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E’ arrivato Ken!

Ovviamente anche lui riceverà un soprannome di battaglia (che io e la moglie diamo ai nostri colleghi), ma per ora su questo blog verrà chiamato "Hokuto no Ken" per gli amici "Ken" Cacici.

Cacici arriva con furore dal Giappone. E' un post-doc, ha una certa età (bho? 35 anni? indagherò.) e, appunto, ha iniziato il secondo post-doc qui da noi proprio l'altro ieri.

Facciamo un breve passo indietro. Circa 9 mesi fa (non ricordo di preciso la data) è venuto in visita a tenere un seminario e ad essere intervistato dal nostro capo. Il giorno dopo la partenza di Cacici, il capo ci ha chiesto impressioni per capire se assumerlo o meno. Più o meno con tono allegro ed entusiasta abbiamo risposto in coro che "non siamo riusciti a capire se è bravo o no perché non capisce uno stracazzo di niente di Inglese". Il nostro capo ha detto che non ha avuto questa impressione, fatto stà che l'ha preso. Pace, Amen.

Torniamo ai giorni nostri. Martedì è arrivato a Losanna e Mercoledì mattina si è presentato puntuale in ufficio per sistemare la parte burocratica con la segretaria. Per pranzo arriva in lab per venire a mangiare con noi. La segretaria (una signora Svizzera di 60 anni che parla abbastanza bene l'Inglese) esordisce con un "Cacici e io abbiamo deciso che frequenterà un corso intensivo di Inglese a partire dalla prossima settimana, perché fa un po' fatica visto che la sua pronuncia è un diversa dalla nostra".
Poi in Francese aggiunge "Ah non so. Dopo 10 minuti che ci parlavo mi sono resa conto che non aveva capito niente di quello che ho detto. Non so come farà. Abbiamo fatto il test on-line per l'ammissione al corso, l'ho fatto anche io e ho finito 15 minuti prima di lui. Comunque almeno ha una buona comprensione dello scritto."
Almeno.

Ottimo inizio. Speravo che avesse fatto un corsettino accelerato English-for-dummies prima di venire in Svizzerlandia, ma non avrà avuto tempo.
Comunque l'abbiamo portato a pranzo e non ha proferito verbo. Dopo è arrivato il tecnico per sistemargli il Macbook Pro in rete, installargli e configurargli posta, server vari e stampanti ed ha faticato parecchio per capire il Mac OS in Giapponese… con lui che "traduceva" a spanne…
Poi l'ho portato ad un mini supermercato nel campus, gli ho mostrato dove può prelevare soldi col bancomat, dato una mappa della città, mostrato dove prendere la metro e gli ho detto che verso le 18 io e la moglie saremmo andati a fare la spesa. Se aveva bisogno di cibo o altro sarebbe potuto venire con noi. Più o meno è andata così:

Filippo: "Alle 18 andiamo a fare la spesa in un negozio grande. Vuoi venire o sei troppo stanco?"
Cacici: "Aahhhhhh!"
F.: "Ah cosa? Vuoi venire dopo con noi o prendi qualche cosa da mangiare qui per stasera?"
C.: "Ohh yes yes yes!"
F: "Yes cosa? Vuoi comprare del cibo ora? Puoi cucinare dove alloggi? Hai le pentole? Hai la cucina?"
C.: "Aaaahh!"
F.: ….

Ho ripetuto le domande per 10 minuti finché ha capito e detto di voler venire con noi al centro commerciale. Arrivati lì alle 18.15 ed entrati nel supermercato io e la moglie non sapevamo se metterci le mani nei capelli o strapparceli del tutto. In pratica era tutto un "vorresti questo? o vorresti l'altro? vuoi una pentola? vuoi dei piatti? vuoi del riso? vuoi delle verdure? vuoi del caffè? vuoi pane? vuoi acqua? vuoi latte? Cacici, che casso vuoi????" e lui tutto un "Ahhh! Yes! Ahhh! Yes!! Yessss! Ohhhh yes yes!" e non prendeva niente.
Dopo 45 minuti siamo usciti con la nostra spesa e una settantina di franchi di spesa sua tra cui:

