Category Archives: tecnologia

Hey Siri!

ENGLISH BELOW

I bambini ogni tanto mi prendono l’iPhone di mano per giocarci e ieri hanno attivato Siri.
Chiaramente non si rendono conto di attivarlo e continuano a parlare senza fare attenzione a Siri che, il 90% delle volte, non capisce cosa vogliano.
Allora spiegato brevemente al più grande che può fare delle domande.
Dai, prova a fare una domanda!

Lui: “Perché nel deserto non c’è acqua?”
Siri ha risposto dandoci i risultati di una partita di baseball. Ci sono ancora molti passi avanti da fare… non per Siri ovviamente! ;)


ITALIANO SOPRA

My kids from time to time grab the iPhone from my hands to play with it and yesterday they activated Siri.
They clearly don’t understand they activate it and just keep speaking without paying attention to Siri that, 90% of the times, do not understand what they want.
Then I briefly explained to the big one that he could ask questions.
Go on, try asking something!

Him: “Why is there no water in the desert?”
Siri answered with a baseball match results. There are still a lot of improvements to do… not for Siri obviously! ;)

I fixed it.

Un po' di tempo fa (più di un mese ormai), mi è caduto per l'ennesima volta l'iPhone. Purtroppo però è caduto sull'asfalto, da soli 30cm di altezza, ma senza bumper ed evidentemente nel modo sbagliato.

Schermo rotto.

Ci ho piazzato sopra un po' di nastro adesivo per non tagliarmi e ho ordinato uno schermo di ricambio per 59CHF spedizione e accessori (cacciaviti e aggeggio di plastica) inclusi.

Oggi, finalmente, è arrivato e giustamente mi sono messo d'impegno per smontare tutto.
Qualche considerazione:

– Le guide di ifixit.com sono fatte molto bene.
– Il tempo e i passaggi necessari per cambiare lo schermo farebbero scoraggiare un santo. Non mi meraviglia che al giorno d'oggi sia più conveniente cambiare un telefono piuttosto che ripararlo.
– I 40CHF che ho risparmiato cambiando lo schermo da solo sono 2/3 del prezzo dello schermo: parecchio, ma direi che sono giustificati.
– Non mi stupisco del fatto che la maggior parte degli aggeggi elettronici siano ormai tenuti insieme più con la colla che con delle viti: più semplicità di costruzione a fronte di una riparazione comunque difficile.
– Se dovessi cambiare la batteria in futuro saprei come fare e non è nemmeno così difficile.

E anche questo è fatto.

photo (6)

Choose your country or region.

Nel 2013 ci troviamo ancora di fronte, spesso e mal volentieri, a siti che chiedono la nazione e/o la lingua. Certo, non sono tutti così: grazie a cookies, agli indirizzi IP, etc. etc., ci sono siti internet che cercano di riconoscere automaticamente il paese d'origine. Il che è anche peggio.

Capisco che per ogni paese ci sono regole diverse, ma davvero… devo sorbirmi siti in Tedesco solo perché vivo in Svizzera?? Non posso nemmeno scegliere la lingua che preferisco?

– iTunes store: qui lasciamo perdere. I "terms and agreement" sono solo in Tedesco (già non li leggerei in Italiano, così proprio ci rinuncio…). Per non parlare di applicazioni non presenti su alcuni store, ma su altri si. Per non parlare dei commenti alle applicazioni che, ovviamente, sono solo dei clienti locali. 

– Paypal: dopo essermi trasferito in Svizzera ho "notato" che non potevo semplicemente aggiungere all'account una carta di credito locale e togliere quella Italiana, oltre ad effettuare un cambio di residenza. Ho dovuto chiudere l'account Italiano ed aprirne uno Svizzero con tanto di Tedesco come lingua predefinita. Per fortuna è possibile scegliere il Francese o, meglio ancora, l'Inglese. L'Italiano è misteriosamente escluso nonostante sia una delle lingue ufficiali Svizzere. Però la rottura di chiudere il conto e doverlo riaprire è davvero insulsa…

– Amazon: peggio che peggio. Non esiste un amazon.ch. Si può ordinare dal sito Tedesco, Italiano o Francese. La spedizione di libri è gratuita, ma per il resto non ne parliamo: o non viene spedito in Svizzera oppure le tasse di importazione e l'IVA sono scandalosamente alte. Senza contare che devo comunque avere tre account diversi.

Bho… e poi parlano di e-commerce…

Caro CD: 100 di questi giorni!?

