Al nostro piano c'è un (un unico) transilluminatore di cui un boss (chiamato Paperino perché… parla come Paperino) è il proprietario, ma in pratica lo usano tutti.
Qualche giorno fa con la moglie siamo andati a fare alcune foto a gel per vedere il genotipo dei suoi topi e ci siamo trovati il transilluminatore acceso e surriscaldato. Fatalità dietro di noi c'era proprio Paperino con il tecnico del suo laboratorio che doveva fotografare un altro gel. E Paperino si è incazzato di brutto. Si è reso conto che il transilluminatore era troppo caldo e gli abbiamo spiegato che si surriscalda perché la gente lo lascia sempre acceso (perché evidentemente è difficile premere il pulsante OFF dopo averlo usato).
Al transilluminatore è attaccata una fotocamera digitale, collegata ad un computer e comandata da un software con cui è possibile acquisire le foto del gel e stamparle con una stampante termica. Dal software in questione si può regolare contrasto e luminosità della foto, fare il negativo, regolare l'orientamento di stampa, la risoluzione, insomma di tutto. Eppure c'è gente che cambia queste impostazioni sulla stampante, con il risultato che ogni volta che qualcuno va a stampare una foto sistematicamente: la prima viene tutta nera, si smanetta con la stampante, la seconda viene molto chiara, si smanetta di nuovo e la terza (di solito) viene bene.
Una volta lasciate le impostazioni ottimali mi aspetterei di ritrovarle così la prossima volta, ma no, qualcuno ci rimette sempre le mani…
…e Paperino si è incazzato anche per quello.
Paperino ha detto al tecnico del suo lab di scrivere dei bei cartelli per chi lascia sempre acceso l'apparecchio e per chi mette le mani dove non dovrebbe. I cartelli non ci sono ancora e, comunque, anche se ci fossero sono sicuro che verrebbero ignorati a causa della cecità selettiva.
Attendo sulla riva del fiume di vedere il giorno in cui il transilluminatore si brucerà e l'ira di Paperino scenderà su qualche malcapitato…
Se non puoi contare sulla civilta’ dei colleghi, allora passa alle maniere forti: alimentazione temporizzata per l’illuminatore, con un intervallo di tempo ragionevole per l’acquisizione dell’immagine (5 min?); il rischio e’ principalmente legato al mancato funzionamento di ventole di raffreddamento, se presenti.
Stampante: io resetterei le impostazioni a valori di default, quindi costanti, quando l’illuminatore si spegne cosi’ le scelte di uno non influenzano le stampe successive. Le maniere forti consistono nell’impostare una password sulla stampante; se non e’ possibile, si puo’ coprire la pulsantiera frontale con un corpo rigido e forzare l’uso dei controlli del driver, ma cio’ rischia di diventare socialmente indesiderabile (possibili controindicazioni sono vernice dell’auto rigata, lassativo nel caffe’, ecc.) e di complicare la manutenzione e/o la risoluzione di problemi.
Una curiosita’: colleghi decisamente non igienisti, assunzioni calate dall’alto, scarso rispetto per le attrezzature, … puoi almeno contare sulla puntualita’ Svizzera? ;)
Edward
Purtroppo l'aggeggio non ha ventole di raffreddamento, per cui si scalda molto bene. E lasciandolo acceso le lampade UV si consumano "velocemente".
Per la stampante, non c'è password o impostazione di default. Ci sono dei trimmer per regolare contrasto e luminosità. Ma fosse solo quello… la gente va pure nel pannello di controllo del computer e cambia le impostazioni lì (???) di carta/area di stampa/etc. per cui per un periodo stampando in landscape ti faceva un portrait e stampando in portrait ti faceva un landscape.
In ogni caso io anche volendo non ci posso fare niente. L'attrezzatura non è mia, cerco di fare del mio meglio sistemandola come si deve ogni volta che la uso, ma i provvedimenti deve prenderli il proprietario…
Comunque per l'ultima domanda: qui gli Svizzeri si contano sulle dita di una mano. Nel nostro lab al momento siamo in 13 e di Svizzero ce n'è uno e non è manco il capo. Per gli altri laboratori si varia da 1 a 3 svizzero ogni 10 persone.
E comunque è questione di "educazione" e voglia di fare. In generale le persone che conosco qui non fanno assolutamente niente di più di quello che li riguarda strettamente… e a volte poco e male dei loro stessi compiti.
Non so se dipenda dalla nazionalità (sospetto fortemente di si), ma c'è ben poco da fare…
Capito.
Edward