Eccoci tornati in Svizzera dopo una giornata a dir poco sfiancante. Breve riepilogo: alle 8 mi sono alzato, alle 9 ero all’Università (in Italia ovviamente) per far firmare 6 copie della tesi di dottorato, carte e cartine varie e, ovviamente, per salutare tutti. Alle 11 sono volato a casa da dove mi sono fatto accompagnare all’ufficio “formazione e ricerca” in un posto pressochè inaccessibile dato che il centro di Padova si è trasformato in un’unica ZTL, ma camminando un po’ ci sono arrivato. Consegnato il tutto sono tornato all’auto e siamo volati in ospedale dove avevo un appuntamento per le 11.45 per farmi controllare la ferita sulla schiena che, dopo un mese passato dall’intervento con cui mi hanno tolto un neo, non si è ancora sistemata bene. Alle 12.30 sono andato a prendere la morosa in stazione mentre i genitori sono gentilmente andati fino a Vicenza (!!!) a cambiarmi il contratto dell’assicurazione perchè secondo loro era un problema andare in Svizzera in macchina. Dalle 12.40 alle 14 ho caricato la macchina con tutti i bagagli con la morosa che mi urlava nelle orecchie: “non capisci niente! i tuoi potevano stare a casa! hai 29 anni! non sei autosufficiente! non sai fare niente da solo! arriveremo tardi! non capisci!! saremmo dovuti partire due ore fa! arriveremo col buio! con tutta sta roba in macchina ci fermano alla dogana di sicuro! voglio che capisci! era meglio andare in treno! saremmo dovuti andare in treno! arriveremo tardissimo! con una macchina come la tua che non corre! che sul passo farà si e no i 60 all’ora!” e via discorrendo. Ovviamente un po’ di ragione ce l’ha.
MA!
Ma tutto sommato, alle 14.30 siamo partiti e alle 20.30 siamo arrivati all’ISREC, scesi in topetteria dove la morosa ha sistemato alcuni roditori e quando siamo tornati a casa non ci è rimasto che scaricare la macchina e preparare la cena.
Il viaggio è stato lunghetto e senza soste se non per un pieno di GPL, dove il benzinaio ha cercato a tutti i costi di vendermi le spazzole nuove per il tergicristallo, e per i venti minuti di treno da Iselle a Briga dove abbiamo caricato l’auto risparmiando ben 40 minuti di strada sul passo per soli 13 euro!
Finalmente abbiamo la macchina qui che oggi ci è servita per portare su molte cianfrusaglie: un po’ di viveri, il basso elettrico (senza amplificatore, lo suonerò “muto”), casse e lettore cd, libri dell’università, cavi e alimentatori vari, un acquarietto per mettere le mie bestiole, etc. etc.
Ora c’è la questione di “minore importanza”: trovare una sistemazione per la macchina visto che qui di parcheggi gratuiti non ce ne sono!! Vedremo se saremo in grado di farci dare un permesso da residenti….
Cronaca di un viaggio. – 442
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leggendo la predica che ti ha fatto la morosa mi sembrava di vedere me e nicola!ogni tanto voi ragazzi avete bisogno che qualcuno vi sbraiti nelle orecchie…
@Giulia: a dire il vero anche io le ho sbraitato dietro per tutto il tempo…
Complimenti per la fine della tesi di dottorato. “sistemare i topi” significa giustiziarli? O dar loro la buona notte?
@Fede: grazie! Non sai che sollievo aver consegnato…
Per quanto riguarda i topi in questo caso non è “dare la buona notte” visto che di notte sono svegli e arzilli più che mai e non è nemmeno “giustiziarli”: li ha messi ad accoppiare!