Il topetto se ne va: evviva il topetto!


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Come dice il titolo del post il topetto (un nostro collega) se ne va ufficialmente oggi. Ha finito il dottorato a Marzo, gli è stato prolungato il contratto per qualche mese per terminare esperimenti e iniziare la stesura dell'articolo e ora parte. Per dove? Non si sa. Pare forse per l'America, o la Francia, ha fatto qualche colloquio e sembra che in America siano stati piacevolmente colpiti: "hanno detto che sono interessati e mi faranno sapere".

Cosa dire di lui? E' svampito, assonnato, incapace di fare una cosa giusta al primo colpo (ma anche al secondo e terzo: di solito ci riesce dopo 4 tentativi), insicuro, disordinato e disorganizzato. Queste sono le definizioni più appropriate che ho per lui dal punto di vista professionale/lavorativo. Dal punto di vista umano, invece, devo ammettere che è la persona migliore tra i nostri colleghi. E' l'unico che si preoccupa veramente delle persone che gli stanno accanto e l'unico che ha sempre un pensiero gentile per tutti (bhe, quasi… con la NAT e con la Nostra Signora V. M. non riesce a comunicare).

In breve: topetto, non sei di certo fatto per il premio Nobel (secondo la moglie non è proprio fatto per la scienza, ma io preferisco dargli il beneficio del dubbio, magari come soggetto di studio in qualche laboratorio può andare bene), ma ovunque tu vada buona fortuna!