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Le micro angurie della Svizzera.

Negli ultimi post ho parlato spesso di Svizzera, vediamo di continuare anche oggi con un breve compendio sulle angurie. Qui in terra Elvetica la frutta costa molto e spesso (cosa che ho visto anche in America) si paga "a pezzo" piuttosto che "a chilo". Questo, qui, vale anche per le angurie. Il fatto strano è che in Svizzera le angurie sono microscopiche; hanno una dimensione paragonabile a quella di un grosso melone e, in Italia, le angurie così piccole non sono nemmeno in vendita (tranne in Val D'Aosta, ho scoperto).
Gli Svizzeri e i Francesi si stupiscono delle dimensioni delle angurie Italiane o di quelle Spagnole, che saltuariamente si trovano anche qui, e non sono particolarmente invogliati dall'acquisto di un frutto così grosso… piuttosto si comprano le loro micro anguriette o, addirittura, singole fette già tagliate e incartate. No comment!!

Notate nella prima foto le proporzioni tra le angurie e le mele a sinistra (sono pure delle mele medio/piccole) o le prugne a destra.

Blue chips.

Pochi giorni fa, da Migros, abbiamo comprato le "Blue chips" le famose patatine blu. In questo caso non si tratta di un batterio che rilascia sostanze coloranti come per la recente "scoperta" della mozzarella blu, ma si tratta di una varietà di patate che produce una grande quantità di antiossidanti (antociani) che danno il caratteristico colore alla polpa.

Questa varietà di patate è originaria del sud America (come tutte le patate d'altro canto) ed recentemente ne è stata iniziata la coltivazione anche in Europa a scopi commerciali. L'abitudine è dura a morire e quindi i clienti non accettano volentieri di mangiare delle patate blu, ma se sono chips in sacchetto magari le si provano…

Ed ecco qui le patate blu che abbiamo assaggiato. Ovviamente il gusto non è diverso dalle altre, ma l'idea di avere un cibo di colore diverso dal solito può essere simpatica! 
Sappiate che se le volete comprare in Svizzera (non credo che ci siano in Italia) dovrete per forza andare nella catena di supermercati Migros e le troverete solo della marca Terra (facendo parte dell'Americana Hain Celestial Group è possibile che siano in vendita anche negli USA). In caso vi capiti di trovarle, buon assaggio!

 

P.S.: Non sono transgeniche, è un prodotto naturale. Sappiate che esistono anche le carote blu o nere e, anzi, il colore originale delle carote è proprio blu. La varietà arancione a cui siamo abituati è stata selezionata… in Olanda (sono proprio fissati con l'arancione…)!

L’ultimo baluardo di sanità mentale è caduto.

Già, come scritto nel titolo del post, purtroppo è successo. Anche al McDonald's in Svizzera ci sono le cannucce incartate singolarmente.
Quando sono arrivato in Svizzera sono rimasto sorpreso dal fatto che le cannucce al McDonald's (tutti, non solo a Losanna) non fossero incartate e dovessero essere prese da un distributore di cannucce. Per carità, niente di eccezionale, ma, come mi fece notare la moglie, sembrava poco igienico.
Ma ci si abitua a tutto. In fondo una volta era così anche in Italia (e nel resto del mondo). Una volta le "norme" igieniche, quando c'erano, erano più vaghe. Una volta ci si preoccupava di meno, a torto o a ragione, di malattie e infezioni.
Spesso nei primi tempi di cannucce in libertà ci siamo chiesti se davvero non sia esagerato volerle incartare, non siamo riusciti a giungere ad una conclusione valida. Poi questi discorsi sono caduti nell'oblio e non ci siamo più posti il problema finché non hanno eliminato le cannucce sfuse.

Forse siamo diventati ipocondriaci, forse c'è davvero un valido motivo per cui le cannucce vengono incartate singolarmente. Ma sono sterili? Ma sono pulite prima di incartarle? Ma quando il cassiere tocca la carta ha le mani pulite? E' vero che non ciuccio la carta, ma la devo toccare quando apro la cannuccia e poi tengo il panino con le mani, sarà sicuro? E le salviettine sono pulite? E le scatole dei panini? Le tovagliette? Sono solo le cannucce perché si mettono direttamente in bocca? E l'interno dei bicchieri? La lista può continuare a piacere…

Comunque, tornando in tema, ora anche nei McDonald's della Svizzera ci sono le cannucce incartate. L'ultimo baluardo di sanità mentale è caduto… davvero a favore dell'igiene o no? Chissà…

Friggitrice Tefal ActiFry.

Faccio un breve post descrittivo per Elena e chi sia interessato alla friggitrice di cui parlavo in questo post.

Come funziona?
Inizio dicendo che la Tefal ActiFry non è una friggitrice convenzionale visto che è in grado di friggere le patate con un cucchiaio d’olio. Più che come una friggitrice funziona come un fornetto usando un flusso di aria calda alla temperatura ideale per cuocere.

