Tag Archives: moglie

Vendemmia nel Lavaux.

Domenica 3 Ottobre io e la moglie siamo andati a visitare i famosi vigneti del Lavaux. Questi vigneti risalgono all'XI secolo quando vennero creati i primi terrazzamenti. Con il passare del tempo le modifiche apportate al territorio per favorire la coltivazione a terrazza della vite, hanno costituito un ambiente unico che, dal 2007, fa parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO (qui gli altri siti Svizzeri dell'UNESCO). 
I vigneti possono essere visitati a piedi o in bicicletta seguendo le strade che portano ai 14 paesetti della regione e che passano proprio in mezzo ai terrazzamenti.
Noi siamo andati da Saint-Saphorin a Chexbres (e ritorno) per due semplici motivi: goderci il meraviglioso panorama sul lago e fare un po' di foto. Purtroppo essendoci andati di Domenica non abbiamo visto la vendemmia che era già iniziata e ormai dovrebbe anche essere finita.
Se aveste intenzione di fare un giro per vedere questi vigneti potrete trovare molte informazioni per alberghi, itinerari ed eventi su questo sito.
Abbiamo in programma di tornare a ripercorrere lo stesso tragitto (o uno simile) questo Sabato per scattare qualche foto alle viti e al paesaggio con i tipici colori autunnali, speriamo solo che non piova…

Ho caricato un po' di fotografie sul sito e su Flickr, se siete interessati guardate entrambe le gallerie perché le foto sono diverse.

Efficienza Svizzera? #2

Un mese fa: Whamp! Fulminata la lampadina anabbagliante destra dell'auto. Vabbé, poco male, tiriamo avanti che tra poco tocca il tagliando, me la faccio cambiare al momento.
Due settimane fa: Whamp! Fulminata la lampadina anabbagliante sinistra dell'auto. Vabbé, poco male, tiriamo avanti che porto l'auto al tagliando tra pochissimo, me le faccio cambiare entrambe.
Venerdì scorso, rigorosamente dopo appuntamento telefonico, portiamo l'auto a fare il fatidico tagliando. Provo a parlare con il tipo dell'officina in Inglese, ma mi risponde picche. Allora la moglie parte col Francese e gli dice:

Moglie: "Le due luci davanti non vanno."
Ometto: "Nessun problema, controlliamo l'inclinazione dei fanali, per cui lo vedremo e le cambieremo."
M.: "Bene. Poi la freccia sinistra è rotta."
O.: "La luce? Non va?"
M.: "No, la lampadina funziona, ma è proprio la freccia che si stacca."
O.: "Ah, ho capito. C'è una graffetta di plastica che la regge. Si deve essere rotta, me lo segno e la cambiamo."
M.: "Grazie, arrivederci e buonasera."

Torniamo alle 17.40 a prendere l'auto, l'officina ha appena chiuso, ma il concessionario è ancora aperto. Parliamo con un altro ometto (Italiano) che ci ha appena lavato la macchina e ci dice che è tutto a posto, possiamo prenderla e andare e ci arriva il conto a casa (si, in Svizzera funziona così, ti mandano un bollettino a casa per pagare anche la parrucchiera….).

Torniamo al lavoro perché abbiamo un esperimento che dura fino alle 20. Durante il tragitto chiedo alla moglie di guardare sul libretto dei tagliandi che cosa hanno fatto.

Moglie: "Tagliando di tipo A: cambio olio e filtro, controllo di tutti i fanali e delle luci anche interne, controllo dei freni, controllo di qui, controllo di lì, cambio di questo, cambio di quello, bla bla bla."
Filippo: "Ottimo. Bel lavoro."

Arriviamo in lab, facciamo il nostro dovere al microscopio, alle 20.30 usciamo, saliamo in macchina, metto in moto, accendo i fanali e…

Filippo: "Ma caxxo, non hanno mica cambiato gli anabbaglianti!! Non funzionano!!"

Scendo, guardo, controllo, spengo, riaccendo, niente. Niente.
Fortuna che "controlliamo l'inclinazione dei fanali, per cui lo vedremo e le cambieremo". Fortuna che c'è il "controllo di tutti i fanali e delle luci anche interne".
Fortuna per loro che Sabato fossero chiusi e  né ieri né oggi ho avuto e avrò tempo di tornare in concessionaria, ma appena mi vedono….
 

P.S.: la freccia l'hanno cambiata.

Efficienza Svizzera?

