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La professionalità non è di casa.

Tra una ventina di minuti inizia il settimo meeting annuale Svizzero sulle Stem Cell, organizzato dall'EPFL e in particolare da tre capi tra cui il nostro. E' un meeting "piccolo" con poca gente e dura solo oggi, ma in ogni caso verranno ospiti dal resto del mondo a parlare.

Come sempre in questi casi c'è un problema logistico da risolvere: come fare con le presentazioni degli oratori.
Si, perché ogni uno ha la sua, col suo computer, chi sul Mac, chi sul PC e a volte ci possono essere problemi di collegamento col proiettore (risoluzione sbagliata, schermo clonato o esteso, etc.).
Per risolvere i problemi ci sarà Pinco Pallino del servizio informatico dell'EPFL che resterà lì tutto il giorno e si porterà dietro un Mac e un PC in caso di inconvenienti con i computer degli ospiti.
Ci sarà tutto il giorno… solo che "eventualmente" sarebbe meglio che ci fosse un'altra persona pronta a sostituirlo in caso lui dovesse assentarsi.
No, dico, è il tuo lavoro, sei pagato per questo, devi stare lì tutto il giorno e hai bisogno di un sostituto? Questo è un professionista? Se gli scappa e deve andare in bagno ci va durante la pausa caffè! O non ce la fa a tenersela??

E naturalmente: chi è il pirla che, non pagato, deve stare lì tutto il giorno per fare da sostituto al professionista, pagato, che si potrebbe assentare?
Ovviamente io….

…per fortuna che tanto al meeting ci sarei andato lo stesso.

Ovviamente certe cose capitano nel fine settimana.

E non solo nel fine settimana, ma pure di notte! Che sarà mai?? Niente di grave, se non che Sabato si è crepata la cassetta (o vasca) in ceramica del Water in casa nostra. Fortunatamente ero ancora sveglio e mi sono accorto che sul pavimento del bagno si era formata una bella pozzanghera d'acqua. Ancora fortunatamente la ceramica ha tenuto, ma per evitare un cedimento ho preferito svuotare la vasca e bloccare il galleggiante per il rabbocco.
Tutto questo ovviamente di Sabato notte. E non volendo provare l'esperienza di chiamare un idraulico di Domenica in Svizzera (non oso immaginare il costo, già altissimo durante i giorni feriali) abbiamo rimandato ad oggi. Nel frattempo ci siamo ingegnati alla vecchia maniera: secchiate di acqua.
Quindi, ricapitolando, oggi era giunto il momento di chiamare, nell'ordine: gérance (amministratore dello stabile), idraulico e assicurazione (si, l'assicurazione "dovrebbe" pagare).

Purtroppo la giornata al lavoro è stata a dir poco sfiancante e, tra una cosa e l'altro, sia io che la moglie ci siamo dimenticati. Speriamo che questo post ci aiuti a ricordare domani questa incombenza "urgente".

Abbiamo toccato il fondo e iniziato a scavare.

Non bastava che con i 50cm di neve caduta mi tocca parcheggiare la macchina in derapata.
Non bastava che abbiamo talmente tanto da lavorare che non riesco neppure a scrivere un post.
Non bastava che, nonostante io e la moglie ci siamo organizzati da una vita lavoro ed esperimenti per i prossimi mesi, il capo ci dica "considerate che ci sono le feste, si ricomincia tardi a Gennaio con gli esperimenti".

No, non bastava tutto questo. Due ore fa c'è stato l'ultimo lab meeting di Gioacchino che a fine Dicembre se ne va e a Febbraio inizia a lavorare in un altro laboratorio. Dopo 4 anni di lavoro qui, un articolo in fase di stesura su una rivista grossa (vedremo…), altri 3 articoli da scrivere (a sentire lui), mi sarei aspettato una presentazione mastodontica, con tutti i dati e le novità.
Invece il signorino ha presentato sei slide (SEI), di cui una col titolo e l'ultima con i piani futuri tra cui "andare in vacanza in Portogallo e farsi operare al ginocchio".
Un'altra diapositiva è stata tipo "ho insegnato questo, questo e quest'altro alla studentessa".
Nel mezzo l'unica diapositiva con dei "risultati" aveva quattro foto (QUATTRO) di immunoistochimiche. Quattro foto. Dopo quattro anni di lavoro e un articolo grosso da pubblicare.