1 padella
1 cucchiaio
1 forchetta
1 piattino da dolce (perché il piatto normale per lui costava troppo……)
3 bicchieri (la confezione era solo da tre)
1 tazza
2 buste di riso precotto da scaldare in microonde
2 buste di zuppa istantanea
1 sacchetto di pan carré
1 bussolotto di detersivo per vestiti
1 pezzo di formaggio
1 litro di latte
1 sacchetto di insalata
1 bottiglia di condimento per insalata
1 sacchettino di orsetti gommosi

Ora, io e la moglie non siamo assolutamente dei criticoni verso chi non conosce le lingue. Io per primo mi sono trovato in America che l'Inglese l'avevo parlato per l'ultima volta 8 anni prima e qui da due anni non so ancora dire qualche strafalcione in Francese. La moglie è arrivata in Svizzera a far casino tra Inglese e Francese e a mala pena si ricorda di parlarmi in Italiano. E di certo capisco e mi rendo perfettamente conto di quanto Cacici possa sentirsi spaesato e in difficoltà, tanto che gli ho dato il mio numero e gli ho detto di chiamarmi per qualsiasi cosa…

…ma la vedo parecchio, parecchio dura…

“Te l’ha detto lui che è morto?”

Qualche tempo fa, in un paese lontano lontano (Losanna per la precisione), ascoltando una canzone su Youtube il marito chiede alla moglie:

Filippo: "…conosci questa canzone?"
Moglie: "Si, l'ho sentita."
F.: "Sai che il cantante è morto, vero?"
M.: "E' morto?"
F.: "Si, di tumore…"
M.: "Te l'ha detto lui?"
F.: …

Queste sono le risposte che la mogliettina mi dà quando è intenta a giocare a Farmville…

Poveri ricercatori martiri…

Un po' di tempo fa Pancetta1, nel mezzo della lettura di un articolo, salta fuori con un: "Che sfiga questo, ha lavorato per l'articolo e poi è morto. Almeno l'hanno messo tra gli autori". La moglie e Pancetta2 si chiedono e le chiedono a cosa o chi si riferisca e lei dice che hanno messo una croce vicino al nome di uno degli autori per dire che è morto.
Perplesse guardano e si trovano davanti una cosa del genere:

Subito le dicono che non è morto, ma la croce è solo per indicare una nota a piè di pagina con l'affiliazione dell'autore, l'indirizzo a cui fare riferimento o l'indirizzo email, o altro. In particolare si usa dopo l'asterisco o in alternativa di altri simboli. Pancetta1, francese e mai in errore, vede che c'è davvero una nota, ma insiste…

Pancetta1: "Bhe una volta ho letto un articolo dove un autore era morto davvero."
Pancetta2 e la moglie: "Ma guarda che ti confondi, forse era una nota, forse altro."
Pancetta1: "No, sono sicura, l'autore era morto e ci hanno messo la croce."
Pancetta1: "E in ogni caso è proprio di cattivo gusto usare la croce per indicare le note."

Punto. Stop. Fine della discussione. Inutile insistere, quando uno ha ragione non si può fare niente… 
Certo che quando la moglie me l'ha raccontato mi sono sganasciato dal ridere. E da allora, ogni volta che leggo un articolo, non posso fare a meno di notare quanti ricercatori muoiono ogni anno dopo aver ricercato, lavorato, scritto articoli.
Per esempio, nell'articolo presentato oggi è riportata una strage di ben cinque persone: sarà esploso un laboratorio…

Ma se dovessi…

Una cosa che non sopporto è quando un collega viene a chiedermi un consiglio su un esperimento perché non ha idea di quello che deve fare e di come farlo e poi, dopo che ho speso 45 minuti per spiegargli tutto, mi dice:

Topetto: "Ma io una volta facevo così."
Filippo: "Si fa come ti ho detto con questa macchina."
T.: "Ma se normalizzassi tutto con quel campione…"
F.: "Si fa come ti ho detto."
T.: "Ma una volta io…"
F.: "Si fa come ti ho detto."
T.: "Ma allora perché è così invece di colà?"
F.: "Si fa come ti ho detto."
T.: "Ma non è meglio…"
F.: "Si fa come ti ho detto."
T.: "Ah, allora devo fare tricche tracche triccheballacche?"
F.: "Si, bravo, hai capito!!"

