidarsi ai blog preconfezionati suggeriti ieri, può arrangiarsi con il fai-da-tè seguendo il terzo ed ultimo post “Creare un blog” di domani.

Creare un blog (#1). – 480

Iniziamo la settimana con un bel post…. tecnologico! Anzi, dedicato ad internet ed al mondo dei blog. Un blog, contrazione della parola weblog, rappresenta più o meno un “diario virtuale”, uno spazio in cui una o più persone scrivono ciò che vogliono e quando vogliono. C’è chi scrive giornalmente, chi raramente, chi solo una tantum giusto per far vedere che si è ancora vivi. Ci sono blog a tema, senza tema, personali o meno, poi ci sono anche i videoblog o varianti strane. Chi non ha un blog può avvertire la necessità di aprirne uno e allora, tra oggi e domani, vi darò qualche suggerimento semplice e veloce in caso qualche lettore voglia provare a tenere un blog.
Per chi non sa cosa sia l’HTML, per chi non sa “fare” un sito web, per tutte le persone che non vogliono complicarsi troppo la vita, ci sono dei siti che offrono uno spazio per il proprio blog e tutto il necessario per crearlo automaticamente e senza sforzo, seguendo delle procedure passo-passo.
Alcuni siti famosi sono (in ordine casuale):

Splinder
Libero
Iobloggo
Myspace
Blogger
Windows Live Spaces

Seguendo i link che vi ho riportato qui sopra volendo potreste registrarvi, seguire tutte le istruzioni e creare, più o meno agevolmente, un blog. Se dovessi esprimere una preferenza direi che Blogger è, per conto mio, il migliore. è semplice ed integrato, ad esempio, con Picasa per la creazione di album fotografici on-line.
I blog creati su Myspace, per quanto famoso e Windows Live Spaces, per quanto famosi, hanno un aspetto piuttosto disordinato, mentre gli altri sono più o meno accettabili.
Comunque, una cosa da sapere è che una volta aperto il blog in uno di questi siti avrete la possibilità di una buona visibilità agli altri utenti dello stesso gestore, un po’ più difficilmente ad utenti di altre specie. Per aumentare la possibilità di essere visitati e il numero di accessi vi invito a seguire il post di domani.

Curling con il lab. – 478

Una volta all’anno, generalmente nel periodo inverno/primavera, i colleghi dell’attuale laboratorio fanno una gita. Precedentemente sono andati a sciare, a cavallo, a camminare in montagna e via dicendo. Quest’anno, il primo e ultimo per me che resterò solo per sei mesi, è scattata la proposta alternativa: andiamo a giocare a curling.
La prof si è fatta in quattro per cercare un giorno che andasse bene a tutti, un posto dove giocare, qualcuno che ci insegnasse ed oggi abbiamo finalmente posato i nostri piedi sul ghiaccio. Siamo andati a Leysin, comune nel cantone di Vaud a 1260 metri s. l. m., vicino alla città di Aigle, a circa un’ora da Losanna. Tra l’altro, leggo ora su Wikipedia, in questa città si è tenuta la “Snowboard world cup” del 2008.
Entrati nel palazzetto del ghiaccio, siamo stati istruiti da un simpatico vecchietto su come giocare a curling. Ovviamente lui parlava francese… e la morosa ha dovuto tradurmi quello che non capivo, con il risultato che comunque non ho capito bene tutte le regole.
Non starò qui ad elencarvi le caratteristiche del gioco, tanto è diventato famoso dopo le ultime olimpiadi invernali, ma vi dirò che all’inizio abbiamo cominciato a spazzolare, davanti alla pietra in movimento, tenendo addosso la suoletta che serve per far scivolare la scarpa sul ghiaccio.
Inutile dire che i risultati sono stati piuttosto deludenti, finchè non ci siamo tolti queste benedette suolette. E dire che la morosa aveva capito giusto dopo la spiegazione dell’omino, ma chiesta conferma ai madrelingua francesi, questi hanno detto “che forse no, non bisogna togliere la suoletta, ma non abbiamo capito bene“.
Vabbè… a parte questo, dopo un’oretta di lezione ci siamo arrangiati, divertendoci parecchio, per un’altra ora.
Per chiudere in bellezza la mattinata abbiamo pranzato al ristorante “Le Leysin“, specializzato in carne Vaudese alla griglia. Non è propriamente economico, ma per l’occasione ci è stato offerto tutto dalla prof. E vero che è un po’ fuori dalle solite tratte italiane, ma se doveste capitare dalle parti di Losanna vi consiglio di andarci.
Comunque, complice il bel tempo e la compagnia devo dire che la giornata è stata decisamente divertente. Peccato che dopo siamo tornati tutti in lab…

Se foste interessati a vedere le nostre prodezze sul ghiaccio e qualche montagna innevata cliccate qui per andare direttamente alla galleria fotografica.

