Samsung B5702 Dual Sim.

Tornando in tema di recensioni, giusto per lasciar perdere il laboratorio per un po’, da poco ho cambiato cellulare (anzi, cellulari). Parlo al plurale perché ho mandato in pensione un Sony Ericsson K710i e un Samsung C520 (che ho passato alla moglie) rispettivamente con scheda SIM Italiana e Svizzera. Li ho “eliminati” entrambi perché ho preso un Samsung B5702 Dual Sim. Come dice il nome il telefono in questione ha due alloggiamenti per tenere due SIM contemporaneamente attive. In pratica è possibile chiamare e ricevere telefonate (e messaggi) contemporaneamente su due schede (entrambi i segnali sono GSM/EDGE Quad band).

La confezione comprende telefono, batteria da 1200 mA, un caricabatterie, un cavo USB, un paio di auricolari in-ear e un cavo con microfono e pulsante per la risposta al quale possono essere attaccati gli auricolari in dotazione o un qualsiasi altro tipo di cuffie.
Il telefono non è touchscreen. Ha un display da 2.4 pollici e fotocamera da 3 megapixel. E’ uno telefono slider con normale tastierino numerico spesso 17 mm, alto 106 e largo 52 mm dal peso di 86 grammi.
Ha una memoria interna di soli 10Mb, ma supporta una scheda di memoria micro SD fino ad un massimo di 8Gb (non inclusa nella confezione). In ogni caso è possibile memorizzare sulla memoria del telefono fino a 1000 contatti (nome, cognome, 4 numeri diversi, indirizzo, compleanno, foto e altro) e 200 SMS.
La lettera B davanti al numero di modello indica che si tratta di un telefono “Business”, in particolare il telefono è in grado di aprire files di Microsoft Office, PDF, TXT, BMP, JPG, PNG, oltre che MP3, AAC, e altro.
Ovviamente leggere un PDF o un altro tipo di documento su uno schermo da 2.5 pollici è una sofferenza più che un pregio dell’apparecchio: pur essendo possibile ingrandire i documenti fino al 100% della dimensione normale, è molto scomodo spostare l’area del documento inquadrata. Ha un browser wap, ed è possibile configurarlo per leggere la posta elettronica, ma sempre in maniera molto scomoda. In altre parole: è inutile e/o difficile usarlo come sostituto del computer al pari di iPhone o altri smartphone.
Piuttosto è comodo poter ascoltare MP3 (che possono anche essere impostati come suonerie) anche se la navigazione e l’organizzazione delle canzoni lascia un po’ a desiderare. Per quanto riguarda il reparto fotografico, non che mi aspetti molto da un telefono, purtroppo manca un led che faccia da flash/illuminatore: sul Sony Ericsson lo usavo spesso e volentieri come mini torcia al buio. Per il resto le foto sono decenti, per un cellulare, anche se l’autofocus è piuttosto lento.

Insomma da quello che ho scritto fin’ora pare che questo telefono sia una baracca, ma non è così. Avendo già un lettore mp3, una macchina fotografica digitale, un computer con cui posso navigare su internet dal lavoro e da casa, l’unica cosa che deve essere funzionale, per me, in un cellulare è che telefoni e che mandi SMS. Questo il Samsung lo fa molto bene! E che novità, direte voi. Bhe, la “novità” è che il cellulare in questione è dual-sim e la gestione delle due schede funziona a meraviglia.
Le SIM sono attive contemporaneamente, ma una delle due è impostata come predefinita: in pratica quando chiamo o scrivo SMS è quella che viene selezionata automaticamente. In caso si voglia fare una chiamata o inviare un messaggio con la seconda SIM basta premere un tastino laterale al momento della selezione del numero da chiamare o a cui inviare il messaggio e il telefono userà l’altra scheda. Le due SIM possono anche essere disattivate indipendentemente.
In caso abbiate una tariffa conveniente di giorno con un operatore e di notte con un altro oppure un numero di lavoro che volete usare durante il giorno e uno privato da usare di sera, è possibile impostare un orario al quale il telefono cambia automaticamente da una scheda all’altra mettendo come predefinita quella di cui avete bisogno nel dato momento della giornata. Ovviamente sul display viene visualizzata la presenza del segnale di entrambe le schede, come anche il nome dell’operatore associato la scheda selezionata al momento.
Il telefono, come detto, è in grado di ricevere ed effettuare chiamate su entrambi i numeri, è proprio come avere due apparecchi integrati in uno, tanto che usando il codice *#06# vengono mostrati due numeri IMEI.
Ovviamente è possibile registrare i numeri di telefono sulle due SIM, per tenerli separati, o sulla memoria del telefono e si può scegliere una suoneria diversa per i due numeri. Il registro delle chiamate come anche il menù SMS e MMS mostrano, di fianco al numero o nominativo, su quale SIM è arrivata la telefonata o il messaggio.

