All posts by Filippo

Nuovo anno, salute che se ne va…? – 597

Pare un oroscopo. Gemelli: inizierete l’anno con qualche problema di salute, ma tutto si sistemerà al più presto. Visto che agli oroscopi non credo e non ho nemmeno idea di cosa prevedano per il mio segno zodiacale, non mi preoccupo più di tanto. Comunque sono due giorni che non riesco a mettermi le lenti a contatto. Aperte l’altro ieri, messe e tolte per un fastidio incredibile all’occhio destro. Ieri ho portato pazienza, sono andato al lavoro e dopo 20 minuti sono tornato a casa a toglierle. Oggi non ho proprio provato, magari aspetto qualche giorno, chissà che la Luna entri nella scia di Marte e Giove si metta a girare intorno a Venere: potrebbe portare bene.
Il 19 Dicembre sono stato operato in Italia per rimuovere un Sinus pilonidalis, una specie di roba da togliere chirurgicamente. Generalmente la ferita viene lasciata aperta finchè non guarisce (circa 2 mesi), con medicazioni locali ogni 2-3 giorni.
Ovviamente in Svizzera non hanno idea di cosa debba fare. Il tecnico Svizzero ci ha detto che in ospedale non si fanno queste cose, ma si va solo per le urgenze. Abbiamo cercato un medico che parlasse Italiano, ma la segretaria, ovviamente, parla Francese. La morosa ha cercato di spiegare il problema e le necessità, ma mi pare che abbiano fatto un po’ di fatica a capire cosa mi serve.
Comunque oggi sono andato dal medico accompagnato dalla morosa che ha parlato con la segretaria. Abbiamo aspettato 45 minuti. “Che volete che sia??” direte voi. Bhe, mi va bene aspettare in Italia dove si prende e si va dal dottore, ma qui ho prenotato per le 16.15!
In ogni caso, pazienza. Il medico è stato eccezionalmente cordiale, professionale e gentile, sarà perchè poi il conto mi arriva a casa. Subito dice che “in Svizzera questo tipo di ferita l’avrebbero chiusa, ma è una questione di economia. è più economico lasciarla aperta anche se è una rottura per il paziente”. A dire il vero credo che qui la chiudano perchè così è più economico per il paziente che non deve pagare due medicazioni al giorno dal dottore. Comunque il verdetto è semplice: medicazione e spiegazione alla morosa su come usare meno garza, meno cerotto, meno disinfettante possibile. Praticamente devo usare “metà” di tutto quello che mi hanno detto di usare in Italia. “La ferita deve prendere aria”. “Meglio che la pelle non si irriti”. “Basta una garzetta piccola”. “Ci rivediamo tra 10 giorni”.
Quando arriverà il conto vi farò sapere… e vediamo cosa mi diranno tra 10 giorni!

Nuovo anno, poche novità. – 596

L’anno lavorativo nuovo è cominciato un po’ prima in Svizzera che in Italia. Qui non si festeggia l’epifania, quindi il 3 Gennaio siamo tornati a Losanna e il 5 siamo tornati al lavoro. E mentre oggi gli italiani festeggiano la venuta della befana noi ce la spassiamo in laboratorio. A parte questo, come promesso la prof ci ha detto la decisione maturata in mesi di varie considerazioni: si resta in Svizzera. Forse alcuni non lo sapranno, ma le era stato offerta una posizione da full professor all’Imperial College di Londra a partire dall’estate 2009. Se avesse scelto di spostarsi a Londra ovviamente io e la morosa l’avremmo seguita, ma alla fine ha deciso di stare in Svizzera. Poco male, a noi cambia poco, se non che continueremo a prendere sicuramente uno stipendio più alto dell’ipotetico stipendio Londinese. Il 2009, quindi, non inizia con grandi novità dal punto di vista lavorativo. Bhe, una novità c’è: mi hanno rinnovato il contratto fino a Luglio di quest’anno. Sono “precario” anche qui in Svizzera, ma non me la passo per niente male!

