Il post precedente è il saluto di Maura (biotecnologa per sei mesi a Ithaca tornata in Italia proprio oggi) a tutti i suoi amici/colleghi di laboratorio.
Ora vi lascio un mio saluto e un augurio di Buon Natale e buone feste!!
A presto!!
Il post precedente è il saluto di Maura (biotecnologa per sei mesi a Ithaca tornata in Italia proprio oggi) a tutti i suoi amici/colleghi di laboratorio.
Ora vi lascio un mio saluto e un augurio di Buon Natale e buone feste!!
A presto!!
Din don: “Ladies and gentlemen the flight to Frankfurt from the terminal number 1 is taking off ….Alice torna a casa!”
Il vecchio mondo, in ogni senso, ci aspetta è ora di levare le tende!….Ragazzi sto tornando!
La valigia è pronta aspetta di là nella living room… le scarpe, un’ultima pesata alle valigie… spengo la luce e BOOM…. l’ultimo ad uscire ha chiuso la porta.
Il viaggio di questi sei mesi è stato intenso e pieno di emozioni… come del resto si annunciava…. “un periodo non troppo lungo, ma neanche corto… giusto per farti ambientare e partire”… così ti dicevano prima di partire. Che dire… “me lo avevano detto!”
L’ambientazione nel nuovo continente non è stata poi dura e questo grazie alle molte persone che ho incontrato appena arrivata… subito….. 11 ore dopo il mio arrivo quando sono entrata per la prima volta nel mio apt.(grazie potuguesa!)… di lì, credo di non aver toccato la valigia per una settimana… se non per estrarre qualche vestito pulito…. non ho potuto fermarmi un momento, se non ero in labo, o a compilare qualche richiesta di rimpatrio della mia salma… mi trovavo ad una festa in uno degli apt vicini al mio…. un’estate diversa dalle solite… senza penichella sulla spiaggia e gite in montagna, ma di sicuro avvincente e totalmente diversa!
Ah… quante volte ho pensato al dolce far nulla della domenica, alla spiaggia…. sfiorati dai raggi del sole che ti riscaldano e ti caricano per l’inverno…… poi per una freddolosa come me… sono stati di sicuro una cosa di cui ho sentito la mancanza… considerando che dove sono stata, gli inverni sono tali e con tutti gli attributi del caso! Filippo ti auguro di superare ben l’inverno! …ma tu per fortuna non sei freddoloso come me!
Dove eravamo rimasti… ah nel frattempo ho pure lavorato. Qui non si scherza: lunedi-domenica, non c’è differenza…. ma per fortuna ho trovato molta gente fuori con cui ho trascorso ore spensierate nonostante tutto….. quindi grazie di cuore a voi tutti amici di Ithaca… arrivederci in ogni dove….. ognuno di voi ha costruito il mio viaggio, e per questo siete i ben venuti nella mia città, qualunque vento vi porti nel mio paese.
Credo che di “America” ve ne parlerà per un bel po’ Filippo, per questo non aggiungo molto …..anche perchè molte delle mie impressioni sono state già catturate dal prode madisionano… ma non sono finite…. ne sono sicura…. e di belle ve ne svelerà ancora…. ma quello a cui penso ora è solo… popolo magnificente quanto contraddittorio Americani con il wireless ovunque… che più di prima ti fa sentire in contatto con chi non vedi e non senti, che ti sembra sia li di là del ponte, che per giorni hai attraversato con la faccia rivolta nel basso per vedere la cascata sotto i tuoi piedi…. e a volte non mi sembrava di essermi mossa…. sono dove ero? No, ma nessuno è lontano, nessuno è passato… sono semplicemente due posti lontani, che per qualche momento non ti hanno fatto sentire la mancanza dell’uno. Nessuno è lontano, qui tutto sembra raggiungibile…. non c’è più la sensazione europea di oltrepassare un mondo, non c’è più timore di un “troppo lontano”. Molte difficoltà, ma si cerca di catturare il possibile: nessuno regala, tutto può essere preso… cogli l’attimo non ti fermare…. non ti fermare….. anche se a volte ti vien da dire: “hey americano…. non si può sempre correre!!!!”
Questi stanno sempre a correre!!!!!! Pippo diglielo!!!
Ad ogni modo dedico a voi compagni di viaggio questo mio ultimo scorcio di USA dalla grande mela… il sole del pomeriggio si infiltra tra le vetrate dei grattacieli, tutto sembra per un momento rallentato, come per farti assaporare ancora di più il momento che hai passato due secondi prima ed imprimerlo nella tua mente…. Grazie
p.s. viva i muffins, i donuts e le nuvole dei simpson…… esistono davvero….. tutto questo non è un cartone….. come molto altro che solo pensavate immaginazione…..
Nighted.com è tornato più splendido che mai! Con una nuova grafica e un sacco di cambiamenti di codice (invisibili agli occhi, ma utili a me). Se non vedete differenze rispetto a prima premete 2-3 volte di seguito il tasto per ricaricare la pagina. Et voilà!