E Martinetto, povero Cristo, che non ha mai sentito parlare del suo progetto, ha fatto domande. E Gioacchino e il capo rispondevano cose diverse alle domande. E il capo non ha saputo spiegare le cose che sta scrivendo nell'articolo. La moglie ha dovuto correggerla e il capo, stordita, ha detto "si, è vero, è come dice Chiara".

E alla fine della breve presentazione il capo ha pure ringraziato Gioacchino.

Siamo usciti tutti disgustati, ma che si può fare, non ho neanche il tempo di lamentarmi troppo che domani ho Journal Club e devo presentare un articolo scritto da altri con (finora) 23 diapositive.
Fosse per Gioacchino ridurrebbe tutto ad una slide con il titolo e basta…

Standard fuori-standard.

Sabato sono andato dal rivenditore di articoli sportivi Athleticum qui a Losanna, per rifornirmi di dischi da 5Kg per i manubri e di una panca reclinabile. Insomma, il minimo indispensabile per fare un po' di esercizi a casa (visto che non ho tempo di andare in palestra).
Sono tornato a casa solo con la panca, perché ho scoperto che in Svizzera pesi, manubri e bilancieri hanno un diametro standard da 33mm che, ovviamente, è diverso da quello dei paesi confinanti (28mm). Per cui il commesso mi ha consigliato di ricomprare un kit manubri + dischi oppure, se voglio usare i manubri che ho già, di andare a prendere i dischi in Italia, Francia o Germania.
Quando torno in Italia a Dicembre faccio un salto da Decathlon e mi prendo il necessario.

Ancora una volta questi Svizzeri vogliono fare i diversi… e ci riescono benissimo…

Martinetto e il malefico Western.

Martinetto è arrivato la settimana scorsa iniziando il suo post-doc nel nostro laboratorio. In passato ha lavorato come tecnico di laboratorio, poi ha pensato di prendere un PhD e ora continua da noi, fresco fresco. Ancora non so bene come catalogarlo, è da valutare, in teoria ha parecchia esperienza in laboratorio dati i trascorsi, ma mi sono già fatto una certa idea da quello che ho visto e sentito ieri.

Ieri stava montando un apparecchio Bio Rad per Western blot quando ad un certo punto…:

Martinetto: "Oh! Ecco, devo rifare tutto… mi è evaporato lo stacking gel."
Nostra Signora V. M.: "Evaporato?? Come ha fatto ad evaporare il gel?"
M.: "Eh, è evaporato. Non c'è più. Devo rifarlo."
N. S. V. M.: "Ma hai montato bene la macchinetta? Hai fissato bene i supporti?"
M.: "Si si."

La N. S. V. M. si avvicina per guardare la macchinetta con fare sospetto e trattenendosi dal ridere a causa della misteriosa evaporazione di un gel.

N. S. V. M.: "Ma non hai messo le mollette laterali! Eh… lo sapevo io. Pompelmo non ti ha insegnato bene."
M.: "No, a dire il vero Pompelmo mi ha detto di metterle, solo che io non le ho messe."
N. S. V. M.: "Allora per forza che non c'è più il gel! E' uscito tutto dai lati."
M.: "Bhe, certo che questo sistema è proprio una merda."

Queste sono state le parole testuali pronunciate dai due personaggi. Vorrei far notare l'atteggiamento tipico dei nostri colleghi (non solo di questi due, ma questo esempio è eclatante).

Problema: una cosa non funziona.
Possibilità 1: mi hanno insegnato sbagliato.
Possibilità 2: il sistema è rotto o è una merda.

Non è mai possibile che abbiano sbagliato loro o che si siano dimenticati un passaggio o che siano rincoglioniti come una quaglia. MAI. Niente. Loro non sbagliano. E' il sistema che è una merda (anche se lo usano tutti gli altri con ottimi risultati). E' l'anticorpo che non funziona (anche se al vicino di banco funziona bene). E' l'apparecchio che è rotto (anche se un altro lo usa tutti i giorni).
Questo è il modo deviato che hanno di porsi di fronte ad un problema qualsiasi. Loro non sbagliano mai, deve essere sempre colpa di qualcun altro o di qualcos'altro.
Anche quando sono di fronte all'evidenza (non hai messo le mollette laterali quindi il gel esce) il problema è che il sistema è una merda.

