Il piacere della guida.


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Mi viene da ridere quando dico alla gente che da quando ho la macchina col cambio automatico non tornerei (e non tornerò) più indietro.

La reazione più comune è: "ma così perdi il piacere della guida!".

Certo, perché essere in colonna in città e passare dalla prima alla seconda e alla prima per 10-15 minuti è "piacevole".
Oppure essere in autostrada ai 120-130 Km/h fissi in quinta senza mai dover cambiare marcia è "piacevole".

No, ma dico… voi amanti del cambio manuale, vi sentite come Schumacher? Avete una macchina con 400 cavalli e andate in pista alla domenica? Avete una Lotus super sportiva e andate a girare per tornanti e stradine di montagna?
Io no. E per quanto non mi dispiaccia il cambio manuale, da quando sono passato all'automatico so per certo che non tornerò indietro.

Anche perché, diciamoci la verità: siamo nel 2013 e le macchine che si guidano da sole sono alle porte. Per quale stramaledetto motivo ci sono ancora in giro macchine in cui si deve smanettare con una leva per farle andare avanti??

Bho!

2 thoughts on “Il piacere della guida.”

  1. IMHO il problema è il nome: in molti il cambio automatico è ancora associato a pigri tre rapporti meccanici con sensibili ritardi in accelerazione da fermo, indecisione nel cambio di marcia a regimi intermedi, cambiata durante le discese che vanifica il freno motore; i 6-8 rapporti a gestione elettronica dell'ultimo decennio riducono o evitano questi difetti, lasciandone due: i consumi più alti causa inefficienze nel convertitore di coppia ed il costo maggiore della trasmissione, sia nell'acquisto che nella manutenzione.

     

    Io rientro fra i guidatori di sole auto col cambio manuale ma abito in un piccolo capoluogo di provincia, guido poco ed il traffico locale è ancora tollerabile.

    L'auto è un'utilitaria di 20 anni la cui parte migliore è il motore, benzina 8v con un po' di coppia ai bassi regimi; qualsiasi velleità sportiva è castrata dall'assetto, mediocre in origine e sicuramente non migliorato con gli anni, ed il cambio, pur impuntandosi di rado, ha la corsa lunga e gli inserimenti legnosi. Lo stile di guida è tranquillo e preventivo: niente partenze a razzo, uso la marcia più alta possibile senza sforzare il motore (es. 50 km/h in 4a) e al frenare preferisco scalare in anticipo e decelerare col freno motore.

    Nel mio caso il piacere di guida è marginale, il mio discorso è di utilità: riconosco i vantaggi del cambio automatico nel traffico caotico (riduce lo stress), ma mi sfuggono nelle altre situazioni. In cosa ti ha convinto?

     

    Edward

  2. @Edward: A me non dispiace guidare, ma il cambio automatico è un piccolo passetto nella direzione giusta (per me) che i veicoli a motore devono prendere: automazione totale.

    Parlo spesso con colleghi che vengono al lavoro in treno tutte le mattine da Ginevra a Losanna e ci impiegano poco più di 1 ora door-to-door. E tutti mi dicono che è fantastico perché, nonostante il tempo che ci vuole, possono leggere, lavorare al computer, dormire, etc.
    Io ci metto 15 minuti in auto senza traffico, anche 40 minuti con traffico… e non faccio altro che guidare. Al massimo mi ascolto un po' di musica o podcast, ma è tempo perso. Il cambio automatico, dal mio punto di vista, allevia un po' la situazione, non ci penso per niente, devo solo accelerare e frenare, è fantastico. Non che con il manuale debba "pensare" a cosa faccio, ma si, un po' di più ci si deve impegnare: ora quando mi capita di usare una macchina con cambio manuale devo sforzarmi per fare le cose per bene.

    Per non parlare poi dei vantaggi in salita dove la macchina resta ferma al suo posto, non rischia di spegnersi se sbagli con la frizione, non va indietro rischiando di tamponare il veicolo in coda, etc.

    Abbiamo una Classe A con cambio a singola frizione e 4 rapporti che non è male, e una Octavia con cambio a doppia frizione e 7 rapporti: praticamente un variatore! :D
    E anche con quello della Classe A non tornerei indietro!

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