Tag Archives: tecnologia

Alta definizione.

La moglie, da quando è a casa col pollastro, guarda parecchio la TV e conosce a menadito tutti i programmi della giornata su tutti i canali. 

Stasera, dopo averla interpellata per sapere cosa c'era in TV, mi mostra con fare deluso questa schermata blu:

Hanno chiuso il mio canale preferito, SuisseHD, un bellissimo canale in alta definizione con film e telefilm di tutti i generi! Però mi consola sapere che a fine mese tutti i 6 canali Svizzeri saranno in HD, 16:9 e Dolby Digital Surround (come ben spiegato sul sito da loro indicato).

…proprio come in Italia, eh?

Buono a sapersi!

Buono a sapersi, lo schermo capacitivo di iPad e iPhone funziona con i guanti in lattice. "Chi se ne frega", direte voi. E invece a me interessa! Al lavoro abbiamo un sistema di "quaderno di laboratorio elettronico" utilizzabile con un qualsiasi computer. Questo sistema dovrebbe sostituire i classici quaderni di laboratorio, ma si sa, le vecchie abitudini sono dure a morire ed un foglio di carta è più veloce e semplice da usare in un laboratorio piuttosto di portarsi in giro un computer.

Ma come si fa ad usare quaderni o fogli in una clean room dove la carta non deve entrare? Si usa un portatile? E quando il portatile è scomodo da portare avanti e indietro? Un iPad è perfetto ed è ancora meglio quando si puó usare senza togliersi i guanti.

Poi direi che è addirittura perfetto quando il capo dei capi ha detto, ancora diversi mesi fa, che avrebbe preso un iPad per ogni dipendente da usare come quaderno elettronico… Staremo a vedere!

Genius bar del menga!

Ricordate la TV vinta con il codice sul tappo della Pepsi? Ha un telecomando fichissimo con un "coperchio" di metallo che nasconde metà dei pulsanti (quelli meno utilizzati).

Ebbene, qualche tempo addietro ho scoperto che il vetro dello schermo dell'iPad cadendo da 10cm con la giusta angolazione sul suddetto coperchio di metallo non resiste all'impatto. Provare per credere: ho una bella crepa sullo schermo. Pace, ci ho messo sopra del nastro adesivo e continuo ad usare l'iPad perchè fortunatamente funziona ancora ed è rotto per la maggior parte sulla cornice nera.

Ho pensato di farlo riparare, ma sicuramente costa un sacco. Su internet gira voce che, almeno in America, negli Apple store cambino l'iPad rotto con uno nuovo come "one-time favour" agli utenti sfigati.
Ho deciso allora di fare un tentativo durante la mia settimana passata a San Diego. Mi reco in un Apple store pieno di gente che smanetta con i computer e gli aggeggi esposti e pieno di commessi che girano e parlano con i clienti.

Commessa: "Ha preso appuntamento?"
Filippo:
"No, ma volevo sapere se riparate lo schermo del mio iPad."

Commessa:
"Vuole prendere un appuntamento?"
Filippo:
"No, volevo solo sapere se riparate lo schermo del mio iPad… E quanto costa."

Commessa:
"Allora deve prendere appuntamento. Gliene fisso uno."
Filippo:
"No grazie, sono in città solo per pochi giorni e volevo solo sapere se riparare, quanto tempo richiede e quanto costa."

Commessa:
"Ah ok! Dovrebbe chiedere ad un tecnico!"
Filippo:
"Va bene, posso parlarci?"

Commessa:
"No, deve prendere appuntamento."
Filippo:
"Grazie, arrivederci, buonasera."

Ma porco demonio, dico io… non c'era altro modo se non prendere un appuntamento? Un appuntamento per una informazione che un tecnico poteva darmi in 3 minuti?

Inutile dire che mi sono girato con i conigli girati e sono uscito dal negozio… vedrò se qui in Svizzerlandia sono più gentili e spero che oltre a quello siano anche "economici". Dato che credo che non lo saranno vedró di accontentarmi del nastro adesivo che per ora funziona bene…. Genius bar del menga!!

