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L’attesa è stata lunga, ma…

…potrebbe essere quasi finita. Ad inizio Settembre 2011 abbiamo comprato un'auto nuova, più precisamente una Skoda Octavia SW 1.8 turbo con cambio automatico DSG a 7 rapporti (per chi ama i dettagli). L'arrivo previsto sarebbe stato per fine Dicembre, ma abbiamo insistito per farcela consegnare prima.
La consulente Skoda ha "scambiato un ordine", "anticipato una richiesta" e avremmo dovuto ricevere la macchina a fine Novembre.

"Vi mando delle mail per tenervi aggiornati sullo stato di costruzione dell'auto" ci ha detto la tipa alla firma del contratto.

Ottimo. Arriva fine Novembre, non ho mai ricevuto mail, contatto la consulente che mi risponde che "c'è un leggero ritardo, la sua Octavia arriva a metà Dicembre".
Metà Dicembre passa, ri-contatto la befana e mi dice che sarebbe arrivata a Gennaio a causa di ritardi nella produzione del cambio DSG.

Nasce il pollastrino, arriva il nuovo anno, la macchina è l'ultimo dei nostri pensieri, ma a fine Gennaio torna l'urgenza, anche perché la moglie vorrebbe uscire di casa e con una sola vettura le cose si complicano.
Torniamo in concessionario e parliamo con la befana per chiedere lumi. Ci dice che "dal computer" risulta che l'auto è uscita di fabbrica il 2 Gennaio ed è in Svizzera.
"Bene", rispondiamo, "la Svizzera è piccola, ci metterà poco ad arrivare".
La befana ci conferma che sarebbe arrivata a metà Febbraio. O forse qualche giorno dopo.
Visto che io sarei andato a San Diego per 15 giorni e moglie e pollastrino sarebbero tornati in Italia, le ho confermato che sarei andato a prenderla prima del 18 Febbraio o dopo il 5 Marzo.
"Nessun problema, vi contatto appena arriva."

Passa metà Febbraio, andiamo e torniamo rispettivamente dall'America e dall'Italia, passa il 5 Marzo e ancora nessuna notizia.
Scrivo alla befana per avere novità e non mi risponde. Sabato scorso vado in concessionario con i conigli di traverso e chiedo di parlare con il direttore, ma non trovo nessuno perché sono al salone dell'auto a Ginevra. Trovo solo un commesso della Volkswagen a cui spiego la situazione e che mi conferma che ci sono ritardi nella produzione. Mi dice anche di chiamare il Lunedì per parlare con il direttore.

Lunedì invece di chiamare vado nuovamente in concessionario e cerco di parlare con un qualche responsabile Skoda dato che il direttore non c'era e la befana era ancora a Ginevra. Un altro commesso mi conferma che la macchina è stata prodotta il 2 Gennaio e che è a Zurigo.
Cioè… da Zurigo si arriva a Losanna in un paio d'ore e la mia macchina è ferma lì da due mesi??
Mi lamento ancora e il commesso chiama la befana a Ginevra. Mi viene detto che la befana ha fatto tutto il possibile (???) e che mi avrebbe chiamato il giorno dopo.
Ok, aspettiamo ancora.

Martedì la befana chiama mia moglie (evidentemente non aveva il coraggio di parlarmi) e le spiega che l'auto è a Zurigo e che vogliono rimandarla in fabbrica perché ha un "non precisato" difetto.
La befana dice che ha insistito perché mandassero l'auto a Losanna dove verrà controllata e riparata in garanzia. Oppure ci verrà consegnata se il problema è "minore" e poi la possiamo riportare in officina più tardi per farla aggiustare.
Non è dato sapere quale sia il difetto, non lo so sa nemmeno la befana.

…e ancora non abbiamo notizie.
Pare che arriverà tra poco.
Spero che il problema non sia grave.
Mi auguro, ma la vedo dura, che ci facciano uno sconto…

Vi terrò informati!

Di tutti i colori…

Eccoci di ritorno. Per una settimana sono andato a Milano, al San Raffaele, per un corso accelerato e intensivo di citofluorimetria e cell sorting. Mi sono portato dietro la moglie e il pollastro che sono stati quasi tutto il tempo in albergo. Il corso è andato estremamente bene, ora dovrei essere in grado di usare gli strumenti che abbiamo comprato e che sono rimasti in attesa di un operatore da Dicembre.