In questi giorni il Compact Disc compie 30 anni. 30 anni! Sono davvero tanti, a pensarci bene, per un supporto digitale che all'epoca era il sogno proibito di tutti. Il primo Ottobre del 1982 è stato messo in vendita il primo CD con il primo lettore Sony. Appena usciti i lettori erano costosi e i CD erano pochi. La maggior parte delle famiglie avevano il giradischi o le più modeste, economiche e copiabili audiocassette.

A casa mia il primo impianto stereo con lettore CD è arrivato nel 1989: regalo di comunione di mia sorella e "regalo per tutta la famiglia". In pratica lo usavo io.
All'acquisto dell'impianto ci hanno regalato il primo CD che io abbia ascoltato nella mia vita: "Dolci ricordi" di Pier Giorgio Farina. Un CD che avremo usato al massimo cinque-sei volte: appena aperto lo stereo e in qualche altra occasione per "mostrare un CD" a parenti e conoscenti curiosi.

Il secondo CD che ho ascoltato me l'ha portato un vicino di casa. Era il mini CD (WOW!!) "D'oro, incenso e birra" di Zucchero con la canzone "Diavolo in me" regalato con la birra Sans Souci, sempre nel 1989. I miei vicini non avevano il lettore CD: nonostante fossero passati 7 anni dalla data del lancio di CD e lettori, questi erano ancora molto costosi. Così ci siamo passati una mezza giornata ad ascoltare "Diavolo in me" registrato in quel miracolo di tecnologia ottica-digitale.

Il terzo CD che ho ascoltato (e primo CD di mia proprietà) mi è stato regalato per Natale nel 1990: "Nuvole" di Fabrizio De André. Bellissimo, fantastico, album. Dato che "Dolci ricordi" mi faceva schifo, non facevo altro che ascoltare il De André per ore e ore e ore e ore e ore… finché non è arrivato il CD successivo e poi un altro e un altro ancora. Ma dopo il mio primo Compact Disc, non ho memoria dell'ordine in cui sono arrivati gli altri.

La bellezza dei CD era che se ti stufavi di una canzone potevi saltare alla successiva o tornare alla precedente "istantaneamente". Altro che le cassette da riavvolgere con la BIC, girare il lato, partire dall'inizio, usare il contatore per "indovinare" dove si trovava il brano più bello dell'album.

Ecco. Ormai il CD ha compiuto 30 anni ed è quasi passato di moda. Gli mp3 (e tutti gli altri formati digitali) sono in giro da parecchi anni, ce ne portiamo a centinaia o migliaia in tasca, li ascoltiamo per qualche minuto e poi via a quello dopo, e quello dopo ancora, e poi ascoltiamoli a caso, o in ordine per genere o in una lista di canzoni preferite. O scarichiamo solo la canzone che ci piace di più e il resto dell'album chi se ne frega.
Ecco, il CD ormai non ha più senso. Pure la mia collezione non indifferente di qualche centinaio di CD è tutta convertita in mp3 in un singolo iPod collegato allo stereo che posso portare in tasca, in macchina, ovunque.
Il CD sta perdendo piede perfino rispetto al vinile: il supporto che doveva sostituire. 
Anche come supporto digitale per il computer è ormai agli sgoccioli sostituito prima dal DVD e poi dalle chiavette USB.

Allora, caro Compact Disc, tanti auguri: buon 30esimo compleanno. Hai ancora un bel po' di strada davanti, e io non ho ancora finito di comprare CD e non so quando comprerò l'ultimo CD né quale sarà, ma sono convinto che l'ultimo lo ricorderò come il "Nuvole" di Fabrizio De André, dimenticandomi di tutti gli altri…

Automobili col pilota automatico.

In molti romanzi e film di fantascienza le automobili del futuro hanno il pilota automatico. In realtà sono parecchi decenni che militari e civili stanno progettando automobili che si guidano da sole. Ed esistono da un po'. Le più famose sono quelle di Google che promettono di essere più sicure di un qualsiasi pilota umano.

Il maggiore ostacolo alla diffusione di questo tipo di vetture è una mancanza di leggi che permettano di girare senza una persona alla guida (senza contare che devono essere sicure al 100%).
Ma in California le cose si stanno muovendo: è stata firmata una legge che rende legali le automobili automatiche (o auto-automobili? self-driving cars? boh…).

Bene, detto questo sono fermamente convinto che quando saranno alla portata di tutti sarà fantastico. Io personalmente non vedrei l'ora di averne una!

Isolati.

Ieri dalle tre del pomeriggio all'una di notte non abbiamo avuto TV, telefono e internet. Pazienza, si vive lo stesso (diciamo così). 

