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Qui pompelmo ci cova…

Vi ricordate del povero pompelmo? Il nostro beneamato dottorando in erba? Quello che non si ricorda da qua al naso? Quello che non capisce una mazza di anticorpi e poco niente del resto? Quello che, come scritto in questo post, ha già fatto un casino madornale una volta e come ripetuto in quest'altro post ha perseverato nel fare casino? Bhe, insomma, cosa può fare uno così se non complicare sempre di più le cose?

Qualche giorno fa la porcellina (post-doc koreana, leggete qui per ricordarvi chi sono i protagonisti) ha preso a vagare per il laboratorio chiedendo a destra e a manca chi ha usato l'ultima volta l'anticorpo anti-Sox9.

Porcellina: "L'hai usato tu di recente?"
Filippo: "Io l'ultima volta l'ho usato a fine Dicembre."
Chiara: "Io pure."
Pancetta 1: "Io l'ho usato a Settembre."
Pancetta 2: "Io così…"
Pompelmo: "Io colà…"
NAT: "Io mai usato."
Topetto: "Io non lo so, non c'ero e se c'ero dormivo."
Gioacchino battendosi le mani sulle orecchie: "LA LA LA LA LA LA LA!"
Nostra signora vergine martire non vede, non sente, non parla (e non fa una mazza come sempre).

Al lab meeting la porcellina chiede la parola e dice che il tubo mezzo pieno di anticorpo anti-Sox9 è misteriosamente sparito e gli altri anticorpi erano tutti in ordine sparso per le scatole. Poi continua dicendo che in seguito ad attenta analisi statistica, investigazione e meditazione ha scoperto che l'ultima persona ad aver usato l'anticorpo anti-Sox9 è stato pompelmo, ma non importa perché tanto c'è quello nuovo…

…che fatalità! Se mi avesse detto subito che non lo trovava più glielo avrei detto io che la colpa era senza ombra di dubbio di pompelmo. Ovviamente lui non ha proferito parola…

A scuola da topolino: …e due!

Il corso sugli animali continua. Dopo la massacrante lezione di ieri su legislazione e burocrazia, siamo passati ad argomenti più interessanti: anestesia, analgesia e eutanasia ("ussanàscia", come la pronuncia una Francese quando spiega in Inglese…). Non mi addentro oltre su dettagli tecnico/scientifici, ma vorrei solo discutere un po' delle brutte abitudini degli "studenti" stranieri.
Non mi riferisco solo a Svizzeri e Francesi, perché questo corso è piuttosto internazionale: ci sono moltissimi Asiatici, Indiani, un po' di Francesi, Inglesi, Americani e chissà cos'altro. Il punto è che tanti, indistintamente dall'età (dai 24 ai 35 anni circa) e dalla nazionalità, quando vogliono escono durante la lezione. L'oratore è lì che òra le sue orazioni e loro prendono, si alzano in piedi ed escono. Chi sta fuori di più, chi meno, si presuppone che vadano in bagno o almeno così credo. In realtà sospetto che alcuni vadano fuori a fumare. Ad uno, per certo, ha suonato il telefono in aula: lui ha risposto, si è alzato continuando a parlare ed è uscito.
I casi non sono nemmeno rari. Su circa 130 persone in tutta la mattinata ne escono più di una ventina.
Gli "insegnanti" tra tutto questo non fanno una piega.
Per inciso, la lezione inizia alle ore 9, alle 11 c'è una pausa di 15 minuti, si riprende e si va avanti fino alle 13. Possibile che queste persone dalla vescica debole non ce la facciano a tenersela per due ore almeno fino alla pausa? Possibile che, mezz'ora dopo la fine della pausa, ci sia gente a cui scappa? Ma andare in bagno in caffetteria, no? E quelli che ci vanno 15 minuti prima della fine delle lezioni??
Mi pare di essere tornato all'asilo… non so voi, ma già alle elementari ero "costretto" a chiedere alla maestra di poter andare in bagno. E la "regola" è diventata via via più restrittiva con il passare degli anni finché era possibile andarci solo al cambio dell'ora. E all'università solo durante la pausa (a volte dopo due ore di lezione).
La mogliettina dice che è perché "è un loro diritto di poter andare in bagno e quindi lo sfruttano", ma se fossi io il professore gli direi chiaro e tondo all'inizio della lezione: "chi va in bagno e si perde qualche minuto di lezione non può fare l'esame"!