A casa mia questo vuol dire essere due volte rincoglioniti: la prima per aver sbagliato dopo che ti hanno insegnato giusto (e con anni di esperienza alle spalle) e la seconda per non rendersi conto che il problema vero non sta intorno a sè, ma dentro di sè….

Morale della favola: evvai che ne è arrivato un altro fatto con lo stampino come tutti gli altri.

Marroni-sù, marroni-giù.

Sabato, passando nel reparto latte e affini al supermercato, la moglie mi ricorda di comprare il Fragole-sù per provarlo, come promesso ad Edward nei commenti a questo post. Cerchiamo tra gli scaffali del reparto Yoghurt e affini e non lo troviamo più, il Fragole-sù è finito. C'è ancora il Tiramisù e come alternativa questa volta è comparso il Marroni-sù. Non ci credete?? Vi capisco.
Comunque, il Fragole-sù l'avrei anche provato, ma il Marroni-sù non mi faceva proprio voglia. Quindi, come sempre, tiro fuori il cellulare, attivo la fotocamera per scattare la foto che testimonia tutta la fantasia Svizzera e…
…"Errore anteprima", la fotocamera si spegne e il telefono torna come prima.
Riprovo, "Errore anteprima" e ci risiamo.
Tento ancora, "Errore anteprima" e il telefono si spegne e riaccende senza nemmeno chiedere il PIN delle sim (ho questo telefono dual SIM per la cronaca).
Inutile dire che per tutto il tempo passato al supermercato ho provato in tutti i modi a farlo funzionare, ma niente. E' andato. La fotocamera non va più. A quel punto c'è stato un momento di marroni-giù, e non parlo di un dessert…
E' già la seconda volta, infatti, che questo questo telefono si merita un giro in assistenza (la prima volta per un motivo diverso). 
E' proprio vero che più le cose si complicano e più si rompono. 

Comunque, tornando in tema di Marroni, questo è il prodotto di cui parlo visto al supermercato. E questa volta mettiamoci pure la foto ufficiale!

In gravidanza si lavora tanto e bene.

Come ricorderete da post precedenti, la Pancetta ha finito il dottorato a Settembre dopo aver passato l'estate a scrivere la tesi e nulla più. Ovviamente, essendo stata impegnata con la scrittura, si è presentata raramente al lavoro e quando ufficialmente c'era non era raggiungibile.
Dopo la scadenza del suo contratto, il nostro capo le ha fatto un contratto da Post-doc perché "gliel'aveva promesso tanto tempo fa". E va bene.
La Pancetta ovviamente è tronfia e gonfia, non solo perché è incinta, ma anche perché ora è "Post-doc". E va bene.
La Pancetta continua a ripetere da parecchi mesi che "è un bene che sia incinta, perché quando è incinta lavora un sacco e bene e non è mai stanca e faccio-tutto-io, sono-brava-solo-io". Si, infatti quando aspettava la prima figlia diceva esattamente le stesse cose e veniva al lavoro un giorno si e due no… ma lei non se lo ricorda, nega tutto e ripete che non ha mai lavorato meglio in vita sua.

La Pancetta, visto che è quando è incinta lavora tanto, dopo la discussione della tesi di dottorato è stata a casa tre giorni in coincidenza con tre giorni di congresso del capo. La scusa è che è stata poco bene e ha avuto delle contrazioni. Il medico le avrebbe detto di stare a riposo assoluto, senza stress e senza sforzi. E' tornata il Giovedì e Venerdì quando è finito il congresso del capo.
Il Lunedì successivo, ha chiesto alla moglie e altri colleghi se avessero visto la sua fede perché non la trovava più e non sapeva dove potesse averla persa. Aveva perfino chiamato la madre in Francia per dirle di guardare nei guanti da lavoro e nei vestiti vecchi che ha usato il Sabato e la Domenica quando ha spaccato la legna.
Ma come…. incinta di 5 mesi, con le contrazioni, stressata per la fine del dottorato, il medico le ordina riposo assoluto e il fine settimana va in Francia a spaccare la legna?? Si, in effetti ha senso.

