Category Archives: varie ed eventuali

BTW.

BTW, che non è il classico acronimo "by the way", ma in questo caso vuol dire "back to work", ritorno al lavoro. Ieri io e la moglie siamo tornati in terra elvetica e oggi siamo entrambi in laboratorio. L'anno nuovo è iniziato, gli esperimenti vecchi sono ancora da finire: non è cambiato niente. Questi eretici di Svizzeri non credono nella befana, quella vecchietta che porta dolci e carbone a tutti. Evidentemente non le hanno mai lasciato passare la dogana perché il cioccolato e le caramelle le fanno loro, non sia mai che una vecchia con le calze rotte venga dall'estero a portare clandestinamente dei dolci in terra di cioccolatai. E quindi la snobbano allegramente con la conseguenza che noi (e tutti quanti) si torna in ufficio prima. Bella roba.
Comunque, pace all'anima, l'atmosfera è tranquilla, e i colleghi sono rilassati. Evidentemente anche loro sarebbero stati a casa a riposarsi qualche giorno di più, soprattutto perché anche a Losanna, dopo la nevicata pre-natalizia, ha piovuto per tutte le vacanze e la neve è tornata a farsi vedere oggi… immaginatevi il nervoso che hanno, poveretti.
Che dire… c'est la vie! Che ora si godano il lavoro!!

BUON 2010!!

BUON ANNO A TUTTI!!! I festeggiamenti, almeno per me, sono finiti. Il 2009 si è chiuso con il suo bel carico di eventi, alcuni positivi, altri meno. L'anno nuovo è iniziato, e già su wikipedia c'è una pagina dedicata con gli avvenimenti futuri (non fatevi ingannare, è già pronta anche la pagina per il 2011, altri anni futuri e per il decenni a venire fino al 2030).
Spero vivamente che questo nuovo anno porti a tutti un po' di saggezza, serenità e fortuna (col lavoro, amore, denaro, metteteci tutto quello che volete).

…ed ora buona notte!!

La testa di Berlusconi colpisce violentemente un souvenir!

Per fortuna il souvenir non si è rotto. Vabbé dai, parlo anche io di Berlusconi, anche se con un po’ di ritardo. Che dire, si è preso proprio una bella pacca! Giustamente tutti i giornali e telegiornali ne parlano e riparlano. “Oggi sta un po’ meglio”, “è ancora dolorante”, “dà segni di ripresa”, “è abbacchiato”, “prende analgesici”, “i dolori si protrarranno”, “oggi ha mangiato, ma con fatica”. Bhe, per uno che ha preso un duomo di Milano sul naso mi sembrano cose normali, chissà se tra tutto questo va anche di corpo regolarmente…
Ci stava proprio una notizia un po’ diversa dal solito. Ero tremendamente preoccupato per le testate giornalistiche, dato che il fenomeno “influenza suina” è oramai antico e negli ultimi giorni non c’era niente di davvero eclatante di cui scrivere. Vediamo per quanto tempo si parlerà dello stato di salute cranio-facciale del presidente del consiglio prima di passare al prossimo argomento. E chissà quale sarà il prossimo tormentone giornalistico…

…si, pilota Ferrari, proprio.

Leggo questa “interessantissima” descrizione piuttosto romanzata, datata un mese fa circa, di un corso di guida sportiva con una Ferrari F430 dal modico prezzo di 13000 euro per due giorni (il corso, non la Ferrari). Vorrei sapere se al corso insegnano davvero che si guida con “Le mani ben piantate sul volante, alle nove e dieci” (non erano le dieci e dieci? Al limite le nove e quindici…) e che “quando freni il peso della macchina finisce sul retro” (ah si? Solo sulle Ferrari, perché sulle altre macchine il peso finisce davanti…) oppure se è la giornalista che adesso ha “la pergamena con la scritta «Pilota Ferrari». Sotto, la firma di Montezemolo” che non ha capito una mazza…

Treni ETR 610.