Sarò troppo cattivo?? Mha…

A scuola da topolino.

Oggi è iniziata la mia settimana di corso per "Laboratory Animal Science", in pratica 5 lezioni teoriche e 4 pratiche su come gestire, maneggiare, operare, curare, sezionare, uccidere gli animali da laboratorio, in particolare topi e ratti. Alla prima puntata si è parlato di "Anatomia, fisiologia e accoppiamento", "Contenimento, arricchimento (delle gabbie, n.d.r.) e trasporto", "Comportamento: normale e anormale" e "Test di comportamento".

Di tutta la mattinata vi basti sapere che:

I ratti si addestrano più facilmente dei topi e sono molto più docili.
Le tope che mangiano gli Kellog's Special K fanno 1 o 2 cuccioli in più.
E i topi (maschi) che restano qualche giorno in più con la mamma prima dello svezzamento diventano dei papà migliori.

…e poi dicono che i mammoni dovrebbero andarsene di casa presto…

Gioacchino e le cellule-del-miracolo.

Il pirlone di Gioacchino, collega post-doc, la settimana scorsa ha rischiato la vita. Sia chiaro, è un ragazzo relativamente simpatico, ma quando è al lavoro, poverino, è meglio non ascoltare niente di quello che dice. E quando spara troppe boiate in un colpo mi toglie ogni sentimento e rischia che lo attacchi al muro con un pugno. Counque Lunedì scorso mi chiede se abbiamo cellule di mammifero in coltura (appena tornati dalle vacanze, ma chi vuoi che sia rimasto qui a Natale a sistemarle?). Comunque ci mettiamo d'accordo: le cellule servono a me e a lui, quindi io parto e, siccome non mi fido di come lavora, le preparo per entrambi.

Martedì mattina:

Gioacchino: "Hai guardato le cellule?"
Filippo: "No, le ho messe a crescere ieri, devono riprendersi dal riposo eterno, aspettiamo un paio di giorni."
G.: "Ah ok, scusa."

Mercoledì mattina:

G.: "Hai guardato le cellule?"
F.: "….no, ti avevo detto che le avrei guardate dopo due giorni, quindi domani."
G.: "Ah ok, scusa." (e dai…)

Giovedì mattina:

G.: "Hai…"
F.: "Si, ho guardato le cellule, ne ho preparate due piastre esclusivamente per te, con cui puoi fare ciò che vuoi, le altre le uso io."
G.: "Ah perfetto!! Grazie mille! Ottimo! Benissimo. Senti, per caso mi dici anche come fare? Sai, io ho fatto tanti anni di colture cellulari, ma non mi ricordo bene…"
F.: "Si, pronti! Dopo ti scrivo il protocollo per filo e per segno." (Ora vai che non ho tempo da perdere.)
G.: "Stupendo, grazie mille! Senti, per caso ti interessano due linee cellulari un po'… sai…"
F.: "Un po' cosa?"
G.: "Si, della roba (abbassando la voce) che non dovremmo neanche avere… sai, potrei procurarle dal lab con cui collaboro…"
F.: (Oh signore! Cosa mi propone questo adesso? Contrabbando di embrioni umani congelati?)
G.: "…sai, delle HeLa e delle U2-OS…."
F.: (ma vaffantreno…. e che me ne faccio??) "Si, bravo, procura." (Così ti togli dai piedi.)
G.: "Eh eh, lo sapevo che eri interessato. Sai, ho controllato e non le abbiamo. Me le faccio dare e le congeliamo per tenerle in stock."
F.: "Bene, vai con Dio figliuolo."