Quando lo spazio è “troppo”.

Sarà una cosa da niente…
…ma quando la casa è troppo grande oltre ad esserci di più da pulire c'è anche il problema che il segnale wireless non copre bene tutte le stanze. Per questo stasera mi sono dotato di un Wi-Fi Extender, più precisamente il Netgear WN3000RP. Alla modica cifra di 69CHF usando quello e un router D-Link sono riuscito a coprire tutta la casa.
L'unico "inconveniente" è che il Wi-Fi Extender e il router principale sono su due reti diverse, quindi gli apparecchi collegati al D-Link non vedono gli aggeggi collegati al Netgear.
Poco male. Per ora va bene così… a meno che qualcuno dei lettori non abbia una soluzione…!

Caricabatterie Ansmann Energy 8 Plus.

Usate molte batterie ricaricabili? Avete il caricabatterie "sfigato" che ne carica due alla volta? Meglio ancora: avete un caricabatterie intelligente? No? Non sapete cos'è? E' un caricabatterie che controlla la carica di ogni singola batteria con tanto di controllo della temperatura ed evita anche la sovra carica.
Usare un caricabatterie intelligente è il modo migliore per far durare a lungo le pile ricaricabili NiMH (Nickel Metal-idrato) e NiCd (Nickel Cadmio).

Con una serie di batterie comprate qualche tempo fa ho ricevuto in dotazione un caricabatterie tradizionale per due pile AA o due pile AAA. I problemi di questo apparecchietto sono:

– ricarica solo due batterie a volta
– i led non indicano quando la carica inizia o finisce, ma solo la presenza della pila con la giusta polarità
– per la carica completa ci vogliono 11-16 ore (in base al tipo di batteria)

Quindi mi sono deciso a prendere un nuovo caricabatterie intelligente, l'Energy 8 Plus della Ansmann, ditta Tedesca.

Tra le varie marche e modelli disponibili ho pensato che questo fosse sufficientemente "evoluto" per le mie necessità. Può caricare contemporaneamente 8 AAA, o 8 AA, o 4 C, o 4 D, insieme a 2 pile E da 9V.
Il caricabatterie ha una serie di LED con i quali è possibile diagnosticare lo stato dell'accumulatore (carico, scarico, danneggiato) e l'attività di carica o rigenerazione di una batteria. La rigenerazione è un processo per cui la batteria viene posta a cicli di carica/scarica al fine di ripristinare le condizioni ottimali della pila. Ovviamente se è troppo vecchia o danneggiata non sempre è possibile salvarla.
Per quanto riguarda la carica normale le batterie vengono controllate e caricate indipendentemente l'una dall'altra e possono quindi essere inserite in momenti diversi, cosa sempre utile.
Nel momento in cui le batterie arrivano al massimo della carica l'apparecchio si occupa di fornire una corrente di mantenimento per far si che le pile possano essere lasciate nel caricabatterie fino al momento dell'uso conservando il massimo della carica.
Inoltre, ciliegina sulla torta, tutto è condito con una garanzia di 3 anni. Non male!

Se doveste avere la necessità di caricare più di 8 batterie al colpo potreste essere interessati al modello Energy 16, mentre se avete la necessità di una stazione di ricarica e mantenimento super professionale e non volete badare a spese potreste comprare il modello di punta della Ansmann, l'Energy XC3000, in grado di testare anche le batterie a bottone e che ricarica anche batterie ai polimeri di litio di telecamere e fotocamere.

Ultimi aggiornamenti del Macbook.

Dopo aver installato un SSD nel Macbook Unibody, aver spostato il disco rigido da 320Gb al posto del Superdrive con uno di questi aggeggi, ora ho sostituito il disco rigido con un Seagate Momentus da 750Gb (velocissimo!!) e aggiunto 4Gb di RAM per un totale di 870Gb tra SSD e HD e 8Gb di RAM.