Del cinepanettone, zunegate e altre amenità. (AGGIORNATO ore 16.50) – 591

Ogni tanto mi chiedo seriamente se la gente sia malata di mente o semplicemente troppo stupida. In questi giorni, e oggi in particolare, ci sono molte notizie che mi lasciano decisamente perplesso e mi fanno un po’ riflettere. Non so se sono io troppo criticone o se ho davvero ragione, ma sinceramente a sentire e leggere certe cose mi viene male. Ma andiamo con ordine a partire dalla più vecchia.

La prima riguarda il cosidetto “zunegate“. Pare che il neo-eletto Obama sia stato fotografato in palestra mentre usava come lettore mp3 lo Zune di Microsoft. C’è stata una “rivolta” su internet degli utenti di iPod che hanno anche minacciato di ritirare il loro voto. Ma scherziamo?? Ritirare il voto perchè Obama usa uno Zune invece che un iPod?? Io a questi non darei proprio la possibilità di votare…

La seconda notizia appresa oggi da “Unomattina” è che il nuovo vocabolario Zingarelli 2009 è stato presentato e contiene molte nuove parole: tronista, cinepanettone, black bloc, indultare, gossipparo. Ma ho sentito bene? Cinepanettone??? Una parola più stupida e inutile non l’ho proprio mai sentita, anche se a dire il vero si contende il posto con “tronista”. La definizione di cinepanettone indica un “film comico di produzione italiana proiettato sotto le feste natalizie”. Invece che questo nuovo termine potevano usarne uno ben più comune e antico: “cagata”.

Ma passiamo oltre. Apro il sito del Corriere e leggo che il deputato della lega Matteo Salvini (mai sentito, ma forse sono ignorante io) si è ritrovato improvvisamente con l’account facebook disattivato. Da quanto si capisce leggendo l’articolo, non sapendo che pesci pigliare, non potendo più perdere mezza giornata a tenere i contatti con più di 2000 persone e, soprattutto, non avendo capito una mazza di quello che gli è stato scritto da (come riporta il Corriere) un “non meglio precisato facebook team” (cosa devono fare? firmarsi tutti?), ha ben pensato di portare il caso in parlamento. Giustamente. Mi pare ovvio che il ministero delle comunicazioni debba interessarsi assolutamente al problema del povero Salvini. Cavolo, è un problema nazionale! Siamo tutti disperati! Salvini deve avere indietro il suo account! Mettiamo al lavoro il parlamento! Sproniamo questa gente pagata dal popolo bue per risolvere i problemi che Salvini ha con facebook. No comment.

Altra notizia degna di nota: una banda di ragazzi sfascia una stazione. Il vandalismo c’è sempre stato e sempre ci sarà, purtroppo. Però la cosa che mi lascia a bocca aperta sono le affermazioni dei ragazzi (tra i 13 e i 17 anni) “Ci annoiavamo, che male c’è?” e, peggio ancora, quelle dei genitori “Hanno fatto dei danni, è vero, ma non hanno fatto male a nessuno”.
Che male c’è? Non hanno fatto male a nessuno?? Ma sono tutti fuori di testa? Possibile che vengano giustificati così?? A quanto pare le Ferrovie dello stato presenteranno una richiesta di risarcimento danni per circa 6000 euro. Non ci siamo proprio… io avrei un’idea migliore: manderei una squadra di demolitori con martelli pneumatici in casa dei genitori dicendo “vi sfasciamo solo qui e là, ma non facciamo male a nessuno”. Altro che risarcimento danni!!

Non so, a volte mi pare che il mondo giri storto… o forse sono solo io che mi sono alzato dalla parte sbagliata del letto…

AGGIORNAMENTO delle 16.50:

Riporto dalla notizia aggiornata del Corriere sul caso del povero Salvini e del suo account su facebook:
“Nei giorni scorsi, in un’intervista ad Affaritaliani.it, lo stesso Salvini aveva ipotizzato che tra le cause (della disattivazione dell’account, ndr) potesse esserci un’eccessiva «interattività» con i suoi contatti. «La sinistra ha fatto ostruzionismo alla Camera dei Deputati, e ha parlato per cinque ore filate – aveva raccontato -. Le alternative erano il suicidio o il computer. E quindi io sono stato lì, ad ammazzare il tempo, smanettando con la mail e con Facebook. Sono stato collegato un sacco di tempo, e magari avrò fatto troppe robe. Però cavolo, che almeno ti avvisassero».”