Il giorno dopo:

Topetto: "Ho fatto, è venuto tutto bene."
Filippo: "Ottimo!"
T.: "Ma se facessi come facevo una volta?"
F.: …..

Insomma, non ci capiamo proprio, se ha voglia di fare come faceva una volta che faccia pure! Ma che non venga a chiedermi ogni giorno le stesse spiegazioni su come e cosa deve fare.

Buonaseeeeeeraaaaa….

Il viaggio di ritorno in Svizzera è andato bene: strade pulite, poco traffico, sette ore complessive e siamo giunti a Losanna. Con me, la moglie e le gatte c'era un'altra ragazza Italiana a cui abbiamo dato un passaggio, quindi la macchina era carica al limite di bagagli. Ovviamente non stavamo contrabbandando droga, alcolici o sigarette, ma c'è sempre la "paura" che qualche cosa non vada alla dogana (mezzo litro d'olio non conta, ma chissà a cosa si attaccherebbero…). Quando siamo scesi dal trenino a Briga, il doganiere si è avvicinato, ha guardato la targa Svizzera e poi ha illuminato l'interno dell'auto con una piccola torcia per vedere cosa c'era dentro e…

Doganiere: Bonsoir.
Chiara: Bonsoir.
Filippo: Buonasera.
D.: COME BUONASERA!!?!?!
F.: Eh, siamo Italiani! (Se vuoi ti mando a quel paese invece che dirti buonasera)
D.: Tutti e  tre?
Noi in coro: Si.
D.: Qualche cosa da dichiarare?
F.: No, niente.
D.: Grumpft… va bene… andate.

Ma insomma… poco ci manca che, dicendo "buonasera" mi si scagli contro come un mastino. Sarà che si aspettava degli Svizzeri, sarà che venivamo dal bel paese carichi come non mai, sarà che avrà avuto le palle girate, comunque la "paura" di qualche problema, in futuro, alla dogana ci è rimasta anche se come sempre tutto è andato bene.

Dialoghi improbabili: #12. – 568

La latitanza dal blog è cessata. Complice la stanchezza, le poche novità interessanti e il lavoro, la scorsa settimana non ha visto alcun post. L’unico “evento” mondano è l’inaugurazione della metropolitana M2 di Venerdì scorso, ma di questo parlerò domani. Lunedì, invece, è stata giornata di digiuno federale, una specie di giorno del ringraziamento religioso/civile che si festeggia la terza Domenica di Settembre. Il vero giorno festivo, però, non è lo stesso in tutti i cantoni. Qui a Losanna è stato il Lunedì. I negozi erano chiusi, le attività ferme, i poveri Svizzeri avranno digiunato (forse). Visto che gli altri cantoni non erano in festa, abbiamo pensato di fare un giro a Friburgo.
Non andateci.
Non c’è niente da vedere. O meglio, ci sarà anche qualche cosa, ma molto, molto poco. Noi abbiamo visitato la cattedrale, e un paio di chiese. Fortunatamente, nella seconda chiesa visitata, abbiamo avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo che ci ha rallegrato la giornata.
Appena entrati in chiesa entra con noi e ci avvicina una signora sui 75:

Signora: (in francese) Conoscete la chiesa?
Morosa: No.
Signora: (guardando la guida della Svizzera in Italiano in mano mia) Parlate italiano?
Filippo: Si.
S.: (in Italiano perfetto) Ah! Se non conoscete la chiesa qui c’è la Madonna Nera della Svizzera in quella cappellina, potete andare a pregare li dentro. Di là c’è Sant’Antonio. Da quella parte c’è il Nostro Signore. E se non lo sapete quando entrate per la prima volta in una chiesa potete dire tre Ave Maria, due Padre Nostro, un Credo, l’Eterno Riposo e riceverete l’indulgenza. Lo sapevate?
M.: No…
S.: Si, perchè ce n’è proprio bisogno al giorno d’oggi. Con tutti questi problemi.
F.: Eh si…
S.: E se volete tra un quarto d’ora, nella chiesa qui di fronte, iniziano le quaranta ore di adorazione perpetua del Corpo di Cristo. Siamo in cinque. Ci sono anche io. Per quaranta ore facciamo l’adorazione. Io vengo direttamente da Montreux in treno ogni volta per l’adorazione. Sono tre anni che la facciamo.
M.: Ahhh…
S.: Non serve che stiate tanto, ma magari potreste passare a pregare per un po’. Sapete, con tutti i mali che affliggono questo pianeta.
F.: Già…
S.: perchè questo è il pianeta più indemoniato di tutti sapete. Sono cose davvero terribili. E il Nostro Signore ha scelto proprio questo pianeta per venire a salvarci. perchè è il pianeta più indemoniato.
M.: Ah si?
S.: Si! Pensate, tra tutti i pianeti ha scelto proprio il nostro. Eppure guardate che disastro, siamo ancora nel peccato. Se l’uomo non avesse peccato fin dall’inizio saremmo ai livelli degli altri pianeti sapete…
F.: Ah!!
S.: perchè nell’universo ci sono migliaia di altri pianeti, con migliaia di popoli, molto più avanzati di noi!
M. & F.: ….
S.: Eppure il Signore ha scelto noi! perchè gli altri non ne hanno bisogno. Non vivono nel peccato. Sono più avanzati. E sapete dov’è il pianeta più avanzato?
M. & F.: No…
S.: è ad Alpha Centauri! Li c’è una popolazione avanzatissima che ci osserva, ci segue, ci aiuta e ci protegge tutti i giorni.
M. & F.: ………………..
S.: Proprio così! Loro sono esseri superiori. Perfino Gesù aveva detto agli apostoli di queste popolazioni.
F.: Ahhh…… si….
S.: E loro non sono come noi. Noi siamo in pericolo. Guardate nel nostro pianeta cosa succede. Guardate, in questa chiesa hanno perfino spostato il tabernacolo. è lì in parte e invece è la cosa più importante qui dentro. Ma cosa vuole sapere l’uomo di queste cose…
M.: Già già…
S.: Ma per fortuna che il Signore ci manda sempre dei segni. Per esempio, è un segno divino che voi vi siate incontrati. Ed è un segno divino che noi ci siamo incontrati oggi in questa chiesa.
F.: Eh si, eh!
S.: E vi auguro con tutto il cuore e con la benedizione del Signore che viviate sereni e nella fede. E se mai doveste avere un figlio, mi raccomando, fatelo battezzare in chiesa, da un prete e soprattutto nella fede. perchè se no succede come si vede ogni Domenica a messa. Tutti quei bambini indemoniati che non stanno mai fermi in chiesa.
M. & F.: Ehhhhh….
S.: Ora vado a pregare la Madonna nera. Mi raccomando, passate all’adorazione se potete! Tra un quarto d’ora nell’altra chiesa!
M.: Si, certo! Ora vada, che è tardi. O rischia di arrivare in ritardo per l’adorazione perpetua…

Senza nulla togliere ad Alpha Centauri, alla vecchietta, alla Madonna nera, all’adorazione perpetua, alle popolazioni avanzatissime dell’universo, abbiamo detto una preghierina e in tutta velocità siamo fuggiti lasciando la signora in meditazione nella cappellina. E, ridendo come matti, ci siamo diretti a visitare l’unica attrazione degna di nota di Friburgo: il centro commerciale!