Questo fine settimana siamo tornati in Italia in treno. Era da un po’ che non lo facevamo, perché le ultime volte, in vista del matrimonio, siamo tornati in macchina per girare più agevolmente visti gli innumerevoli impegni.
In ogni caso, visto che la società Cisalpino chiude i battenti a metà Dicembre ne abbiamo approfittato per sfruttare i punti raccolti, comprando i biglietti precedenti, per farci il viaggio gratis.
Da Dicembre la società Cisalpino chiuderà e la tratta verrà gestita separatamente dalle ferrovie italiane e svizzere. Ognuno a casa sua, sperando che facciano le cose per bene.
Comunque, al ritorno in Svizzera ci è capitato il “nuovo” treno ETR 610. Da wikipedia “L’ETR 610 è un elettrotreno ad assetto variabile del parco rotabili ad alta velocità della compagnia italo-svizzera Cisalpino, società composta dalle Ferrovie dello Stato (con Trenitalia) e dalle Ferrovie Federali Svizzere (FFS). È stato costruito dalla società francese Alstom, la quale nel 2000 ha acquisito la Fiat Ferroviaria.”
Dovete sapere che il treno è veramente bello! Sembra di viaggiare in aereo.
“Sembra”, appunto.

Due cose su tutto:
Ci sono dei piccoli televisori, ed è possibile noleggiare un film, ma non ho visto una presa per cuffie/auricolari (magari sono wireless e te li danno loro, non so), ma la cosa brutta è che lo schermo è attaccato al soffitto (un po’ troppo in alto) e si devono vedere lo stesso film 4 persone (c’è uno schermo ogni 4 sedili).

Non c’è spazio a sufficienza per i bagagli. Una volta si mettevano sul porta-bagagli in alto, sopra i passeggieri. Ora è lo spazio è troppo stretto. E’ più largo solo nella parte centrale della carrozza, e noi, seduti in fondo, abbiamo avuto la fortuna di avere uno spazio microscopico dietro i nostri sedili. Tutti gli altri mettono i bagagli dove riescono a farli stare, in particolare fuori dal compartimento passeggeri, vicino alle porte d’uscita.

A parte questo abbiamo notato che il pannello elettronico con i sensori di tensioni elettriche, luci e temperature delle carrozze segnava temperature comprese tra i 26 °C e 29 °C. Non c’è da stupirsi che ci fosse gente in maniche corte…

Insomma, il treno è bello, ma non perfettamente ergonomico e funzionale.

Peggio che in carcere… – 621

Leggo ora questa notizia sul Corriere che si può riassumere con questa frase: “L’Italia è stata condannata a risarcire un detenuto bosniaco per i danni morali subiti a causa del sovraffollamento della cella in cui è stato recluso per alcuni mesi nel carcere di Rebibbia“.
L’articolo continua dicendo che il detenuto ha presentato ricorso presso la Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo dato che, tra il Novembre 2002 e l’Aprile 2003, ha dovuto condividere una cella di 16,20 m2con altri cinque detenuti trascorrendo, quindi, 18 ore algiorno in uno spazio di 2,7 m2 invece dei 7 m2 dovutigli per legge.
Succo del discorso, il detenuto riceverà un risarcimento di 1000 euro.
L’articolo continua parlando del sovraffollamento delle carceri, dei carcerati che stanno stretti, dei trattamenti inumani (manco li legassero per la lingua), etc. etc.
Tutte cose che sappiamo già: troppi delinquenti e poco spazio per stoccarli.
Bhe, ora passerò per cattivo, ma se i detenuti hanno diritto a spazio in cella, ore d’aria, palestra, corsi di recupero, biblioteche e pasti discreti 3 volte al giorno… che differenza c’è tra il carcere e l’albergo dove l’italiano medio paga 80-100 euro a notte per passare le vacanze? Capisco che sia loro diritto vivere “decentemente”, ma se sono in carcere dovranno pure scontare un po’ la pena, no? Come la scontano? Mangiando e dormendo tutto il giorno? Aggratis??

