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Sogno premonitore o piuttosto rivelatore?

Sognare di essere a bordo della nave spaziale USS Voyager e di incontrare una razza aliena che parla Francese e che porta in dono incenso, mirra e un'altra cosa al posto dell'oro (perché costa troppo), per poi magicamente trovarmi in laboratorio vuol dire due cose:

1° ho guardato troppo Star Trek ultimamente.

2° ho bisogno di una vacanza lontano dal lavoro e dai colleghi Francofoni.

Spetteguless.

Non sono uno che spettegola molto. Non faccio le cose di nascosto, non cerco di capire chi fa cosa e perché e percome e quando, non vado in cerca di chi sparla, le uniche volte che parlo (male) dei colleghi è con la moglie (e bhe, qui sul blog…), ma il problema è che dietro di me è seduta il vice capo!
E siccome nella bay in questi giorni ci siamo solo io e lei, quando sono al computer non fa altro che girarsi e dirmi di questo, e l'altro e quell'altro… e che cacchio me ne frega a me!!!
Zero! Meno di zero! Mi fa venire il mal di testa!

Venti minuti fa:

Vice capo NAT: "Sai, Gioacchino mi ha detto che Gisella gli ha detto che tizio, caio e sempronio non sono contenti se la Pancetta2 va a lavorare lì."
Filippo: (ossignore si comincia) "Ahh…"
NAT: "Non so se sia proprio così, ma è perché pare che quello abbia detto all'altro che bla bla bla bla bla…"
F.: (ma che me ne frega) "Ahh…"
NAT: "Poi, sai, non so se sia vero. Se fosse vero non capirei come fosse possibile che bla bla bla bla…"
F.: (urca che torcicollo per ascoltare 'sta qui) "Ahh…"
NAT: "Certo è che non capisco perché siano invidiosi. In fondo bla bla bla bla…"
F.: (taglia corto ti prego…)  "Ahh…"
NAT: "Insomma, alla fine sai, pare che bla bla bla bla…."
F.: (desso faccio finta di svenire) "Ahh…"
NAT: "Sai…. è proprio questo che non mi piace di questo laboratorio: tutta questa gente che parla alle spalle degli altri e lavora per sotto."
F.: (già! santa donna senza peccato) "Eh si… immagino….."

Certe volte mi torna in mente che è meglio quando mi metto gli auricolari e mi pianto con la testa sulla tastiera.

User friendly nel 2010 vuol dire…

…che uno deve ancora spaccarsi la testa per far andare un filmato su un computer. Ma dico io… possibile per passare dei filmati che il mio capo possa vedere abbia dovuto provare ben 16 formati diversi*??? Ho capito che basta installare i codec giusti per Windows, ma andiamo… è un casino! Manco Windows mi diceva che codec installare.

In breve: ho un filmato da mostrare in una presentazione PowerPoint. Sul Mac vanno tutti e 6 i formati (diversi) con cui ho salvato i filmati. Sul computer della moglie (Windows 7) ne vanno 2 su 6 (e già qui ce ne sarebbe da dire). Uno dei 2 è stato convertito ben 16 volte in 16 modi diversi (con Windows) prima di trovarne uno adatto che girasse all'interno di una presentazione PowerPoint 2007 su Windows XP Professional. Totale perdita di tempo: 45 minuti abbondanti.

…e nonostante questo su PowerPoint non c'è ancora "l'anteprima" del filmato, ma un bel rettangolo nero che reagisce solo al doppio click. No comment.

*provati: 4 diversi avi, mov, 2 diversi m4v, wmv, 8 diversi mpg.

Puntualità.

Fatemi capire una cosa. Sarebbero gli Svizzeri o i Tedeschi ad essere precisi e puntuali? Certo, si dice "puntuale come un orologio Svizzero", ma sono gli Elvetici ad essere puntuali come i loro famosi orologi?? Io non ne sono sicuro.
Oggi, dopo aver passato la mattina a dissezionare topi, ci siamo diretti in mensa (ristorante gestito da un servizio di catering esterno all'EPFL) alle 13.52 sapendo di essere in estremo ritardo dato che chiude alle 14.
Arriviamo giù alle 13.54 e:

– Ovviamente non c'è un cane, Francesi, Svizzeri e molti altri mangiano dalle 11.30 alle 12.30. Dalle 12.30 alle 13.30 mangiano gli Italiani. Dalle 13.30 alle 14 mangiano gli sfigati.