Giusto per dire che ognuno fa quello che vuole, questo succedeva l'altro ieri…

Drin drin…
…mi chiama un cellulare Svizzero, chi sarà mai…

Filippo:
"Pronto?"
Telefono: "Oui, je suis… bla bla bla…"
F.: "Si, ho capito, ma non parlo Francese. Parla Inglese per caso?"
T.: "Si, un po'. Sono della TNT, ho un pacchetto per lei. E' a casa?"
F.: "No, sono al lavoro."
T.: "C'è qualcuno a casa?"
F.: "No, non c'è nessuno."
T.: "Dove lavora?"
F.: "All'EPFL."
T.: "Allora può chiamare in sede della TNT, dare l'indirizzo della reception dell'EPFL e vengo a portarle il pacco lì."

…che casino… all'EPFL ci sono 50 reception diverse. Non ci sono indirizzi per le strade interne, il magazzino se vede arrivare un pacco a mio nome che non sia nel loro database lo rimanda indietro…

F.: "Senta, ma non posso venirlo a prendere nella vostra sede?"
T.: "Si, certo, siamo aperti fino alle 19.30. Le lascio un foglietto a casa e così passa a prenderlo."
F.: "Ottimo. Lasci il foglietto, lo passo a prendere stasera o domani mattina."
T.: "Bene, grazie arrivederci."

Circa 6 ore dopo, sempre al lavoro, mi richiama lo stesso numero.

Filippo: "Pronto?"
Telefono: "Oui, je suis… bla bla bla…"
F.: "Si, ho capito, ma non parlo Francese. Parla Inglese per caso?"
T.: "Si, sono quello di questa mattina della TNT. Mi da l'indirizzo di dove lavora che le porto il pacco? Sono vicino all'UNIL, l'EPFL è lì?"

…ma come, non ci eravamo messi d'accordo…

F.: "Si, bhe, è dopo l'UNIL, comunque questo è l'indirizzo… bla bla bla…
T.: "Bene, a tra poco."

Dopo 5 minuti.

Drin drin…
Filippo: "Pronto?"
T.: "Sono sempre io. Non riesco a trovare, non capisco, mi sono perso, c'è la nebbia, l'inondazione,  ho la ruota sgonfia, le cavallette, e poi non c'è l'indirizzo che mi ha dato…"
F.: Appunto, te pareva… "Senta, le passo la mia segretaria personale che parla Francese e le spiega tutto."
F.: "Mogliettina, parla con sto tipo e digli come arrivare qui che io prima gli ho dato qualche indicazione, ma non si ritrova…"
Moglie: "Deve girare così, prendere di là, andare verso lì, poi a destra, poi a sinistra…. bla bla bla… Niente?"
M.: "Provi a mettere sul navigatore questa via… ah, non c'è? Provi quest'altra. Neanche? Allora vada così, turnichi di là, si appropinqui cosà. Poi al semaforo giri, alla stradina attraversi, all'incrocio si incroci, alla rotonda si arrotondi. Fatto? Mando giù qualcuno a prendere il pacco."

Scendo come una furia, non vedo nessuno, mi avvio per la strada per cercare il furgoncino. Niente. Chiamo la moglie al telefono che mi dice di aver appena firmato e ritirato al posto mio.

M.: "Ma che casino che mi hai fatto fare… 15 minuti al telefono… ho fatto una fatica a spiegare a questo qui. Viene pure da Parigi e non conosce Losanna. Ma insomma, non potevi organizzarti in un altro modo??"
F.: "Senti, che vuoi che ti dica, eravamo d'accordo che mi avrebbe lasciato il foglietto. Si vede che gli danno un bonus se effettua tutte le consegne. O forse non è andato a casa nostra per lasciare il foglietto…"

Morale della favola: il mio iPod nano 16Gb Product RED è arrivato e a casa, ovviamente, c'era pure il foglietto per il ritiro del pacco…
La prossima settimana, tempo permettendo, scriverò una mini-recensione per il nuovo acquisto.

L’attacco dei roiti!

Non è il titolo di un film di fantascienza o horror, ma è quello che sta succedendo in lab. Ci sono due nuovi ingressi, la spilungona e l'ofego (detto roito). Da dove vengono? Chi sono? Cosa vogliono? Nessuno lo sa. Lo sappiamo bene: sono due nuove PhD student del nostro laboratorio.

1. La spilunga: Svizzera, alta, bel fisico semi-atletico, faccia da roito e risata isterica. Tutto sommato, comunque, si fa gli affari suoi tipo "vivi e lascia vivere". Poverina, poi, ha fatto la tesi con Gioacchino e continua a lavorare con lui.