Questo mi conferma che i politici Italiani non fanno una mazza. Quello era in parlamento, degli altri imbecilli hanno parlato per cinque ore e lui, poverino, visto che si è annoiato ha passato cinque ore a cazzeggiare su internet e a chattare su facebook. Complimenti. L’account gli viene limitato perchè ha chattato come un dannato, peggio di uno spammer e lui mobilita il parlamento. Complimenti, davvero, vivissimi complimenti.

IN-competenza. – 590

Come molti dei lettori sapranno ho iniziato a lavorare qui in Svizzera a Gennaio passando dal campo delle biotecnologie vegetali al campo animale/umano. Molte cose sono uguali, protocolli, tecniche, nozioni di base, ma altre cose vanno imparate da zero. Qui ho imparato a fare, tra l’altro, colture cellulari e trasfezioni e, nel laboratorio, ormai sono la persona che ne sa di più. Non per vantarmi, ma sono quello che passa più tempo di tutti in stanza cellule. Così capita che vengano da me a chiedere lumi. L’ultimo è un nostro collega con cui ho avuto il seguente dialogo tre settimane fa:

Collega: “…allora devo fare così, usare quelle cellule là, provare questo protocollo qua…”
Filippo: “Ok, le cellule chi te le da? Noi quelle non le abbiamo.”
C.: “Nessun problema, me le da Tizio dell’altro lab.”
F.: “Benone. Quando le hai e ti serve una mano fammi sapere.”

Due giorni dopo:

C.: “Ho le cellule, le ho messe in coltura. Adesso come le divido in più piastre?”
F.: “Fai così, fai colà, bla bla bla…. segui il protocollo che ti ho dato.”

Due giorni dopo:

C.: “Hai tempo per spiegarmi come contarle?”
F.: “Certo! Prendi questo contacellule, fai così, fai colà, bla bla bla… e moltiplichi il numero che ti viene fuori per 10000. In questo modo hai il numero di cellule per millilitro di terreno.”
C.: “Ah bene!! è facile allora!”
F.: “Si. Segui il protocollo che ti ho dato.”

Dieci minuti dopo:

C.: “Ho fatto come mi hai detto, ma le cellule non mi sono bastate! Erano poche. Ne ho dovute usare due piastre per fare 10 pozzetti.” (ndr: non spiego, ma dico solo che con una piastra di solito preparo 50 pozzetti…)
F. pensando: Che boiata avrà combinato questo… di sicuro ha sbagliato i conti e ne ha messe troppe.

Due giorni dopo:

C.: “Sai, mi sono accorto di aver sbagliato i conti. Ne ho messe troppe. Invece che 100000 (centomila) per ogni pozzetto ne ho messe 100000000 (cento milioni!!). Mi parevano tante infatti…”
F.: “Eh… che caso…”
C.: “Comunque proviamo la trasfezione lo stesso. Mi spieghi come si fa?”
F.: “Certo! Io prendo questi reagenti qui, faccio così, faccio colà, bla bla bla… ma guarda che questo protocollo è per le cellule 293 e io l’ho adattato per le cellule 3T3. Le tue sono diverse, dovresti chiedere a Tizio come fanno loro.”
C.: “Ahh… ma noooo… funzionerà lo stesso! Provo come dici tu.”
F.: “Fai come credi.”

Due giorni dopo:

C.: “Sai, la trasfezione non ha funzionato. Non capisco proprio come mai.”
F.: “Ah si?? Strano!!! Forse dovresti chiedere a Tizio come fanno loro… magari usano un protocollo diverso.”
C.: “Ma noooo… il calcio fosfato è calcio fosfato! Lo usano anche loro!”
F.: “Si, ma sei sicuro che facciano le stesse cose?”
C.: “Ma si! Sarà sempre lo stesso!”
F.: “Certo, come no. Allora prova a chiedere a loro se ti prestano i loro reagenti, magari i nostri sono andati a donnine!”
C.: “Nooo… riprovo ancora.”
F.: “Come dici tu. Stavolta conta le cellule giuste però.”

