Recensione MacBook, parte 2. – 586


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Dopo qualche ulteriore giorno di “test” e valutazione, eccomi alla seconda parte della breve recensione del nuovo MacBook Apple. Nel post precedente ho descritto le principali differenze con il precedente PowerBook, sia in termini di velocità che in termini di caratteristiche come il nuovo diplay illuminato a LED e il trackpad che, confermo, dopo l’aggiornamento firmware non ha più dato problemi. Parlando di trackpad, pensavo che ci sarebbe stato un problema di attrito scorrendo le dita su una superficie di vetro, ma non è così, anzi, direi che è perfino più comodo di altri provati.
Passando all’aspetto più propriamente esteriore/estetico del computer, il corpo in alluminio è ricavato da un unico blocco con lavorazioni di fresatura, questo a detta di Apple permette di avere misure molto più precise. Di fatto è vero: il precedente PowerBook ha il “coperchio” leggermente imbarcato in corrispondenza del gancio di chiusura, mentre questo, complice anche la chiusura magnetica priva di ganci, è perfettamente allineato con la base del computer. Nonostante l’alluminio e la lastra di vetro che copre il display, il portatile pesa circa 2 Kg ed è molto più sottile del PowerBook (2.5Kg per la cronaca, ma è anche un 15″).
La tastiera di tipo scissor-switch, ha tasti neri, retroilluminati al buio ed è piacevole da usare. Ho riscontrato un piccolo difetto nei tasti funzione dall’F4 all’F12. Funzionano e non hanno problemi, ma sono leggermente più inclinati verso sinistra, credo in corrispondenza della “molla” sotto il tasto. Niente di grave o penalizzante comunque.
è cambiato il fattore di forma della batteria e anche il sistema che la contiene. Ora il vano batteria/disco rigido è coperto da una parte in alluminio sganciabile con una leva. Per questo motivo non è più possibile vedere la batteria e quindi i led che ne indicano la carica sono stati spostati sul lato sinistro del computer. A mio parere è molto più comodo di prima in quanto non è necessario capovolgere il portatile per vedere, a computer spento, quanto è carica la batteria.
Nonostante non siano presenti fori per le casse il suono si sente forte e chiaro. Gli unici buchi, quasi invisibili, sono poco sopra il tasto “esc” e servono per il microfono integrato. Altra novità legata all’assenza di fori è il sensore che regola la luminosità: ora è posto vicino alla webcam, sullo schermo. Sempre che non sia la webcam stessa a rilevare la quantità di luce. Nel PowerBook ci sono due sensori in corrispondenza dei fori per le casse, sia a destra che a sinistra.
Ultimi dettagli: le porte presenti sul computer sono per l’alimentatore magsafe, la porta Gigabit ethernet, due USB2, la mini Displayport per collegare monitor esterni, un jack per microfono e uno per cuffie. Subito dopo, scelta poco piacevole per me, c’è lo slot Kensington per i cavi di sicurezza. Contrariamente a quanto letto in giro, non ho avuto problemi ad usare i miei due lucchetti Kensington sul MacBook. In ogni caso avrei preferito vedere lo slot di sicurezza più distante dal jack per le cuffie.
Unica grave mancanza è la porta Firewire non più presente in questa serie di portatili. Pare che non ci fosse abbastanza spazio per farcela stare e inoltre il chipset nVidia Geforce 9400M non include un controller Firewire, ma penso che impegnandosi un pochino sarebbero riusciti a far entrare un controller separato e almeno una mini Firewire stile Sony Vaio. Penso che sia più una mossa commerciale per spingere chi ha necessità della Firewire verso il modello MacBook Pro (che include la Firewire 400 e 800).
Sono pienamente soddisfatto di questo nuovo portatile che, se non fosse per la mancanza della Firewire, giudicherei perfetto (per le mie esigenze attuali).

A questa pagina potete vedere qualche foto con un confronto dei display tra il PowerBook e il nuovo portatile e altri dettagli del MacBook. Come potrete notare il display del MacBook riflette perfettamente il lampadario acceso in casa, ma non il flash della macchina fotografica la cui luce, invece, viene diffusa dal monitor del PowerBook. Insomma, regolando l’inclinazione del nuovo display glossy è possibile ridurre al minimo tutti i riflessi.