Passa una settimana, la Pancetta "si dimentica" di essere rimasta a casa dal lavoro tre giorni la settimana precedente e comincia a ripetere quanto lavori bene e tanto quando è in gravidanza. E dice che per i successivi due giorni, visto che la figlia piccola era dai nonni, ne avrebbe approfittato per venire al lavoro alle 6.30. Certo, giustamente il medico ti ha detto riposo assoluto e visto che non devi stare dietro alla bimba invece che dormire un'ora di più vieni al lavoro all'alba. Quando nessuno vede se ci sei o no. Si era perfino prenotata il criostato prima di me (dalle 6.30 alle 9.30). Quando sono arrivato io alle 9.30 mi dice che non l'ha usato. Che strano.
E visto che sarebbe venuta al lavoro alle 6.30, giustamente ha pensato di andare a casa alle 15.30. Comodo, molto comodo.
Ovviamente la commedia è durata poco dato che il fine settimana è tornata in Francia a riprendere la figlia.

Ora non viene più al lavoro all'alba, generalmente arriva alle 8.30, ma va ancora a casa tra le 15.30 e le 16.
E' che lei, quando è incinta, lavora tantissimo e benissimo e non è mai stanca… 

 

P.S.: per chiudere il cerchio, alle 16 del Venerdì prima di andare a tagliare la legna, ha chiesto alla moglie di iniettare tamoxifene in uno dei suoi topi perché lei non c'era. Ma brutta deficiente, non iniziare gli esperimenti se sai che non ci sarai. Oppure non prenderti impegni se sai che hai un esperimento urgente. Non chiedere alla gente di venire su di Domenica per le tue cose e tu "vai a tagliare la legna con le contrazioni". Per fortuna che quella Domenica siamo venuti anche per i nostri esperimenti e la sua iniezione richiedeva 2 minuti.

Non ci sono più le mezze stagioni…

Finalmente (??) ha iniziato a fare freddo. Da un paio di giorni al mattino ci sono 7-8 gradi, oggi siamo scesi a ben 5 °C. Per fortuna che la tecnologia e il benessere ci garantiscono un tepore costante tutto il tempo dell'anno dentro gli edifici. Dicevo… un tepore costante… vorrebbe dire che con 5 gradi e la Bise che soffia, potrei volermi mettere un maglioncino di lana sottile, sotto la giacca, per ripararmi dal freddo. Dovrei essere in grado di stare anche dentro gli edifici con suddetto maglioncino.
E invece no! Sarò lagnoso ed ogni anno faccio lo stesso discorso, ma al lavoro ci sono 24 °C!
24 °C!
La temperatura ideale perché sia possibile andare ancora in giro con la pancia e il culo di fuori (per le donne) e in magliettina/camicia per gli uomini. Che appena fai uno sforzo di più ti metti a sudare. Che quando torni fuori ti congeli l'impossibile.

L'aria è talmente secca e calda che c'è perfino chi apre le finestre (non io, purtroppo non ci sono finestre da aprire di fianco alla mia scrivania) per far entrare un po' di fresco.
E come se non bastasse la nostra signora vergine martire, cioè il deficiente seduto di fianco a me, mette tutte le mattine il termosifone a 5 (livello massimo). Poi ha caldo e si toglie il maglioncino di cotone.
Ma porca miseria, se hai freddo vestiti di più! Mettiti un maglione di lana! Una felpa di pile! Un tabarro! Non alzare al massimo il termosifone! Perché se tu sei freddoloso puoi coprirti, ma se io sono caloroso, una volta tolto il maglione, cosa faccio? Mi metto a torso nudo? E poi? Mi scortico vivo??

Basti pensare che la NAT, la signora americana seduta dietro di me che ha sempre freddo, oggi era in maniche corte…

Per fortuna che ogni volta che va a pranzo rimetto il termostato a 0.

Efficienza Svizzera? #2

Un mese fa: Whamp! Fulminata la lampadina anabbagliante destra dell'auto. Vabbé, poco male, tiriamo avanti che tra poco tocca il tagliando, me la faccio cambiare al momento.
Due settimane fa: Whamp! Fulminata la lampadina anabbagliante sinistra dell'auto. Vabbé, poco male, tiriamo avanti che porto l'auto al tagliando tra pochissimo, me le faccio cambiare entrambe.
Venerdì scorso, rigorosamente dopo appuntamento telefonico, portiamo l'auto a fare il fatidico tagliando. Provo a parlare con il tipo dell'officina in Inglese, ma mi risponde picche. Allora la moglie parte col Francese e gli dice:

Moglie: "Le due luci davanti non vanno."
Ometto: "Nessun problema, controlliamo l'inclinazione dei fanali, per cui lo vedremo e le cambieremo."
M.: "Bene. Poi la freccia sinistra è rotta."
O.: "La luce? Non va?"
M.: "No, la lampadina funziona, ma è proprio la freccia che si stacca."
O.: "Ah, ho capito. C'è una graffetta di plastica che la regge. Si deve essere rotta, me lo segno e la cambiamo."
M.: "Grazie, arrivederci e buonasera."