Enjoy!
P.S.: Commentate e/o criticate liberamente il nuovo design scrivendomi. Ciao!
Lascio un augurio di Buon Natale a tutti i lettori di Nighted.com che domani leggeranno il sito e poi andranno a casa a godersi un po’ di ferie natalizie!
Buon Natale!!
A presto!
P.S.: Io il giorno di Natale vengo ad annaffiare le piantine! E anche il 1° Gennaio!
Tanto per riprendere il discorso degli studenti undergraduate, vediamo si spiegare un po’ meglio come funziona il sistema qui in America.
Dopo le superiori (che qui durano 4 anni), gli studenti iniziano all’università e sono degli undergraduate, cioè non laureati. Seguono corsi, fanno esami, bla bla, e, udite udite, non fanno la tesi.
L’unico modo di guadagnarsi un po’ di esperienza in laboratorio è quello di andare a chiedere e fare colloqui con chi ha bisogno di qualche studente, visto che appunto qui non ci sono i tesisti.
Chi tiene il colloquio, per esempio un dottorando o un post doc, generalmente mette in atto due strategie:
1¬∞ Se lo studente vuole essere pagato (perchè qui vengono pagati fino a $10 all’ora!!) allora gli si dice cosa si fa e cosa si ricerca in maniera molto vaga e, in caso dovesse accettare l’ingaggio, lo si mette a fare cose di routine come lavare la vetreria, annaffiare, seminare e trapiantare le piante, insomma i compiti più ingrati.
2¬∞ Se lo studente potrebbe avere una mezza intenzione di offrire il suo tempo e i suoi servigi aggratis allora il post doc o chi per esso lo tenterà con tutta la sua buona volontà e spiegherà per bene le ricerche che si fanno e, soprattutto, se lo studente dovesse accettare e dovesse dimostrare una certa propensione per il lavoro di laboratorio gli si farebbe fare qualche cosa di biologia molecolare oltre a lavare la vetreria, annaffiare, seminare e trapiantare le piante.
Non è divertente??
Dopo la laurea che si può ottenere anche a 22 anni (4 anni di superiori + 4 di università) si può fare il dottorato che dura da 4, ma molto più spesso 5, fino a 8 anni in base alla facoltà, alla ricerca, a ciò che si scopre, alle pubblicazioni… un sacco di variabili.
La cosa che più mi infastidisce è che, in generale, il professore medio americano giudica che i dottorandi italiani non siano pronti per fare un post doc perchè hanno solo 3 anni di esperienza contro i loro dottorandi che ne hanno 5!! Ma la cosa che loro non capiscono è che noi ci facciamo un anno in più di superiori (per quel che serve) e un anno in più di università e, soprattutto, generalmente iniziamo il dottorato dopo un anno di tesi!! Per cui noi Italiani arriviamo al dottorato con conoscenze pratico/teoriche maggiori di loro… (parlo sempre a nome di noi biotecnologi).
Angolo del biotecnologo:
La nostra maggiore preparazione è facilmente dimostrabile soprattutto dopo la presentazione che ho fatto la settimana scorsa quando mi sono sentito chiedere da un post doc che lavora sulle piante (abscissione in Arabidopsis) cos’è ACO (1-aminocyclopropane-1-carboxylate oxidase, un gene coinvolto nella biosintesi dell’etilene, un ormone vegetale).
Per i non addetti ai lavori… chi lavora sulle piante, in particolare su maturazione e abscissione, deve sapere cos’è ACO!!
Studiate Americani… studiate!!
Nel tempo libero sto cercando di sistemare decentemente il nuovo aspetto grafico del sito (forse avrete notato qualche cambiamento). Vi lascio dicendovi che le mie piantine stanno crescendo nei vasetti. Chissà cosa ne verrà fuori!
Nighted.com è attualmente dal chirurgo plastico per il lifting… quello che vedete è una brutta copia pastrocchiata e lasciata su giusto per non abbandonare voi, cari lettori. Comunque sarà nuovamente disponibile appena tolte le bende.
Ieri non ho avuto la forza di scrivere… dopo aver passato 5 ore a trapiantare Arabidopsis ero un po’ stanchino.
Comunque…
Forse avrete letto la notizia di ieri su Strange America sugli autobus. A parte il fatto che è una delle cose che avevo in lista (si, perchè ho una lista di cose da scrivere), vi do una breve descrizione di com’è qui il servizio pubblico.
Gli autobus hanno due porte, entrambe possono essere usate per l’uscita, ma solo quella anteriore per l’ingresso. Gli autisti sono molto pazienti, aspettano che la gente salga e paghi il biglietto uno alla volta ovviamente.
è possibile pagare con le monete, oppure si può usare un biglietto (che non so dove si compri) o l’abbonamento sotto forma di tessera magnetica: chi lavora o studia all’università, anche io quindi, ha l’abbonamento gratis per tutto l’anno e per tutti gli autobus!! Comunque esistono 2 linee di autobus che sono gratuite sempre e per tutti e fanno il giro per il campus universitario.
