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Akismet, servizio antispam.

Lo spam nei commenti dei blog è piuttosto frequente. Già con il sistema che usavo precedentemente, basato su dBlog, avevo ricevuto commenti strani, ma in numero molto ridotto, massimo una cinquantina. Da quando sono passato a WordPress le cose sono peggiorate tantissimo e lo spam è spuntato come la gramigna. Sarà WordPress, saranno gli spammer, sarà quello che volete, ma sono letteralmente infestato. Giusto per darvi due numeri: ad oggi ho ricevuto 984 commenti legittimi e 1153 di spam.
Fortunatamente l'uso di Akismet mi salva da questa valanga di schifezze che si presentano giornalmente. Akismet è un sistema di controllo dei commenti gratuito per uso personale e a pagamento per uso commerciale ($500 al mese) che protegge efficacemente dallo spam. Si integra perfettamente con WordPress tramite il sistema di "API key" e filtra tutti i commenti sospetti.
Ovviamente è sempre possibile controllare e verificare che non ci siano falsi positivi (mi è successo solo una volta con un commento).
E' veramente semplice configurare il sistema, ma in caso vogliate usarlo sul vostro blog WordPress e non sappiate come fare chiedetemi pure!

(Shhh!! Sono tre giorni che non ricevo spam, ma non voglio dirlo troppo forte…)

Nuovo tema felpato e WordPress 2.9.1.

Eccoci di nuovo con due aggiornamenti, uno puramente estetico (il make up fiammeggiante non era al 100% di mio gusto, della moglie, di Giulia e chissà quanti altri) e uno funzionale, con la nuova versione di WordPress 2.9.1 in Italiano uscita ieri.
Partiamo dall'inizio: il nuovo aspetto felpato del blog vi piace? Se non lo vedete aggiornate il browser 2-3 volte di seguito.
Non avendo trovato texture adeguate ho semplicemente scattato qualche foto macro al tessuto in pile di una mia felpa che ho successivamente sistemato con Photoshop per rendere le immagini delle vere "seamless textures" cioè senza bordi visibili. Vi piace? Non vi piace? Ogni commento è il benvenuto. In ogni caso questa pelle resterà sul blog per un po' di tempo.

Il secondo aggiornamento riguarda il cuore del blog. Sono passato dalla versione 2.8.6 alla versione 2.9.1 di WordPress saltando la 2.9.0 perché, quest'ultima, ha presentato qualche bug all'uscita (risolti con l'ultima versione). Il procedimento di aggiornamento è semplice e veloce usando l'aggiornamento automatico disponibile sul pannello di controllo del blog alla voce "Strumenti". Se avete un blog con WordPress ospitato su server Aruba vi consiglio caldamente di effettuare la modifica che suggerisco su questo post.
Comunque, seguite le istruzioni e… detto fatto! Salvo imprevisti, dovreste ritrovarvi il blog trottante e galoppante come e più di prima.

Buona befana a tutti!

Amici! Parenti! Popolo Italiano! Buona epifania a tutti! Ormai i festeggiamenti sono finiti e pure voi dovrete tornare al lavoro (ah ah ah!). E dato che ci siamo beccatevi il nuovo, bellissimo, fiammante e fiammeggiante tema del blog. (Per la gioia di tutti quelli che odiavano le piastrelle del cesso…)

P.S.: Per sistemare il nuovo tema ho dovuto smanettare parecchio con i fogli di stile. Se con qualche browser ci sono problemi di visualizzazione fatemelo sapere!! Se continuate a vedere le piastrelle del cesso ricaricate la pagina 5-6 volte di seguito.

Aggiornamento WordPress 2.8.6 su server Linux di Aruba.

Uno dei motivi per cui sono passato a WordPress per gestire il mio blog (e quello della moglie) è la frequenza con cui vengono rilasciati aggiornamenti. Poco tempo fa è stata rilasciata la versione 2.8.6 di WordPress con la quale sono stati corretti alcuni bachi di sicurezza. Una funzionalità interessante di questa piattaforma è il sistema di aggiornamento automatico che permette di evitare una installazione completa lavorando via FTP.

Prima di tutto FATE IL BACKUP del database. L’operazione è velocissima, basta usare la funzione “esporta” nel menù “strumenti” del pannello di controllo del vostro sito. Ricordatevi di selezionare “tutti gli autori” in modo da salvare proprio tutto.

Se è la prima volta che aggiornate WordPress su un server Linux di Aruba, vi consiglio caldamente di modificare il file wp-config.php (nella directory principale del blog) aggiungendo dove preferite queste due righe di codice:

define(‘FS_CHMOD_FILE’,0755);
define(‘FS_CHMOD_DIR’,0755);

define(‘FS_CHMOD_FILE’,0755);
define(‘FS_CHMOD_DIR’,0755);

In questo modo durante l’aggiornamento WordPress provvederà ad impostare i permessi automaticamente a 755.
Funziona, è veloce e dovrebbe essere una modifica compatibile anche con le future versioni di WordPress.

In caso non facciate o non abbiate mai fatto questa modifica potreste avere qualche problema come è capitato a me la settimana scorsa. Quando ho aggiornato, senza fare alcuna modifica al file suddetto, il blog non è stato disponibile per qualche ora ed eventuali visitatori (io compreso) si sono trovati davanti un bel “INTERNAL SERVER ERROR 500”.Questo perché l’aggiornamento automatico di WordPress cambia i permessi dei files del blog a 644 (vedere chmod) mentre dovrebbero essere impostati a 755 (i server Linux su Aruba vogliono il 755 anziché il 777).

In teoria il tutto può essere risolto accedendo al vostro spazio FTP per cambiare i permessi di file e directory. Potete farlo con un client FTP o, se non ne avete uno o non avete idea di cosa sia, accedendo a questa area: http://admin.nomedeltuodominio.estensionedeltuodominio mi pare chiaro che dobbiate cambiare nomedeltuodominio con il nome del vostro dominio per il mio è nighted (www.nighted.com) e estensionedeltuodominio con l’estensione del vostro sito che può essere .com (nel mio caso) o .it o altro.

In caso non riusciate a risolvere il problema cambiando i permessi a file e directory la soluzione più semplice è di recuperare via FTP tutto “il blog” dalle directory di backup del server di Aruba presenti nel vostro spazio. La soluzione più veloce è quella di scaricare l’ultima versione di WordPress e installarla ex novo, ma SOLO se avete fatto il backup all’inizio di tutto il processo.

Potete vedere un breve video sul processo di aggiornamento alla nuova sezione video del blog!

Ed ecco a voi…

…il nuovo Nighted.com! Nuovo perché non è cambiato solo l’aspetto esterno, ma anche quello interno. Il motore del blog non è più dBlog, ma WordPress. Sono un po’ dispiaciuto di dover abbandonare dBlog, ma purtroppo lo sviluppo di nuove versioni è fermo da un pezzo e mancano molte cose che aiutano un blogger e i lettori.

Con WordPress è indubbiamente più semplice e veloce aggiungere plugins e temi disponibili in quantità spropositate su internet.
Inoltre migrando sia il mio blog che quello della consorte su WordPress devo pagare due host Linux invece che uno host Linux, uno Windows e un redirect per il blog della moglie risparmiando 5 euro all’anno (per carità, poco, ma meglio di niente).

Insomma, questo è il primo post dalla nuova piattaforma, sono riuscito a riportare anche tutti i post e i commenti precedenti, ma è possibile che ci sia qualche “problema” con la formattazione e le parole accentate, ma di controllare 600 e passa post vecchi non ne ho proprio voglia!

Con la nuova veste del blog arriva anche una nuova veste della galleria fotografica sempre basata su Zenphoto aggiornato all’ultima versione disponibile. Qui ho tagliato parecchio rimuovendo tantissime vecchie foto. In pratica ho tenuto quelle dal mio arrivo in Svizzera in poi. Faccio sempre in tempo a rimetterle, ma vedo la cosa poco probabile.

Che dire in più… leggete, seguite e commentate!

Guasto temporaneo – 567

Grazie a Fabio che mi ha segnalato un problema con la galleria fotografica. L’intoppo c’è stato per almeno due settimane e la galleria fotografica non è stata accessibile. Il tutto perchè mi sono semplicemente dimenticato di pagare la quota annuale per il database MySql su cui si appoggia ZenPhoto. Problema risolto immediatamente sganciando i 7 euro annuali. Presto arriveranno nuove foto (a dire il vero sono vecchie, ma non le ho ancora sistemate e messe on-line).

500! – 513

Non parlo della famosa vettura della FIAT, ma del numero di post scritti da quando questo blog è nato. Ebbene si, questo è il cinquecentesimo post!! Il sito ha avuto alti e bassi, questo, forse, è un periodo di “bassi”, ma non importa. Comunque, giusto per dire, avete presente la famosa pubblicità della Mastercard? Quella in cui “invitare il tuo ex a suonare al tuo matrimonio” non ha prezzo? Ecco, oggi con soddisfazione posso dire che l’adsl quiin Svizzera ci costa 70 franchi al mese, con Mastercard, un router wireless mi costerebbe 60 franchi, con Mastercard, ma usare la rete wireless del vicino per scrivere questo post e giocare a Dofus da sotto le coperte non ha prezzo!!!

