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Disgustorama! – 378

Qualche tempo fa ho parlato con Jenny, la ragazza Boliviana giunta da poco nel nostro lab, a proposito di cibi tipici dei nostri paesi. A parte le solite domande sulla pizza, la pasta, il primo-secondo-contorno e via dicendo, ad un certo punto siamo caduti sugli orari dei pasti. In Bolivia gli orari sono più o meno simili a quelli Italiani, con colazione, pranzo, cena verso le 19 e la merenda a metà mattina e metà pomeriggio per chi la vuole fare. La cosa più “interessante” è che nel suo paese c’è una merenda un po’ particolare alle 4-5 del pomeriggio…
Non sono insetti fritti, neanche cani o gatti, ratti, lumache o cose del genere, ma è altrettanto disgustoso (almeno per me).
è cioccolata calda con la mozzarella dentro! Si! Avete letto bene. E se non ci credete ve lo scrivo di nuovo: cioccolata calda in tazza con la mozzarella dentro che si scioglie e fila.
Quando me l’ha detto devo aver fatto una faccia davvero disgustata perchè si è messa a ridere. Ha tentato più e più volte di dirmi che è buonissima, che in tanti la mangiano, che non fa schifo, io ho cercato più e più volte di dirle che da noi non si piò mangiare una roba del genere, che è quasi proibito dalla legge!!
E vabbè… cosa ci volete fare: i gusti sono gusti e le tradizioni vanno rispettate.
Ma se questo non vi ha impressionato abbastanza vi mostro qui sotto una foto del volantino che mi è arrivato a casa con una nuova pizza servita come dessert: la pizza con gli Oreo!
Come se in Italia facessimo la pizza con i biscotti Ringo…

P.S.: Ho chiesto ai miei compagni di laboratorio se mangerebbero la pizza con gli Oreo e hanno fatto una faccia alquanto disgustata perfino loro, ma se la pizza esiste sicuramente qualcuno la compra! Chi non sa cosa sono gli Oreo legga questo post.

Takara restaurant. – 366

Sabato a pranzo sono andato, con un manipolo di Italiani e due persone dal Guatemala, al ristorante giapponese “Takara“. L’idea iniziale era quella di dirigersi al ristorante italiano “Papavero“, ma ha chiuso prima del nostro arrivo.
Quindi ci siamo allegramente avviati in State street dove, tra l’ampia scelta di ristoranti, c’è il suddetto posto per gli amanti del sushi e della cucina giapponese.
Il menù comprende, ovviamente, un’ampia varietà di sushi e rotoli tipici e, per chi non è amante del pesce o dei cibi crudi, alcuni piatti cotti a base di pollo e altre carni.
Visto che non ero mai stato in quel ristorante mi sono fatto consigliare qualche cosa di buono e mi hanno suggerito di prendere un Bento box. Quindi ho scelto quello con gamberi, salmone e “California rolls” che sono i classici rotolini di riso con il pesce crudo, ma leggermente americanizzati.
Prima del piatto principale mi hanno servito un’insalatina con una salsa al ginger che, nonostante non mi piaccia molto il ginger, era dolce e molto buona!
Poco dopo sono arrivate le nostre pietanze accompagnate da salsa di soja e da un’altra salsina di cui non conosco il nome.
Visto che abbiamo preso cose piuttosto diverse abbiamo più o meno condiviso il pranzo.
Soddisfazione: alta.
Prezzo: il bento box che ho preso costa $18 tasse escluse, ma avendo diviso il cibo abbiamo diviso anche i costi pagando $11.50 a cranio tasse e mancia inclusi.
Consiglio: il solito, se vi piace la cucina giapponese, ma soprattutto se doveste passare per Madison, fermatevi che ne vale la pena.

Qui sotto una foto del mio piatto. Quella che sembra una coscia di pollo è una fetta di salmone, i California rolls sono in alto a sinistra mentre in alto a destra ci sono i gamberi e delle verdure fritte. Negli angoli inferiori altri rotolini e del riso. Lo sputacchietto verde al centro è wasabi.