Salone dell'auto a Ginevra. – 475

Domenica sono andato al 78¬∞ salone dell’auto a Ginevra, accompagnato dalla mia dolce metà che ha gentilmente sopportato una mezza giornata di folla e automobili. Le auto in mostra erano davvero tante e di moltissime marche. Ovviamente non potevano mancare le nostrane Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Ferrari e Maserati e, escluse le supersportive super-costose, hanno presentato auto tra le più belle dell’intero salone. La nuova 500, le varie Alfa e la nuova Lancia Delta sono davvero in grado di competere con le vetture di Seat, Peugeot, Citroen e via dicendo.
Il filo conduttore dell’intero salone è sembrato essere l’ecologia, i bassi consumi e l’uso di motori ibridi. Quasi tutte le case automobilistiche hanno presentato prototipi con motori elettrici, ibridi, a metanolo, a gas naturale o a idrogeno, ma poche hanno davvero dei prodotti ecologici a listino e nessuna delle supersportive ha presentato alternative in questo senso.
Tra queste la scelta era davvero enorme: Ferrari, Lamborghini, Bugatti, Pagani, Maserati e le più modeste Porsche hanno attirato, come è naturale che sia, una calca di persone a volte soffocante.
Era particolarmente interessante un prototipo della Nissan, l’automobile Pico2, vettura per tre persone, completamente “snodata” con quattro motori elettrici all’interno delle ruote e in grado di far girare l’abitacolo di 360¬∞. Pare una macchina dei cartoni animati… sicuramente venderà tanto in Giappone!

Non starò ad annoiarvi oltre con tutto quello che abbiamo visto, ma vi invito a guardare una piccola rassegna delle foto che sono riuscito a fare inaugurando così la nuova Canon EOS 400D comprata Sabato.
Cliccate qui per andare subito alla galleria fotografica.

Nuovo acquisto: Canon EOS 400D. – 474

Ieri sono andato (con la morosa) da Mediamarkt (il Mediaworld Svizzero) per due motivi: comprare una macchina reflex digitale e comprare un forno più grande del dolce forno Harbert che abbiamo.
Sono tornato a casa con una Canon EOS 400D, che non è un forno elettrico.
Per dire tutta la verità il forno l’abbiamo anche trovato, grande, economico e con due piastre elettriche sopra… ma il problema è che non sappiamo dove metterlo. Dovremmo eliminare anche il microonde per fare spazio, ma a quel punto penso che prenderemo un combinato microonde-elettrico. Insomma, nell’indecisione ho preso solo la nuova macchina fotografica.
Visto che ho una compatta Konica-Minolta X60 e, in Italia, una Yashica FX-3 Super 2000 manuale a pellicola, perchè ho preso una reflex digitale Canon?

1‚àû perchè la compatta X60 mi stava stretta: completamente automatica, ma con un flash piccolo e quasi inutile, zoom a volte non sufficiente e, problema più grave, le foto in ambienti bui erano… buie!! Inoltre con le due batterie non riuscivo più a farci una intera giornata di foto. Nonostante questo ha funzionato egregiamente per ben 7740 scatti. Direi che l’ho sfruttata abbastanza, no?

2‚àû mi sono sempre piaciute le Nikon, ma questa Canon è un po’ più economica, a parità di categoria, delle rivali Nikon D80 o Sony A100.

3‚àû con un anello di conversione da 24 euro posso montare gli obiettivi con attacco Contax-Yashica, sfruttando (solo in manuale) gli anelli di prolunga per fotografie macro e l’ottimo obiettivo 50mm che uso con la Yashica. Un anello di conversione per la Nikon costa 110 euro…

4‚àû l’ho trovata a 30 euro in meno rispetto a dove l’avrei presa in Italia.

5‚àû perchè era da un paio d’anni che aspettavo e aspettavo e aspettavo.

perchè proprio la Canon EOS 400D quando è appena uscita la EOS 450D? perchè le differenze non valgono la differenza di prezzo. 12 megapixel per la 450D e 10 megapixel per la mia. Visto che sono distribuiti su sensori con la stessa dimensione (22,2 x 14,8 mm) i pixel della 450D sono più piccoli e più vicini, con un aumento del “rumore” in scatti al buio. Il liveview introdotto con la 450D (possibilità di scattare usando il display) non mi interessa più di tanto, altrimenti avrei preso un’altra compatta. L’uso di schedine SD invece di CompactFlash non mi cambia la vita: ho preso una CompactFlash da 4Gb e alla massima risoluzione in JPG ci stanno circa 850 foto. Le uniche differenze degne di nota sono la maggiore compensazione dell’esposizione e la maggiore durata delle batterie della 450D.
Ma con i 350 euro che ho risparmiato comprando il modello precedente mi sono preso la schedina di memoria, un filtro UV per l’obiettivo 18-55 mm del kit, una borsa per trasportarla e ne ho avanzati ancora tanti.

Con calma e tempo non mi resta che prendere un flash esterno, un bel grandangolo, un buon tele ed eventualmente il battery pack esterno, un cavalletto degno di questo nome, il telecomando per l’autoscatto…
…insomma… visti i soldi che ci vorranno era meglio se prendevo un’altra compatta….!!

EOS 400D