Creare un blog (#3). – 482

Eccoci arrivati alla terza ed ultima puntata per spiegare in quattro parole da dove partire per creare un blog. Un paio di giorni fa ho scritto come sia facile e veloce creare il proprio blog a partire da alcuni dei siti più famosi: basta seguire le istruzioni e il blog è pronto. Chi è un po’ più abile e conosce HTML, CSS e compagnia bella, potrebbe acquistare un dominio (indirizzo internet) e uno spazio su un server per creare il proprio blog a partire da zero.
Una persona veramente in gamba che conosca anche PHP, ASP, Perl, Access e/o MySQL e altre diavolerie simili non ha difficoltà a farsi un sito e un blog nel vero senso della parola, con tanto di gestione dei post, dei commenti, di un motore di ricerca nel database, di statistiche e di ciò che gli passa per la testa.
Se avete delle buone basi, ma non così avanzate oppure se più semplicemente non avete abbastanza tempo per scrivere righe di codice, potreste usufruire di uno dei tanti “programmi” per avere un blog già fatto, ma allo stesso tempo personalizzabile.
Le piattaforme più famose e diffuse sono:

dblog, quella che uso anche io, software gratuito e italiano, semplice da usare, installabile in un server Windows con ASP, usa database Access. Non serve essere pratici di Linux e pagare per un database MySQL.

WordPress, famosissimo, internazionale, installabile sia su server Windows che Linux, sfrutta PHP e MySQL. Forse è un pochino più complesso da usare rispetto a dblog, ma è molto personalizzabile e alle sue spalle ci sono moltissime persone che ci lavorano.

Drupal, anche questo compatibile con server Windows e Linux, richiede PHP e MySQL, ma anche PostgreSQL. Pare che sia “abbastanza” usato.

MovableType, una piattaforma a pagamento, che prevede però una licenza non-commerciale gratuita. Essendo a pagamento dovrebbe fornire un migliore supporto all’utente finale.

Poi di piattaforme ce ne sono molte altre: boast Machine, ExpressionEngine, TypePad, LifeType, Textpattern e chi più ne ha più ne metta. Prima di scegliere vi consiglio di decidere se vorrete lavorare con un server Windows o Linux, in quanto anche le piattaforme “multi OS” hanno qualche magagnetta su uno dei due sistemi operativi. Inoltre potrebbe essere d’aiuto scegliere il server in base agli accessori che vorrete aggiungere al blog, come una galleria fotografica o altro.
Io uso dblog su un server Windows e Zenphoto come galleria fotografica su un server Linux, quindi anche questo è fattibile…
Comunque se siete indecisi e volete provare i software prima di iniziare potete cercare su questo sito, dove ci sono un buon numero di esempi realizzati con i diversi programmi.
Mi pare di aver riassunto in tre puntate il minimo indispensabile per poter iniziare. Ora non vi resta che rimboccarvi le maniche…

Creare un blog (#2). – 481

Chi ha iniziato a costruire il proprio blog dopo il mio precedente post, potrebbe avere bisogno di qualche altro consiglio. Come ho già detto in base alla “piattaforma” che scegliete di utilizzare avrete la possibilità di essere visti e conosciuti da altri utenti dello stesso circolo. Ovviamente se vorrete diventare blogger famosi e importanti questo non basterà. Il modo più veloce esemplice è il classico passaparola. Caricare un aereo con foglietti con l’indirizzo web del vostro sito e farli scaricare sopra mezza Italia può dare una spinta al numero di accessi, ma se non volete sprecare soldi in sistemi poco ortodossi ci sono alcune semplicissime regole da seguire: tutte mirano a far aumentare il pagerank, cioè la “posizione in classifica di Google” del vostro sito.
Quindi per migliorare la vostra posizione in graduatoria potete:

– linkare altri blog, ma soprattutto farsi linkare. Per esempio, se Beppe Grillo mettesse il link al vostro sito sul suo blog (molto famoso in Italia ed Europa), il vostro pagerank aumenterebbe.

– iscriversi ad una marea dei cosidetti “servizi web 2.0“, tipo twitter per dirne uno, che offrono funzioni generalmente gratuite e più o meno discutibili, ma che indubbiamente aiutano ad essere più visibili.

– iscriversi ad aggregatori come technorati, cioè siti che si occupano di raccogliere tutto ciò che viene pubblicato nei blog di chi si è iscritto, aumentando, ancora una volta, la possibilità di essere letti.

L’alternativa per chi non vuole guadagnare con il blog (si può fare anche quello) e che ormai è quasi passata di moda è forse la più sensata: scrivere cose interessanti, che possono piacere ad un pubblico vasto ed eterogeneo, e soprattutto che diano risposte e spiegazioni a chi fa una ricerchina su Google. Un paio di esempi alquanto stupidi: in un post mi è capitato di parlare delle calorie dei famosi biscotti Ringo… e adesso ricevo molte visite al mese di persone che cercano il contenuto calorico di questi biscotti. Poco prima che uscisse il film dei Simpson in Italia ho fatto un confronto tra la scena in Italiano e in Inglese di Spider Pig/Spider Pork e tutt’ora c’è gente che capita qui cercando su Google del famoso maiale. La “speranza” del blogger è sempre quella che qualche lettore occasionale si affezioni e continui a leggere.

Se avete un blog e volete conoscere il vostro pagerank su Google potete iniziare da qui.
Per chi sa già buona parte di queste cose, conosce un po’ di HTML, sa cos’è un FTP e/o non vuole affidarsi ai blog preconfezionati suggeriti ieri, può arrangiarsi con il fai-da-tè seguendo il terzo ed ultimo post “Creare un blog” di domani.