Insomma, questo cellulare è indirizzato a chi ha necessità di avere due numeri sempre attivi senza doversi portare dietro due telefoni, e scusate se è poco! Se poi volete qualche cosa di più “evoluto” o di touchscreen perché non sapete dove mettere le dita allora c’è il Samsung D980 Duos (attenzione: non è multitouch, ma solo touchscreen, con pennino, ma usabile anche con le dita) anche questo con la stessa tecnologia dual-SIM.

Unica nota dolente: questi telefoni non sono al momento disponibili in Italia, perché la tecnologia dual-SIM è brevetto della italiana HOP mobile che produce una serie di telefoni dual-SIM visibili sul loro sito. Tutti gli altri telefoni dual-SIM in Italia sono, al momento, merce “illegale” (vedi Samsung, NGM, Anycool, etc). Certo che trovarne uno in vendita su internet non è troppo difficile… chi ha orecchie per intendere intenda, gli altri in roulotte!

samsung-B5702
samsung-B5702

…si, pilota Ferrari, proprio.

Leggo questa “interessantissima” descrizione piuttosto romanzata, datata un mese fa circa, di un corso di guida sportiva con una Ferrari F430 dal modico prezzo di 13000 euro per due giorni (il corso, non la Ferrari). Vorrei sapere se al corso insegnano davvero che si guida con “Le mani ben piantate sul volante, alle nove e dieci” (non erano le dieci e dieci? Al limite le nove e quindici…) e che “quando freni il peso della macchina finisce sul retro” (ah si? Solo sulle Ferrari, perché sulle altre macchine il peso finisce davanti…) oppure se è la giornalista che adesso ha “la pergamena con la scritta «Pilota Ferrari». Sotto, la firma di Montezemolo” che non ha capito una mazza…

Aggiornamento WordPress 2.8.6 su server Linux di Aruba.

Uno dei motivi per cui sono passato a WordPress per gestire il mio blog (e quello della moglie) è la frequenza con cui vengono rilasciati aggiornamenti. Poco tempo fa è stata rilasciata la versione 2.8.6 di WordPress con la quale sono stati corretti alcuni bachi di sicurezza. Una funzionalità interessante di questa piattaforma è il sistema di aggiornamento automatico che permette di evitare una installazione completa lavorando via FTP.

Prima di tutto FATE IL BACKUP del database. L’operazione è velocissima, basta usare la funzione “esporta” nel menù “strumenti” del pannello di controllo del vostro sito. Ricordatevi di selezionare “tutti gli autori” in modo da salvare proprio tutto.

Se è la prima volta che aggiornate WordPress su un server Linux di Aruba, vi consiglio caldamente di modificare il file wp-config.php (nella directory principale del blog) aggiungendo dove preferite queste due righe di codice:

define(‘FS_CHMOD_FILE’,0755);
define(‘FS_CHMOD_DIR’,0755);

define(‘FS_CHMOD_FILE’,0755);
define(‘FS_CHMOD_DIR’,0755);

In questo modo durante l’aggiornamento WordPress provvederà ad impostare i permessi automaticamente a 755.
Funziona, è veloce e dovrebbe essere una modifica compatibile anche con le future versioni di WordPress.