"Fortunatamente" io e la moglie abbiamo due smartphone con piano dati e quindi ce la siamo cavati alla meno peggio (il segnale in casa è debole) per quel poco che dovevamo fare. 
La moglie ha provato per tutto il pomeriggio a chiamare il nostro fornitore di droghe servizi telematici: telefono sempre occupato e sito internet irraggiungibile.

Vorrei specificare che nel nostro comune di 370 anime non arrivano i grandi colossi come Swisscom, Tele2 o UPC-Cablecom, ma alla faccia del digital divide Italiano siamo comunque coperti da un piccolo gestore locale che gestisce quattro o cinque paesini nel circondario.

Alle 19 c'è stato l'ultimo tentativo di chiamare il servizio clienti: hanno risposto!
La moglie ha indagato e chiesto se il problema fosse nostro o loro e ci hanno risposto che "un'auto si era schiantata contro un palo che porta i fili della linea principale tirando giù tutto, il servizio verrà ripristinato al più tardi dopo l'una di notte".

1° come già detto abbiamo ADSL, TV digitale, etc. in un comune di 370 abitanti… in Italia comuni più grandi sono messi peggio…

2° l'accesso ad internet in luoghi "remoti" (siamo comunque a 20 Km da Losanna, non nel Burundi) si paga con fili volanti che vengono tirati giù da un'auto.

Pace, almeno siamo di nuovo on-line!

Genius bar del menga!

Ricordate la TV vinta con il codice sul tappo della Pepsi? Ha un telecomando fichissimo con un "coperchio" di metallo che nasconde metà dei pulsanti (quelli meno utilizzati).

Ebbene, qualche tempo addietro ho scoperto che il vetro dello schermo dell'iPad cadendo da 10cm con la giusta angolazione sul suddetto coperchio di metallo non resiste all'impatto. Provare per credere: ho una bella crepa sullo schermo. Pace, ci ho messo sopra del nastro adesivo e continuo ad usare l'iPad perchè fortunatamente funziona ancora ed è rotto per la maggior parte sulla cornice nera.

Ho pensato di farlo riparare, ma sicuramente costa un sacco. Su internet gira voce che, almeno in America, negli Apple store cambino l'iPad rotto con uno nuovo come "one-time favour" agli utenti sfigati.
Ho deciso allora di fare un tentativo durante la mia settimana passata a San Diego. Mi reco in un Apple store pieno di gente che smanetta con i computer e gli aggeggi esposti e pieno di commessi che girano e parlano con i clienti.

Commessa: "Ha preso appuntamento?"
Filippo:
"No, ma volevo sapere se riparate lo schermo del mio iPad."

Commessa:
"Vuole prendere un appuntamento?"
Filippo:
"No, volevo solo sapere se riparate lo schermo del mio iPad… E quanto costa."

Commessa:
"Allora deve prendere appuntamento. Gliene fisso uno."
Filippo:
"No grazie, sono in città solo per pochi giorni e volevo solo sapere se riparare, quanto tempo richiede e quanto costa."

Commessa:
"Ah ok! Dovrebbe chiedere ad un tecnico!"
Filippo:
"Va bene, posso parlarci?"

Commessa:
"No, deve prendere appuntamento."
Filippo:
"Grazie, arrivederci, buonasera."

Ma porco demonio, dico io… non c'era altro modo se non prendere un appuntamento? Un appuntamento per una informazione che un tecnico poteva darmi in 3 minuti?

Inutile dire che mi sono girato con i conigli girati e sono uscito dal negozio… vedrò se qui in Svizzerlandia sono più gentili e spero che oltre a quello siano anche "economici". Dato che credo che non lo saranno vedró di accontentarmi del nastro adesivo che per ora funziona bene…. Genius bar del menga!!

Quando lo spazio è “troppo”.

Sarà una cosa da niente…
…ma quando la casa è troppo grande oltre ad esserci di più da pulire c'è anche il problema che il segnale wireless non copre bene tutte le stanze. Per questo stasera mi sono dotato di un Wi-Fi Extender, più precisamente il Netgear WN3000RP. Alla modica cifra di 69CHF usando quello e un router D-Link sono riuscito a coprire tutta la casa.
L'unico "inconveniente" è che il Wi-Fi Extender e il router principale sono su due reti diverse, quindi gli apparecchi collegati al D-Link non vedono gli aggeggi collegati al Netgear.
Poco male. Per ora va bene così… a meno che qualcuno dei lettori non abbia una soluzione…!