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Problema etico #3.

Ancora all'università, parecchi anni addietro durante un corso di bioetica, il docente ci ha fatto riflettere sul rapporto costo/beneficio delle cure mediche. In quel caso si stava discutendo di cure farmacologiche e del fatto che non è eticamente corretto spendere tanto per curare poche persone (si parlava di curare malattie non mortali).
A quel punto sono intervenuto chiedendo se, per la stessa ragione, non fosse eticamente sbagliato effettuare i trapianti d'organo (in particolare di cuore).
Premetto che sono a favore dei trapianti d'organo, vorrei solo far notare come un trapianto cardiaco in America costi circa $780.000 e un trapianto di cuore/polmoni superi il milione di dollari. Qui potete trovare le cifre indicative. Riporto qui sotto la tabella con i costi:

 

 

Qui invece è riportato il numero di pazienti trapiantati negli USA per anni dal 1988 al 2008 (tabella sotto).

 

Ora, tenendo conto che nel 2008 solo negli Stati Uniti ci sono stati 1802 trapianti di cuore, la cifra spesa è di ben 1 miliardo e 419 milioni di dollari. Solo per i trapianti cardiaci per salvare 1800 persone.

Io, ripeto, sono perfettamente a favore dei trapianti e lo ammetto candidamente, se mai ne avessi bisogno spererei di poterne usufruire.
Ma con 1 miliardo e mezzo di dollari (non oso fare il conto degli altri trapianti) quante persone che muoiono di fame (che non è manco una malattia) si potrebbero salvare?
E' "eticamente corretto" spendere 700000 dollari per salvarne uno quando con la stessa cifra si potrebbe salvare una intera città in Africa?

Ai posteri l'ardua sentenza.

Problema etico #2.

Sicuramente di minore importanza rispetto alla morte di un uomo, ecco il problema etico/morale di oggi.

A scopi di ricerca dove lavoro io si usano i topi e/o i ratti. Tanti topi e tanti ratti. Non siamo gli unici, in tantissimi centri di ricerca si lavora sul topo dato che è un organismo modello con moltissimi vantaggi: si riproducono velocemente, costa "poco" mantenerne tanti, occupano poco spazio, il suo genoma è completamente sequenziato, etc. etc.
Sui topi si testa di tutto per studiare cancro, diabete, malattie genetiche, sostanze chimiche e molto altro. Spesso per questi esperimenti gli animali devono essere sacrificati, ma (almeno qui in Svizzera) gli animali hanno dei diritti e devono essere trattati bene secondo regole piuttosto rigide e non devono soffrire inutilmente.
In generale per la ricerca con gli animali si deve applicare la regola delle 3R: reduce (ridurre il numero di animali), refine (ottimizzare la ricerca allo scopo di usare meno animali o da farli soffrire meno), replace (sostituire gli animali con alternative di livello più basso: invertebrati o colture cellulari).

Ora, tutto questo è sacrosanto. Io e molti altri ricercatori siamo "affezionati" ai nostri topi e il pensiero di doverne uccidere inutilmente non è piacevole.

Ma ora sorge la domanda: alcune persone mi dicono "poverini i topini" quando dico che li uso per ricerca (senza farli soffrire), ma poi sono i primi a dire "che schifo, mettiamo una trappola" se ne dovessero vedere uno per casa. C'è un motivo etico/morale che spinge a dire "poverini i topi di laboratorio"?
E poi: per quale motivo ci si sente meno in colpa a "lavorare" con una mosca o con un verme piuttosto che con un topo? Solo perché il topo è più evoluto?

A domani per un problema etico di portata maggiore.

Problema etico #1.

A partire da oggi vorrei "discutere" tre problemi etici/morali su cui ho riflettuto recentemente. Il primo riguarda la morte di Osama Bin Laden (dato che l'argomento è ancora "caldo"). 

Gli Americani hanno festeggiato per l'uccisione del terrorista, il papa ha (a mio parere) giustamente detto che non va mai bene festeggiare per la morte di un uomo.
Allo stesso tempo capisco perfettamente il desiderio di vendetta di molti, in particolare parenti e amici delle vittime dell'attentato alle torri gemelle, ma mi chiedo se sia eticamente corretto festeggiare per la morte di Osama.
In tempi remoti vigeva la legge del taglione, per cui se tu cavi un occhio a me, io lo posso cavare a te. E con regole simili si mandava a morte un assassino. Questo si fa tutt'ora negli stati in cui vige la pena di morte. Non voglio discutere se sia giusto o meno applicare la pena di morte o l'esistenza stessa della pena, ma parlo proprio del festeggiamento per l'assassinio di Osama.

Non riesco proprio a tirare le somme: è stato moralmente e/o eticamente giusto che si sia festeggiato per la morte di Bin Laden?

A domani per il secondo problema etico.
 

Ventolina: again.

