Category Archives: vita privata

Raccolta punti. – 458

Le raccolte punti non mi sono mai piaciute: c’è troppo da fare. Con i punti Barilla regalavano un servizio di piatti, ma bisognava comprare un camion di pasta. Con i punti della Omnitel regalavano ricariche o cellulari, ma erano più i soldi da spendere in telefonate che il valore stesso del telefono. Con i punti del distributore di benzina regalavano qualche buono per il carburante omi pare che ci sia la possibilità di convertirli in punti Vodafone e si torna al cellulare di prima. Qui in Svizzera ci sono perfino i punti della banca: più spendi con bancomat e carta di credito e più te ne danno. Con un po’ di punti e 8 CHF abbiamo comprato il primo cofanetto della serie TV di LOST. Con i punti Mediaworld, invece, non si è mai saputo cosa c’è in regalo perchè da quando ho la tessera me l’hanno azzerata almeno un paio di volte e di punti adesso ne avrò si e no una decina…
Ma c’è una collezione speciale che ho iniziato forzatamente e che non ho potuto evitare: i punti chirurgici.
Il 27 Dicembre mi hanno tagliuzzato al centro della schiena per togliere un neo, o come dicono i medici nevo, che fortunatamente è risultato non pericoloso. In teoria dopo 15 giorni avrei dovuto togliere punti, medicazioni, e tutto quanto, invece mi sono trascinato un cerotto sulla schiena per quasi un mese e mezzo.
Per mia gioia la ferita si è chiusa relativamente presto, ma il mio organismo ha deciso di non voler digerire i punti lasciandomi, tra l’altro, una cicatrice violacea che forse si schiarirà col tempo: per fortuna che è sulla schiena!!
Ad una medicazione il chirurgo mi ha spiegato che stavo rigettando i punti interni, quelli che in teoria si dovrebbero sciogliere. Mi ha detto, cosa che non sapevo, che questi si chiamano catgut e, a dispetto del nome, non sono fatti di intestino di gatto, bensì di tessuto connettivo dell’intestino tenue di ovini, bovini, equini o suini. Secondo wikipedia il nome catgut deriva forse dall’arabo kitgut che significa “corda di violino” (dato che le corde degli strumenti erano, appunto, di budello animale).
Tirando le somme… da un mese a questa parte avrei già raccolto un po’ di punti che non ne hanno voluto sapere di starsene buoni a sciogliersi.
La domanda ora è: ho vinto qualche cosa??

Qui sotto il puntino nero è uno dei (spero) ultimi punti che sta uscendo:

cicatrice

Poulet croustillant. – 453

Per mia grande sfortuna, soffro di una fastidiosa dermatite seborroica da circa una quindicina di anni. Per chi non lo sapesse la dermatite seborroica, comunemente detta seborrea, è una, appunto, dermatite che colpisce il cuoio capelluto e l’intera faccia e torace nelle persone più sfigate! “Fortunatamente” la mia si limita alla zona capelli. Si manifesta come una forfora decisamente più abbondante. Si dice che sia legata a problemi del sistema immunitario, a forme di allergia a shampoo o altre sostanze, a stress eccessivo, a microorganismi della pelle, a strane condizioni ormonali, ma tutti, non sapendo che pesci pigliare, concordano sul fatto che è dovuta ad una serie di concause.
Effettivamente il fenomeno di scuoiamento nel mio caso è maggiore durante il cambio di stagione e nei periodi di stress. Questo, per chi se lo chiedesse, è il motivo principale per cui non ho mai i capelli più lunghi di un centimetro: più di così il prurito si fa insostenibile. Le cure provate a base di shampoo al catrame o olio a non-ricordo-cosa mi sono servite poco o niente.
A parte tutto ciò, tenendo i capelli cortissimi e lavandoli ogni giorno o quasi il problema è di rilevanza pressochè nulla, se non fosse per qualche giorno ogni tanto in cui la pelle mi si vuole staccare dal corpo manco fossi un Visitors!
Qualche giorno fa ho avuto questo problema e la morosa si è offerta di spazzolarmi un po’ la testa. Spazzola, spazzola ad un certo punto…