China Palace restaurant. – 344

Venerdì sera c’è stata l’ennesima serata gastronomica. Questa volta la meta del nostro pellegrinare è stato il ristorante cinese “China Palace”, in North Sherman Avenue ovviamente a Madison. è un ristorante molto grande, aperto dal 1991 e il proprietario, un cuoco Cinese, è specializzato nella cucina della provincia Cinese di Szechuan.
Il ragazzo cinese che era con noi aveva decantato a lungo la qualità del cibo in questo ristorante e ci ha detto che il menù è diviso in due parti: pietanze per Americani e pietanze per Cinesi. Ovviamente è comunque possibile ordinare ciò che si vuole, ma i piatti Americanizzati sono “studiati” per accontentare alla meglio i palati occidentali.
Io ho voluto provare un vero piatto cinese, il “double cooked dry chili pork” cioè maiale al chili cotto due volte, ben conscio della enorme quantità di peperoncino che ci avrei trovato dentro.
Come da vero ristorante cinese i piatti sono stati messi al centro del tavolo (rotondo) e abbiamo condiviso il tutto.
A causa della piccantezza non tutti hanno apprezzato alcune portate come il filetto di pesce con chili e salsa di fagioli (buonissimo!!), il mio maiale stracotto e il manzo bollito.
Comunque c’erano anche del riso fritto molto simile al riso alla cantonese, del riso al vapore, un pollo al chili non piccantte e un buonissimo pollo al limone! Il pollo al limone più buono che abbia mai mangiato!

Prezzo pagato: $21.42, a testa, tasse e mancia incluse.
Se vi piace la cucina cinese questo posto fa decisamente per voi. C’è una sola nota dolente… il ristorante chiuderà i battenti tra un mese e il proprietario, per motivi personali, lo vende a $250000. Allo stesso prezzo vende anche la sua casa.
Quindi avete due possibilità: o venite qui entro 30 giorni o decidete di comprarlo. Potrebbe essere un buon affare! Io conto di tornarci al più presto dato che ho avuto il benestare del cinese che mi ha detto: “Possiamo davvero tornarci adesso che ho visto che sai usare le bacchette e puoi mangiare qualsiasi cibo piccante!!”

Qui sotto c’è parte di quello che abbiamo ordinato in Cinese semplificato e Inglese.

Mamma… che acqua!! – 338

Ieri sera sono andato a comprare un gallone di latte al Grocery store (casolino) in strada a 30 metri da casa mia. Ore 21.30, entro, prendo il latte dal frigo, mi avvicino alla cassa per pagare i miei $3.99. Arriva un tipo con una bottiglia in vetro da 50ml in mano con l’etichetta “Acqua Panna” e chiede al cassiere se è gasata. Lui risponde che non lo sa e che non l’ha mai provata prima. Allora il tipo dice: “Ma c’è scritto che è prodotta dalla San Pellegrino!”
Io dò una rapida occhiata alla bottiglia e gli dico che è naturale. Allora mi guarda perplesso, guarda la bottiglia e risponde: “Ah si… c’è anche scritto.”
Eh… genio… hai letto che la imbottiglia la San Pellegrino, ma non hai letto che è acqua minerale naturale… vabbè (ah, l’etichetta era in inglese).
Tutto questo per dire che qui in America è facile trovare acqua Italiana, in particolare le due marche suddette. E la San Pellegrino è, per antonomasia, l’Acqua Gasata con la A e la G maiuscole.
Credo che alla San Pellegrino debbano avere un reparto marketing di gente con le palle grandi come una casa per aver martellato così tanto gli Americani da indurli a comprare la nostra acqua al ristorante o se devono prendere un’acqua gasata.
L’acqua Italiana piace a tutti, è costosa, ma dicono che sia meglio della loro ed è meno gasata della loro… eh! perchè conoscendoli faranno sicuramente questo ragionamento:
Mark: “John, quanto gas spariamo per gasare l’acqua?”
John: “Mark, direi di spararne tanto! Più ce n’è meglio è!”
M.: “Hai ragione John!! Facciamo che ci mettiamo due litri di CO2 ogni litro di acqua!”
J.: “Ottima idea Mark! Piacerà a tutti!”
E invece no! Stranamente per l’acqua ragionano con la testa invece che con il culo lo stomaco. E allora comprano la nostra! E noi ci guadagnamo!
Ancora non ho capito, però, come sia possibile che in tutto il territorio degli Stati Uniti non riescano a trovare una fonte di acqua con caratteristiche simili alla nostra a cui aggiungere la giusta dose di CO2…

Yummy Buffet. – 327

Continua la rassegna gastronomica qui a Madison, Wisconsin, USA. Ieri sera sono stato, per la seconda volta, allo “Yummy Buffet“, un ristorante cinese in West Gilman Street, vicino al centro di Madison. Il ristorante è decisamente spartano e semplice e funziona a buffet: $5 per prendere solo cibo (anche per asporto), $6 per cibo e bevande analcoliche. Non credo che vendano alcolici di alcun tipo.
In ogni caso, per sei miseri dollari e possibile mangiare ciò che si vuole e quanto si vuole. Il menù è ampio e vario: ci sono tutte le cose caratteristiche della cucina cinese: riso di vario tipo, pollo e maiale piccanti e in agro-dolce, involtini primavera, ravioli al vapore ripieni di carne, wanton al formaggio, verdure varie, spaghetti di riso, noodles, zuppe… insomma, davvero di tutto!!
C’è anche il dessert: gelatine di frutta, una specie di torta margherita, delle pallette di pasta fritte e frutta.
A meno che non vengano richieste espressamente le bacchette all’ingresso si ricevono forchetta e cucchiaio, si paga e dopo si può mangiare fino a scoppiare!
Ovviamente per le bibite vale il solito discorso, ci si serve a volontà.
Devo dire che il cibo è piuttosto buono e, cosa interessante, è considerato il miglior cibo cinese a Madison dai tre cinesi con i quali sono andato a questo ristorante.
Ho chiesto informazioni per quanto riguarda il prezzo, non riesco a capire come possa essere così e conomico, nessuno ha saputo rispondermi.
Prezzo pagato: $6.
Soddisfazione: Alta! Tutto era molto buono.
Consiglio del giorno: Se capitate a Madison e vi piace la cucina cinese fermatevi allo Yummy Buffet.

Osteria Papavero. – 313

Ieri sera ho cenato, con la classe del corso di inglese quasi al completo, in un ottimo ristorante Italiano qui a Madison. Dico e sottolineo ottimo, in quanto il cibo e lo stile sono autentici! Il primo cibo Italiano decente da quando sono arrivato. Il nome del ristorante è “Osteria Papavero” ed è situato nelle vicinanze del Capitol, precisamente al civico 128 in E. Wilson street, non distante dal lago Monona.
La cena stata particolarmente buona perchè il cuoco, nonchè padrone del ristorante, è Italiano e viene da Bologna. Abbiamo preso un antipasto di salumi vari che abbiamo allegramente condiviso. Poi io ho preso dei tortelli al pomodoro (buonissimi), altri hanno ordinato tagliatelle al ragù o gnocchi al pomodoro. Come secondi c’erano tagliata, palombo, melanzane alla parmigiana, peperonata e altri piatti, ma quasi tutti ci siamo accontentati del primo. Il tutto è stato accompagnato da tap water (acqua di rubinetto) e un paio di bottiglie di vino rosato (non ricordo che vino visto che non lo bevo…).
Poi è arrivato il momento del dolce e io ho scelto un tiramisù in coppa, ma c’erano anche delle torte al cioccolato o alla frutta.
Tutti gli ingredienti sono rigorosamente importati dall’Italia e sono preparati alla nostra maniera… e vi assicuro che si sente!
Lo stile è tipicamente Italiano anche per quello che riguarda le porzioni: quantità normali, da umani, non le quintalate di cibo che fanno la gioia degli Americani! Per questo se dovessi tornarci probabilmente ordinerò primo e secondo, come in un qualsiasi ristorante Italiano. Inoltre c’è la possibilità di ordinare un normale caffè espresso nella solita tazzina nostrana.
Unica nota “particolare” è che si può andare a cenare dalle 5 del pomeriggio!! Eh si… proprio tipico Americano, ma credo che purtroppo non ci sia niente da fare. Noi siamo andati alle 20.00 (convincendo tutti che le 18.30 era troppo presto!!) e dal ristorante stavano andando via tutti.
Spesa totale: $25.52 a testa comprese tasse e mancia del 18% ($44 di mancia sul conto totale).
Se doveste venire a Madison e vi dovesse mancare la cucina Italiana questo è il posto che fa per voi!