Ma soprattutto, visto che il povero bosniaco ha ricevuto 1000 euro per essere stato un po’ alle strette per 18 ore al giorno… VOGLIO ANCHE IO UN RISARCIMENTO PERCHE’ STO 8 ORE AL GIORNO AL LAVORO CON UN ROMPICOGLIONI DI FIANCO A ME AD 1 METRO DI DISTANZA E UN’ALTRA ROMPICOGLIONI AD 1 METRO DIETRO DI ME!!!!!!

Che sonno… – 620

Ieri pomeriggio. Viaggio in treno da Padova a Losanna. Le gattine dormivano nel trasportino. Io e la morosa sonnecchiavamo subito dopo aver passato Domodossola. Apro un occhio e mi guardo intorno.

Filippo: “Guarda che belle quelle catapecchie qui fuori. Sono casette vecchie, ma carine.”
Morosa: “Quali? Quelle con le tette in ardesia?”
F.: “Ah ah ah! Si, proprio quelle con le tette in ardesia…”
M.: “….meglio se torniamo a dormire….”

E alle 23.30 siamo finalmente rientrati in casa. Nonostante abbia dormito come un sasso in treno prima e a casa poi, sono ancora sopraffatto da una letargia incredibile. Se avessi un cuscino a portata di mano starei già sbavando sulla tastiera del computer!

"Losanna-Washington DC" andata e ritorno. – 613

Per chi non lo sapesse, io e la morosa, insieme al capo e altri tre colleghi del lab, siamo andati e tornati da Washington DC per un congresso. Partiti Mercoledì scorso e tornati Lunedì mattina, con Sabato e Domenica liberi da vincoli in giro in cerca di Obama.
E come potete immaginare non c’è stata traccia dell’Obama, ma poco importa. Il congresso, tenuto nell’albergo dove eravamo alloggiati, è stato interessante e finalmente ho visto in faccia tante persone note solo per il nome sugli articoli. Tornare in USA, seppur per qualche giorno, è stato piacevole e in particolare la morosa ha detto “Ah si! Siamo proprio in America!” alla vista dell’acqua alta nel water…
Che altro? Come dicevo il Sabato e la Domenica li abbiamo passati a Washington downtown, facendo shopping (si, Levìs e altro costano proprio poco) e un bel giro tra Lincoln Memorial, Washington Monument e il retro della Casa Bianca (forse Obama era sul davanti e per quello non ci hanno fatto passare).
Altre note? Il jet lag non si è praticamente fatto sentire; nonostante la crisi le porzioni di cibo Americane sono ancora di dimensioni elefantiache; la prossima volta che torno in USA ci resto almeno 10 giorni; le gattine, portate in pensione, sono tornate a casa scheletriche e poco affamate, ma contiamo che si riprendino presto.
Nei prossimi giorni, appena avrò tempo, metterò online qualche foto della città!

Vacanze pasquali (post ritardatario). – 608

Eccomi qui dopo un bel po’ di tempo. No, non siamo morti, ne io ne la morosa, almeno io sono semplicemente troppo impegnato/stanco/senza idee per aggiornare il blog sistematicamente. Spero comunque di riuscire a recuperare il tempo perduto. Cosa vi racconto? Bhe, dal punto di vista lavorativo ci sarebbero molte cose da dire, ma le terrò per la settimana prossima. Per il resto vi illustro brevemente il viaggio di andata e ritorno verso l’Italia nel fine settimana di Pasqua.