Torno al computer, gli scrivo in 5 minuti il protocollo e guardo sul foglio excel con le linee cellulari del laboratorio per vedere se abbiamo posto nel contenitore dell'azoto liquido per stoccare queste cellule-del-miracolo che mi propone Gioacchino e… toh! Le HeLa le abbiamo già. Che strano… eppure lui "ha controllato". Si, certo.

Giovedì pomeriggio: 

G.: "Ho le HeLa e le U2-OS. Le ho messe in incubatore. Me ne occupo io, quando sono pronte le congeliamo."
F.: "Bravo, fai fai."

Domenica sera, ore 19.30 io e la moglie eravamo in lab, io per le cellule, lei per i topi e c'era pure Gioacchino per le sue cellule:

G.: "Oh ciao, ho proprio guardato le cellule, domani mattina presto devi (io??) subito congelarle perché sono pronte. E' urgente, da fare come prima cosa quando arrivi."
F.: (Ma che due conigli… lui porta delle cellule che non ci servono e io devo congelarle…) "Si, perfetto, grazie, arrivederci e buonasera." (Fuori dalle patate che è Domenica sera e voglio andare a casa).

Lunedì mattina alle ore 9.30 sistemo le mie cellule, preparo i nuovi terreni, scongelo altre cellule, e poi mi dedico alle sue. Lui ha preparato una piastra di HaLa e una di U2-OS. Cioè, dobbiamo farci uno stock da tenere per il laboratorio per i secoli a venire e lui prepara una piastra?? Vabbé, amen, tanto non servono a nessuno e io ci perdo meno tempo.

Gioacchino si presenta alle 11.30 e…:

G.: "Ah, le cellule!! Hai cong…"
F.: "Si, fatto tutto, congelate e preparate per il riposo eterno."
G.: "….ah, si, non dubitavo che l'avessi fatto, volevo solo controllare, sai…"

Si, certo, certo. Ho proprio bisogno di uno come lui che mi controlli, altrimenti mi sentirei perso. Ho bisogno di uno come lui che mi (ci) procuri due linee cellulari che hanno tutti e che noi "non dovremmo neanche avere". Ho bisogno di uno come lui che controlla nel foglio excel per verificare che le cellule non ci siano, poi ci ripasso io e vedo che ce le abbiamo stoccate dal 1995 e poi dal '96, poi dal '99 etc.
Ho proprio bisogno di uno che mi faccia fare del lavoro extra come se non ne avessi già abbastanza di mio.

Ahh…. Gioacchino…. se non ci fosse bisognerebbe inventarlo!

BTW.

BTW, che non è il classico acronimo "by the way", ma in questo caso vuol dire "back to work", ritorno al lavoro. Ieri io e la moglie siamo tornati in terra elvetica e oggi siamo entrambi in laboratorio. L'anno nuovo è iniziato, gli esperimenti vecchi sono ancora da finire: non è cambiato niente. Questi eretici di Svizzeri non credono nella befana, quella vecchietta che porta dolci e carbone a tutti. Evidentemente non le hanno mai lasciato passare la dogana perché il cioccolato e le caramelle le fanno loro, non sia mai che una vecchia con le calze rotte venga dall'estero a portare clandestinamente dei dolci in terra di cioccolatai. E quindi la snobbano allegramente con la conseguenza che noi (e tutti quanti) si torna in ufficio prima. Bella roba.
Comunque, pace all'anima, l'atmosfera è tranquilla, e i colleghi sono rilassati. Evidentemente anche loro sarebbero stati a casa a riposarsi qualche giorno di più, soprattutto perché anche a Losanna, dopo la nevicata pre-natalizia, ha piovuto per tutte le vacanze e la neve è tornata a farsi vedere oggi… immaginatevi il nervoso che hanno, poveretti.
Che dire… c'est la vie! Che ora si godano il lavoro!!

Nostra signora vergine martire.