Filippo: Ahi! Fai piano!!
Morosa: Ti ho fatto male? Ho fatto troppo forte?
F.: Bhe, un po’… (toccando delicatamente una parte della testa)
M.: Ah, ma sei solo un po’ rosso… è la pelle che è nuova!
F.: Ok…

Mi sono sentito “bruciare” la pelle il giorno seguente e quello dopo ancora, quando ad un certo punto l’assassina entra in ufficio, mi guarda e mi dice:

Morosa: Sai dove ti ho grattuggiato?
Filippo: Eh…
M.: Forse ti ho fatto un po’ male… Hai una crosta di 3 centimetri di diametro!

Ora… tutto ‘sto parlare di forfora e robe varie farà anche un po’ schifo, ma vi pare giusto che con i capelli lunghi si e no 4 millimetri io vada in giro con una crosta in testa peggio che a essermi smaltato su un muro???
In ogni caso fortunatamente se ne è quasi andata.
Comunque suggerimenti e consigli della nonna per farmi tenere i capelli lunghi senza dovermi scuoiare sono sempre i benvenuti!
A domani!

Buon 2008!!! – 430

…che il nuovo anno porti a tutti un aumento del 15% del biglietto dei treni, un aumento del 4% del pedaggio autostradale, un aumento dell’inflazione, un aumento della disoccupazione, un aumento del costo della vita, un aumento delle tasse, un aumento della bolletta del telefono, della corrente elettrica e del gas, un aumento della benzina, del gpl, del metano, a fronte di un meraviglioso stipendiuccio sempre uguale. Ma ricordatevi l’unica cosa davvero importante: quando c’è la salute c’è tutto!!
Speriamo solo che non aumenti troppo anche il costo del servizio sanitario…!

E giusto per rendervi partecipi ieri, 31 dicembre 2007, è stato il mio ultimo giorno da dottorando visto che la borsa di studio è terminata. Adesso sarò disoccupato (per modo di dire, visto che non ho ancora finito di scrivere la tesi) fino al 14 Gennaio.
Si, perchè il 12 vado in Svizzera a Losanna dalla morosa e dal 15 Gennaio lavorerò, con un contratto di sei mesi, nel suo stesso laboratorio! Inutile dire che in sei mesi prenderò l’equivalente di 16 mesi qui in Italia come dottorando… chi ha voglia di fare due conti faccia pure.
E quindi da metà Gennaio saremo in due a scrivere dalla Confederazione Elvetica!

Detto questo, buon anno nuovo a tutti!!!

P.S.: io non ero in Prato della Valle, ma il video mi è sembrato carino.

Non ho tempo per… i podcast! – 417

Una cosa che mi manca della permanenza all’estero, è il tempo. Tempo libero, tempo per fare una camminata dall’università a casa invece di dover prendere la macchina, tempo per stare a casa a leggermi un libro, complice anche la stesura della tesi, tempo per farmi un po’ i cavoli miei. Ma soprattutto mi manca “un” tempo che ho iniziato a sfruttare in America e che ora non riesco più a recuperare. Sono tutti quei momenti in cui ascoltavo assiduamente l’iPod.
Può sembrare stupido, o può sembrare il discorso di un asociale, ma non è così! Prima di andare negli Stati Uniti non avevo un lettore mp3 e pensavo che non mi sarebbe mai servito, ma una volta lì ho approfittato del cambio forte per comprare l’iPod da 80Gb che ha ormai un anno suonato.
E devo dire che sono stati soldi ben spesi!! perchè quando mi facevo un’ora di strada a piedi al giorno era piacevole ascoltare qualche cosa e, soprattutto, quando passavo 5-6 ore al giorno in camera di crescita ad accudire piantine era ancora meglio per non dire indispensabile se non volevo assordarmi con le ventole della stanza.
Ed oltre agli mp3 ho iniziato ad ascoltare podcast, tanti, tantissimi podcast! Italiani, stranieri, almeno 5-6 al giorno di diverse durate: dai cinque minuti all’ora abbondante.
Bhe, in un mese da che sono tornato ho accumulato più di 300 podcast che sto ascoltando al ritmo di uno, due al giorno quando va bene, mentre porto a spasso il cane o in macchina con un auricolare solo. Due ne ascolto e nove ne scarico.
Non ho più fisicamente occasioni per mettermi le cuffiette e accendere l’iPod!!
Insomma, mai mi sarei aspettato di passare da una incomprensione dell’iPod, ad un interesse per l’ascolto dei podcast, ad una attuale mancanza del tempo per farlo.
Ho come l’impressione che dovrò annullare la sottoscrizione a molte delle mie tramissioni preferite, che tristezza!

