Seguendo le orme della mia consorte oltreoceano e sotto “disinteressata” richiesta di mia cugina, cercherò di spiegare in maniera semplice cosa sto facendo qui in America per farmi capire anche da parenti e amici che nulla sanno di biologia e biotecnologie.
Durante quest’anno, che va da Novembre 2006 a fine Ottobre 2007, dovrò cercare dei mutanti di Arabidopsis thaliana per alcuni geni che sappiamo essere attivati dopo un trattamento chimico che si fa sugli alberi di melo per far cadere le mele.
Intanto vorrete sapere… “perchè vogliamo far cadere le mele??”
Bhe, il trattamento si fa per far cadere le mele più sfigate, quelle che altrimenti resterebbero piccole e non comprereste mai al supermercato. In questo modo le mele migliori diventano ancora più belle!
Poi chiederete… “Ma a cosa serve cercare dei geni che si attivano con il trattamento?”
perchè il trattamento funziona molto bene, ma non si sa come funziona, qual’è il meccanismo molecolare che fa cadere il frutto. E se si capisce il meccanismo si possono inventare anche altri trattamenti (più efficienti) che sfruttino lo stesso sistema.
Indi vi domanderete… “Ma cos’è ‘sta Arabidopsis?”
Arabidopsis thaliana è una pianta modello. Fa parte degli “organismi modello”, quelli, cioè, di cui si conosce tutto e che vengono studiati più frequentemente. Il topo è un organismo modello: prima si provano i farmaci sui topi e poi sull’uomo. Stessa cosa per le piante, prima si studia Arabidopsis e poi le altre piante.
Quindi vi sorgerà il dubbio…. “perchè proprio Arabidopsis e non l’Arbre magique al mango?”
perchè è piccola, veloce da far crescere ed economica! Pensate se dovessi studiare ‘ste robe su un melo, un pero, un pesco o altro… quanto mi toccherebbe aspettare per vederli grandi e con i frutti?? Con questa piantina si fa tutto in poco più di un mese e dentro una stanza!
A quel punto mi interpellerete… “Si, ok, ma i geni? perchè cerchi questi mutanti??”
perchè questo è il sistema che si usa in biologia molecolare per capire come funziona un gene e a cosa serve: si prende una piantina normale (senza mutazioni ai geni, quindi tutti funzionanti) e di fianco si mette una piantina con il gene che ci interessa “silenziato” o in qualche modo inattivato, in pratica non funzionante. La piantina probabilmente avrà delle differenze visibili ad occhio nudo o al microscopio ottico o, meglio ancora, elettronico e in base alle differenze si capisce a cosa serve quel gene.
E tornando al punto di partenza quando so a cosa servono i geni posso cercare di capire perchè il trattamento li ha “accesi” o “spenti” e perchè le melette cadono!!
E alla fine mi direte… “Ok, ok, abbiamo capito… ma perchè sei andato in America per fare ‘ste robe?!?”
Per diversi motivi: nel laboratorio dov’ero in Italia non si possono usare piante transgeniche, non si lavora con Arabidopsis, non si hanno a disposizione diversi strumenti e poi qui imparerò nuove techiche e spero di imparare un po’ meglio anche l’inglese.
In questi giorni ho quasi finito di “cercare” i mutanti tra tutte le piantine che ho seminato a fine Novembre. Adesso non devo fare altro che raccoglierne i semi (solo quelli delle piante mutanti!!), seminarli e poi cercare le differenze.
Nel frattempo ho iniziato a seminare altri semi alla ricerca di nuovi mutanti… e via discorrendo!
Se siete ancora perplessi… scrivetemi!
Per vedere come è fatta ‘sta Arabidopsis vi metto una foto qui sotto e vi invito a visitare la galleria fotografica dove, tra l’altro, ci sono quelle che sto “coltivando” con amore!
Ciao!!