Torniamo alle 17.40 a prendere l'auto, l'officina ha appena chiuso, ma il concessionario è ancora aperto. Parliamo con un altro ometto (Italiano) che ci ha appena lavato la macchina e ci dice che è tutto a posto, possiamo prenderla e andare e ci arriva il conto a casa (si, in Svizzera funziona così, ti mandano un bollettino a casa per pagare anche la parrucchiera….).

Torniamo al lavoro perché abbiamo un esperimento che dura fino alle 20. Durante il tragitto chiedo alla moglie di guardare sul libretto dei tagliandi che cosa hanno fatto.

Moglie: "Tagliando di tipo A: cambio olio e filtro, controllo di tutti i fanali e delle luci anche interne, controllo dei freni, controllo di qui, controllo di lì, cambio di questo, cambio di quello, bla bla bla."
Filippo: "Ottimo. Bel lavoro."

Arriviamo in lab, facciamo il nostro dovere al microscopio, alle 20.30 usciamo, saliamo in macchina, metto in moto, accendo i fanali e…

Filippo: "Ma caxxo, non hanno mica cambiato gli anabbaglianti!! Non funzionano!!"

Scendo, guardo, controllo, spengo, riaccendo, niente. Niente.
Fortuna che "controlliamo l'inclinazione dei fanali, per cui lo vedremo e le cambieremo". Fortuna che c'è il "controllo di tutti i fanali e delle luci anche interne".
Fortuna per loro che Sabato fossero chiusi e  né ieri né oggi ho avuto e avrò tempo di tornare in concessionaria, ma appena mi vedono….
 

P.S.: la freccia l'hanno cambiata.

La cena un po’ così…

Ormai quasi un mese fa tutto il lab è stato invitato a cena dalla Pancetta1 per festeggiare la fine del suo dottorato. In Italia un classico invito a pranzo/cena non prevede grandi cose: l'invitato di solito porta, che ne so, un mazzo di fiori, una piantina, una scatola di cioccolatini, o un dolce se viene richiesto dall'ospite. Qui funziona un po' all'Americana: la Pancetta1 ci ha invitati e ci ha detto di portare dolce, pane, insalata, insalata di pasta, e chi più ne ha più ne metta. Può anche starmi bene, non mi lamento, se non fosse per il fatto che ha avvisato la gente di portare qualche cosa alle 17.00 del pomeriggio prima (che per la cronaca è orario di lavoro e i negozi qui chiudono alle 18 o 19).
Pace. Il vicecapo NAT, dopo aver detto a tutti che la Pancetta1 si è comportata male, che avevamo poco preavviso, etc., ha detto che non sarebbe venuta perché il figlio (di 15 anni) era a casa da solo. Noi abbiamo fatto una corsa al supermercato per comprare gli ingredienti per il tiramisù, perché la signorina non voleva un dolce qualsiasi, ma proprio quello. Pace di nuovo.
Morale della favola, il giorno dopo la NAT, avendo saputo che sarebbe venuto anche Palle alla cena (si, si chiama Palle di nome ed è un "famoso" prof) ha detto che "mio figlio mi ha appena chiamata e mi ha detto di non rinunciare alla cena di laboratorio". Si, figuriamoci che cosa gliene frega al figlio. Poi ha continuato con un "non ho niente da portare, ma non importa perché all'ultimo pic-nic io ho portato due cose". No comment.
Noi abbiamo portato una bella pirofila di tiramisù e siamo ancora in attesa che la Pancetta1 ci restituisca la pirofila perché… l'ha rotta. Ci ha detto qualche giorno fa che l'avrebbe ricomprata subito (eh certo, è passato un mese, fai con comodo cara) e ancora non si è vista. Ho come il sospetto che se la rivedremo passerà moooolto molto tempo.