Recensione MacBook, parte 1. – 585


Questo post ha piu' di 3 mesi. Il contenuto potrebbe essere obsoleto, non piu' completamente accessibile o mancante di alcune informazioni.

Come promesso ecco qui una mini-recensione in due puntate del nuovo acquisto: il MacBook Apple “unibody”. Premetto subito che tutti i confronti verranno fatti con il precedente portatile (ancora in uso), un PowerBook G4 da 15″, 1.67 GHz, 1.5 Gb di Ram, hard disk da 100 Gb e 7200 rpm: un computer di tre anni fa con i suoi limiti. Salto a piè pari le caratteristiche tecniche del nuovo computer perchè ampiamente disponibili sul sito della Apple e su diversi blog e forum, ma scrivo comunque la configurazione da me scelta.

Processore: Intel Core 2 Duo 2.4 GHz
Memoria Ram: 4 Gbyte
Disco rigido: 320 Gbyte a 5400 rpm

è il modello di punta della serie MacBook (portatili da 13″), con un extra di memoria e disco, che comprende anche la tastiera retroilluminata. Inoltre ho acquistato l’adattatore per collegare monitor/proiettori con presa VGA alla nuova uscita mini DisplayPort.

Partiamo quindi con la descrizione:
La confezione è davvero minuscola e ben curata. La scatola è più piccola di quella dei precedenti MacBook e molto più piccola della scatola del mio PowerBook. Si nota decisamente lo sforzo per ideare una confezione così compatta. Ovviamente questo va anche a vantaggio della Apple che a parità di volume potrà trasportare più computer. A parte questo. Nella confezione ci sono le solite poche cose: il computer, l’alimentatore, un paio di DVD di ripristino del sistema, un manualetto e, nel mio caso, il cavo mini DisplayPort-VGA.
Il computer si è avviato grazie alla batteria mezza carica. Fatta la configurazione iniziale e provato per 3 minuti il sistema, ho reinstallato MacOS Leopard formattando il disco come da mia tradizione personale. In questo modo ho rimosso le lingue non necessarie, alcuni driver di stampanti e altre cose che non mi servono.

La prima cosa che si nota è il display: lucido, con il vetro davanti, e molto più luminoso del precedente. Non c’è alcun paragone. Ci sono gli odiati riflessi, ma ci ero abituato già dal Sony Vaio con schermo lucido che avevo in precedenza. Se non riuscite a sopportare uno schermo lucido questo computer non fa per voi. Un vantaggio di questo display, sarà per il glossy, per la maggiore luminosità o per l’illuminazione a LED, è che i colori sembrano incredibilmente più vivi e brillanti rispetto a quelli del PowerBook. C’è da dire comunque che entrambi i display sono a 18 bit (6 bit per colore) cioè in grado di mostrare “solo” 265000 colori, come il 95% dei monitor per portatili. Le 16 milioni di sfumature, presenti nei monitor a 24 bit, qui sono ottenute con il dithering, un’interpolazione software che mostra tonalità di colore non realmente visibili.

La seconda differenza è la velocità incredibilmente superiore rispetto al PowerBook. Merito del processore e della Ram in più che, ovviamente, fanno una grande differenza. Le applicazioni si aprono velocemente, alcune in meno di 1-2 secondi e anche le più esose sono comunque pronte in pochi secondi. Microsoft Office 2004, pur girando sotto Rosetta, parte velocemente e senza problemi.
Finalmente il processore non è più impegnato al 100% durante l’uso e la visualizzazione di applicazioni in Flash come la visualizzazione di filmati da Youtube e l’uso del mio gioco preferito, Dofus. Capiamoci bene, non è un problema che un processore sia impegnato al 100%, ma il problema c’è quando, oltre ad essere impegnato al massimo, non è possibile fare altro perchè il computer è “impegnato” con una sola cosa. Sotto questo punto di vista la CPU Intel Dual core fornisce potenza a sufficienza per quello che mi serve. Ovviamente non ho cambiato computer solo per divertirmi, ma anche per lavorare e quindi, per gli esperti di biologia e biotecnologie, porto un esempio lampante.
Con il software CLC Sequence Viewer, l’apertura di sequenze è ora istantanea, ma soprattutto trovare i siti di restrizione per 65 enzimi su un BAC da 245000 paia di basi richiede tempo zero. Un click e i siti di restrizione sono lì. Con il precedente computer, se l’operazione andava a buon fine senza bloccare tutto, impiegavo circa 5-7 minuti.

