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Tau day.

Forse saprete (e se non lo sapete ve lo dico io) che il 14 Marzo è il "Pi day", cioè il giorno del Pi greco, in quanto il valore approssimato di π è 3.14 che, letto all'Inglese prima il mese e dopo il giorno, corrisponde appunto al 14 Marzo.
Oggi, 28 Giugno o 6.28 sempre all'Inglese, è il Tau day.

Cos'è il Tau day? Tau è 2π e secondo alcuni è la costante corretta della quadratura del cerchio.
Pare che filosoficamente e matematicamente parlando l'uso di π sia errato, mentre sarebbe giusto usare τ (Tau) nelle formule che fin dalle elementari ci vengono insegnate.

Avete voglia di investigare perché e percome τ è meglio di π? Bene, partite da questo sito e leggete una serie infinita di spiegazioni: se vi convincono iniziate ad usare 6.28 per calcolare l'area del cerchio!

Problema etico #3.

Ancora all'università, parecchi anni addietro durante un corso di bioetica, il docente ci ha fatto riflettere sul rapporto costo/beneficio delle cure mediche. In quel caso si stava discutendo di cure farmacologiche e del fatto che non è eticamente corretto spendere tanto per curare poche persone (si parlava di curare malattie non mortali).
A quel punto sono intervenuto chiedendo se, per la stessa ragione, non fosse eticamente sbagliato effettuare i trapianti d'organo (in particolare di cuore).
Premetto che sono a favore dei trapianti d'organo, vorrei solo far notare come un trapianto cardiaco in America costi circa $780.000 e un trapianto di cuore/polmoni superi il milione di dollari. Qui potete trovare le cifre indicative. Riporto qui sotto la tabella con i costi:

 

 

Qui invece è riportato il numero di pazienti trapiantati negli USA per anni dal 1988 al 2008 (tabella sotto).

 

Ora, tenendo conto che nel 2008 solo negli Stati Uniti ci sono stati 1802 trapianti di cuore, la cifra spesa è di ben 1 miliardo e 419 milioni di dollari. Solo per i trapianti cardiaci per salvare 1800 persone.

Io, ripeto, sono perfettamente a favore dei trapianti e lo ammetto candidamente, se mai ne avessi bisogno spererei di poterne usufruire.
Ma con 1 miliardo e mezzo di dollari (non oso fare il conto degli altri trapianti) quante persone che muoiono di fame (che non è manco una malattia) si potrebbero salvare?
E' "eticamente corretto" spendere 700000 dollari per salvarne uno quando con la stessa cifra si potrebbe salvare una intera città in Africa?

Ai posteri l'ardua sentenza.

Problema etico #2.

Sicuramente di minore importanza rispetto alla morte di un uomo, ecco il problema etico/morale di oggi.

A scopi di ricerca dove lavoro io si usano i topi e/o i ratti. Tanti topi e tanti ratti. Non siamo gli unici, in tantissimi centri di ricerca si lavora sul topo dato che è un organismo modello con moltissimi vantaggi: si riproducono velocemente, costa "poco" mantenerne tanti, occupano poco spazio, il suo genoma è completamente sequenziato, etc. etc.
Sui topi si testa di tutto per studiare cancro, diabete, malattie genetiche, sostanze chimiche e molto altro. Spesso per questi esperimenti gli animali devono essere sacrificati, ma (almeno qui in Svizzera) gli animali hanno dei diritti e devono essere trattati bene secondo regole piuttosto rigide e non devono soffrire inutilmente.
In generale per la ricerca con gli animali si deve applicare la regola delle 3R: reduce (ridurre il numero di animali), refine (ottimizzare la ricerca allo scopo di usare meno animali o da farli soffrire meno), replace (sostituire gli animali con alternative di livello più basso: invertebrati o colture cellulari).

Ora, tutto questo è sacrosanto. Io e molti altri ricercatori siamo "affezionati" ai nostri topi e il pensiero di doverne uccidere inutilmente non è piacevole.

Ma ora sorge la domanda: alcune persone mi dicono "poverini i topini" quando dico che li uso per ricerca (senza farli soffrire), ma poi sono i primi a dire "che schifo, mettiamo una trappola" se ne dovessero vedere uno per casa. C'è un motivo etico/morale che spinge a dire "poverini i topi di laboratorio"?
E poi: per quale motivo ci si sente meno in colpa a "lavorare" con una mosca o con un verme piuttosto che con un topo? Solo perché il topo è più evoluto?

A domani per un problema etico di portata maggiore.

Problema etico #1.

A partire da oggi vorrei "discutere" tre problemi etici/morali su cui ho riflettuto recentemente. Il primo riguarda la morte di Osama Bin Laden (dato che l'argomento è ancora "caldo"). 

Gli Americani hanno festeggiato per l'uccisione del terrorista, il papa ha (a mio parere) giustamente detto che non va mai bene festeggiare per la morte di un uomo.
Allo stesso tempo capisco perfettamente il desiderio di vendetta di molti, in particolare parenti e amici delle vittime dell'attentato alle torri gemelle, ma mi chiedo se sia eticamente corretto festeggiare per la morte di Osama.
In tempi remoti vigeva la legge del taglione, per cui se tu cavi un occhio a me, io lo posso cavare a te. E con regole simili si mandava a morte un assassino. Questo si fa tutt'ora negli stati in cui vige la pena di morte. Non voglio discutere se sia giusto o meno applicare la pena di morte o l'esistenza stessa della pena, ma parlo proprio del festeggiamento per l'assassinio di Osama.

Non riesco proprio a tirare le somme: è stato moralmente e/o eticamente giusto che si sia festeggiato per la morte di Bin Laden?

A domani per il secondo problema etico.
 

E’ morto Osama Bin Laden.

Si, sono in ritardo e l'argomento è stato sviscerato ovunque, ma c'è ancora una cosa che non capisco. I complottisti che affermano che Bin Laden non sia morto e che sia tutta una messinscena sono anche gli stessi complottisti che dicono che l'attacco alle torri gemelle sia stato organizzato dagli Americani?
In caso affermativo, gli avvenimenti di questi giorni rafforzerebbero l'ipotesi che gli Americani abbiano fatto saltare il WTC e abbiano ora "concluso" completamente la storia organizzando la finta morte di un terrorista?
No, perché sarebbe il complotto più complesso e spassoso del mondo…

Ventolina: again.

Ieri avete avuto l'occasione di comprendere un po' la personalità e i vizi di Ventolina, il PhD student Taiwanese del laboratorio a noi confinante. Oggi continuo un po' per approfondire ulteriormente lo studio del soggetto in questione.
Dicevamo che Ventolina è sempre alla ricerca del risparmio in tutte le sue forme: risparmia sul cibo, risparmia sull'affitto, risparmia sugli acquisti, risparmia su tutto. Allo stesso tempo, però, è un acquirente compulsivo: compra tanto, ma davvero tanto.
Le due cose non dovrebbero andare di pari passo, se non che Ventolina quando compra qualche cosa (tipo quattro computer o sei paia di cuffie) è consapevole di aver risparmiato comprando ogni singolo prodotto al prezzo più vantaggioso, e quindi è felice come un tricheco steso al sole. Poco importa che complessivamente abbia speso tanto.
Lui è felice e sorridente. E' contento e convinto di aver sempre fatto un affare.
Ecco qualche altro episodio che potrebbe aiutarci(vi) a capire meglio la situazione:

Ventolina ogni tanto torna in patria. Quando va a Taiwan passa poco tempo con la famiglia, perché vuole viaggiare. Prenotando gli alberghi con largo anticipo spende pochi soldi. "Sooooooo cheeeeeeaaap". Di fatto alloggia sempre in hotel con centomila stelle, saune, massaggi, piscine, etc. etc.
E siccome ha pagato, fuori fa caldo e l'hotel offre tanti svaghi, lui resta dentro e prova tutto quello che c'è (gratis) da provare. In pratica il viaggio a "casa" è un passare da un hotel all'altro.

La scorsa primavera Ventolina ha avuto un periodo di crisi. Era stanco del dottorato, non gli riuscivano gli esperimenti, e quindi ha pensato di dedicarsi al turismo. In pratica ci ha detto che aveva programmato di girare per l'Europa durante tutti i fine settimana da Aprile 2010 a Settembre 2010. Tutti gli alberghi, i voli, le attività erano "sooooooo cheeeeeeaaap" da essere irrinunciabili.
Detto fatto Ventolina ha iniziato a viaggiare. Partenza il Venerdì pomeriggio, ritorno la Domenica notte o il Lunedì mattina. Per tutti i fine settimana. Ovviamente continuando a lavorare dal Lunedì al Venerdì.
A metà estate ci ha confessato a malincuore di dover rinunciare al suo programma, perché era così stanco che invece di visitare le città se ne stava chiuso in albergo a dormire.