In caso non facciate o non abbiate mai fatto questa modifica potreste avere qualche problema come è capitato a me la settimana scorsa. Quando ho aggiornato, senza fare alcuna modifica al file suddetto, il blog non è stato disponibile per qualche ora ed eventuali visitatori (io compreso) si sono trovati davanti un bel “INTERNAL SERVER ERROR 500”.Questo perché l’aggiornamento automatico di WordPress cambia i permessi dei files del blog a 644 (vedere chmod) mentre dovrebbero essere impostati a 755 (i server Linux su Aruba vogliono il 755 anziché il 777).

In teoria il tutto può essere risolto accedendo al vostro spazio FTP per cambiare i permessi di file e directory. Potete farlo con un client FTP o, se non ne avete uno o non avete idea di cosa sia, accedendo a questa area: http://admin.nomedeltuodominio.estensionedeltuodominio mi pare chiaro che dobbiate cambiare nomedeltuodominio con il nome del vostro dominio per il mio è nighted (www.nighted.com) e estensionedeltuodominio con l’estensione del vostro sito che può essere .com (nel mio caso) o .it o altro.

In caso non riusciate a risolvere il problema cambiando i permessi a file e directory la soluzione più semplice è di recuperare via FTP tutto “il blog” dalle directory di backup del server di Aruba presenti nel vostro spazio. La soluzione più veloce è quella di scaricare l’ultima versione di WordPress e installarla ex novo, ma SOLO se avete fatto il backup all’inizio di tutto il processo.

Potete vedere un breve video sul processo di aggiornamento alla nuova sezione video del blog!

Treni ETR 610.

Questo fine settimana siamo tornati in Italia in treno. Era da un po’ che non lo facevamo, perché le ultime volte, in vista del matrimonio, siamo tornati in macchina per girare più agevolmente visti gli innumerevoli impegni.
In ogni caso, visto che la società Cisalpino chiude i battenti a metà Dicembre ne abbiamo approfittato per sfruttare i punti raccolti, comprando i biglietti precedenti, per farci il viaggio gratis.
Da Dicembre la società Cisalpino chiuderà e la tratta verrà gestita separatamente dalle ferrovie italiane e svizzere. Ognuno a casa sua, sperando che facciano le cose per bene.
Comunque, al ritorno in Svizzera ci è capitato il “nuovo” treno ETR 610. Da wikipedia “L’ETR 610 è un elettrotreno ad assetto variabile del parco rotabili ad alta velocità della compagnia italo-svizzera Cisalpino, società composta dalle Ferrovie dello Stato (con Trenitalia) e dalle Ferrovie Federali Svizzere (FFS). È stato costruito dalla società francese Alstom, la quale nel 2000 ha acquisito la Fiat Ferroviaria.”
Dovete sapere che il treno è veramente bello! Sembra di viaggiare in aereo.
“Sembra”, appunto.

Due cose su tutto:
Ci sono dei piccoli televisori, ed è possibile noleggiare un film, ma non ho visto una presa per cuffie/auricolari (magari sono wireless e te li danno loro, non so), ma la cosa brutta è che lo schermo è attaccato al soffitto (un po’ troppo in alto) e si devono vedere lo stesso film 4 persone (c’è uno schermo ogni 4 sedili).

Non c’è spazio a sufficienza per i bagagli. Una volta si mettevano sul porta-bagagli in alto, sopra i passeggieri. Ora è lo spazio è troppo stretto. E’ più largo solo nella parte centrale della carrozza, e noi, seduti in fondo, abbiamo avuto la fortuna di avere uno spazio microscopico dietro i nostri sedili. Tutti gli altri mettono i bagagli dove riescono a farli stare, in particolare fuori dal compartimento passeggeri, vicino alle porte d’uscita.

A parte questo abbiamo notato che il pannello elettronico con i sensori di tensioni elettriche, luci e temperature delle carrozze segnava temperature comprese tra i 26 °C e 29 °C. Non c’è da stupirsi che ci fosse gente in maniche corte…

Insomma, il treno è bello, ma non perfettamente ergonomico e funzionale.

Pompelmo.