Ora si che il computer vola!

P.S.: Eh si, sono arrivato ad occupare tutta gli 8Gb di RAM. Non lo avrei mai pensato.

SSD OCZ Vertex 2: aggiornamento firmware su Mac.

Continuando sulla scia di discussione sugli SSD, dopo il post che parla di come abilitare TRIM eccovi come aggiornare il firmware delle unità OCZ (in particolare il Vertex2) su un Mac.

Purtroppo Sandforce non ha ancora rilasciato un software per aggiornare il firmware con Mac OS. Pare che OCZ stia lavorando da tempo per risolvere il problema, ma al momento è disponibile solo il software per Windows. Inoltre il software in questione, l'OCZ toolbox, funziona solo con Windows Vista e con Windows 7. L'alternativa è usare un live CD con una distribuzione Linux per aggiornare l'SSD con il tool per Linux.
Dopo l'installazione dell'SSD ho rimosso il Superdrive e usando una alternativa economica (cineseria da 9€ su Ebay) alla famosa Optibay, ho montato il disco rigido al posto del masterizzatore.
Ho lasciato i dati e la partizione di Boot Camp con Windows XP sul disco rigido che è diventato la seconda unità del MacBook e ho pensato di avviare il tool per l'aggiornamento del firmware dalla partizione di Boot Camp. Ma, come detto, Windows XP non basta.
A quel punto ho finalmente deciso di eliminare definitivamente l'XP per sostituirlo con Windows 7.
Nonostante il corretto funzionamento di Windows 7 con i driver di Boot Camp 3.2 che permettono di leggere i volumi HFS+ (e di conseguenza è possibile accedere all'SSD da Windows 7) per usare l'OCZ toolbox è necessario che sull'SSD ci sia una partizione (FAT32 o NTFS) creata da Boot Camp.

Insomma, per tagliare la testa al toro ho deciso di:

– creare una partizione da 20Gb (taglio minimo per Boot Camp Assistant) sull'SSD.
– far partire Windows 7 dalla partizione sul disco rigido nell'Optibay.
– aggiornare il firmware dell'SSD dalla versione 1.28 alla 1.32 con l'utility di OCZ per Windows.
– riavviare il tutto senza problemi e, finalmente, installare Windows 7 sull'SSD ed eliminarlo definitivamente dal disco rigido.

Fatto! Aggiornamento riuscito, trasferimento di Windows (passando da XP a 7) sull'SSD e cancellazione definitiva della partizione Boot Camp sul disco rigido tutto in una volta.
Speriamo comunque che una versione nativa per Mac dell'utility di aggiornamento arrivi presto.

Mac OS: abilitare TRIM sugli SSD.

Mac OS Snow Leopard 10.6.7 non supporta ancora ufficialmente TRIM, tranne che per la versione installata in alcuni portatili MacBook Air di ultima generazione per i quali Apple ha evidentemente deciso di creare una versione "speciale" di Mac OS.
I redattori di Hardmac (versione inglese di MacBidouille) hanno scoperto dopo aver reinstallato Mac OS su un MacBook Air che il supporto a TRIM è scomparso.
Non starò qui a descrivere come hanno fatto, ma sono riusciti a riabilitare TRIM ed hanno provato ad abilitarlo anche su altri Mac con SSD installato da Apple, riuscendoci.
In seguito sono stati in grado di abilitare TRIM anche su Mac con SSD di terze parti ed infine un utente ha creato un piccolo software che in modo semplice, veloce e completamente automatizzato rende possibile l'abilitazione di TRIM su tutti i Mac con SSD in grado di supportare questa funzione.

Come sempre non mi prendo alcuna responsabilità in caso di malfunzionamenti al vostro sistema dopo aver seguito le procedure sopra indicate, ma posso assicurarvi che l'uso del TRIM support enabler ha funzionato perfettamente col mio MacBook Unibody con OCZ Vertex 2.