Chi avesse visitato il blog negli ultimi due giorni avrà notato che per un po' non è stato raggiungibile. Ecco, semplicemente non ho rinnovato in tempo l'abbonamento a dominio e server… 

Tutto questo perché al San Raffaele non sono mai riuscito a collegarmi col Wi-Fi col computer aziendale… In albergo non funzionava la connessione internet fino a ieri. Quando l'hanno sistemata abbiamo pagato ben 10 euro per avere 24 ore di collegamento via Ethernet (manco il Wi-Fi)… E a quel punto sono riuscito a rinnovare l'abbonamento.

Nel frattempo ho avuto "problemi" col computer aziendale: mi è scaduta la password mensile, ma senza collegamento non sono riuscito a cambiarla. Una volta avuto il collegamento non potevo usarlo perché non avevo cambiato password… Insomma, un cane che si morde la coda. Ho risolto quel problema solo stasera. Pace!

In tutto questo io e la moglie abbiamo scoperto che un viaggio Losanna-Milano (e ritorno) si prolunga magicamente di 2-3 ore quando ci si porta appresso un pollastrino… Buona Domenica a tutti!

Genius bar del menga!

Ricordate la TV vinta con il codice sul tappo della Pepsi? Ha un telecomando fichissimo con un "coperchio" di metallo che nasconde metà dei pulsanti (quelli meno utilizzati).

Ebbene, qualche tempo addietro ho scoperto che il vetro dello schermo dell'iPad cadendo da 10cm con la giusta angolazione sul suddetto coperchio di metallo non resiste all'impatto. Provare per credere: ho una bella crepa sullo schermo. Pace, ci ho messo sopra del nastro adesivo e continuo ad usare l'iPad perchè fortunatamente funziona ancora ed è rotto per la maggior parte sulla cornice nera.

Ho pensato di farlo riparare, ma sicuramente costa un sacco. Su internet gira voce che, almeno in America, negli Apple store cambino l'iPad rotto con uno nuovo come "one-time favour" agli utenti sfigati.
Ho deciso allora di fare un tentativo durante la mia settimana passata a San Diego. Mi reco in un Apple store pieno di gente che smanetta con i computer e gli aggeggi esposti e pieno di commessi che girano e parlano con i clienti.

Commessa: "Ha preso appuntamento?"
Filippo:
"No, ma volevo sapere se riparate lo schermo del mio iPad."

Commessa:
"Vuole prendere un appuntamento?"
Filippo:
"No, volevo solo sapere se riparate lo schermo del mio iPad… E quanto costa."

Commessa:
"Allora deve prendere appuntamento. Gliene fisso uno."
Filippo:
"No grazie, sono in città solo per pochi giorni e volevo solo sapere se riparare, quanto tempo richiede e quanto costa."

Commessa:
"Ah ok! Dovrebbe chiedere ad un tecnico!"
Filippo:
"Va bene, posso parlarci?"

Commessa:
"No, deve prendere appuntamento."
Filippo:
"Grazie, arrivederci, buonasera."

Ma porco demonio, dico io… non c'era altro modo se non prendere un appuntamento? Un appuntamento per una informazione che un tecnico poteva darmi in 3 minuti?

Inutile dire che mi sono girato con i conigli girati e sono uscito dal negozio… vedrò se qui in Svizzerlandia sono più gentili e spero che oltre a quello siano anche "economici". Dato che credo che non lo saranno vedró di accontentarmi del nastro adesivo che per ora funziona bene…. Genius bar del menga!!

Un genio! E due…

Ecco, nel post dell'altro giorno descrivevo la situazione tragica dei parcheggi: la carenza di posti auto all'EPFL. Come dicevo, ci sono esempi di parcheggi occupati da una bicicletta, e gente che non sa dove mettersi e parcheggia fuori dalle righe verdi. Chi parcheggia fuori posto prende una multa (giustamente).
Solo che chi occupa un posto macchina con una bici oppure chi parcheggia col culo con poca destrezza occupando due posti non viene penalizzato.

Multa a chi non trova posto per colpa di idioti che di posti ne occupano due. Bel sistema!

