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Armi in casa: si o no?

La Svizzera, per chi non lo sapesse, pur essendo un paese neutrale ha un proprio esercito che… non si sa bene cosa faccia (qui c'è scritto se siete interessati). Sicuramente gli Svizzeri lo sanno dato che c'è la leva obbligatoria per tutti gli uomini maggiorenni abili e consiste nel fare un paio di settimane di servizio militare ogni anno fino all'età di 30 anni per i soldati semplici e sottoufficiali, e fino a 50 anni per specialisti e ufficiali superiori (maggiori dettagli qui).
Comunque, a tutti i militari Svizzeri (in pratica tutta la popolazione maschile abile e le donne che si impiegano volontariamente) viene di norma fornito il famoso coltellino e una pistola (non so di che tipo) senza munizioni.

Recentemente i partiti di sinistra del governo Svizzero hanno proposto una legge per impedire la detenzione di armi da fuoco superflue (in pratica sarebbe diventato come in Italia: porto d'armi solo per chi lo chiede e ha requisiti psicofisici adatti). La votazione federale è stata il 13 Febbraio e il popolo ha deciso di tenersi la pistola in casa. Tutto questo nonostante in Svizzera ci siano spesso molti incidenti, suicidi e omicidi causati da arma da fuoco. Le testate giornalistiche parlano di una Svizzera "tradizionalista", ma per conto mio siamo più vicini ad una Svizzera "paranoica".

In questo sito sono state date ai cittadini le motivazioni più disparate per votare contro la legge, del tipo "senza un'arma non ti puoi difendere", "vuoi che solo i criminali abbiano le armi?", "togliere le armi ai più deboli è un crimine", etc.
Ovviamente il partito promotore di questa campagna (UDC, unione democratica di centro) non fa parola dei casi di omicidio e/o suicidio con pistole e nemmeno delle armi rubate ai privati cittadini che poi vanno a finire chissà dove. E non spiega nemmeno cosa si dovrebbe fare con la pistola dell'esercito, che si ha in casa, senza le munizioni. Certo, un suicidio su può commettere anche con un coltello, ma volete mettere quanto sia più "immediato" con una pistola a portata di mano?
Come sempre, poi, il tutto è condito dalla solita dose di xenofobia tipica degli Svizzeri. Se date un'occhiata al seguente manifesto potrete notare come:

1. La Svizzera, dipinta di rosso con la croce bianca, abbia confini (ZOLL = dogana) ben definiti al di là dei quali c'è un lupo.
2. Gli Svizzeri sono rappresentati come pecore bianche che il lupo guarda famelico.
3. Ci sono delle pecore di colore diverso (stranieri) con un ghigno malefico.
4. C'è un lupo (straniero) vestito da pecora.
5. Sulle armi ci sono etichette con scritto: libertà, sicurezza, responsabilità, indipendenza, fiducia, tradizioni. Il fucile con scritto "tradizioni" è perfino spezzato.

(cliccate sull'immagine per ingrandire)

Non è la prima volta che i politici cercano di fare breccia nei sentimenti xenofobi insiti nello Svizzero medio, ma alla fine la conclusione è che si piangono sempre addosso perché "poverini loro, gli altri sono cattivi e ci vogliono sbranare!".
Per fortuna che non sono tutti così…

Voi cosa ne pensate? Vorreste avere un'arma (anche scarica) in casa?

Chiavi di ricerca Gennaio 2011.

Sono secoli che non elenco più le chiavi di ricerca che conducono al mio sito, ma quelle degli ultimi giorni meritano una menzione speciale! In particolare:

– tecnici di laboratorio siete una merda: bhe… tutti tutti no, ma il mio vicino di banco di sicuro!
– video spier men vs gogle in itlino: hai la tastiera rotta??
– mutande sporche: eh vabbé, questo è un classico.
– sulle mutandine ho trovate sporche di bianco cosa significa: a parte l'ortografia e la sintassi, c'è sempre gente che fa domande a Google sperando che risponda, mi pare.
– thur sostantivo svizzero: eh??
– fare manifesti gli auguri in casa aala moglie: manifesto d'auguri per la moglie o manifestare gli auguri alla moglie?
– avendo emoroiti le mutaandi ssono sempre sporchi: mi pare scontato, ma le emorroidi ti fanno pure tremare le dita sulla tastiera?
– le settimane iniziano e finiscono sempre: per fortuna che finiscono, va là!