Pompelmo è francese (tanto per cambiare). E' nel nostro laboratorio da sei mesi e poco più. E' laureato e ha già fatto più di un anno e mezzo in almeno 3 laboratori diversi ed ora è ufficialmente dottorando da noi. E' completamente rincoglionito. Quando deve presentare qualche cosa inizia almeno un mese prima ad imparare a memoria (nel vero senso della parola!!!!) la presentazione ripetendola ad libitum a chiunque. Sempre nel mese di preparazione inizia a chiedere a tutti quello che non sa e non capisce, ma lo chiede in modo subdolo del tipo: "Come diresti tu in Inglese questa cosa? Io non so proprio come dirlo…." (non lo sa dire nemmeno in Francese, perché non ha capito una mazza). Incita tutti a fargli domande, così si può preparare (a memoria ovviamente) le risposte. Tutto questo per presentare alla commissione di selezione della scuola di dottorato la sua tesi di laurea su cui ha lavorato per un anno e che ha già presentato (alla laurea ovviamente). Non dico altro. Pompelmo mi ha fatto girare i conigli piuttosto violentemente negli ultimi 5 giorni. Sono sei mesi che lui fa solo immunoistochimiche con i soliti 4 anticorpi in croce. Pancetta1 la settimana scorsa viene da me e mi chiede:

Pancetta1: "Mi serve l'anti-Pdx1, ma ultimamente ho dei problemi, a te ha funzionato? Non so, non capisco più a che diluizione devo usarlo…" 
Filippo: "Si, ha funzionato molto bene anche, andiamo a vedere insieme la diluizione."
P1.: "Uhmmm… ma questo non è diluito, è quello concentrato."
F.: "Strano, ne avevo aperto uno 10 giorni fa. Vabbè, non importa. Visto che serve anche a me lo preparo io. Ti va bene se alla fine sarà da usare 1/200? Tu magari chiedi chi ha preso questo tubino nuovo."
P1.: "Perfetto, fai tu."

Dopo 10 minuti vado da lei, le chiedo chi è stato a prendere il tubino e mi indica Pompelmo. Allora lo interrogo, gli chiedo quanti microlitri ci sono nel tubo, che concentrazione aveva, etc. e lui "non lo sa".
Amen, mi metto l'anima in pace, mi dico che, povero, è un po' distratto, misuro la quantità, mi arrangio e  preparo il tubino, ci scrivo la data, e scrivo USE 1/200. Mettendo via il tubo appena fatto trovo anche quello precedente che riporta scritto USE 1/100. Due concentrazioni diverse, va bene lo stesso.
L'indomani al Lab meeting avviso tutti chiaramente che Pompelmo ha tirato fuori un altro tubo di anticorpo e che quindi ce ne sono due, uno da diluire 100 volte, l'altro da diluire 200 volte. Fate attenzione bambini, c'è scritto sul tubino, leggete e fatene buon uso.
Oggi Pompelmo torna su dal microscopio, prende il tubo di anticorpo, va dalla Pancetta1 e con fare saccente e presuntuoso chiede cosa voglia dire USE 1/200. Che non si capisce, che c'è sempre qualche cosa che non va con questi anticorpi, che è stufo e che non gli viene niente perché gli altri sbagliano.
La Pancetta risponde che deve diluirlo di 200 volte (ma va??) e lui candidamente: "Ma io sul mio quaderno ho scritto 1/1000, quindi l'ho diluito 1000 volte… sarà per quello che l'immunoistochimica non ha funzionato?" Ha lavorato per 1 anno in laboratorio durante la tesi. Altri sei mesi in giro per laboratori. Sono SEI MESI che fa immunoistochimiche con questi anticorpi…
…e dice che lui ha scritto sul suo quaderno che l'anticorpo va diluito di mille volte…
Non ho altro da dire.

Tentazioni forti.

