Cecità selettiva.
Che esistesse la sordità selettiva lo sapevo: la sordità (parziale) è per definizione selettiva. Man mano che si inizia a diventare sordi si sentono meno i suoni con frequenza più alta e quelli con frequenza più bassa finché la finestra di suoni udibili si restringe sempre di più. Un altro tipo di sordità selettiva si "sviluppa" quando ci si abitua ad un suono/rumore tanto che questo non viene più "sentito" a meno che non ci si faccia particolare attenzione.
Non sapevo però che esistesse una cecità selettiva. Non parlo dei daltonici che non vedono dei colori, e nemmeno di chi ha un campo visivo minore del normale, ma parlo, tanto per cambiare, dei miei colleghi.
Quando lavorano con le cellule, nell'apposita stanza, devono usare i guanti che sono in un cassetto, quindi di fatto aprono il cassetto almeno una volta (ma anche di più) ogni volta che usano la cappa.. Di fianco ai guanti ho messo delle scatole di puntali autoclavate per uso esclusivo sotto la cappa.
Ebbene, i colleghi NON VEDONO le scatole autoclavate di puntali e sistematicamente quando finiscono i puntali sotto cappa escono dalla stanza cellule, prendono una scatola di puntali non autoclavati e la mettono sotto cappa. SEMPRE.
Qui una foto del cassetto. Mi pare che le scatole non siano particolarmente mimetizzate, eppure…
P.S.: Ho notato come la cecità selettiva sia un problema diffuso non solo al cassetto di cui sopra, ma anche a cartelli e indicazioni tipo: close the door please (e la porta resta sempre aperta), lock the fridge (non chiudono a chiave il frigo e ci lasciano pure la chiave attaccata), turn it off please (e, qualunque cosa sia, resta sistematicamente acceso)…
Ogni tanto se ne vede una.
In TV ogni tanto si vede una DMC-12, dal vivo è decisamente molto più difficile visto che ne sono stati prodotti 9200 esemplari. Cos'è? Ma la DeLorean di "Ritorno al futuro", no?? Non ve la ricordate? La macchina del tempo, con flusso canalizzatore, che aveva bisogno di raggiungere le 88 miglia orarie (circa 141 Km/h) per viaggiare nel tempo.
Bhe, ne ho vista e fotografata (col cellulare) una in riva al lago non molto tempo fa.
Devo proprio ammettere che da piccolo, assieme a K.I.T.T. (una Pontiac Firebird TransAm), era l'auto dei miei sogni!
Remember when we were poor?
Questa striscia mi fa veramente ridere…
SV: prova di design #2.
Dopo il post sulla Camipro card e il suo design particolare, ecco un'altra prova di come gli Elvetici tengano alla funzionalità, ma anche all'aspetto estetico degli edifici.
Qui uno scatto del SV building (Science de la Vie) dove lavoriamo.
Quattro piani più parcheggio interrato. Il piano terra e il quarto piano sono completamente senza finestre e contengono rispettivamente lo stabulario e gli apparati di ventilazione, climatizzazione e le torri degli ascensori. Al primo, secondo e terzo piano ci sono laboratori, uffici e aule. Sempre al primo piano c'è un bar e un ristorante.
L'esterno dell'edificio è coperto da pannelli di alluminio di quattro colori diversi dal grigio al marrone. Magari non è particolarmente bello, ma perlomeno non è il classico casermone di cemento…
Cliccate sull'immagine per vederla ingrandita.
P.S.: L'inclinazione strana che il quarto piano "sembra" avere non è dovuta alla distorsione dell'obiettivo, ma è reale. L'edificio ha il tetto di area maggiore rispetto a quella della base!
Lalalalalala.
30 anni di Pac-Man!
Oggi doppio post. I 30 anni di Pac-Man (non che mi ricordassi, ma me l'ha ricordato Google) sono davvero da festeggiare. E, se non l'aveste notato, il logo di Google Pac-Man style è giocabile! Cliccateci sopra con il mouse, aspettate qualche secondo e preparatevi a fuggire dai fantasmi!
Il tocco di classe l'hanno avuto sostituendo il "Mi sento fortunato" con "Insert Coin" per giocare in doppio!
Camipro Card.