Tralascio la montagna di "feticismo infradito" e "mutande sporche". Ci tengo a sottolineare che le chiavi di ricerca sono state ricopiate così come le ho trovate nelle statistiche del blog… comprese di italiacano correggiuto!!

Questioni di pronuncia

Come saprete il Francese, come l'Inglese e moltissime altre lingue, è una lingua non-fonemica, mentre Italiano, Spagnolo, Greco e poche altre sono lingue ad ortografia fonemica. Cosa vuol dire? In pratica noi pronunciamo (fonema) quello che scriviamo (grafema) con pochissime eccezioni, mentre Inglesi e Francesi (parlo di questi perché ho a che fare con loro quotidianamente) hanno regole di pronuncia spesso indipendenti dall'ortografia.

Per fare qualche esempio, in Inglese "pear" (pera), "pair" (pari) e "pare" (pelare) si pronunciano nello stesso modo: /peə(r)/ (pèar).
In Francese "lai" (poema), "laid" (brutto), "laie" (femmina di cinghiale) e "lait" (latte) si pronunciano tutti /lε/ (lé).

Conoscendo questi "problemi" linguistici di anglofoni e francofoni non dovrei stupirmi di quando non sanno come scrivere una parola che hanno appena pronunciato. O di come sbaglino (in particolare i Francesi) a scrivere un verbo o addirittura un sostantivo. Eppure questa cosa mi sconvolge. Ogni sacrosanta volta mi sembra impossibile che facciano questi errori.
La moglie, grammar-nazi, è ancora peggio. Lei non si stupisce, sa benissimo che sbagliano, ma nonostante questo li critica sempre. Ogni volta si incazza a vedere che fa meno errori di un Francese… (pure il topetto una volta le ha detto "scrivi meglio di me").

Per questo proprio ieri…

Filippo: "…oh, guarda. Pompelmo ha scritto "mongolfiere" sotto una foto che ha fatto. Ma "mongolfiere"?? Non si scrive "montgolfiere?"
Moglie: (distratta e distante) "Si si…"
F.: "Si si cosa? Mi ascolti? Alza gli occhi dal computer e rispondimi."
M.: "Si, dicevo, è sbagliato."
F.: "Ma come casso ha fatto a sbagliare. Perfino io che parlo Francese come un cammello (cioè non lo parlo) so che si scrive montgolfiere."
M.: "Ma si, è il solito errore… la "T" in quella parola non la pronunciano, quindi non l'ha scritta."
F.: "Si, ma caspita… sti Francesci quando vanno alle elementari imparano le parole? I maestri non gli correggono gli errori??"
M.: "Bhe, bisogna sempre vedere se i maestri se ne accorgono……."

E detto questo siamo partiti a ridere come sempre quando si tratta di questioni di manifesta imbecillità…

E per voi che la festeggiate…

…buona Befana a tutti! Qui, eretici come sono, non si festeggia niente. L'unico rimasuglio di Epifania consiste nel mangiare la "Galette des Rois" (Galletta del Re), un dolce tipico del Sud della Francia con all'interno una figurina (una statuina del presepe o altro) e una coroncina di carta venduta col dolce. Chi, mangiando il dolce, trova la statuina viene incoronato Re.
Oggi il capo porta questo dolcetto nonostante siamo ancora in quattro gatti. Chissà chi troverà la statuina…

Vive la France!