2. Il roito L'ofego: Belga, bassa, colore verdolino, faccia da brutto roito, non ti guarda finché ti parla, non ti guarda dopo che ti ha parlato, non ha la patente (a 24 anni… vabbè…), si appiccica come una zecca e non si stacca più. Ha fatto 2 mesi di stage qualche anno fa e ha mandato mail al capo per passare a trovarla ogni volta che passava dalla Svizzera (proprio una zecca).

Io sarò di parte, sarò prevenuto, sarò il solito rozzo…

…ma pure la moglie le chiama "roiti". E detto da una donna il termine acquista tutto un altro valore!

P.S.: la moglie mi ha appena specificato che solo "il roito" è un roito, la spilunga "non è proprio così brutta"…

P.P.S.: definizione di roito: "Di solito si dice che la bellezza è soggettiva. Il roito invece ti fa capire che la bruttezza non lo è affatto."

Il buongiorno si vede dal mattino.

La giornata di ieri è iniziata in modo strano ed è finita in modo strano. E' iniziata con una suonata di campanello a casa durante la vestizione mattutina. Visto che la moglie era in vantaggio e il sottoscritto era ancora in mutande ho mandato lei ad aprire. Io ero chiuso in camera ad infilarmi camicia e pantaloni mentre lei si ritrovava davanti due poliziotti che chiedevano di me.
Si è subito spaventata pensando che volessero espellermi dalla Svizzera per un problema al permesso di soggiorno, mentre volevano semplicemente farci spostare la macchina perché, tanto per cambiare, sulla via sotto casa stanno facendo dei lavori.

Dopo questo episodio siamo andati al lavoro, abbiamo avuto il lab meeting, fatto 3-4 esperimenti, e alle 16 abbiamo assistito Ficoll-Hypaque, la studentessa turca, all'esposizione del suo poster insieme a quelli degli altri studenti internazionali che se ne andranno tutti allegramente questo fine settimana dopo due mesi di permanenza in Svizzera.
Guardato un po' di poster e piluccato due patatine siamo tornati in laboratorio lasciando Ficoll-Hypaque a divertirsi con gli amici e a discutere di scienza cazzate.

Alle 17 eravamo intenzionati a partire e tornare a casa visto che c'era la lavatrice da fare, ma la moglie è stata (provvidenzialmente?) trattenuta dalla Pancetta1 a chiacchierare del più e del meno. Alle 17.45 torna su Ficoll-Hypaque con la faccia viola come una melanzana e va dalla moglie a dire che "si sente strana e che qualche cosa non va".
Subito pensano ad una reazione allergica a qualche cibo, corrono da me, io non ho antistaminici dietro, ci chiediamo cosa fare, Pancetta2 e Pompelmo dicono di chiamare l'115 (il numero delle emergenze dell'EPFL), io sono pronto a portarla al pronto soccorso, nel frattempo ci rassicuriamo un pochino vedendo che non fa fatica a respirare…

Alla fine chiamiamo il 115, viene un paramedico a controllare, le misura la pressione e nel frattempo i sintomi della reazione allergica si stavano già dileguando. Ovviamente queste cose capitano il penultimo giorno del suo stage in Svizzera…
Morale della favola: tutto a posto. La polizia non mi ha messo in galera per problemi con il permesso di soggiorno e Ficoll-Hypaque è viva e vegeta e sta bene.

Se il buongiorno si vede dal mattino la prossima volta so cosa aspettarmi quando succede qualche cosa di strano finché sono ancora a casa in mutande….

Mus et rattus.

Spesso mi rendo conto di come il lavoro che facciamo (io e la moglie) ci abbia cambiati profondamente. A parte i risvolti socio-culturali di cui parlerò in un altro momento, ci siamo trovati in due occasioni ad osservare con curiosità due roditori.

Attenzione che non si trattava di coniglietti, ma rispettivamente di un ratto probabilmente uscito dalle fogne (Rattus norvegicus) e di un topino selvatico (Mus musculus). Sarà che con topi e ratti ci lavoriamo e non ci spaventano, sarà che siamo abituati a prenderli in mano, ma se ci capita di vederne uno ormai lo osserviamo con genuino interesse.