Pur essendoci autobus non proprio recentissimi tutti hanno la possibilità di far salire a bordo i disabili con la sedia a rotelle senza problemi: l’autista abbassa l’autobus dal lato dell’ingresso regolando le sospensioni, poi esce una pedana motorizzata che si appoggia alla strada o al marciapiede e la persona sale. In seguito il conducente alza tre sedili (fatti in modo adeguato allo scopo) e fa spazio per la persona in sedia a rotelle alla quale vengono legate delle apposite cinture di sicurezza. Quando la persona deve scendere l’autista fa tutto al contrario. Incredibile!! Da noi ci sono solo da un po’ di anni gli autobus “ribassati” per fare entrare i disabili… comunque resta il problema dei maciapiedi che non sono allo stesso livello!!
Continuando: per prenotare la fermata non ci sono i pulsanti, ma una cordicella da tirare. Inoltre ad ogni incrocio c’è una voce elettronica che dice dove si è arrivati e la stessa informazione può essere letta in un display dentro l’autobus. Qui c’è anche la possibilità di caricare delle biciclette su un aggeggio apposito davanti al veicolo (credo che ci sia anche in Italia questa possibilità, ma non è così comoda).
Ovviamente l’autista aspetta tutto il tempo necessario per le manovre di carico e scarico… e nonostante tutto questo gli autobus sono sempre puntuali!!
Cosa posso dire… ottimo servizio!!!
….adesso pedala! Qui nella ridente cittadina, popolata perlopiù da studenti e studentelli, ci sono un sacco di biciclette. Come a Padova, o qualsiasi altra città universitaria del resto. Bhe, la maggior parte delle bici sono delle mountain bike (giustamente visto che qui è tutto un sali-scendi) e parrebbero furbi visto che hanno addirittura un pignone, l’ingranaggio che sta dietro, ultra-slow (guardate bene la seconda foto) per andare su per le salite come l’uomo ragno! Solo che questi personaggi sembrano furbi, ma non abbastanza per montare un copricatena!! E poi li mandano all’università…
Al massimo alcune bici hanno una cosa minimalista tipo questa:
e quindi per non sporcarsi tirano su la gamba del pantalone fino al ginocchio!!!
Ma quasi tutti!!! Ragazzi, ragazze e uomini, anziani non ne ho visti molti (a proposito… che fine gli faranno fare??). E girano con i polpacci al vento anche quando l’aria fredda ti taglia perfino le ossa!
I nostri nonni, cum grano salis, attaccavano una molletta! Bhe… non sarà esteticamente gradevole, ma almeno è funzionale!
Ho visto solo un signore, che doveva avere un Q. I. piuttosto alto evidentemente, che ha usato un elastico per tenere il pantalone lontano dalla corona della bici.
Bha… forse sarebbe meglio metterli in sella ad un triciclo!!
Ieri (Domenica) sono tornato al supermercato, che è aperto 24 ore su 24 anche la Domenica, per cercare il berretto che mi ho perso… ovviamente non l’ho ritrovato. E la Chiara mi sbacchetterà per bene visto che era un suo regalo… e soprattutto mi ero dimenticato che me l’aveva regalato lei!
Comunque mi sono ritrovato a fare una mini-spesa e, alla cassa, la tipa mi dice: “Do you want the Sunday paper for free?” (Vuoi in giornale della Domenica gratis?).
“Ok!” rispondo io…
Il ragazzetto* che mette la spesa nelle borse prende un pacco di carta alto 7-8 centimetri abbondanti e guarda come farlo stare tra la spesa…. visto che non c’era posto mi ha messo l’ammasso cartaceo in un sacchetto separato!!
Bhe… a casa ho guardato: questo è il giornale della Domenica con i miei occhiali a fianco (per darvi un’idea delle dimensioni)
e qui ho cercato di far stare tutto sopra il tavolo….
Che ne dite?? Un giornale gratis alla settimana e vi accendete il caminetto per tutto l’inverno!!
*Si… per chi non lo sapesse qui c’è davvero qualcuno che mette la vostra spesa nei sacchetto di carta o di plastica (a vostra scelta) come nei film! Il problema è che per una spesa da 70$ (60 euro) preparano 4-5-6 sacchetti!!! Ho solo due braccia!! E devo tornare in autobus a casa!! Sarà per quello che molti supermercati offrono il servizio di consegna a domicilio… ‘sti Americani non hanno proprio voglia di far niente!!
è con immenso piacere che aggiungo alla lista degli “Altri Siti” Strange America, il blog di Andrea, biotecnologo, laureato a Padova e attualmente a Seattle per lavorare divertirsi!
Non mi resta che invitarvi a visitare il terzo (dopo Nighted e Fairydawn) diario virtuale di giovani “scienziati” all’estero. Ciao!