Ieri ed oggi Nostra signora vergine martire è stato ed è veramente indaffarato. Come sapete il suo ruolo (di tecnico) in laboratorio si limita a due cose: fare gli ordini e fare PCR di genotyping. Gli ordini li fa quando vuole lui e, francamente, non ce ne sono mai molti tutti insieme da fare. Le PCR di genotyping le fa più o meno "su richiesta" degli altri membri del lab. La richiesta dipende dal numero di esperimenti e di conseguenza dal numero di topi che nascono e che, ahimè, vengono sacrificati. Nell'ultima settimana non sono nati topi e non sono stati sacrificati topi, quindi lui, finite le vecchie PCR, si è trovato senza niente da fare. Ieri mattina ha guardato le vecchie fatture e i vecchi ordini di materiale. Ieri pomeriggio ha scritto sul quaderno di laboratorio l'ultimo esperimento della settimana scorsa (perché se li tiene da scrivere in modo da avere sempre qualche cosa da fare). Ieri la giornata è finita così. Questa mattina ha guardato delle vecchie fatture e dei vecchi ordini di materiale, ha riguardato almeno 20-30 volte il sito del magazzino, ha sbuffato, sbattuto il pugno sul tavolo, parlato da solo, ma va che ci volete fare, sono le sue classiche attitudini da Nostra signora vergine martire. Oggi pomeriggio ha, udite udite, guardato il datasheet dei punti per le graffettatrici del laboratorio e per i pennarelli da comprare. Poi, non avendo altro da fare, ha iniziato a guardare le prenotazioni dei microscopi e di altri strumenti della facility di Ottica e Imaging. Insomma, detto papale papale: NON STA FACENDO UNA MAZZA!! …se almeno andasse a far niente lontano dai miei occhi, magari non avrei ogni 5 minuti la tentazione di prenderlo a pugni fino a stancarmi…

Friggitrice Tefal ActiFry.

Faccio un breve post descrittivo per Elena e chi sia interessato alla friggitrice di cui parlavo in questo post.

Come funziona?
Inizio dicendo che la Tefal ActiFry non è una friggitrice convenzionale visto che è in grado di friggere le patate con un cucchiaio d’olio. Più che come una friggitrice funziona come un fornetto usando un flusso di aria calda alla temperatura ideale per cuocere.

Basta davvero un cucchiaio d’olio?
Si. La friggitrice è dotata di un cucchiaio tarato per aggiungere la quantità ideale d’olio. L’olio può essere di qualsiasi qualità: oliva, semi, olio specifico per fritti, quello che preferite. La cosa davvero bella è che… si può friggere anche senza olio! Mi spiego meglio: le patate a bastoncino surgelate pronte per le friggitrici hanno, di solito, dell’olio di palma già sulla superficie. Bhe, questo è sufficiente per friggerle con l’ActiFry, non serve altro. Noi non aggiungiamo mai il cucchiaio d’olio.

Ma le patate sono croccanti?
Si!! Assolutamente. Sono croccantissime, anzi, perfino più di quelle “fatte a mano” in padella che a volte si inzuppano d’olio e basta.

Ma sono anche buone?
Si, sono buone. Ovviamente si sente che hanno meno olio e si vede pure. Infatti essendo più secche il sale fatica ad attaccarsi alle patate e resta sul fondo del piatto/contenitore. Il risultato finale è che le patate sono un po’ (solo un po’) meno saporite di quelle cotte con il metodo tradizionale.

Quindi, è tutto oro quel che luccica?
No, per friggere le patate ci vogliono 32 minuti. Non è poco e se dovete prepararne tante (non so, dalle 4 persone in su) è un problema. Inoltre non si possono friggere i cibi pastellati, ma in compenso pare che sia possibile cuocere verdure, alcuni tipi di carne (macinata, polpette, salsicce) e altro, ma non ho ancora provato.

Pregi e difetti?
Di buono ha che cuoce senza o con pochissimo olio, non ha bisogno di preriscaldamento, i componenti possono essere messi in lavastoviglie.
I difetti sono principalmente il tempo di cottura, il timer che è piuttosto economico e non spegne la friggitrice, ma indica solamente lo scadere del tempo impostato e, ultimo, ma non meno importante, il prezzo elevato (ma come sapete l’ho pagata 99CHF, quindi mi è andata bene!!).

Altre domande? Lasciate un commento e vi risponderò. Non siete ancora convinti delle patatine fritte senza olio? Venite a trovarci in Svizzera che ve le prepariamo!