Due giorni dopo:

C.: “Non capisco, queste cellule non funzionano proprio. Non viene niente.”
F.: “Hai chiesto a Tizio se fanno così e se fanno colà?”
C.: “Ma nooo… tanto il protocollo sarà lo stesso. Piuttosto, quando ti arriva il kit che hai ordinato che vorrei provare con quello??”
F.: ……

Il kit è arrivato. Visto che è a prova di idioti, se non gli funziona neanche con quello (probabile) sarò costretto ad arrivare ad una sola ed unica conclusione. Indovinate quale?

HDCP. – 589

Usciti i nuovi MacBook e MacBook Pro, è velocemente nata una polemica sull’impossibilità, con questi computer, di guardare film scaricati da iTunes su monitor esterni. Spiego brevemente e in modo semplice. Molti film in alta definizione sono “protetti” da un sistema chiamato HDCP, che impedisce la visione del filmato su uno schermo, proiettore o altra periferica che non sia compatibile con lo standard HDCP stesso. In parole povere per vedere un film in alta definizione su una TV o un monitor, questi devono essere HDCP. Se non si ha un monitor o TV con sistema HDCP il filmato può non essere visualizzato o, alternativamente, può essere visto solo in modalità a bassa definizione (800×600), come accade con Windows Vista se si guarda un film HD su un monitor (o proiettore) esterno non HDCP.

I nuovi portatili Apple con porta mini Displayport supportano l’HDCP e, a quanto pare, Apple ha introdotto questa protezione anche sui film che vende attraverso iTunes. Alcuni utenti, però, si sono lamentati di non essere riusciti a guardare, con monitor esterni, anche film non in alta definizione comprati su iTunes ottenendo questo messaggio:

Apple, però, ha rilasciato oggi un aggiornamento di Quicktime che risolve il problema permettendo la visione dei film in bassa risoluzione su apparecchi non HDCP compatibili.
Non è ancora possibile vedere i film HD in formato “ridotto” su periferiche non compatibili. Probabilmente questa possibilità non verrà mai introdotta, dato che fa parte dello standard HDCP. è più probabile che Apple facciaun a linea di monitor HDCP e una serie di conettori dello stesso tipo. Staremo a vedere…

Italianità all'opera. – 588

Venerdì dopo pranzo ho accompagnato la morosa dal dottore per chiedere lumi sulla tosse insistente: è virale, è virale, meglio prescrivere delle gocce calmenti che di più non si può fare. Tornati dal lavoro, la morosa ha avuto la brillante idea di misurarsi la febbre. Ogni 15 minuti circa. E vabbè, a quel regime di sondaggio della temperatura si è accorta di essere un po’ troppo calda e di peggiorare di ora in ora. Forse è meglio aggiungere un po’ di antibiotico. Risultato: questo fine settimana siamo stati chiusi in casa (a dire il vero abbiamo trovato il tempo per un giro in laboratorio).
Come se non bastasse la morosa malaticcia, Sabato e Domenica ha pure nevicato parecchio.
Insomma, da Sabato pomeriggio la macchina non si è mossa (e vorrei vedere che si muove da sola) da dove l’ho parcheggiata: uno dei posti “riservabili”, ma non riservato.Come funziona? Qui a Losanna non ci sono parcheggi gratuiti, nemmeno sotto casa. Ci sono parcheggi a disco orario dove può mettersi chiunque e per chi ha uno speciale permesso non c’è nemmeno il bisogno di cambiare il disco. Ci sono parcheggi “a pagamento”. Sono vicino ai condomini, volendo si possono pagare 70-80 franchi al mese insieme all’affitto per avere il posto per l’auto. Noi preferiamo il disco orario visto che siamo sempre via. A volte però è tutto pieno. Non c’è assolutamente posto per parcheggiare e non sappiamo dove ficcare la macchina, senonchè…
Senonchè, non distante da casa nostra, c’è un posto riservabile che non è stato riservato. Sul muretto in corrispondenza dei posti ci sono i numeri delle targhe di chi ci può parcheggiare e, per quel posto, non c’è niente.
Quando siamo colti dalla disperazione dopo aver girato il quartiere 2-3 volte, parcheggiamo lì e Sabato sera ho messo la macchina in quel parcheggio.
Questa mattina, dopo aver rimosso la neve e in procinto di partire si avvicina una signora che, parlando in Italiano sufficientemente corretto, ci dice: “Questo posto è riservato. Non potete lasciare la macchina qui. E sono diversi giorni che è parcheggiata qui. Non va bene.
La scusa è giunta spontanea alle mie labbra: “Scusi signora, non lo sapevamo e non la metterò più qui.
Grazie, arrivederci, buonasera.
Ovviamente la signora non è la padrona del posto auto. Ovviamente quel posto è vuoto da almeno 8-9 mesi. Ovviamente stasera tornando a casa non ci sarà nessuna macchina lì. Ovviamente alla signora non gliene dovrebbe fregare di meno di quel posto. Eppure…
…eppure è Svizzera!! Come giustamente mi fà notare la morosa, loro non lo farebbero mai di approfittarne così. La legge dice che lì ci va solo chi ha pagato. Loro non parcheggiano dove il posto è libero perchè nessuno ha pagato per quel posto, perchè non si può! E, giustamente, se non lo possono fare loro allora non lo devo fare neanche io!
E ci è tornato alla mente l’episodio accaduto alla morosa sotto la pioggia al semaforo pedonale. Lei è passata con il rosso, il vigile, rispettoso della legge, è rimasto a prendersi la pioggia per passare con il verde.
Sarà l’italianità che c’è in noi…