Ne ho scritto già qualche volta su queste pagine, magari vi ricorderete di avere già letto della Nostra signora vergine martire, il nostro "stimatissimo" tecnico di laboratorio. Nostra signora vergine martire è solo uno dei soprannomi che io e la moglie gli abbiamo dato. Tra gli altri ce ne sono di più aulici come "diversamente abile" o "lo scemo del villaggio" e di più intensi come "mongolo", "idiota" e "deficiente". Poi ci sono gli epiteti che non scrivo su questo blog per decenza, ma che io e la moglie usiamo spesso e volentieri.
Tutti questi soprannomi non sono altro che una mera descrizione del soggetto in questione. Giusto per spiegare:

Quando non ha niente da fare, spesso e volentieri, se ne sta a guardare il soffitto o gli scatoloni in giro per il laboratorio, come se vedesse la Madonna, parlottando come un autistico (con tutto il rispetto che ho per gli autistici). In alternativa passa il suo tempo davanti al computer sbattendo (letteralmente) sulla tastiera e muovendo il mouse a 500m/s per risvegliare il PC dallo screen saver e se vede qualche cosa di strano o che non gli piace inizia una serie infinita di "shit" alternati a "putaine".
Quando ha qualche cosa da fare si comporta come un'anomalia astrofisica (dovrei iniziare a chiamarlo "singolarità gravitazionale" o "orizzonte degli eventi") dilatando lo spazio e il tempo in modo da impiegare giorni o settimane a svolgere compiti per cui una persona normale impiegherebbe mezza giornata.
Insomma, il 70% della sua giornata lo passa a meditare sui mali del mondo e sulle colpe dei malvagi, il 20% lo passa in pausa pranzo dalle 11.30 alle 13.00, il 5% a fumare sigarette e, finalmente, il restante 5% a lavorare (nello spazio-tempo dell'orizzonte degli eventi, ricordiamolo).

L'anima pia, comunque, ha anche dei lati positivi. Arriva puntualmente tutte le mattine alle 8.30, sebbene non inizi mai a lavorare prima delle 9.30. Altrettanto puntualmente se ne va alle 17.30 a meno che il capo non sia nei paraggi nel qual caso dedica altri 15-20 minuti alla recitazione neo-realista facendo finta di essere impegnato come il demonio tra i gironi dell'inferno.
Cinque minuti prima di partire per tornare a casa c'è la vestizione rituale che compie sistematicamente e religiosamente con movimenti certosini: spegne il computer, si alza, spolvera il giubbotto o l'ombrello (si, lo apre e lo spolvera dentro e fuori e lo richiude) in caso abbia piovuto. Indossa tutto, spegne lo schermo del computer, si mette lo zaino in spalla e inizia a guardare in giro per il laboratorio con aria meditabonda parlottando. Dopo 2 minuti di commediola saluta e se ne va.
Questa è la giornata tipo. 

Comunque tutto questo è per dire che, se non bastassero le già troppo buone qualità del soggetto, Nostra signora vergine martire è pure taccagno. Pensate che oggi alle 17.00 c'è stata la festa di Natale del dipartimento e tutti sono stati invitati partecipare e, se possibile, a portare qualche cosa. Chi non è in grado o non ha avuto tempo di preparare una pietanza o un dolce poteva eventualmente contribuire con una quota (minima, 15-20 franchi, poco più di 10 euro) per comprare bibite, piatti, posate, etc.
Bene, lui per non tirare fuori 10 euro è rimasto al lavoro fino alle 17.30 e poi se n'è andato a casa quando tutti erano al piano di sotto a fare baldoria dicendo che "tanto a lui non interessa".

Non pensiate che ce l'abbia con lui o che sia morbosamente attento a quello che fa o non fa, è solo che ce l'ho seduto di fianco 8 ore al giorno per 5 giorni alla settimana e sentire o vedere tutte queste cose a volte mi fa imbestialire…
Se fosse un vecchio arteriosclerotico di 100 anni potrei capire, ma il ragazzo ha 34 anni. Per me non c'è più speranza di recuperarlo…