– Il cuoco stava mettendo via pentole e pignatte e non c'era traccia di piatti caldi.

– Lo scaffale refrigerato con panini e insalate era pressoché vuoto oltre ad avere la luce già spenta.

– Cassiere e cameriera stavano sbaraccando tutto.

Insomma, arriviamo noi due in affanno per trovare un tozzo di pane e un bicchiere d'acqua. Dietro di noi altri due sfigati di sorta che si guardano in torno per capire se non fosse già troppo tardi. Fortunatamente è arrivata la "direttrice" che abbaiando dice alla cameriera e al cuoco che "Qui si chiude alle 14". La cameriera replica con un "bhe, ma che ore sono?" e la direttrice risponde caustica "13.50" (erano le 13.55, ma sempre prima delle 14).
Quindi riaccende la luce dello scaffale-panini, il cuoco si rimette in movimento, il cassiere si rimette alla cassa, e via discorrendo.
Siamo riusciti a prendere qualche cosa da mangiare.

Morale della favola: gli Svizzeri sono precisi quando fa comodo a loro. Se c'è da chiudere, anticipano per fare prima e *zzi tuoi se tu in realtà saresti ancora in tempo, loro hanno chiuso.
Quindi, direi che se gli Svizzeri sono precisi come un orologio Svizzero, evidentemente i loro orologi sono avanti…

 

P. S.: Non è un caso isolato. Vedasi quando chiudono il centro commerciale (non il baracchino dei gelati, il centro commerciale, non so se mi spiego) alle 19, ma i commessi iniziano a mettere via la roba alle 18.40. Oppure vedasi quando chiudono il supermercato alle 18 ma la cassiera inizia a pulire la cassa alle 17.50 con la gente (nella fattispecie noi) che aspetta il conto. Oppure quando un'altra mensa, nel vecchio edificio ad Epalinges, chiude alle 13.30, ma le signore che ci lavorano tolgono le oliere alle 13.15. Oppure…
…mi fermo che non finisco più.

Il viaggio della speranza.

Eccomi di ritorno dopo un paio di giorni di "ferie" presi per stare in Italia da Sabato a ieri sera. Questa volta il viaggio (in auto) Svizzera-Italia è stato più lungo e noioso del solito. Saremmo dovuti partire Venerdì, per arrivare verso mezzanotte in Italia, ma avendo un possibile esperimento il Sabato mattina ed avendo finito di lavorare alle 19 il Venerdì sera, abbiamo rimandato al giorno dopo la partenza.
Il Sabato mattina la moglie ha pensato (fortunatamente) di rimandare l'esperimento, ma siamo passati comunque in laboratorio per una ventina di minuti. In pratica siamo partiti da Losanna alle 11.20.
Ci siamo diretti come sempre a Briga dove è possibile caricare la macchina sul treno e, per la modica cifra di 13 euro, risparmiarsi il passo del Sempione e circa 40 minuti di strada.
Chi prenderà mai il trenino alle 13.20 di Sabato per andare in Italia? Ma tutti ovviamente! Il treno era pieno e c'era già la coda per il successivo delle ore 14.50. Quindi ci siamo diretti senza indugi al passo dato che i cartelli dicevano "passo chiuso per i camion, ma aperto per le auto" e "passo aperto, Italia chiuso" (noi, animi puri, ci siamo pure chiesti che volesse dire, ma via! avanti sempre).
Morale della favola il passo era veramente aperto, ma alla dogana Svizzera (a Gondo, ad 1km dall'Italia) ci siamo fermati e ci hanno fatto tornare indietro perché c'era una frana in corso. Abbiamo visto in diretta i pezzi di montagna che si staccavano…
E allora via, torna indietro fino a 70 km da Losanna per prendere il bivio che porta al traforo del Gran S. Bernardo direzione Aosta.
E ad Aosta abbiamo trovato un nubifragio che ci ha costretto a viaggiare a 40 km/h in autostrada; non vedevamo nemmeno le auto davanti a noi.
Siamo arrivati a Rovigo alle 21.30: in pratica ci siamo fatti 10 ore di strada, 4 ore più del solito.
Per fortuna che il ritorno in terra elvetica, ieri, è stato normale. Ci abbiamo impiegato le canoniche 6 ore dalle 15.00 alle 21.00, passando per il Sempione visto che la strada è stata messa in sicurezza.