La Renault giallo oro e la Mazda nera occupavano tre posti in due. Vi assicuro che capita molto spesso di vedere queste situazioni!
Ho ridisegnato le linee verdi perché sono poco visibili nella foto.

Un genio!

La situazione parcheggi all'EPFL è a dir poco tragica. Il parcheggio si paga direttamente all'EPFL che fornisce un tagliando, comprensivo di targa dell'auto, da esporre sul cruscotto. Il problema è che tutti (studenti e dipendenti) hanno diritto a pagare per il posto auto. Attenzione… tutti hanno diritto a PAGARE per il parcheggio, non ad averne uno riservato per la propria vettura!
In sostanza ci si può mettere ovunque all'interno delle righe verdi nel campus.
Purtroppo, però, l'EPFL continua a rilasciare permessi nonostante i posti siano limitati e già tutti occupati. La gente ormai parcheggia fuori dalle righe rischiando di prendere la multa.
Eh si! Perché se l'auto non è al suo posto prendi la multa da pagare all'EPFL. E se non paghi la multa l'EPFL chiama la polizia che ti farà avere a casa una multa ancora più alta… no comment.
Fortunatamente, dato che la situazione è drammatica, vedo sempre meno multe sotto i tergicristallo, evidentemente sono diventati clementi.

Ecco, dopo questa descrizione sommaria c'è anche chi osa fare una cosa del genere: 

Non è la prima volta che vedo questa bicicletta parcheggiata così: in Italia sarebbe sparita da un pezzo…

Società strana #2.

Eccoci alla seconda puntata sulle stranezze della società Svizzera. Tanto per dire quanto ritardo ci sia nell'ammodernamento della società Elvetica, vorrei parlare degli orari scolastici e dei problemi che causano ai genitori.

Generalmente gli orari sono: 8.30-11.50, 14.00-15.40.
Questo implica che alle 11.50 un genitore vada a prendere il figlio, lo porti a casa, lo nutra a dovere e lo riporti a scuola alle 14. Sono due ore e dieci minuti di (meritata) "pausa" per il pargolo, che non coincidono però con i 30-60 minuti di pausa pranzo di un lavoratore dipendente.
Le opzioni non mancano: i genitori sono due, uno può tornare presto e mangiare con la prole, l'altro torna dopo e riaccompagna i bambini a scuola mentre il primo genitore è tornato al lavoro. Oppure ci si affida ad una babysitter che viene pagata per recuperare i figliocci e riaccompagnarli dopo pranzo. Oppure si paga la scuola se questa offre un servizio di custodia e mensa per i figli, se invece non c'è questo servizio si può sempre pagare un servizio esterno che faccia le veci dei genitori al di fuori degli orari di lavoro, quindi anche dopo la fine della scuola alle 15.40 dato che i genitori lavorano almeno fino alle 17.30 18.

Certo questo sistema andava bene 20 anni fa, quando quasi tutte le donne Svizzere erano casalinghe sforna-figli mantenute dal marito banchiere con lo stipendio da 15-20000 franchi al mese, ma al giorno d'oggi, per quanto la Svizzera sia ricca e i lavori ben remunerati, è comune che anche la moglie lavori.
E gli orari scolastici non sono più adeguati ai ritmi moderni, li hanno perfino criticati al corso sulla Svizzera che abbiamo fatto l'anno scorso dicendo che sono "orari stupidi e arretrati" rispetto al resto d'Europa…

E come se non bastasse questi orari del menga spiegano come mai gli Svizzeri tra le 11.30 e le 12 vadano a mangiare (io a quell'ora ho a malapena digerito la colazione…).

Scandalo Padovano: unipd.it

Ieri io e la moglie abbiamo cercato di trovare qualche informazione sul sito dell'Università di Padova e ci siamo trovati di fronte ad una desolazione incredibile: siti non funzionanti, pagine obsolete (in stile e contenuti), informazioni impossibili da reperire, mancanza di traduzione in Inglese, e chi più ne ha più ne metta.
Ora, so benissimo che a tanti non interessa niente del sito dell'Università di Padova, ma ho l'impressione che questo andamento potrebbe non essere molto diverso in altre Università. Resta il fatto che il sito dell'ateneo Patavino fa piangere i sassi.

