Porta a porta. – 573


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Non parlo del programma di Bruno Vespa, ma dell’ennesima dimostrazione di efficienza degli Svizzeri. Spiego meglio. Ieri sera io e la morosa siamo andati a mangiare a casa di una collega (Americana) con la nuova Post-doc Koreana. La cena è stata piacevole e si è parlato di tutto: (poco, fortunatamente) di lavoro, di vita in Svizzera, in America e in Italia, aneddoti vari, avventure e disavventure, lingue straniere, organizzazione dei vari stati… insomma, di tutto. Parlando di come siano finemente regolamentate le cose in Svizzera, l’Americana, che vive qui da 24 anni, ci ha raccontato un paio di episodi che ho reputato quasi straordinari.
Nel primo caso si è trattato di una fuga di acido cloridrico da una ditta produttrice di sostanze chimiche avvenuta al suo paese (30 minuti da Losanna) qualche anno fa. La polizia è passata di porta in porta, per tutte le case, per avvisare della fuga dicendo di chiudere le finestre, etc. etc.
Il secondo episodio è avvenuto una decina di anni fa. Il 50% dell’acqua potabile del suo paese giunge da fiumi e rigagnoli dalle montagne circostanti, il resto da falde acquifere. Un rigagnolo è stato, non stò qui a spiegare come, contaminato da batteri e nuovamente la polizia è andata ad avvisare tutti porta a porta. Lei era in vacanza con la famiglia e i previdenti poliziotti hanno attaccato una lettera alla porta di casa spiegando cosa fare, come, quando e perchè.

…vi lascio immaginare la sua reazione quando ho detto: “In Italia apri il rubinetto. All’improvviso esce l’acqua gialla. Allora si compra l’acqua al supermercato e dopo due, tre giorni, quando l’acqua torna normale, si dice ‘qualunque cosa fosse l’hanno sistemato!‘. E si torna ad usare l’acqua di rubinetto.”