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Non hanno tutti i torti…

Leggo ora sul Corriere questa notizia di una campagna della Lega Ticinese contro i 45000 frontalieri Italiani che quotidianamente si spostano dai paesi confinanti per andare al lavoro nella Svizzera Italiana. Esiste perfino il sito internet "bala i ratt" per promuovere la campagna di "informazione" per i Ticinesi che, a quanto pare, si vedono rubare il lavoro dagli Italiani. Come riporta il sito "…tutti i ticinesi potrebbero lavorare, ma non possono farlo perché muratori, operai, camerieri, impiegati, infermieri, ricercatori, professori dalla vicina Italia, sottopagati e comunque ben contenti di portarsi a casa stipendi che al loro paesello nemmeno si sognano (adesso poi che l’euro è in caduta libera…) gli portano via il posto da sotto il naso. E non veniteci a dire che gli svizzeri non vogliono fare più certi mestieri: se non ci fossero migliaia di pendolari che giorno e notte arrivano da Como, Varese, Milano e Novara ad occupare fabbriche, negozi, banche (sono anche lì) e ristoranti, gli svizzeri sarebbero ben contenti di non andare a timbrare.
Inoltre uno dei problemi del Ticino è che, proprio per limitare l'invasione di frontalieri, gli stipendi dei Ticinesi sono leggermente più bassi degli stipendi in altri cantoni Svizzeri. Quindi capisco che si lamentino vedendo un esercito di Italiani contenti di lavorare per un salario più basso. 

Che gli Italiani (almeno quelli vicini alla Svizzera) siano attirati dagli stipendi più alti è un dato di fatto. E' anche assodato che in Italia ci sono meno posti di lavoro. Ma i Ticinesi non sono obbligati ad assumere Italiani! Diciamo la verità: fa comodo anche a loro pagare meno un Italiano. Ri-diciamo la verità: la Svizzera è più o meno lo specchio dell'Italia (in scala ridotta). 

In Italia i lavori di basso livello sono sempre più snobbati dai giovani che ormai hanno tutti un diploma e/o una laurea in tasca. Gli operai, addetti alle pulizie, etc., sono spesso immigrati che si accontentano di uno stipendio basso che per un Italiano è a volte insufficiente. In Svizzera la situazione è simile. Gli Svizzeri non fanno nemmeno il dottorato (tranne alcune eccezioni) perché lo stipendio è troppo basso (come in Italia d'altro canto)! Non saremo certo noi a fargli notare che è più di due volte lo stipendio di un dottorando Italiano. Lo stesso vale per l'operaio, la cassiera, l'infermiere, e via discorrendo.

Se a tutto questo aggiungiamo che i frontalieri che lavorano in Svizzera percepiscono un salario netto e pagano le tasse nel paese di origine e/o pagano meno tasse in Svizzera, il vantaggio è evidente. 
I frontalieri ci sono anche dalla Germania nella parte della Svizzera Tedesca e dalla Francia soprattutto a Ginevra e qui a Losanna. Evidentemente, però, nei loro paesi di origine il divario di stipendio non è così alto come tra l'Italia e la Svizzera.
E che colpa ne abbiamo noi Italiani? Che sia colpa del governo e della scarsa e inefficace politica economica? Sicuro!

Certo, che se un domani non trovassi posto come ricercatore in Italia e come cassiere al supermercato o come operaio in fabbrica mi offrissero 2000 euro al mese non ci penserei due volte ad accettare… e di sicuro tanti frontalieri se ne tornerebbero in Italia.

bala i ratt

Miss Svizzera 2010

La settimana scorsa ho visto, per la TV Svizzera, la pubblicità di Miss Svizzera 2010. Ho subito detto alla moglie che avremmo guardato lo spettacolo in televisione Sabato sera, almeno per vedere com'è (lo spettacolo e la Miss).
Sabato sera alle 20.30 la moglie stava facendo un po' di sano zapping quando all'improvvisto esclama: "Porca miseria! Miss Svizzera è iniziata un'ora fa! Ci siamo persi l'inizio."
Si, perché, ovviamente lo show è cominciato alle 19.30 e finito alle 22.30… che tristezza.
Ma andiamo avanti.
Guardiamo un po' sul primo canale della Svizzera Italiana (il conduttore conduce in tedesco, ma c'è uno speaker che parla in Italiano) e vediamo che esce in passerella la Miss numero 11, poi la 12 e poi escono di scena. E qui dicono che "il gruppo precedente di Miss uscito prima… bla bla bla…".
"Vabbé", dico alla moglie, "ne abbiamo perse un po', ma ora vediamo le altre".

Piccolo stacchetto con un gruppo Svizzero che canta in Tedesco.
Piccolo stacchetto che mostra una tipa che insegna ad un po' di Miss come camminare con i tacchi e con le spalle diritte.
Piccolo stacchetto dove fanno vedere un manipolo di Miss che scendono dalla parete di una montagna legate con una corda ed equipaggiate da scalatrici.

E tornano dentro le Miss con abiti eleganti. Tornano dentro 12 Miss. DODICI.
Ci guardiamo, ci diciamo che evidentemente le selezioni erano state fatte prima… ma dopo un po' scopriamo che in tutto le candidate erano 12! Eh vabbè, la Svizzera è un paese piccolo, con poca gente, ma 12 ragazze?? Bho…

Sfilano con gli abiti che una stilista ha fatto su misura per loro e il commentatore chiede alla commentatrice: "ma poi che fine fanno questi vestiti?" e lei risponde: "se vogliono le ragazze li possono comprare alla fine". Comprare? Se vogliono?? Ma come! La stilista li cuciti su di loro e li devono comprare??? Vabbè… poverini, che ci volete fare…

Continua la sfilata, la moglie guarda gli abiti, io guardo le Miss, lo spettacolo è piuttosto deprimente nonostante lo speaker dica che c'è un "coro da stadio nello studio" (si, certo, uno stadio di sordomuti…).
Passano 30 minuti, la noia avanza, sono le 21, la moglie decide di cambiare canale dicendo che ho visto anche troppe Svizzere in una sera (capirai, 12 di cui 6 carine e 2 belle).

Ci mettiamo a guardare un film e, ovviamente, ci perdiamo l'incoronazione visto che alle 22.35 era già tutto finito. La moglie cerca su internet, sul sito ufficiale non c'è scritto niente, su altri siti neanche, la notizia appare alle 23.30 su un sito giornalistico Svizzero e leggiamo che Miss Svizzera 2010 è Kerstin Cook, effettivamente la migliore tra le 12 candidate.
A quanto pare la fanciulla di 20 anni ha "una bicicletta da donna verde e nera", mangia "sofficini al formaggio con pasta (mangia quello che vuole, ma solo quando ha fame)" e "studia biologia per corrispondenza alla Oxford Open University" (dal sito ufficiale). Potevano anche sprecarsi a farle qualche domanda più profonda…

Leggendo qualche altra notizia su internet la moglie scopre che una delle informazioni FONDAMENTALI sulle Miss degli anni precedenti è quanto hanno guadagnato col titolo di Miss. E altrettanto fondamentale è fare un pronostico su quanto guadagnerà la Miss dell'anno successivo. Ho capito che qui in Svizzera il capitalismo la fa da padrone, ma insomma, farle i conti in tasca è proprio ridicolo…

In ogni caso, lettrice, se sei Svizzera, nubile, non divorziata, non sposata, senza figli, di età compresa tra i 17 e i 25 anni e alta almeno 168cm, sono già aperte le iscrizioni per l'anno prossimo! E se il tasso di partecipazione è quello di quest'anno la probabilità di vincere è pure alta!

Le micro angurie della Svizzera.

Negli ultimi post ho parlato spesso di Svizzera, vediamo di continuare anche oggi con un breve compendio sulle angurie. Qui in terra Elvetica la frutta costa molto e spesso (cosa che ho visto anche in America) si paga "a pezzo" piuttosto che "a chilo". Questo, qui, vale anche per le angurie. Il fatto strano è che in Svizzera le angurie sono microscopiche; hanno una dimensione paragonabile a quella di un grosso melone e, in Italia, le angurie così piccole non sono nemmeno in vendita (tranne in Val D'Aosta, ho scoperto).
Gli Svizzeri e i Francesi si stupiscono delle dimensioni delle angurie Italiane o di quelle Spagnole, che saltuariamente si trovano anche qui, e non sono particolarmente invogliati dall'acquisto di un frutto così grosso… piuttosto si comprano le loro micro anguriette o, addirittura, singole fette già tagliate e incartate. No comment!!

Notate nella prima foto le proporzioni tra le angurie e le mele a sinistra (sono pure delle mele medio/piccole) o le prugne a destra.

Questioni di lingua #2.

La Svizzera ha tre lingue nazionali e ufficiali, Tedesco, Francese e Italiano e una quarta lingua nazionale e "coufficiale", il Romancio. Qui vige l'obbligo di studiare a scuola almeno due lingue Svizzere oltre all'Inglese come lingua straniera. Insomma, lo Svizzero medio conosce decentemente almeno tre lingue.
La situazione migliora ulteriormente nel canton Ticino dove gli Svizzeri, limitati dall'Italiano che è parlato da una piccola parte della popolazione, generalmente imparano sia il Tedesco che il Francese (sempre oltre all'Inglese).

Ma si sa, imparando molte lingue si fa spesso confusione e studiare una lingua non vuol sempre dire saperla bene. Questo è particolarmente vero qui nella Confederazione Elvetica dove le traduzioni sono spesso fatte alla carlona.
Sarà che l'Italiano "Ticinese" non è proprio vero Italiano (alcuni termini derivano dal Tedesco e/o dal Francese), sarà che a tradurre magari non ci finisce neppure un Ticinese (figuriamoci un Italiano vero, anzi sospetto che usino spesso il traduttore automatico), ma spesso i risultati sono divertenti (cliccate sulle foto per leggere meglio gli strafalcioni):

P.S.: "l'impronta" sarebbe il francobollo e il "piumino di peluria Caro" sarebbe il piumino d'oca a quadri…

Bandiera Svizzera #3.

Come saprete il primo Agosto in Svizzera è festa. Non lo sapete? Ve lo dico io. In pratica si festeggia la fondazione della Confederazione con l'unificazione dei cantoni nel 1291. Ecco un breve estratto da qui (ottimo sito con informazioni per visitare e alloggiare in Svizzera): 

"1291 Fondazione della Confederazione

Dal 1891 il primo agosto è festa nazionale in Svizzera. La data si fa risalire ai primi patti tra i tre Cantoni Uri, Svitto e Untervaldo che formavano il nucleo dell'odierna Svizzera, delineatasi nel corso di oltre cinque secoli.

Gli uomini di questi tre cantoni all'inizio del mese di agosto 1291 hanno suggellato un'alleanza in cui si attribuiva un forte valore all'aiuto e al sostegno reciproci. L'alleanza nasceva soprattutto in rivolta contro gli Asburgo che all'epoca ambivano ad estendere la loro sfera di influenza fino ai territori alle porte del Gottardo."

Non procedo oltre con le spiegazioni storiche e politiche, potete trovarle ovunque. Vorrei solo dirvi come in previsione di questa festa gli Svizzeri si stiano preparando alla grande (come ogni anno). Al supermercato ci sono salviette, tazze, piatti, bicchieri con la classica croce bianca su sfondo rosso, ma anche tanti altri accessori per organizzare picnic con un unico tema ricorrente: la bandiera Svizzera.

Non mi credevate quando ve l'ho detto in questo o questo post che la bandiera Svizzera c'è ovunque, vero? Bhe, allora godetevi la seguente foto di mozzarelle tagliate a forma di croce bianca da mettere su mezzo pomodoro rosso…

Losanna, Berna e Neuchatel.

Come dicevo Lunedì, la settimana scorsa è stata pesante. Abbiamo avuto molto da lavorare e la studentessa che dobbiamo seguire, Domopak, richiede costantemente attenzioni da parte nostra. Comunque per staccare un po' dal laboratorio siamo andati con dei parenti in visita a fare la classica visita di Losanna e Domenica un bel giro a Berna e Neuchatel. A Berna hanno eliminato la fossa degli orsi (finalmente, erano un po' alle strette poveri) e li hanno messi in un recinto molto più grande a fianco del fiume.
Ovviamente ne ho approfittato per scattare parecchie foto (soprattutto con il nuovo obiettivo) che potete vedere cliccando qui. Per gli intenditori, alcune sono HDR (fatte con Photoshop a partire da 3-5 scatti a mano libera).

Mus et rattus.

Spesso mi rendo conto di come il lavoro che facciamo (io e la moglie) ci abbia cambiati profondamente. A parte i risvolti socio-culturali di cui parlerò in un altro momento, ci siamo trovati in due occasioni ad osservare con curiosità due roditori.

Attenzione che non si trattava di coniglietti, ma rispettivamente di un ratto probabilmente uscito dalle fogne (Rattus norvegicus) e di un topino selvatico (Mus musculus). Sarà che con topi e ratti ci lavoriamo e non ci spaventano, sarà che siamo abituati a prenderli in mano, ma se ci capita di vederne uno ormai lo osserviamo con genuino interesse.

L'episodio del ratto è stato emblematico. Tornando a piedi dal supermercato vicino a casa ci siamo accordi di un ratto tutto bagnato (aveva piovuto, ma la moglie insisteva a dire che venisse da qualche tombino ed è probabile che fosse così) che se ne stava immobile in un angolino. L'animale era evidentemente impaurito e noi ci siamo avvicinati per vederlo meglio. Un passante (ragazzo sulla trentina), visti i due ebeti che guardavano fissi lungo un muro, ha cercato di capire cosa stessimo osservando. Una volta accortosi che l'oggetto del nostro interesse era un ratto di 20cm buoni, se n'è andato a passo veloce dicendo "che schifo, che sporco, che pericoloso".
Inutile dire che noi siamo stati ancora lì a guardare con la moglie che diceva "che carino, sembra proprio uno dei miei topetti, solo un po' più grande".

Il secondo episodio è stato durante un giro all'arboreto di Aubonne, un posto, non molto distante da Losanna, con alberi tipici non solo della Svizzera, ma un po' di tutto il mondo. Qui abbiamo visto dei topini selvatici che siamo rimasti a guardare incantati con la gente che ci passava dietro e non capiva cosa cercassi così insistentemente di fotografare. Il tutto accompagnato, anche questa volta, da una serie di "che carino, che bellino, ce lo portiamo a casa" etc. etc.

Qui sotto potete vedere una foto del topino selvatico (click sulla foto per un ingrandimento). Se volete vedere altre foto scattate all'arboreto cliccate qui.

mus musculus

P.S.: senza volerlo pure la moglie ha pubblicato, ieri sera, la sua versione del nostro incontro ravvicinato.

Energia solare.

Accidenti, ieri mi è sfuggita la notizia! Il Solar Impulse, l'aereo ad energia solare progettato all'EPFL, è decollato e ha viaggiato per 26 ore. 

Se volete fare una donazione al progetto è ancora possibile "comprare" una delle 10748 celle solari sull'ala dell'aereo.

Se siete interessati allo sfruttamento dell'energia solare con pannelli fotovoltaici potreste dare un'occhiata al progetto (Svizzero anche questo) "ICARE": un'auto elettrica (che ho visto al salone dell'auto di Ginevra quest'anno) che dovrebbe fare il giro del mondo senza produrre CO2.
Anche qui è possibile finanziare il progetto con l'acquisto di una cella fotovoltaica che, al contrario di quelle dell'aereo, verrà staccata e vi verrà recapitata una volta completata la "missione".

Staremo a vedere ad Ottobre 2011 se l'auto avrà davvero fatto il giro del mondo.

Blue chips.

Pochi giorni fa, da Migros, abbiamo comprato le "Blue chips" le famose patatine blu. In questo caso non si tratta di un batterio che rilascia sostanze coloranti come per la recente "scoperta" della mozzarella blu, ma si tratta di una varietà di patate che produce una grande quantità di antiossidanti (antociani) che danno il caratteristico colore alla polpa.

Questa varietà di patate è originaria del sud America (come tutte le patate d'altro canto) ed recentemente ne è stata iniziata la coltivazione anche in Europa a scopi commerciali. L'abitudine è dura a morire e quindi i clienti non accettano volentieri di mangiare delle patate blu, ma se sono chips in sacchetto magari le si provano…

Ed ecco qui le patate blu che abbiamo assaggiato. Ovviamente il gusto non è diverso dalle altre, ma l'idea di avere un cibo di colore diverso dal solito può essere simpatica! 
Sappiate che se le volete comprare in Svizzera (non credo che ci siano in Italia) dovrete per forza andare nella catena di supermercati Migros e le troverete solo della marca Terra (facendo parte dell'Americana Hain Celestial Group è possibile che siano in vendita anche negli USA). In caso vi capiti di trovarle, buon assaggio!

 

P.S.: Non sono transgeniche, è un prodotto naturale. Sappiate che esistono anche le carote blu o nere e, anzi, il colore originale delle carote è proprio blu. La varietà arancione a cui siamo abituati è stata selezionata… in Olanda (sono proprio fissati con l'arancione…)!

Puntualità.

Fatemi capire una cosa. Sarebbero gli Svizzeri o i Tedeschi ad essere precisi e puntuali? Certo, si dice "puntuale come un orologio Svizzero", ma sono gli Elvetici ad essere puntuali come i loro famosi orologi?? Io non ne sono sicuro.
Oggi, dopo aver passato la mattina a dissezionare topi, ci siamo diretti in mensa (ristorante gestito da un servizio di catering esterno all'EPFL) alle 13.52 sapendo di essere in estremo ritardo dato che chiude alle 14.
Arriviamo giù alle 13.54 e:

– Ovviamente non c'è un cane, Francesi, Svizzeri e molti altri mangiano dalle 11.30 alle 12.30. Dalle 12.30 alle 13.30 mangiano gli Italiani. Dalle 13.30 alle 14 mangiano gli sfigati.

– Il cuoco stava mettendo via pentole e pignatte e non c'era traccia di piatti caldi.

– Lo scaffale refrigerato con panini e insalate era pressoché vuoto oltre ad avere la luce già spenta.

– Cassiere e cameriera stavano sbaraccando tutto.

Insomma, arriviamo noi due in affanno per trovare un tozzo di pane e un bicchiere d'acqua. Dietro di noi altri due sfigati di sorta che si guardano in torno per capire se non fosse già troppo tardi. Fortunatamente è arrivata la "direttrice" che abbaiando dice alla cameriera e al cuoco che "Qui si chiude alle 14". La cameriera replica con un "bhe, ma che ore sono?" e la direttrice risponde caustica "13.50" (erano le 13.55, ma sempre prima delle 14).
Quindi riaccende la luce dello scaffale-panini, il cuoco si rimette in movimento, il cassiere si rimette alla cassa, e via discorrendo.
Siamo riusciti a prendere qualche cosa da mangiare.

Morale della favola: gli Svizzeri sono precisi quando fa comodo a loro. Se c'è da chiudere, anticipano per fare prima e *zzi tuoi se tu in realtà saresti ancora in tempo, loro hanno chiuso.
Quindi, direi che se gli Svizzeri sono precisi come un orologio Svizzero, evidentemente i loro orologi sono avanti…

 

P. S.: Non è un caso isolato. Vedasi quando chiudono il centro commerciale (non il baracchino dei gelati, il centro commerciale, non so se mi spiego) alle 19, ma i commessi iniziano a mettere via la roba alle 18.40. Oppure vedasi quando chiudono il supermercato alle 18 ma la cassiera inizia a pulire la cassa alle 17.50 con la gente (nella fattispecie noi) che aspetta il conto. Oppure quando un'altra mensa, nel vecchio edificio ad Epalinges, chiude alle 13.30, ma le signore che ci lavorano tolgono le oliere alle 13.15. Oppure…
…mi fermo che non finisco più.