Quando l'abbiamo aiutato per il trasloco, Ventolina mi ha detto che vorrebbe andare a visitare Roma (o qualche albergo?). Mi ha chiesto qual'è il modo più economico per arrivarci da Losanna: meglio treno od aereo? Visto che non ne ho idea (mai andato a Roma da Losanna) gli ho detto di venire il giorno dopo da me a controllare i costi dei biglietti per farsi un'idea.
Inoltre gli ho suggerito di prenotare in anticipo che a volte ci sono sconti anche sui treni.
A quel punto ha iniziato la sua tiritera:

Ventolina: "Ma dimmi più o meno quanto costa".
Filippo: "Non lo so."
V.: "Ma una cifra indicativa."
F.: "Non so, dipende dal treno." 
V.: "Ma dimmi un numero. Tanto per capire."
F.: "Non ne ho idea!! Guardiamo domani su internet."
V.: "Ahh…. si vede che non sei abituato a viaggiare in treno…."
F.: …..
V.: "Ma proprio non sai?"
F.: "Saranno (cifra a caso per farlo stare zitto) 100 euro o più."
V.: "Davvero?? Così tanto? Sono un sacco di soldi! Ho fatto il giro della Germania in treno e ho speso meno. In Germania è sooooooo cheeeeeeaaap!"
F.: …..

Ma boia… vuoi andare a Roma? Il prezzo è quello. Fare il giro della Germania costa meno? E comprati un biglietto da Berlino a Dresda visto che è sooooooo cheeeeeeaaap! Poi non dirmi che vuoi andare a Roma però.
Vabbé, la moglie dice che me la prendo troppo, Ventolina sarà anche fatto così, ma a volte proprio non lo capisco.
Certo, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo…

Ventolina.

Scusate l'assenza, ma in questi giorni il lavoro è davvero opprimente. Per risollevare lo spirito invece che parlare dei miei colleghi, oggi scriverò di un nostro vicino di laboratorio, Ventolina.
Ventolina è un PhD student Taiwanese nostro amico piuttosto micragnoso e perennemente attento ai soldi che spende nonostante ne spenda tanti. La moglie ha già raccontato alcune delle sue avventure tipo quando stava diventando matto per risparmiare 10 franchi su un biglietto d'aereo o quando ha comprato su internet 4 (QUATTRO) computer portatili.

Bene, Ventolina ha traslocato e io e la moglie l'abbiamo aiutato a trasportare tutta la sua roba in giro per le cantine di amici e conoscenti. Tra l'altro abbiamo spostato otto scatoloni JÄTTENE (58cm x 35cm x 41cm) pieni di DVD.
8 scatoloni.
Pieni.
Di DVD.
DVD che Ventolina ha acquistato on-line perché erano "sooooooo cheeeeeeaaap". Serie TV e film ancora chiusi e mai guardati. 3-4 copie di cofanetti speciali perfettamente imballati.
Ora Ventolina li deve vendere, ma non vuole ridursi a venderli per 1-2 franchi a DVD, lui vuole guadagnarci. Se possibile vorrebbe prendere più di quello che ha speso, quindi è continuamente in trattative telefoniche con possibili acquirenti.

Ventolina ha comprato due iPod Touch da 64Gb. Perché due? Perché ha fatto lo stesso errore dei quatro computer: ha fatto tante offerte contemporaneamente su Ebay e, sfortunatamente, le ha vinte tutte.
E quindi ha comprato un iPod Touch a 300 franchi e l'altro a 340 franchi. E uno dei due l'ha venduto a 350 franchi. Così alla fine ha pagato il suo solo 290 franchi…. "sooooooo cheeeeeeaaap".

Ora Ventolina sta cercando di vendere le 6 (SEIIII!!) paia di cuffie che ha comprato. "Perché sei?" – direte voi – "Ha vinto sei aste online anche per le cuffie?". No, in questo caso ha comprato di proposito sei paia di cuffie. Le ha comprate per provarle tutte per capire qual'è la migliore. Perché nei negozi non si trovano tutti quei modelli. Perché le recensioni su internet dicono che "sono tutte buone". Perché infine erano tutte "sooooooo cheeeeeeaaap".
Ora le vuole vendere per provarne delle altre. E si è perfino trattenuto dal comprarne un paio da 800 franchi.

Ventolina ha visto su internet un impianto surround della Bose che pare davvero bello. Un vero affare. "Sooooooo cheeeeeeaaap". E' interessante soprattutto ora che ha venduto il vecchio impianto surround della Philips; è rimasto senza e quindi ci sta facendo un pensierino.

Ventolina, fortunatamente, ha chiesto alla banca di mettere un limite di 600 franchi alla sua carta di credito.
Non oso immaginare cosa potrebbe succedere se avesse un limite di 5000 franchi…