In tanti posti si accede all'ufficio/laboratorio/area riservata usando una tessera magnetica o dotata di RFID. L'EPFL non fa eccezione ovviamente. Qui tutti (dipendenti e studenti) sono dotati di una tesserina personale, chiamata Camipro Card, con nome, cognome, foto, codice numerico univoco, codice a barre e un'area "riscrivibile" (con apposite macchinette è cancellabile) che riporta lo status del soggetto (studente, parte del personale o altro).
La tessera contiene un RFID che con i dati dell'utente e che permette di fare due cose:
– aprire porte per dare accesso a zone riservate degli edifici
– immagazzinare un credito
La prima è evidente. In base alle autorizzazioni di cui si dispone si può accedere a diverse aree di edifici, laboratori, stabulari, etc.
La seconda funzione è davvero utile. E' possibile ricaricare la carta con un massimo di, mi pare, 500 franchi. La carta può essere usata per pagare la mensa nei vari ristoranti del campus, comprare caffè o altro ai distributori automatici, pagare le fotocopiatrici, pagare il noleggio di biciclette e/o automobili e via discorrendo.
In pratica può funzionare come carta di credito prepagata. Per ricaricarla fino a qualche tempo fa era necessario andare, contanti alla mano, in un ufficio dell'EPFL, ma ora è possibile ricaricarla online tramite un servizio fornito da EPFL e istituti bancari! Proprio come una Postepay.
Come se non bastasse da un lato la carta è pure "decorata" con un design che indica delle informazioni statistiche sull'EPFL, tipo quanti PhD, Post-doc, Studenti e Professori ci sono, o le nazionalità delle persone che lavorano all'EPFL o altro.
Ma veniamo al punto del discorso. Un mese fa ho rotto la mia tessera. La tengo sempre in tasca legata ad un portachiavi lungo perché la uso 7-8 volte al giorno quando mi sposto tra diversi luoghi ad accesso limitato. Ovviamente, usa e riusa, si è rotta e non riuscivo più ad aprire le porte. Dopo aver contattato l'apposito ufficio ho preso appuntamento per avere la nuova carta.
Alla moglie ho perfino detto che sarebbe stata l'occasione per cambiarla dato che sulla facciata aveva le statistiche su PhD, Post doc e studenti in colori sgradevoli tra il grigio e il verdolino sbiadito.
Vado, cambio e…. mi arriva una carta ancora peggiore! Numero di donne in verdolino sbiadito e numero di uomini in bluette slavato… ovviamente la moglie non ha fatto altro che prendermi in giro per 3 giorni…
Sennonché quattro giorni fa anche la seconda carta si è rotta! Ovviamente la moglie ha sospettato che l'abbia fatto apposta per farmela cambiare, ma il problema è sempre quello… in tasca non sta bene.
Comunque ho ricevuto la nuova carta: questa volta è molto bella, con le statistiche delle lingue parlate all'EPFL.
Ed ora che ho una tessera nuova, bella e luccicante mi sono dotato di un porta tessere in plastica rigida per non romperla più… :D
Lingue parlate all'EPFL: in rosso il Francese, bordeaux Tedesco, arancione Inglese, celeste Italiano, verdino Spagnolo, giallo Arabo, marroncino cacchetta altre lingue.
Ho sete, sono un contadino.
Come avrete letto dal suo ultimo post (se no, eccolo qui) la moglie è in piena crisi linguistica. Sbaglia le parole, le confonde tra Italiano, Inglese e Francese, mi chiede come si dice questo o quello, mi parla mezzo in Inglese.
A tutto questo si associano amnesie varie.
Ieri stavo ascoltando "Il pescatore" di Fabrizio De Andrè e le ho recitato:
Filippo: "E chiese al vecchio dammi il pane
ho poco tempo e troppa fame
e chiese al vecchio dammi il vino…"
Moglie (canticchiando): "…ho sete sono un contadino!"
F.: "Contadino?? Ma amore, dice 'ho sete sono un assassino'! Come ti è venuto in mente il contadino?"
M.: "Ah bho! E pensare che la sapevo pure suonare con la chitarra questa canzone!"
Vani sono stati i miei seguenti tentativi di convincerla a comprare una chitarra, non ne vuole sapere perché "non ha mai imparato a fare bene il barrè"…
Violators will be shot…
…Survivors will be shot again.
Ecco come la gente di ingegneria (intelligenza artificiale) dell'EPFL tiene lontane le persone dal loro ufficio (in modo simpatico):