Andata:
Siamo partiti in auto per portare a casa le gatte senza drogarle con il tranquillante e fare la revisione della macchina. La partenza da Losanna alle 16.30 doveva essere sufficiente per farci arrivare a Padova/Rovigo per le 23.30. Morale della favola, siamo arrivati a Brig (Svizzera, prima del confine) per prendere il trenino che ci fa evitare il passo. Ma il treno era già pieno e abbiamo dovuto aspettare quello successivo (un’ora e mezza dopo).
Giunti in Italia, più precisamente in autostrada, ci siamo fermati all’autogrill per motivi fisiologici e per cenare per circa 20 minuti verso le 22. Siamo usciti a Verona sud per prendere la transpolesana e portare la morosa a Rovigo. Peccato che ci fosse una nebbia con visibilità di 10 metri…
Arrivati a Rovigo, scaricate le valige, bevuto un bicchiere d’acqua, sono ripartito e giunto a Padova, a casa mia, alle 3 di notte. 10 ore e mezza di viaggio…

Ritorno:
Il Lunedì di pasquetta siamo partiti da Rovigo verso le 15.30. In autostrada, da Verona a Bergamo, abbiamo trovato una simpatica coda che ci ha fatto ritardare di quasi 3 ore… capirete… 100 km di coda. Usciti dall’autostrada ci siamo diretti ad Iselle per riprendere lo stesso trenino dell’andata, e giungi all’ultima stazione di servizio su suolo Italiano ho pensato di fare un po’ di benzina visto che ero in riserva e anche a secco di gas. Alle ore 20.30, quindi, smonto dall’auto per fare il pieno e….
….il tappo del serbatoio non si apre. Non si apre. Giro la chiave che non gira completamente e non si apre. Riprovo e inizio a sforzare e non si apre. Mi attacco con due mani alla chiave e giro e non si apre. Intanto inizio a sudare e mi sale la pressione. Sempre con due mani sulla chiave inizio a strattonare con impeto tanto che si muoveva la macchina e il tappo non si apre. La morosa scende visto che in macchina si muoveva come fosse in giostra e capisce il problema solo guardandomi in faccia.
Un omino della stazione di servizio (cosa ci facevano ancora lì alle 20.30? per fortuna che c’erano comunque…) si avvicina e inizia a dirmi: “Piano, rompi la chiave. Sicuro che sia la chiave giusta? Fai provare a me?”
E io: “Meglio perchè non rompo la chiave, ma tra poco rompo la macchina!”
Prova che ti riprova l’omino non riesce e nemmeno il secondo omino che nel frattempo si è avvicinato.
Mi dicono che possono aprirlo con un cacciavite (rompendolo) e che vendono tappi di riserva.
Io: “Va bene. Rompete e compro un tappo nuovo!”
Partono alla ricerca del cacciavite e del tappo, io provo e riprovo e ad un certo punto… tah dah!!! Il tappo si toglie! Lo guardo con disprezzo e, nonostante alla fine sia uscito, non ci penso due volte a spendere 15 euro per sostituirlo con un ricambio compatibile.
Insomma, dopo aver fatto il pieno siamo ripartiti e siamo riusciti a prendere l’ultimo trenino per attraversare il passo.
20 minuti di treno durante i quali: “Morosa, ma secondo te i doganieri ci sono qualche volta? Non li troviamo mai!”
Scendiamo a Briga e ci ferma un doganiere Svizzero che prima illumina la targa (italiana) dell’auto e poi l’interno della macchina con una torcia.
Il doganiere: “Qualche cosa da dichiarare? Cosa avete dentro la cassa?” (cassa=trasportino per le gatte, ndr)
Io: “Due gatte.”
Il doganiere: “Non mi interessano le gatte! Avete altro? Vino, formaggio, carne?”
Io: “No.”
Il doganiere: “Allora potete andare.”
E nell’allontanarci abbiamo visto che le macchine con targa Svizzera venivano sistematicamente fermate e aperte!
Morale della favola… siamo arrivati a Losanna all’una di notte.

…stranamente il giorno dopo, invece che andare al lavoro, avrei dormito ad libitum.