Ieri avete avuto l'occasione di comprendere un po' la personalità e i vizi di Ventolina, il PhD student Taiwanese del laboratorio a noi confinante. Oggi continuo un po' per approfondire ulteriormente lo studio del soggetto in questione.
Dicevamo che Ventolina è sempre alla ricerca del risparmio in tutte le sue forme: risparmia sul cibo, risparmia sull'affitto, risparmia sugli acquisti, risparmia su tutto. Allo stesso tempo, però, è un acquirente compulsivo: compra tanto, ma davvero tanto.
Le due cose non dovrebbero andare di pari passo, se non che Ventolina quando compra qualche cosa (tipo quattro computer o sei paia di cuffie) è consapevole di aver risparmiato comprando ogni singolo prodotto al prezzo più vantaggioso, e quindi è felice come un tricheco steso al sole. Poco importa che complessivamente abbia speso tanto.
Lui è felice e sorridente. E' contento e convinto di aver sempre fatto un affare.
Ecco qualche altro episodio che potrebbe aiutarci(vi) a capire meglio la situazione:

Ventolina ogni tanto torna in patria. Quando va a Taiwan passa poco tempo con la famiglia, perché vuole viaggiare. Prenotando gli alberghi con largo anticipo spende pochi soldi. "Sooooooo cheeeeeeaaap". Di fatto alloggia sempre in hotel con centomila stelle, saune, massaggi, piscine, etc. etc.
E siccome ha pagato, fuori fa caldo e l'hotel offre tanti svaghi, lui resta dentro e prova tutto quello che c'è (gratis) da provare. In pratica il viaggio a "casa" è un passare da un hotel all'altro.

La scorsa primavera Ventolina ha avuto un periodo di crisi. Era stanco del dottorato, non gli riuscivano gli esperimenti, e quindi ha pensato di dedicarsi al turismo. In pratica ci ha detto che aveva programmato di girare per l'Europa durante tutti i fine settimana da Aprile 2010 a Settembre 2010. Tutti gli alberghi, i voli, le attività erano "sooooooo cheeeeeeaaap" da essere irrinunciabili.
Detto fatto Ventolina ha iniziato a viaggiare. Partenza il Venerdì pomeriggio, ritorno la Domenica notte o il Lunedì mattina. Per tutti i fine settimana. Ovviamente continuando a lavorare dal Lunedì al Venerdì.
A metà estate ci ha confessato a malincuore di dover rinunciare al suo programma, perché era così stanco che invece di visitare le città se ne stava chiuso in albergo a dormire.

Quando l'abbiamo aiutato per il trasloco, Ventolina mi ha detto che vorrebbe andare a visitare Roma (o qualche albergo?). Mi ha chiesto qual'è il modo più economico per arrivarci da Losanna: meglio treno od aereo? Visto che non ne ho idea (mai andato a Roma da Losanna) gli ho detto di venire il giorno dopo da me a controllare i costi dei biglietti per farsi un'idea.
Inoltre gli ho suggerito di prenotare in anticipo che a volte ci sono sconti anche sui treni.
A quel punto ha iniziato la sua tiritera:

Ventolina: "Ma dimmi più o meno quanto costa".
Filippo: "Non lo so."
V.: "Ma una cifra indicativa."
F.: "Non so, dipende dal treno." 
V.: "Ma dimmi un numero. Tanto per capire."
F.: "Non ne ho idea!! Guardiamo domani su internet."
V.: "Ahh…. si vede che non sei abituato a viaggiare in treno…."
F.: …..
V.: "Ma proprio non sai?"
F.: "Saranno (cifra a caso per farlo stare zitto) 100 euro o più."
V.: "Davvero?? Così tanto? Sono un sacco di soldi! Ho fatto il giro della Germania in treno e ho speso meno. In Germania è sooooooo cheeeeeeaaap!"
F.: …..

Ma boia… vuoi andare a Roma? Il prezzo è quello. Fare il giro della Germania costa meno? E comprati un biglietto da Berlino a Dresda visto che è sooooooo cheeeeeeaaap! Poi non dirmi che vuoi andare a Roma però.
Vabbé, la moglie dice che me la prendo troppo, Ventolina sarà anche fatto così, ma a volte proprio non lo capisco.
Certo, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo…

Cryostat: -28 °C sectioning

Giusto per spiegare quello di cui parlavo ieri (criostato, vetro, sezioni, lama, bla bla bla…) ho fatto un breve filmatino che vale più di mille parole.
Prima ho tagliato alcune sezioni senza usare il pennello o l'anti-roll plate, poi ho usato il pennellino per tirare una sezione ed in fine ho usato l'anti-roll plate.

P.S.: al centro del blocco di gelatina ci sono i campioni di tessuto, ma sono talmente piccoli che non si vedono ad occhio nudo.

Japan Impact 2011.

Sabato pomeriggio siamo stati al Japan Impact, evento di cultura Giapponese organizzato annualmente dagli studenti dell'EPFL. L'evento dura due giorni, durante i quali ci sono una sfilata di Cosplay, concerti di musica Giapponese, corsi di calligrafia, massaggi Shiatsu, proiezione di film di animazione, e un mucchio di altre cose. Sfortunatamente siamo andati accompagnati da piattole che alle 13 "stavano morendo di fame" (siamo entrati alle 12.15) e volevano uscire e andare via perché la coda per il Sushi era troppo lunga. Grazie al cielo la coda per il Tempura Udon era più corta. Alle 16.30, come se non bastasse, io e la moglie siamo tornati in laboratorio per finire un esperimento, quindi abbiamo visto molto poco.
Ieri non siamo tornati dato che avremmo dovuto pagare nuovamente il biglietto (12 franchi per giorno a testa).

Comunque, se volete ho caricato su Flickr alcune foto che potete guardare cliccando qui.