Niente, non ce l'ho fatta a riprendere a scrivere con regolarità. Venerdì, infatti, sono andato a Parigi per fare un esperimento combinato tra il nostro gruppo e il gruppo francese. Otto ore di treno (andata e ritorno in giornata col TGV) per tre ore di esperimento. Vabbé… poteva andare peggio considerata la neve che doveva aver bloccato tutto e che invece era ormai sciolta.

Sabato e Domenica io, moglie, Pompelmo e Porcellina, siamo stati a Lione, sempre in Francia, per la Fête des lumières: una "festa delle luci" organizzata ogni anno intorno all'8 Dicembre per ringraziare la Vergine Maria.
Come mai i Lionesi ringraziano la Madonna?

Da Wikipedia: "La città di Lione venera la Vergine Maria sin dal Medioevo e si mise sotto la sua protezione nel 1643, anno nel quale il sud della Francia era stato toccato dalla peste e i notabili fecero voto alla Vergine di renderle omaggio ogni anno se fosse cessata l'epidemia.

Da allora l'8 settembre, festa della natività di Maria e giorno della consacrazione della città alla Vergine, ogni anno un solenne corteo municipale si reca dalla cattedrale di Saint-Jean alla collina di Fourvière dove venne eretta una nuova chiesa dedicata a Notre-Dame (che precedette l'attuale basilica di Notre-Dame di Fourvière), per offrirle ceri e offerte.

Nel 1852 doveva essere inaugurata la nuova statua della Vergine collocata nella chiesa di Fourviére, realizzata dallo scultore Joseph-Hugues Fabisch. L'inaugurazione era prevista per l'8 settembre, data della festa tradizionale, ma un'alluvione della Saône impedì che la statua fosse pronta in tempo e la data dell'inaugurazione venne spostata all'8 dicembre, festa dell'Immacolata concezione. Per la cerimonia erano previsti fuochi d'artificio dall'alto della collina accompagnati dalle fanfare delle bande musicali nelle strade. I notabili cattolici proposero di illuminare le facciate delle proprie case come era l'uso per i grandi avvenimenti, come cortei reali e vittorie militari. Il mattino della data prevista, tuttavia, si abbatté su Lione un violento temporale e si decise di annullare la festa con i fuochi e la banda, spostandola alla domenica seguente. Il tempo tuttavia migliorò nel pomeriggio e la popolazione della città, che aveva tanto atteso la cerimonia, spontaneamente mise delle luci alle proprie finestre e scese nelle strade, cantando cantici e gridando "Viva Maria" fino a tarda notte, mentre dei fuochi di Bengala, accesi in tutta fretta, illuminavano la statua e la chiesa.

La festa fu tenuta in seguito ogni anno. Secondo la tradizione ogni famiglia conserva insieme alle decorazioni di Natale le candele da mettere alla finestra dietro vetri colorati per l'8 dicembre."

Insomma, mi sono cuccato tre giorni filati di Francia allo stato puro. Parigi non l'ho visitata, ma a Lione mi sono rifatto e ho scattato oltre 400 foto della festa e della città (online nei prossimi giorni).
Comunque, secondo i pareri che ho sentito in giro la festa delle luci quest'anno è stata più brutta degli anni precedenti e, complice il passaparola, l'affluenza di visitatori è stata minore del previsto. "Minore" vuol dire che negli anni scorsi si arrivava a punte di 1 milione di turisti in 2-3 giorni… non so quanti ce ne fossero quest'anno, ma la ressa era impressionante!!
Se mai vorrete andarci vi consiglio vivamente di non farlo nel fine settimana.

Qui sotto una ripresa (che non ho fatto io) del teatro dei Celestini illuminato e animato a ritmo di musica e voci (camuffate).
 

Ci casco sempre!

Succede ogni volta, anche quando ne sono consapevole in anticipo lo dimentico e mi stupisco. E' proprio inevitabile: quando al mattino apro Skype e vedo che ci sono a malapena 3-4 persone collegate devo sforzarmi per ricordarmi che in Italia è festa…

…è una vera sfiga vivere in un Cantone protestante della Svizzera. 50 km più in là e saremmo a casa pure noi!