Insomma, sicuramente ho fatto un bel salto di qualità. Ovviamente la macchina non è esente da difetti e mancanze. La mancanza, secondo me, più grave è l’assenza di una porta Firewire. Ormai tutto funziona via USB, ma chi ha qualche periferica Firewire sicuramente non sarà contento di questo portatile. Fortunatamente le uniche due periferiche Firewire che ho hanno anche la porta USB2.
Il difetto, riscontrato da molti e anche da me, è nel nuovo trackpad multitouch in vetro e senza tasto. Non mi dilungo sulle caratteristiche dell’oggetto, perchè le potete leggere qui, ma è vero che ogni tanto si perde qualche click. Ho notato che dipende dalla posizione in cui si clicca e se si usa la punta delle dita o il dito “di piatto”.
Fortunatamente Apple ha lavorato a questo inconveniente e questa mattina è uscito un aggiornamento firmware per risolverlo. L’ho installato e, finora, il problema sembra risolto.

Prossimamente la seconda parte della recensione con tanto di foto.

3 thoughts on “Recensione MacBook, parte 1. – 585”

  1. Bella pippo!! e complimenti!!
    Aggiungo qualche commento data la mia esperienza ormai da un anno con una macchina simile:
    – Non passare a Office 2008 se non vuoi ritrattare immediatamente gli elogi sulla velocità hardware della nuova macchina.
    – 4 GB di RAM e doppio processore ti permettono di fare contemporaneamente e senza intoppi (se non sentire la/le ventola/e che gira/girano) encoding video, ascoltare musica su deezer.com, mail, skype, OpenOffice, e far girare programmi avidi di risorse su XPpro emulato tramite VMware. Le uniche noie sono state il programma che girava su XP (basato su java) che aveva aperte contemporaneamente 384 corse del sequenziatore e OpenOffice Spreadsheet che forse pecca ancora di errori di gioventù..
    – Firewire è per me essenziale dati i due dischi fissi esterni e la videocamera che lavorano con il 400 e l’800 contemporaneamente. In attesa dell’USB 3 non hanno rivali
    – per quanto riguarda il monitor passando da un 12″ al 15″ ho risparmiato sull’ottico (Maura comprati il monitor esterno almeno!!) e non solo per le dimensioni.. io ho la versione ancora opaca ma ti garantisco che se lo appendi al soffitto e con lo sfondo bianco puoi utilizzarlo come lampadario.. Forse ti sentirai un po’ “strettino” con il 13″ venendo da un 15″ nella mia esperienza spazio su disco e sul desktop non sono mai abbastanza!!

    Buon lavoro e buon divertimento!!!

  2. e comunque.. con gli stessi soldi avrei preso un bel Dell: XPSTM M1730 !!! Stile Fenomeno!!!

  3. @fabietto: lasciamo stare quel Dell (e “il fenomeno”) che più che chiamarlo portatile dovrebbero chiamarlo “trasportabile”!

    Effettivamente i 13″ sono un po’ limitanti rispetto ai 15″ di prima, ma finalmente uso, quando mi serve, il monitor esterno che ho qui al lavoro.

    Office 2008 l’ho usato anche sul vecchio PowerBook e non mi pareva eccessivamente lento, ma purtroppo ad Excel 2008 hanno tolto la possibilità di inserire la deviazione standard personalizzata nei grafici: non lo uso solo per questo.

    La mancanza della Firewire la sento relativamente, ma solo perchè il disco e il masterizzatore esterni che ho hanno anche la USB2 e li uso solo per fare backup ogni tanto. Non ho una telecamera. Comunque potevano sforzarsi un po’ di più e mettere almeno una mini Firewire (stile Sony).

Comments are closed.