Leggo ora questa notizia sul Corriere che si può riassumere con questa frase: “L’Italia è stata condannata a risarcire un detenuto bosniaco per i danni morali subiti a causa del sovraffollamento della cella in cui è stato recluso per alcuni mesi nel carcere di Rebibbia“.
L’articolo continua dicendo che il detenuto ha presentato ricorso presso la Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo dato che, tra il Novembre 2002 e l’Aprile 2003, ha dovuto condividere una cella di 16,20 m2con altri cinque detenuti trascorrendo, quindi, 18 ore algiorno in uno spazio di 2,7 m2 invece dei 7 m2 dovutigli per legge.
Succo del discorso, il detenuto riceverà un risarcimento di 1000 euro.
L’articolo continua parlando del sovraffollamento delle carceri, dei carcerati che stanno stretti, dei trattamenti inumani (manco li legassero per la lingua), etc. etc.
Tutte cose che sappiamo già: troppi delinquenti e poco spazio per stoccarli.
Bhe, ora passerò per cattivo, ma se i detenuti hanno diritto a spazio in cella, ore d’aria, palestra, corsi di recupero, biblioteche e pasti discreti 3 volte al giorno… che differenza c’è tra il carcere e l’albergo dove l’italiano medio paga 80-100 euro a notte per passare le vacanze? Capisco che sia loro diritto vivere “decentemente”, ma se sono in carcere dovranno pure scontare un po’ la pena, no? Come la scontano? Mangiando e dormendo tutto il giorno? Aggratis??
Ma soprattutto, visto che il povero bosniaco ha ricevuto 1000 euro per essere stato un po’ alle strette per 18 ore al giorno… VOGLIO ANCHE IO UN RISARCIMENTO PERCHE’ STO 8 ORE AL GIORNO AL LAVORO CON UN ROMPICOGLIONI DI FIANCO A ME AD 1 METRO DI DISTANZA E UN’ALTRA ROMPICOGLIONI AD 1 METRO DIETRO DI ME!!!!!!
La pena è la privazione della libertà, non vivere in condizioni disumane.
@Mario:
Si, ma le privazione della libertà è “relativa”. Che vuol dire privare una persona della libertà? Libertà di uscire a farsi un giro? O libertà di guardarsi la televisione? O libertà di avere una stanza per tutta per se? Gli togliamo diverse libertà, tra cui quella di avere “spazio” che io, che non sono in carcere, ho.
Hai la libertà di uscire da quel posto e tornare a casa, di farti un giro, di decidere cosa fare tra infinite possibilità. In carcere le possibilità sono limitate. Soprattutto, secondo me, la privazione peggiore è quella degli affetti, poter vedere i tuoi cari solo in certi orari e non quando vuoi.
@Mario:
Bhe, mettiamola così: io non sono contrario alla costruzione o all’espansione di nuovi penitenziari e non sono favorevole alla detenzione in condizioni disumane.
Allora la proposta è che il governo prenda i detenuti giovani e in salute e li metta a costruirsi il carcere come in America vengono messi ad asfaltare strade. Poi possono stare larghi quanto vogliono e sconterebbero la pena facendo qualche cosa di utile per loro e per gli altri.
La mia proposta, invece, è che si provi ad abbassare il numero 52, cioè la percentuale di detenuti in Italia che è in attesa di giudizio. Quindi processi più veloci, meno potere agli avvocati e cose del genere. Sarebbe una rivoluzione. Se invece di essere 60.000 i detenuti fossero 40.000, lo spazio disponibile sarebbe molto di più.
@mario: su questo non c’è dubbio. Una velocizzazione della giustizia e della burocrazia in generale porterebbe benefici su questo ed altro!