Deformità. – 514

Ci sono tanti modi per comunicare con gli altri. Si possono fare commenti espliciti o velati per qualsiasi cosa e questi possono essere capiti al volo o fraintesi. Se una persona è un po’ delicata riesce a dire ciò che vuole senza offendere troppo. Tra due persone che stanno insieme da tanti anni le cose cambiano, si è sicuramenti più diretti e non si usano assolutamente mezzi termini. Però a volte le cose possono comunque risultare piuttosto “criptiche”. Per esempio… come intrepretereste una morosa che dice al moroso:

Morosa: “Hai una riga sulla testa.”
Moroso: “Ehh??”
Morosa: “Si, una riga. Hai la testa deforme.”
Moroso: “Ma dove??”
Morosa: “Si, hai una specie di scalino…. chissà come ti è venuta quella deformità.”
Moroso: ……

Bho… spero solo che qualsiasi cosa mi sia successa da piccolo non mi abbia rincoglionito del tutto…

Dialoghi improbabili #11. – 488

Qualche giorno fa mi è venuto l’impellente desiderio di andare a visitare il CERN a Ginevra. è da anni che leggo degli esperimenti condotti con gli acceleratori di particelle senza contare che a Maggio di quest’anno entrerà in funzione l’LHC (Large Hadron Collider), il nuovo super acceleratore la cui attivazione era prevista per la fine del 2007. Mi sono chiesto se per caso ci fosse la possibilità di una visita più o meno guidata, e mi sono rivolto a Yvan, il tecnico Svizzero del nostro laboratorio.

Filippo: Sai per caso se è possibile visitare il CERN?
Yvan: Mha, non so… credo che ogni tanto ci sia una giornata a porte aperte.
F.: Credi che ci sia scritto sul sito?
Y.: Si, può essere. Non so cosa ci sia di bello da vedere però. Solo supercomputer e magneti giganti.
F.: Eh, ma sai, mi interessano queste cose.
Y.: Allora devi sbrigarti però!! Non hai tanto tempo.
F.: perchè?
Y.: perchè a Maggio faranno il nuovo esperimento, creeranno un buco nero e la terra verrà distrutta!!

A questo punto siamo scoppiati a ridere e, ringraziandolo della premura, sono andato a visitare il sito ufficiale del CERN alla ricerca di maggiori informazioni (sulle visite, non sul buco nero!).
Morale della favola Domenica 6 Aprile, salvo imprevisti, vado con la morosa a visitare uno dei punti di interesse dell’immenso tunnel di 27 km parte dell’LHC.
Comunque, giusto per la cronaca, ho letto proprio oggi sul Corriere on-line che il CERN è sotto inchiesta per la possibile “fine del mondo” che giungerà a Maggio. Secondo la notizia, un paio di signori hanno presentato ricorso contro l’acceleratore di particelle proprio per la possibile formazione di un buco nero che inghiottirebbe la terra. Le teorie scientifiche che stanno dietro a questa “causa legale” sono riportate anche da wikipedia alla fine della pagina dedicata all’LHC, alla sezione “rischi”.
Insomma, io Domenica prossima vado a visitare la macchina che forse distruggerà il mondo… ma non contate su di me per un eventuale boicottaggio!!

Pericolo scampato. – 449

Come anticipato ieri le sirene dell’inferno (si, erano le campane dell’inferno, ma fa lo stesso) oggi hanno suonato. Non per due ore di continuo, ma ad intervalli apparentemente irregolari tra le 13 e le 15. Ed hanno iniziato proprio mentre io e la morosa stavamo parlando con Yvan, lo Svizzero del laboratorio, poco prima di pranzo. A lui abbiamo chiesto lumi: “ma sono le sirene della protezione civile o dell’esercito? ma per quanto suoneranno? ma lo sanno tutti gli Svizzeri? ma cosa si fa in caso suonino davvero e non per un test?” e via dicendo.
Le risposte più “simpatiche” che ci ha dato sono state:

1° Per fortuna che hanno avvisato tutti che se no la gente sarebbe in panico.
2° Effettivamente anche se non fosse un test io non saprei cosa si deve fare. Di sicuro se cՏ un olocausto nucleare non vado a rintanarmi in un bunker per fare la fine di un ratto! Preferisco restare fuori e starci secco!

Tra le risate generali ci siamo avviati alla mensa con le sirene che ci hanno allietato ogni tanto per un paio d’ore…

Detto questo rinnovo l’invito a visitare le nuove foto dalla Svizzera ora che finalmente la galleria fotografica è funzionante. Se volete cliccate per vedere le foto del castello di Chillon o Ginevra.