Ed ora ricominciamo a lavorare!

Cecità selettiva.

Che esistesse la sordità selettiva lo sapevo: la sordità (parziale) è per definizione selettiva. Man mano che si inizia a diventare sordi si sentono meno i suoni con frequenza più alta e quelli con frequenza più bassa finché la finestra di suoni udibili si restringe sempre di più. Un altro tipo di sordità selettiva si "sviluppa" quando ci si abitua ad un suono/rumore tanto che questo non viene più "sentito" a meno che non ci si faccia particolare attenzione.

Non sapevo però che esistesse una cecità selettiva. Non parlo dei daltonici che non vedono dei colori, e nemmeno di chi ha un campo visivo minore del normale, ma parlo, tanto per cambiare, dei miei colleghi.
Quando lavorano con le cellule, nell'apposita stanza, devono usare i guanti che sono in un cassetto, quindi di fatto aprono il cassetto almeno una volta (ma anche di più) ogni volta che usano la cappa.. Di fianco ai guanti ho messo delle scatole di puntali autoclavate per uso esclusivo sotto la cappa. 

Ebbene, i colleghi NON VEDONO le scatole autoclavate di puntali e sistematicamente quando finiscono i puntali sotto cappa escono dalla stanza cellule, prendono una scatola di puntali non autoclavati e la mettono sotto cappa. SEMPRE.
Qui una foto del cassetto. Mi pare che le scatole non siano particolarmente mimetizzate, eppure…

P.S.: Ho notato come la cecità selettiva sia un problema diffuso non solo al cassetto di cui sopra, ma anche a cartelli e indicazioni tipo: close the door please (e la porta resta sempre aperta), lock the fridge (non chiudono a chiave il frigo e ci lasciano pure la chiave attaccata), turn it off please (e, qualunque cosa sia, resta sistematicamente acceso)…

Che cellule hai in coltura adesso?

– Un mese fa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Tre settimane fa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Due settimane fa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Lunedì della settimana scorsa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Martedì della settimana scorsa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Mercoledì della settimana scorsa:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Potrebbero servirmi tra un po'.

– Ieri pomeriggio:

Gioacchino: Che cellule hai in coltura adesso?
Filippo: NIH-3T3, sono fibroblasti.
Gioacchino: Perfetto! Mi servono domani.
Filippo: Ok, te ne preparo una piastra.

– Oggi:

Filippo: Gioacchino, ti ho preparato la piastra.
Gioacchino:
 Ottimo! Grazie mille! Che cellule sono?
Filippo: ….

Non ho ben capito cosa faccio di sbagliato…

Prolungare un po’ la convalescenza, no?

Non so se per intercessione mariana o divina provvidenza, la Nostra signora vergine martire Martedì non si è presentato al lavoro.
Causa: sinusite.
Io l'ho considerato un buon segno: o qualcuno dall'alto ha visto che stavo rischiando un esaurimento nervoso, oppure ha visto che il rincoglionito rischiava la vita a parlottarmi ancora nelle orecchie. Anche ieri la giornata è passata lieta e veloce senza questo essere inutile al mio fianco.
…sfortunatamente oggi è tornato al lavoro più sbuffante e chiacchiericcio del solito perché è "stato a casa due giorni e guarda quante cose ci sono da fare". Poverino.