Per questo motivo ieri, in uno slancio di frustrazione, buona volontà e speranza, ho preparato questa mail per il Rettore dell'Università, da spedire in CC anche ai direttori di Facoltà e ai webmaster dei siti incriminati.
Non l'ho spedita perché la moglie mi ha detto che "non serve a niente".

Secondo voi potrebbe servire? Si? No? Non gliene frega niente? Devo spedirla ad un giornale? Lascio perdere?

 
Egregio Rettore,
Le invio questa mail per esprimere il mio disappunto per le carenze e la pessima qualità dei siti internet dell'Università di Padova.

Alla ricerca di informazioni su corsi di Laurea presso la mia università (si, sono un Laureato e Dottorato uscito da Unipd), mi ritrovo di fronte ad una serie di siti internet che definire indecente è un complimento.
Noto che dal 1998, mio anno di immatricolazione, ad oggi Luglio 2011 il sito non è migliorato in qualità e in funzionalità.
Le vorrei pertanto mostrare una serie di casi veramente pietosi:

Sito del complesso Biologico: nonostante le notizie "possano" essere state aggiornate recentemente, constato con dispiacere che la presentazione e l'accessibilità sono rimaste indietro di circa 15 anni. E' assolutamente obsoleto e perfino fastidioso da vedere.

Sito del gruppo del Prof. S. Piccolo (famoso in tutto il mondo, e con pubblicazioni da fare invidia a chiunque): una bellissima pagina bianca. Ottima pubblicità per chi volesse fare un dottorato in quel gruppo.

– Il sito di un certo Prof. Cordella (non me ne voglia, ma non lo conosco): nemmeno la pagina bianca questa volta, ma un errore.

– Dal sito del dipartimento di Biologia, la prego di provare a cliccare sul link per il sito di Scienze MM.FF.NN.: niente da fare. Sarà perché il link è cambiato e nessuno ha aggiornato il sito?

– Il sito di Medicina Veterinaria è un piccolo miracolo: è apparentemente disponibile in ben quattro lingue. La prego di provare a selezionare lo spagnolo o il francese. Sulla destra può notare una bellissima colonna con una serie di voci duplicate (un esercizio di stile esilarante) quasi completamente in Italiano. Cliccando sulle voci non c'è niente di tradotto nella lingua selezionata all'inizio: pagine in costruzione, pagine mancanti, etc. 
Ma l'importante è dire che conosciamo le lingue.

– Giurisprudenza, alla pagina del Corso di Laurea in Consulente del Lavoro: cliccando su "Ricerca OFF.F precedenti" non si giunge a nulla, ennesima pagina mancante. Errore? Problema? Aggiornamento dimenticato? Non è dato sapere.

– Il sito della Facoltà di Agraria, una volta selezionato l'Inglese, spesso continua a presentare contenuti in Italiano.

– Il sito della Facoltà di Ingegneria è stranamente decente. Decente, non bello. Esiste in versione Inglese e "pare" che funzioni mediamente bene. Certo, alcuni ritocchi estetici per renderlo più appetibile e aggiornato agli standard attuali non farebbero male.

– Il sito di Medicina, oltre a mancare totalmente di una versione Inglese, è davvero poco fruibile. Un esempio pratico? La pagina delle immatricolazioni è aggiornata al 2008 e ovviamente seguendo il link per le preimmatricolazioni e immatricolazioni ci si trova al solito errore di pagina mancante (certo capisco, è del 2008, ma togliamolo allora, no?).

– Il sito di Informatica è sopra la media. Bello stile, semplice, lineare, relativamente moderno…. potrebbe essere quasi preso come esempio per l'intera infrastruttura di ateneo, se non fosse che i contenuti in Inglese non ci sono nonostante sia possibile scegliere di visitare le pagine anche in questa lingua.

Continuo, quindi, a constatare con amarezza che la maggior parte dei siti delle diverse facoltà sono esclusivamente in Italiano e, quando esistono in Inglese, sono tradotti male o non completamente. Capisco perché sia difficile per gli stranieri venire in Italia a studiare (gli svantaggi sono anche altri, vedasi stipendi bassi e borse di studio inadeguate, ma questo è un altro problema).

Per trovare i problemi dei siti suddetti ho perso circa 30 minuti cliccando a caso. Non oso immaginare cosa potrebbe accadere impegnandosi un po'…

Insomma, l'Università di Padova è una delle più antiche al mondo e mi pare che l'infrastruttura on-line sia altrettanto antica. Siamo nel 2011, non più nel 1998 quando Internet non era ancora nelle case degli Italiani. Sono passati 13 anni e sarebbe il caso di cambiare un po' la situazione, con un sito nuovo, l'uso corretto dell'Inglese e con l'uso dello stesso stile per tutti i siti delle diverse Facoltà, in modo che sia chiaro ed evidente che fanno parte della stessa struttura e della stessa Università.

Le porto come esempio il sito del Politecnico Federale di Losanna (Svizzera) dove attualmente lavoro.
Pulito, moderno, facile da consultare, in Francese ed Inglese. E le diverse "Facoltà" qui adottano tutte lo stesso stile:

Un altro esempio il sito dell'Università del Wisconsin-Madison (USA) dove sono stato per un anno: questo adotta stili diversi per differenti dipartimenti, ma comunque è decisamente più moderno e funzionale del "nostro".

Per restare in patria potremmo sempre "imitare" lo stile della Sapienza di Roma.
Relativamente al passo con i tempi e con linee guida ben definite per tutti: Medicina, Giurisprudenza, Architettura.

Insomma, se i "webmaster" nominati in fondo ai siti dell'ateneo di Padova vengono correntemente pagati, che facciano il loro lavoro (che non si limita ad "aggiornare" i contenuti)! Se quello non è il loro lavoro, la prego, assuma una decina di laureati tra Informatica e Lingue che sono sicuro sapranno cavarsela decentemente per rifare il sito dell'Università di Padova.
Sono consapevole dei continui tagli alle Università e capisco che probabilmente rifare i siti internet non sia una priorità… d'altro canto non lo è stato negli ultimi 13 anni.
Però da quel che ricordo c'era la possibilità per studenti di lavorare all'università facendo quelle che una volta si chiamavano "30 150 ore": biblioteca, aule informatiche, segreterie, etc. 
Se ancora ci fosse questa opportunità, perché non impiegare alcuni ragazzi per rifare il sito? Non basteranno 30 ore… magari ci vorranno sei mesi o un anno, ma sarebbe sempre meglio di adesso, no?

Cordiali saluti,
un ex-studente dell'Università di Padova.

Facciamo tutto noi! #2

[Continua dal precedente post.]

…Venerdì mattina iniziamo l'esperimento e dopo aver dissezionato il topo e preparato le cellule io e la moglie ci dirigiamo nel laboratorio dei nostri collaboratori.

Noi: "Eccoci. Cominciamo?"
Loro: "Si. Purtroppo c'è un problema col microscopio fighissimo di cui parlavamo. Non possiamo fare time lapse e plate scan insieme."

Strano… eppure doveva essere il microscopio miracoloso che fa tutto…

Noi: "Ok, facciamo solo il time lapse."
Loro: "Si. Bene. Iniziamo a mettere le cellule nel gel."
Noi: "Ottimo. Allora il gel è come avevamo detto? Tre condizioni: A, B e C?"
Loro: "Ahhh… no… come? Cosa? Avevamo detto A, B e C? Ah si è vero! Ma ci siamo sbagliati, abbiamo fatto D, E ed F."

Ecco, ci mancava anche questa. Dopo il microscopio che non farà quello che volevamo hanno pure sbagliato le condizioni del gel da usare.

Noi: "Vabbè, ormai le cellule le abbiamo messe e non possiamo farci niente. Per la prossima volta proviamo A, B e C."
Loro: "Ok. Intanto tornate tra 30 minuti così diamo il tempo al gel di polimerizzare."

30 minuti dopo…

Noi: "Ecco, pronto tutto. La piastra è a posto, non resta che far partire il microscopio."
Loro: "Bene. Andiamo?"
Noi: "No, noi il microscopio-dei-miracoli non lo sappiamo usare, siete voi gli esperti di quel microscopio (e siete voi che insistete sempre perché lo usiamo). Inoltre partiamo per l'Italia tra un'ora. Ci andate voi?"
Loro: "Ah… oh… ma… come… non so… veramente… ok… allora… bhe… va bene… ci andiamo noi…."

