Come vi ho già detto altre volte il Babcock dairy store qui a Madison produce e vende gelati e formaggi per conto dell’università non solo al suo interno, ma anche in altri supermercati. Una cosa interessante è che le università negli Stati Uniti possono raccogliere soldi vendendo prodotti, servizi e brevetti (per alcuni brevetti date un’occhiata qui)!
Un esempio su tutti è il processo usato per aggiungere la vitamina D a latte ed altri cibi, che è stato inventato e brevettato nel 1923 da Harry Steenbock professore di biochimica all’Università del Wisconsin-Madison. L’aggiunta di vitamina D agli alimenti è stata, nel periodo antecedente il 1945, fondamentale per combattere il rachitismo. Inutile dire che, almeno qui in America, latte e cereali con la vitamina D sono tuttora diffusissimi!
Una cosa curiosa è che la vitamina D in realtà non è una vitamina, ma uno ormone steroideo. Esiste la vitamina D2 (ergocalciferolo) di provenienza vegetale, e la vitamina D3 (colecalciferolo) di provenienza animale. Le due sostanze hanno preso il nome di vitamina per il fatto che sono indispensabili per la vita, ma in realtà l’organismo umano è in grado di produrre il colecalciferolo (D3) con l’esposizione della pelle alla luce del sole. Le “vere” vitamine in realtà non possono essere prodotte dal corpo umano, ma devono essere assunte cibandosi di verdurine.
In ogni caso, pur essendo il precursore di un ormone steroideo su alcune confezioni di latte c’è la scritta “vitamin D added” e “hormone-free”. Le due cose non vanno propriamente d’accordo, ma probabilmente la scritta “addizionato di ormoni steroidei” non aumenterebbe le vendite, che dite?
In realtà nel latte ci sono naturalmente molti ormoni, ma spesso si può trovare somatotropina bovina (ormone della crescita) che viene “somministrata” ai bovini per aumentare la produzione di latte. Non è una cosa preoccupante visto che la somatotropina bovina non è attiva nell’uomo. Il problema è che la somatotropina fa produrre alla mucca più IGF-1, un ormone insulino simile che agisce anche nell’uomo provocando la divisione cellulare… in altre parole può causare il cancro!
Quindi la scritte “hormone-free” in questo caso non si riferisce alla presenza/assenza di vitamina D (che è un ormone), ma all’assenza di somatotropina bovina!
Qui sotto uno yoghurt con vitamina A e D aggiunte.
Dopo questo compendio su latte, vitamine e brevetti vi saluto e me ne vado a casa.
Ciao!
interessante ma mi hai fatto passar la voglia di bere latte
per lo stesso motivo, dovremmo farci molti scrupoli al momento di mangiare un boccone di carne di manzo… Ma visto che, come si dice dalle mie parti, “di qualcosa bisogna morire”, almeno facciamolo con la pancia piena!
Per tranquillizzare…l’uso in Italia degli ormoni negli allevamenti è vietato!!! Non è così in altri parti del mondo!!!
Infatti, non avevo intenzione di essere allarmista. Ho solo riportato la notizia per dare una spiegazione a quello che scrivono ‘sti Americani sulle confezioni del latte. In ogni caso se anche ci fosse dell IGF-1 nel latte bisognerebbe vedere la concentrazione, la quantità che viene assunta e un sacco di altre cose!