L'episodio del ratto è stato emblematico. Tornando a piedi dal supermercato vicino a casa ci siamo accordi di un ratto tutto bagnato (aveva piovuto, ma la moglie insisteva a dire che venisse da qualche tombino ed è probabile che fosse così) che se ne stava immobile in un angolino. L'animale era evidentemente impaurito e noi ci siamo avvicinati per vederlo meglio. Un passante (ragazzo sulla trentina), visti i due ebeti che guardavano fissi lungo un muro, ha cercato di capire cosa stessimo osservando. Una volta accortosi che l'oggetto del nostro interesse era un ratto di 20cm buoni, se n'è andato a passo veloce dicendo "che schifo, che sporco, che pericoloso".
Inutile dire che noi siamo stati ancora lì a guardare con la moglie che diceva "che carino, sembra proprio uno dei miei topetti, solo un po' più grande".

Il secondo episodio è stato durante un giro all'arboreto di Aubonne, un posto, non molto distante da Losanna, con alberi tipici non solo della Svizzera, ma un po' di tutto il mondo. Qui abbiamo visto dei topini selvatici che siamo rimasti a guardare incantati con la gente che ci passava dietro e non capiva cosa cercassi così insistentemente di fotografare. Il tutto accompagnato, anche questa volta, da una serie di "che carino, che bellino, ce lo portiamo a casa" etc. etc.

Qui sotto potete vedere una foto del topino selvatico (click sulla foto per un ingrandimento). Se volete vedere altre foto scattate all'arboreto cliccate qui.

mus musculus

P.S.: senza volerlo pure la moglie ha pubblicato, ieri sera, la sua versione del nostro incontro ravvicinato.

Nuovo ingresso in campo!

Non parliamo di calcio per carità! Il nuovo acquisto, dopo il post-doc Giapponese Ken Shiro ora ribattezzato Cacici, è una studentessa Turca.
Resterà con noi per due mesi e sarà compito mio e della moglie seguirla e istruirla durante questo periodo. Come conseguenza di questo arrivo non andremo in ferie ad Agosto come programmato desiderato. Sarà un miracolo se riusciremo a prenderci una settimana di pausa a Settembre.

In ogni caso, la studentessa è al secondo anno di università e quindi ben lontana dall'avere una formazione adeguata a quello che stiamo facendo. Fortunatamente se la cava bene con l'Inglese e in questo modo non siamo bloccati dalla barriera linguistica.
Il fatto che non abbia una conoscenza, teorica e pratica, sufficiente di quello che si fa in laboratorio è devastante. In pratica qualsiasi cosa le si mostri deve essere spiegato: cosa voglio fare, perché lo voglio fare, perché lo faccio in quel modo, che alternative ci sono, etc.
Ovviamente lei torna il giorno dopo con 2000 domande che dimostrano che… non ha capito una mazza (bhe dai, non è stupida, le cose le capisce abbastanza, è che si dimentica).

Il risultato di tutto ciò è che, come se ne avessimo bisogno, per i prossimi due mesi la piccola sanguisuga drenerà involontariamente tutte le nostre energie.

Vedremo come si evolverà la situazione… (intanto siamo già alla quinta volta in 2 giorni che le rispieghiamo perché usiamo un certo tipo di cellule per fare gli esperimenti).

Il topetto se ne va: evviva il topetto!

Come dice il titolo del post il topetto (un nostro collega) se ne va ufficialmente oggi. Ha finito il dottorato a Marzo, gli è stato prolungato il contratto per qualche mese per terminare esperimenti e iniziare la stesura dell'articolo e ora parte. Per dove? Non si sa. Pare forse per l'America, o la Francia, ha fatto qualche colloquio e sembra che in America siano stati piacevolmente colpiti: "hanno detto che sono interessati e mi faranno sapere".

Cosa dire di lui? E' svampito, assonnato, incapace di fare una cosa giusta al primo colpo (ma anche al secondo e terzo: di solito ci riesce dopo 4 tentativi), insicuro, disordinato e disorganizzato. Queste sono le definizioni più appropriate che ho per lui dal punto di vista professionale/lavorativo. Dal punto di vista umano, invece, devo ammettere che è la persona migliore tra i nostri colleghi. E' l'unico che si preoccupa veramente delle persone che gli stanno accanto e l'unico che ha sempre un pensiero gentile per tutti (bhe, quasi… con la NAT e con la Nostra Signora V. M. non riesce a comunicare).

In breve: topetto, non sei di certo fatto per il premio Nobel (secondo la moglie non è proprio fatto per la scienza, ma io preferisco dargli il beneficio del dubbio, magari come soggetto di studio in qualche laboratorio può andare bene), ma ovunque tu vada buona fortuna!