Japchae. – 301

Oggi ho pranzato con il collega Koreano al solito ristorante qui vicino, il Coreana. Ho provato un nuovo piatto, il Japchae (pronuncia giapcè). è un piatto composto da cellophane noodles, tagliatelline o spaghettini trasparenti di farina di patate e amido di fagioli, spadellate in olio di sesamo con manzo a fettine e diverse verdure tra cui zucchine, funghi, carote, cipolla, spinaci, etc., il tutto condito con salsa di soia e zucchero.
Il piatto viene accompagnato da una ciotolina di riso (scondito ovviamente) e una di brodo vegetale come da tradizione Koreana. Per mangiare questo piatto si usano le bacchette (a parte per il brodo ovviamente…).
Prezzo: $9.50 + tasse + mancia = $12.
Ho pagato: $10.40 tutto incluso per uno sconto che mi hanno fatto visto che il nuovo cuoco ha dimenticato di mandarmi il riso (che mi hanno portato 3 minuti dopo)!
Impressioni: buono, le tagliatelline hanno il colore degli exogini rossi con i brillantini e una consistenza molliccia, ma gradevole. Sono comunque ancora indeciso… non so se sia meglio questo o il Bulgogi al manzo!
Li dovrò riprovare entrambi…

Root beer. – 292

Oggi si è dottorato un ragazzo del laboratorio di fronte al nostro, e quindi siamo andati a sentire l’esposizione (ottima!!) e conseguentemente siamo andati a festeggiare nel chiostro del dipartimento di orticultura. I festeggiamenti sono iniziati alle 16 e sono finiti alle 21.30! C’era da mangiare, da bere, musica, persone conosciute e non, alcuni prof e la temperatura era decente.
Ovviamente mi sono subito stati offerti vino e birra, ma ho declinato… allora mi hanno detto: “Potresti bere la root beer!”
è una bevanda analcolica, senza caffeina (almeno questa che ho bevuto) e gasata. Si chiama root beer perchè è una sottospecie di birra ricavata originalmente da radici di betulla o di altri alberi, radici di liquirizia insieme altri ingredienti più o meno facoltativi tra cui noce moscata, melassa, anice. Esiste anche la versione alcolica di questa birra da qualche parte nel mondo. In ogni caso questa era a base di aromi naturali e artificiali vari, sciroppo di mais, zuccheri, acqua e estratto di Quillaia saponaria Molina.
La quillaia è albero, mai sentito, della famiglia delle Rosacee comunemente noto come legno di Panama o legno saponario, diffuso in Cile e Bolivia la cui corteccia è ricca di quillaina, una saponina dotata di proprietà schiumogene e detergenti. L’estratto di quillaia è l’additivo alimentare E999 che viene usato come umettante nei prodotti cotti al forno, nei prodotti caseari surgelati, nei budini e come agente schiumogeno nelle bevande gasate e… negli estintori!!
Ad ogni modo, chiuso il paragrafetto scientifico, questa sottospecie di birra… fa schifo!!!
In cinque ore e mezza sono riuscito a berne mezza lattina! E la sensazione che ho avuto al primo sorso è di essermi bevuto un bicchiere di cera per mobili “pronto legno vivo”!
Il bello è che sul link di wikipedia alla root beer è scritto che: “Per il suo sapore piacevole e le proprietà medicali, alcuni ingredienti della root beer vengono usati in altri prodotti come dentifrici, saponi e medicinali. Questo può spiegare perchè alcune persone che assaggiano la root beer per la prima volta dicono che ricorda questi prodotti”, ma… chi si beve una birra che sa di medicina??? (In realtà continuo a credere che sappia da cera per mobili!)

Bulgogi. – 283

Io non ne posso più!! Già sono devastato dal lavoro, già mi tocca fare le ore piccole, in più come ho scritto anche in questo post, dopo le ore 20 in ufficio arriva uno sterminio di moschini e zanzare! Non capisco da dove porco giuda entrino visto che la finestra l’ho vista aperta una volta in 6 mesi e c’è l’aria forzata e filtrata.
Va bene… lasciando perdere questo discorso, vi nomino un nuovo piatto di cucina Koreana da assaggiare assolutamente appena ne avete l’occasione: il Bulgogi.
è un piatto a base carne e verdure accompagnato di solito con del riso. Generalmente la carne è manzo (il migliore secondo me), ma c’è anche al maiale e al pollo, questi ultimi due anche piccanti.
La carne viene marinata per un paio d’ore prima della cottura in un misto di salsa di soia, olio di sesamo, pepe nero, aglio, cipolla, vino e zucchero. Dopodichè viene tagliata a pezzetti e grigliata o cotta in padella con peperoni e funghi.
è un piatto dal sapore piuttosto “occidentale” per cui viene consigliato, assieme al Bibimbap di cui ho parlato qui, a chi si avvicina alla cucina Koreana.
Costa poco ed è saporito… se vi capita provatelo!!

E adesso vado a casa che, oltre ad aver perso l’autobus, mi è venuta fame e non ho ancora cenato!!
Ciao!