Basta davvero un cucchiaio d’olio?
Si. La friggitrice è dotata di un cucchiaio tarato per aggiungere la quantità ideale d’olio. L’olio può essere di qualsiasi qualità: oliva, semi, olio specifico per fritti, quello che preferite. La cosa davvero bella è che… si può friggere anche senza olio! Mi spiego meglio: le patate a bastoncino surgelate pronte per le friggitrici hanno, di solito, dell’olio di palma già sulla superficie. Bhe, questo è sufficiente per friggerle con l’ActiFry, non serve altro. Noi non aggiungiamo mai il cucchiaio d’olio.

Ma le patate sono croccanti?
Si!! Assolutamente. Sono croccantissime, anzi, perfino più di quelle “fatte a mano” in padella che a volte si inzuppano d’olio e basta.

Ma sono anche buone?
Si, sono buone. Ovviamente si sente che hanno meno olio e si vede pure. Infatti essendo più secche il sale fatica ad attaccarsi alle patate e resta sul fondo del piatto/contenitore. Il risultato finale è che le patate sono un po’ (solo un po’) meno saporite di quelle cotte con il metodo tradizionale.

Quindi, è tutto oro quel che luccica?
No, per friggere le patate ci vogliono 32 minuti. Non è poco e se dovete prepararne tante (non so, dalle 4 persone in su) è un problema. Inoltre non si possono friggere i cibi pastellati, ma in compenso pare che sia possibile cuocere verdure, alcuni tipi di carne (macinata, polpette, salsicce) e altro, ma non ho ancora provato.

Pregi e difetti?
Di buono ha che cuoce senza o con pochissimo olio, non ha bisogno di preriscaldamento, i componenti possono essere messi in lavastoviglie.
I difetti sono principalmente il tempo di cottura, il timer che è piuttosto economico e non spegne la friggitrice, ma indica solamente lo scadere del tempo impostato e, ultimo, ma non meno importante, il prezzo elevato (ma come sapete l’ho pagata 99CHF, quindi mi è andata bene!!).

Altre domande? Lasciate un commento e vi risponderò. Non siete ancora convinti delle patatine fritte senza olio? Venite a trovarci in Svizzera che ve le prepariamo!

Polenta mia, polenta mia! – 598

L’anno scorso, o per meglio dire poco prima delle vacanze di Natale, stavo parlando con il tecnico Svizzero Ivano (nome fittizio). Parla di una cosa e dell’altra, non mi ricordo come è venuta fuori la polenta. Mi dice che anche qui la mangiano ed infatti ogni tanto c’è anche in mensa. Mi dice che l’ha mangiata anche fritta (????) e che ci mette sopra il formaggio. A quel punto gli ho chiesto se conosce la polenta bianca. Lui mi ha detto di non averla mai vista ed io mi sono offerto di portagli la farina dall’Italia.

Detto fatto mi sono presentato la settimana scorsa con un chilo di farina bianca da polenta che ha subito guardato con curiosità. Sul pacchetto ci sono le istruzioni in Italiano che lui ha prontamente letto ed ha più o meno capito visto che il Francese è così simile alla nostra lingua.
Ed allora è venuto fuori questo dialogo:

Ivano: Ma davvero per un chilo di farina ci vanno solo quattro litri d’acqua?
Filippo: Si, ma poi dipende se vuoi farla dura o più cremosa. Se la fai secondo le istruzioni viene dura e la puoi tagliare.
I.: Ah…
I.: E poi ci vanno due cucchiai di sale grosso nell’acqua?
F.: Si, dicono così.
I.: Bhe, fa lo stesso anche se è fino.
F.: Non proprio, è di più!
I.: Eh, ma io quello grosso non ce l’ho.
F.: …..vabbè, allora metti quello che hai.
I.: Si. Poi ci metto il pepe.
F.: Il pepe?? No no, non va messo, guarda, non c’è neanche scritto.
I.: Si che lo metto! Se metto il sale metto anche il pepe!
F.: Ma noo!! Il pepe non ci va! Senti, fai mezzo pacchetto di polenta secondo le istruzioni per provare com’è l’originale, poi il resto lo fai come preferisci.
I.: Si si, tanto poi io faccio sempre quello che voglio.
F. pensando: Si va bene. Fai quel c…. che ti pare allora.

Ieri è venuto da me tutto contento e mi ha detto di aver fatto un po’ di polenta. Ha seguito rigorosamente le istruzioni e però è venuta durissima. Dopo avergli spiegato che è normale, che se uno la vuole tenera e cremosa deve mettere meno farina e che comunque quella tradizionale è dura, mi dice: “Bhe… a parte quello non sapeva da niente, alla fine ci ho messo il formaggio sopra”.
…da notare che gli ho più volte detto che non ha un gusto particolare, va mangiata al posto del pane con carne o spezzatino. Fà lo stesso, l’importante è che sia stato contento di essere riuscito a farla!
Ora gli ho dato lo spunto per farla con il formaggio dentro, con la salsiccia o con i fagioli… chissà se proverà mai!