Dopo una settimana… – 399

Sono passati poco più di dieci giorni dal mio ritorno nel vecchio continente e mi pare giusto fare un breve rapporto sulle impressioni che ho avuto. A parte il viaggio interminabile, i due giorni di riposo in Svizzera, la festa a sorpresa al mio rientro, il ritorno in laboratorio… insomma, a parte tutti questi grandi eventi, la cosa che mi lascia più perplesso sono le piccole cose.
Prima fra tutte, potrà sembrare strano, ma mi pare di non essere mai stato via. Sia chiaro, mi rendo conto che sono stato via un anno perchè mi sono perso tantissimi avvenimenti qui in Italia, perchè la morosa (per quanto in questi giorni sia una sanguisuga sfruttatrice delle mie capacità informatiche) è sempre la morosa, perchè il cibo Italiano è tutt’altra roba, ma insomma, bene o male sono rimasto in contatto più che a sufficienza con ragazza e genitori, un po’ meno con amici e altri conoscenti.
Mi rendo conto di essere stato via un anno perchè mi mancano un po’ di persone conosciute a Madison, mi manca un po’ il modo di fare “Americano” e, cosa strana, qualche volta a letto tra veglia e sonno mi pare quasi di essere nell’appartamento in USA.
Altro dettaglio non meno importante: se appena arrivato in America l’acqua nel water mi è sembrata ridicolmente alta, qui mi sembra ridicolmente bassa…
Poi c’è il cibo: per quanto mi sforzassi di preparare una cena genuina Italian style, non c’è assolutamente paragone con le pietanze nostrane! Formaggi, pane, affettati, verdure… è tutto completamente diverso… e migliore qui in Italia! Lo sapevo prima, lo so adesso, ma tornare indietro è stato davvero piacevole da questo punto di vista.
Tra l’altro in una settimana ho mangiato tre pizze, una con la morosa in pizzeria e due in mensa ad Agripolis. Bhe, perfino quella della mensa è migliore di quelle Americane e la voglia di pizza non mi è ancora passata.
Ho ancora qualche problemino con la lingua: in America usavo qua e là qualche parola in Italiano, qui è il contrario, almeno 3-4 volte mi è già capitato di tirare fuori qualche cosa in Inglese. Vedremo quanto ci metterò a perdere il vizio.
Concludendo e tirando le somme, ho ripreso quasi completamente usi e costumi locali.
Rimpiango solo che l’America non sia dietro l’angolo per poterci andare e tornare in giornata…

Mach III. – 323

Sabato ho iniziato la terza lametta da barba nei nove mesi da cui sono arrivato qui a Madison. Non mi rado mai completamente, di solito uso il tagliacapelli per tener corta anche la barba, ma quando sono arrivato sono andato subito a comprare un rasoio con relative lamette. Ho preso un Gillette Mach III, che ho anche in Italia, e una confezione da ben dodici lamette che mi sembrava avere un prezzo vantaggioso.
Adesso, ovviamente, mi rendo conto che potrei tirare avanti un anno con quattro testine. Smettono di tagliare dopo un 2-3 mesi e ben prima che la strisciolina blu (che ne indica il “consumo”) sia sparita completamente!
Pazienza… vorrà dire che per i prossimi tre anni sarò coperto!
Nel frattempo avranno sicuramente progettato un rasoio con almeno una decina di lame!!