E come pronosticato da me e dalla moglie, una volta rientrati in Italia e controllata la posta elettronica abbiamo trovato una bella mail dei collaboratori con scritto che non sono riusciti ad usare il microscopio, che non ha funzionato niente, che hanno dovuto usarne uno diverso col quale però le cellule non si distinguono bene e sono pure fuori fuoco.
E per fortuna che sono esperti e quel microscopio fa i miracoli…

Come se non bastasse Martedì, tornati al lavoro, siamo andati a riprenderci le cellule che abbiamo lasciato da loro e le abbiamo trovate contaminate da batteri.

Giusto per dire, eh!

Facciamo tutto noi! #1

Si, ci sono sempre quelli che "fanno tutto loro e tu non sai fare niente" e "tutto quello che fanno loro è giusto". Ottimo, ben venga se ne sono in grado! Soprattutto quando sono dei collaboratori e si deve lavorare insieme ad un esperimento.

La settimana scorsa, Lunedì, io e la moglie abbiamo discusso con due collaboratori di un altro laboratorio su quando fare i prossimi esperimenti.

Loro: "Dobbiamo muoverci, fare presto, ci servono i risultati e poi in questo periodo il nostro microscopio è sempre libero, per cui conviene approfittarne!"
Noi: "Ok, allora facciamo l'8 di Luglio? Poi teniamo in piedi l'esperimento per una settimana?"
Loro: "Noo, in quella settimana io (uno dei due) sono in vacanza. Non si può fare."
Noi: "Va bene, allora facciamo il 15? L'unico problema è che il 16 partiamo in vacanza noi e torniamo il 23. Vorrà dire che seguirete voi le cellule."
Loro: "Noooo, non possiamo seguirle noi, non sappiamo fare, non abbiamo l'occhio allenato, gli esperti siete voi, dovete esserci per forza."
Noi: "Uhmmm…. allora facciamo il 29 Luglio? Ci siamo tutti e facciamo l'esperimento."
Loro: "Nooooooooo, è troppo tardi! E' tra un mese!! Ci servono i dati, rimandiamo troppo!"
Noi: "Sentite, questo Venerdì (lo scorso 1° Luglio) abbiamo due topi per i nostri esperimenti, ma se volete uno lo usiamo per l'esperimento con voi."
Loro: "Ah… così presto… ma…. non so… è tanto presto…"
Noi: "Allora fine Luglio."
Loro: "No no, facciamo ora. Controllo le prenotazioni del microscopio, ma tanto è sempre libero, e vi mando una mail di conferma."

Venti minuti dopo arriva la mail: "Il microscopio è occupato, possiamo usarne uno diverso che è fantastico, fa tutto: time lapse, plate scan, possiamo lasciare la piastra dentro e prendere tutte le posizioni ogni giorno, etc. etc."

Cominciamo bene, il microscopio è occupato e dobbiamo usarne un'altro…
Venerdì mattina iniziamo l'esperimento e…

[a domani per la seconda parte]

Vacanze estive per studenti e…

Qualche giorno fa Bossi ha fatto il famoso "discorso di Pontida", quello che secondo i giornalisti avrebbe distrutto il governo, il paese, guerra, fiamme, inferno e chi più ne ha più ne metta.
"Curiosi" io e la moglie abbiamo ascoltato in TV un po' di questo discorso, finché non ci siamo stancati di sentire le farneticazioni di Bossi e abbiamo cambiato canale.
Poi, al telegiornale, abbiamo appreso che tutto si è risolto in un nulla di fatto, solo parole, parole e ancora parole al vento come sempre nei i discorsi dei politici (soprattutto Italiani).
E quindi ho detto:

Filippo: "Ah, come sempre le solite boiate, niente di nuovo, parlano tanto e non fanno niente."
Moglie: "Bhe, cosa vuoi che facciano… ora iniziano pure la pausa estiva…"

Si, perché se è vero che i politici dovrebbero lavorare tutto l'anno, è anche vero che c'è sempre un motivo per cui non fanno niente: "attendiamo la fine della crisi", "vediamo che prima non caschi il governo", "aspettiamo il discorso di Bossi" e, perché no, aggiungerei un "aspettiamo che finiscano le vacanze dei bambini, si ricomincia a Settembre con l'inizio della scuola".

E intanto i rifiuti aumentano e i ponti non si vedono. Che mi andrebbe anche bene se non avessero speso già montagne di soldi per non risolvere i problemi.