Raclettino. – 508

Chi ha già letto questo post, saprà che il 22 Aprile io e la morosa abbiamo festeggiato ben 7 anni di morosamento di cui uno passato a circa 6000 km di distanza. Come ogni coppietta che si rispetti abbiamo avuto la tendenza a festeggiare gli anniversari uscendo a cena e magari scambiandoci un regalo. L’anno scorso è saltato tutto causa oceano nel mezzo, e quest’anno l’anniversario è stato un po’ diverso dai soliti. Non siamo usciti acena per diversi motivi: abbiamo finito tardi in laboratorio, non sapevamo in che ristorante andare e anche solo mangiare una pizza fuori qui ha dei costi proibitivi. Quindi abbiamo ordinato la pizza a casa e ce la siamo pappata. Inoltre non ci siamo fatti un regalo per diversi motivi: da parte mia non mi sono preparato prima qualche cosa da comprare e inoltre, anche volendo, non so dove fare gli acquisti giusti qui a Losanna.

Ma avevo una cosa bene in mente da un po’: il raclettino!
Il raclettino (nome da noi scopiazzato da uno dei produttori di questo aggeggio) è un affare per preparare il formaggio raclette che generalmente si mangia fuso. è possibile preparare la raclette anche in pentola, ma qui in Svizzera si usa solo il raclettino.
Quindi il piano era di comprarlo il 22 prima di tornare a casa, insieme ad un po’ di raclette per prepararci una cenetta romantica a base si formaggio. L’acquisto, invece, è stato fatto ieri con conseguente cena con raclette, pancetta a fettine, pomodori (e cetrioli sotto aceto per me).

Comunque, bando alle ciance, qui sotto ci sono un paio di foto del nostro raclettino e un video da youtube che mostra come sono fatti i raclettini “professionali” per cuocere la mezza forma di raclette. Noi ci siamo accontentati di quello più economico che scalda “solo” otto fette di formaggio alla volta.

Cliccate sulle immagini per vederle ingrandite.

raclettino

raclettino

Mangerei… – 386

Dopo un anno di permanenza negli Stati Uniti, escludendo i 15 giorni passati tra Svizzera e Italia a Febbraio-Marzo, ci sono parecchie cose che ho voglia di mangiare al mio ritorno. Ovviamente sono cose del tutto ordinarie, metà delle quali ho preparato e/o mangiato anche qui in America. Ma non è lo stesso. Gli ingredienti sono diversi, a volte ci si deve adattare a cucinare con dei surrogati, altre volte, come nel caso della pasta, è praticamente come quella in Italia. Eppure c’è sempre qualche dettaglio fuori posto: perfino il sale grosso per salare l’acqua è diverso, e il “parmigiano” da grattarci sopra.
Quindi questi sono i dieci cibi che non vedo l’ora di mangiare, non tutti insieme e non necessariamente in quest’ordine:

1. pizza, in una pizzeria.
2. spaghetti con le acciughe.
3. pasticcio (per i non-veneti: lasagne al forno).
4. salsiccia nostrana.
5. pane comune.
6. del buon formaggio: Asiago in primis.
7. un panino con il prosciutto crudo.
8. affettati vari.
9. fegato alla veneziana.
10. una fetta di tiramisù.

Tra poco torno… siete avvisati!!

The Local Tavern. – 383

Sabato sera “ultima cena” con i compagni del corso di Inglese. Dopo aver trovato mezza Madison all’Old Fashioned, abbiamo rinunciato in favore di un altro locale in centro vicino al Capitol. Siamo andati al “The Local Tavern” in King street. Il cibo servito è tipico Americano (sul sito del locale c’è il menù in pdf). Io ho preso un “Local Hero”, un panino con 5 oncie (141 grammi) di carne di manzo (controfiletto), funghi, cipolle caramellate e salsa all’aglio tutto in una ciabatta. Ad accompagnare il panino c’era un buon purè che secondo il menù è di patate dolci, ma credo che in realtà fosse di zucca, e un’insalatina di cavolo in stile “Cajun“.
La carne nel panino è manzo Aberdeen-Angus, la razza bovina più popolare negli Stati Uniti più comunemente chiamata Angus, che è stata selezionata inizialmente in Scozia nelle aree di Aberdeenshire e Angus (da cui il nome).
In pratica ho mangiato un panino con la bistecca!
Costo $12.95 tasse e mancia esclusa.
Pagato $23 tutto incluso dividendo il conto.
Mi hanno detto che ci sono posti anche migliori come l’Old Fashioned per gustarsi dell’originale cibo Americano, ma in ogni caso la cena era buona e la serata è stata decisamente piacevole!
Nell’apposita sezione del sito potete vedere qualche fotografia della serata.

Qui sotto il “Local Hero”: