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Philips Beardtrimmer 9000

Qualche tempo fa ho fatto una "recensione" di un portafogli che ho comprato on-line, questa volta tocca ad un regolabarba, il Philips Beardtrimer 9000.

Ho partecipato ad un progetto dell'Accademia della barba dove ho avuto la possibilità di scegliere di provare un rasoio elettrico Philips o un regolabarba. Ho optato per il regolabarba Beardtrimmer 9000.

Il progetto prevede di pagare una "cauzione" pari a 50% del prezzo dell'apparecchio con la possibilità di tenerlo a fine prova o restituirlo recuperando la cauzione.

L'ho provato, mi sono lasciato crescere la barba oltre la mia lunghezza standard per tagliarla e regolarla a piacere e devo essere sincero che va proprio bene. Prima usavo un tagliacapelli che "gratta" troppo e non permette di regolare la barba finemente. Ho anche provato un altro regolabarba che però non taglia una mazza. Questo Philips va benissimo a confronto!
Ha una testina girevole con una lama grande e una piccola utilizzabili alternativamente. La testina è regolabile in altezza e con i due "pettini" forniti in dotazione è possibile cambiare la lunghezza di taglio a passi di 0.2mm (!!!!).
La testina è, ovviamente, lavabile senza doversi preoccupare di togliere la batteria o altro.



La batteria è interna e ricaricabile: dura più che a sufficienza ed in ogni caso il beardtrimmer può essere usato anche con l'alimentatore fornito in dotazione.

La vera novità di questo prodotto, e il motivo principale per cui ho deciso di provarlo, è il puntatore laser. Si, non serve che leggiate due volte: questo regolabarba ha un puntatore laser che proietta una linea in corrispondenza della posizione della lama. Sembra banale, ma aiuta davvero a tagliare la barba con più precisione (per chi ha fantasia e vuole farsi un taglio alternativo è ottimo).

Alla scadenza della prova ho deciso di tenerlo. Funziona bene, finalmente non devo più scorticarmi col tagliacapelli e, visto che per un bel po' mi terrò la barba "lunga" mi sarà indispensabile!

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Automobili col pilota automatico.

In molti romanzi e film di fantascienza le automobili del futuro hanno il pilota automatico. In realtà sono parecchi decenni che militari e civili stanno progettando automobili che si guidano da sole. Ed esistono da un po'. Le più famose sono quelle di Google che promettono di essere più sicure di un qualsiasi pilota umano.

Il maggiore ostacolo alla diffusione di questo tipo di vetture è una mancanza di leggi che permettano di girare senza una persona alla guida (senza contare che devono essere sicure al 100%).
Ma in California le cose si stanno muovendo: è stata firmata una legge che rende legali le automobili automatiche (o auto-automobili? self-driving cars? boh…).

Bene, detto questo sono fermamente convinto che quando saranno alla portata di tutti sarà fantastico. Io personalmente non vedrei l'ora di averne una!

Lion, Lion, quante ne combini…

L'altro ieri ho acquistato Mac OS Lion su App store e ho fatto l'aggiornamento sul MacBook. Meno di 20 minuti e il computer si è riavviato col nuovo sistema operativo Apple.
Per ora va bene, ma ho notato che alcuni software non sono ancora ottimizzati per sfruttare le caratteristiche di Lion. Per esempio Chromium non funziona bene a pieno schermo e ha qualche problema con Mission Control se non viene assegnato ad uno specifico desktop.
Un bug molto fastidioso, invece, è che in caso abbiate Symbolic link alle directory "Download" e "Documents" nella fostra Home, Textedit e Preview non funzioneranno: crash all'avvio.
Nel mio caso ho i Symbolic link alle cartelle suddette che sono nel disco rigido nell'Optibay, mentre la Home è nel SSD (vedere qui).

La soluzione del problema arriva da questo blog dove viene suggerito di cancellare i symbolic link, far avviare le due applicazioni incriminate e ricreare i symbolic link.
Il procedimento funziona perfettamente ed in una manciata di secondi si risolve il problema.

Spero comunque che Apple aggiusti le cose al più presto!

P.S.: Per creare symbolic link velocemente suggerisco di installare "SymbolicLinker" uno script che aggiunge una voce al menù contestuale: in due click il gioco è fatto.

Breve spiegazione…

Ho come l'impressione che le storie che racconto riguardo i colleghi potrebbero ferire qualcuno venendo interpretate male. Spiego brevemente. Quando nei miei post parlo del "diversamente abile" non mi riferisco ad un collega handicappato o con problemi fisici e/o psicologici, ma ad un personaggio perfettamente "normale". E' il nostro tecnico di laboratorio, diplomato e laureato, di circa 35 anni. E' normale per modo di dire dato che cerca di lavorare il meno possibile e si piange sempre addosso dicendo che ha sempre tanto da fare.

In buona fede, un anno fa quando sono diventato suo compagno di scrivania, pensavo che avesse qualche problema visto che parla da solo, guarda spesso il soffitto, passa delle ore a "pensare a voce alta". Ma la moglie, che lo conosce da quasi quattro anni, mi ha illuminato dicendomi che finge sempre.
E un anno in compagnia di questo essere mi ha convinto del tutto: fa finta. Si è inventato una serie di modi di fare stereotipati per perdere tempo, per far vedere che è sempre impegnato, per mostrare al capo quante cose fa. Da qui è nato l'appellativo di "diversamente abile" cioè uno che si finge pieno di problemi per svicolare dalle sue mansioni quotidiane.
Quindi se e quando scrivo che prenderei a pugni il "diversamente abile" mi riferisco al collega che mi parlotta nelle orecchie per 6-7 ore al giorno mentre io cerco di lavorare. Lo stesso collega che passa le giornate scrivendo sul quaderno con 10 colori diversi gli esperimenti fatti 3 giorni prima e guardando siti di giochi di ruolo come Dungeons&Dragons o su Wikipedia. Poi quando gli chiedi se può fare un ordine, una delle sue mansioni, ti risponde che ha troppo da fare.
Ecco, questo lo prenderei a pugni molto volentieri. 

Allora, perché non si crei confusione e non si dica che incito alla violenza sugli handicappati (al giorno d'oggi se ne parla fin troppo) d'ora in poi in tutti i post il tecnico del lab sarà chiamato "nostra signora vergine martire" che è uno degli altri soprannomi che gli abbiamo dato perché ho anche ipotizzato che nelle sue ore passate a guardare il soffitto abbia, in realtà, delle visioni mistiche.

Sperando di non aver mai offeso i veri "diversamente abili" mi scuso se dovesse essere successo.

P.S.: il nome "diversamente abile" verrà sostituito anche nei post precedenti. Se volete saperne di più su di lui andate a leggere questo post.

Hack Canon EOS 400D.

Periodicamente mi sorge il desiderio di cambiare macchina fotografica e, sistematicamente, la moglie mi inibisce e impedisce lo sperpero del patrimonio ormai comune (dovevo farlo prima di sposarmi… adesso è tardi…).
Ma perché volere una macchina fotografica nuova? E' il fotografo che fa belle foto? O la macchina? O l'obiettivo (dato che voglio pure quelli…)? A tal proposito mi viene in mente questa barzelletta: "Una sera un mio amico che si diletta di fotografia, invitato a cena, mostrò alcune foto che aveva portato con sè. La padrona di casa, guardandole, esclamò: "Bellissime, deve avere una macchina fotografica eccellente!". Al momento di andare via, il mio amico rivolto alla padrona, disse: "Ottima cena: lei deve avere pentole di buona qualità!". (Simon Evans)"

Comunque il punto è che secondo me una bella foto viene per l'70% dal fotografo e per il 20% dall'attrezzatura. Il restante 10% è il culo di essere al momento giusto nel posto giusto (con la macchina fotografica in mano, accesa e pronta a scattare). Quindi cosa manca alla mia Canon EOS 400D? Tante, tantissime cose che non sto neanche ad elencare. Ma il punto del post è che si può ottenere qualche cosa di più "hackerando" il firmware della EOS 400D, quindi se avete questa macchina e volete renderla un po' più "professionale" continuate a leggere.

Cosa si ottiene di più?
Poche cose, ma buone.
1. La possibilità di usare la sensibilità 3200 ISO (la 400D è limitata a 1600 ISO) e di avere passi intermedi tra i 100 ISO e i 3200. Si avranno quindi 100, 125, 160, 200, 250, 320, 400, 500, 640, 800, 1000, 1250, 1600, 2000, 2200, 3200. In neretto le sensibilità standard, le altre sono aggiunte dal firmware modificato. Ci sono anche i valori 32, 40, 50 e 80 ISO che sono selezionabili, ma corrispondono, in realtà, sempre a 100 ISO.

2. Possibilità di usare lo spot metering che, per chi non lo sapesse, è la misurazione dell'esposimetro integrato nella fotocamera in un punto (in questo caso centrale) molto piccolo. Questo permette una misurazione più precisa rispetto alle misurazioni parziali o pesate su tutto il campo ripreso dalla fotocamera.

3. Attivazione del menù tecnico (factory menu) che permette di fare alcuni test sulla macchina fotografica e di vedere il numero totale di scatti del corpo macchina.

Come si attiva tutto ciò?
Semplice. Appuratevi di avere la batteria completamente carica. Dopo aver aggiornato la macchina fotografica con l'ultimo firmware disponibile (1.1.1 dal sito Canon) seguite queste istruzioni:

ATTENZIONE, NON MI PRENDO ALCUNA RESPONSABILITA' PER EVENTUALI PROBLEMI, O MALFUNZIONAMENTI DELLA VOSTRA MACCHINA FOTOGRAFICA IN SEGUITO ALLA APPLICAZIONE DELLE ISTRUZIONI SUGGERITE!

– Formattate la scheda di memoria CF dal menù della macchina fotografica.
– Con un lettore di schede esterno copiate sulla root della scheda (in pratica fuori da ogni directory) il file testfir.fir che potete scaricare da qui.
– Inserite la scheda nella EOS 400D e accendete la macchina. Dal menù aggiornate nuovamente il firmware. Il display si spegnerà, quindi aspettate almeno 10 secondi, poi spegnete la macchina e togliete la batteria.
– Togliete la CF, usando di nuovo il lettore di schede fate una formattazione veloce con il computer e scaricate CardTricks 1.45.
– Avviate il programma scaricato e rendete la schedina avviabile cliccando su "CF boot sector" e quindi sul pulsante "Make Bootable".
– Scaricate quindi l'ultima versione disponibile del file AUTOEXEC.BIN da questo link. Il file ha, come estensione, la data di creazione. Rinominate il file in AUTOEXEC.BIN e copiatelo nella root della scheda di memoria.
– Inserite la scheda nella macchina fotografica e accendetela. Se il pulsante "Direct Print" si illumina brevemente di blu siete a cavallo! 

Ora per attivare le sensibilità ISO aggiuntive vi basta scegliere l'ISO dal solito menù e cliccare il tasto "Direct Print" più volte fino alla sensibilità ISO desiterata. Selezionate ISO 100 e premete il tastino per avere 125, 160. Selezionate ISO 200 e premete per avere 250, 320, e così via fino a 3200.

Per attivare la funzione spot metering scegliete la "misurazione valutativa" dall'apposito menù e premete il tasto "Direct Print". A quel punto il nuovo metodo di misurazione è attivo.

Per attivare il "Factory menu" entrate nel menù principale della fotocamera, premete il tasto "Direct Print", uscite dal menù e rientrateci. Voilà, fatto anche questo.

Ricordate, se formattate la scheda di memoria o usate una scheda diversa (senza l'AUTOEXEC.BIN) l'hack non funzionerà e tocca rifare tutto da capo. Se conoscete l'inglese date un'occhiata a questo sito dove è tutto spiegato per bene e trovate anche i files da scaricare. Il tutto fa parte del progetto Canon Hack Development Kit, una serie di software e firmware per alcune fotocamere Canon (anche compatte) che permettono di aggiungere funzionalità non presenti di default, dateci un'occhiata!

Polenta mia, polenta mia! – 598

L’anno scorso, o per meglio dire poco prima delle vacanze di Natale, stavo parlando con il tecnico Svizzero Ivano (nome fittizio). Parla di una cosa e dell’altra, non mi ricordo come è venuta fuori la polenta. Mi dice che anche qui la mangiano ed infatti ogni tanto c’è anche in mensa. Mi dice che l’ha mangiata anche fritta (????) e che ci mette sopra il formaggio. A quel punto gli ho chiesto se conosce la polenta bianca. Lui mi ha detto di non averla mai vista ed io mi sono offerto di portagli la farina dall’Italia.

Detto fatto mi sono presentato la settimana scorsa con un chilo di farina bianca da polenta che ha subito guardato con curiosità. Sul pacchetto ci sono le istruzioni in Italiano che lui ha prontamente letto ed ha più o meno capito visto che il Francese è così simile alla nostra lingua.
Ed allora è venuto fuori questo dialogo:

Ivano: Ma davvero per un chilo di farina ci vanno solo quattro litri d’acqua?
Filippo: Si, ma poi dipende se vuoi farla dura o più cremosa. Se la fai secondo le istruzioni viene dura e la puoi tagliare.
I.: Ah…
I.: E poi ci vanno due cucchiai di sale grosso nell’acqua?
F.: Si, dicono così.
I.: Bhe, fa lo stesso anche se è fino.
F.: Non proprio, è di più!
I.: Eh, ma io quello grosso non ce l’ho.
F.: …..vabbè, allora metti quello che hai.
I.: Si. Poi ci metto il pepe.
F.: Il pepe?? No no, non va messo, guarda, non c’è neanche scritto.
I.: Si che lo metto! Se metto il sale metto anche il pepe!
F.: Ma noo!! Il pepe non ci va! Senti, fai mezzo pacchetto di polenta secondo le istruzioni per provare com’è l’originale, poi il resto lo fai come preferisci.
I.: Si si, tanto poi io faccio sempre quello che voglio.
F. pensando: Si va bene. Fai quel c…. che ti pare allora.

Ieri è venuto da me tutto contento e mi ha detto di aver fatto un po’ di polenta. Ha seguito rigorosamente le istruzioni e però è venuta durissima. Dopo avergli spiegato che è normale, che se uno la vuole tenera e cremosa deve mettere meno farina e che comunque quella tradizionale è dura, mi dice: “Bhe… a parte quello non sapeva da niente, alla fine ci ho messo il formaggio sopra”.
…da notare che gli ho più volte detto che non ha un gusto particolare, va mangiata al posto del pane con carne o spezzatino. Fà lo stesso, l’importante è che sia stato contento di essere riuscito a farla!
Ora gli ho dato lo spunto per farla con il formaggio dentro, con la salsiccia o con i fagioli… chissà se proverà mai!