Traduttore universale.


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In questi giorni mi sono messo a riguardare la serie Star Trek: Voyager, quarta delle famose serie di Star Trek. In brevissimo, si narra dei viaggi della nave stellare USS Voyager (semi-citazione per nerd), astronave della federazione dispersa nel quadrante Delta, praticamente al lato opposto della galassia a circa 70000 anni luce dalla terra.
Comunque non voglio iniziare una dissertazione su Star Trek… ma si, dai. Iniziamola invece.

In questa occasione vorrei puntualizzare qualche cosa a proposito di una tecnologia fantascientifica, una delle tante, comunemente usata in questa serie: il traduttore universale. Questo apparecchio è (riporto da Wikipedia) "dotato di algoritmi di intelligenza artificiale ed è in grado di apprendere una nuova lingua dopo un breve periodo di ascolto ed analisi automatica del linguaggio, la cui struttura viene comparata con quella di tutte le lingue conosciute per individuarne le similarità. La sua funzione specifica è quella di leggere le onde cerebrali emesse da ogni forma di vita che incontra, essendo queste molto simili in tutte le specie aliene e inviarne altre in modo che il cervello abbia l'impressioni di sentire nella stessa lingua. Tuttavia non appare a volte in grado di decifrare linguaggi alieni troppo complessi, se si discostano in modo notevole da tutti quelli già presenti nel suo database o le onde cerebrali sono sconosciute."

Ora, anche ammettendo che una tale tecnologia possa anche lontanamente esistere, come è possibile che il traduttore funzioni nella serie Voyager? Insomma, dovrebbe riconoscere lingue e idiomi di civiltà che vivono dall'altro lato della galassia. Bhe, in questo caso, anche ricorrendo alla sospensione dell'incredulità gli ideatori di questa serie hanno un po' esagerato.
Ma tant'è… l'incredulità la sospendo volentieri perché in fondo Star Trek è sempre Star Trek!