Recensione MacBook, parte 2. – 586

Dopo qualche ulteriore giorno di “test” e valutazione, eccomi alla seconda parte della breve recensione del nuovo MacBook Apple. Nel post precedente ho descritto le principali differenze con il precedente PowerBook, sia in termini di velocità che in termini di caratteristiche come il nuovo diplay illuminato a LED e il trackpad che, confermo, dopo l’aggiornamento firmware non ha più dato problemi. Parlando di trackpad, pensavo che ci sarebbe stato un problema di attrito scorrendo le dita su una superficie di vetro, ma non è così, anzi, direi che è perfino più comodo di altri provati.
Passando all’aspetto più propriamente esteriore/estetico del computer, il corpo in alluminio è ricavato da un unico blocco con lavorazioni di fresatura, questo a detta di Apple permette di avere misure molto più precise. Di fatto è vero: il precedente PowerBook ha il “coperchio” leggermente imbarcato in corrispondenza del gancio di chiusura, mentre questo, complice anche la chiusura magnetica priva di ganci, è perfettamente allineato con la base del computer. Nonostante l’alluminio e la lastra di vetro che copre il display, il portatile pesa circa 2 Kg ed è molto più sottile del PowerBook (2.5Kg per la cronaca, ma è anche un 15″).
La tastiera di tipo scissor-switch, ha tasti neri, retroilluminati al buio ed è piacevole da usare. Ho riscontrato un piccolo difetto nei tasti funzione dall’F4 all’F12. Funzionano e non hanno problemi, ma sono leggermente più inclinati verso sinistra, credo in corrispondenza della “molla” sotto il tasto. Niente di grave o penalizzante comunque.
è cambiato il fattore di forma della batteria e anche il sistema che la contiene. Ora il vano batteria/disco rigido è coperto da una parte in alluminio sganciabile con una leva. Per questo motivo non è più possibile vedere la batteria e quindi i led che ne indicano la carica sono stati spostati sul lato sinistro del computer. A mio parere è molto più comodo di prima in quanto non è necessario capovolgere il portatile per vedere, a computer spento, quanto è carica la batteria.
Nonostante non siano presenti fori per le casse il suono si sente forte e chiaro. Gli unici buchi, quasi invisibili, sono poco sopra il tasto “esc” e servono per il microfono integrato. Altra novità legata all’assenza di fori è il sensore che regola la luminosità: ora è posto vicino alla webcam, sullo schermo. Sempre che non sia la webcam stessa a rilevare la quantità di luce. Nel PowerBook ci sono due sensori in corrispondenza dei fori per le casse, sia a destra che a sinistra.
Ultimi dettagli: le porte presenti sul computer sono per l’alimentatore magsafe, la porta Gigabit ethernet, due USB2, la mini Displayport per collegare monitor esterni, un jack per microfono e uno per cuffie. Subito dopo, scelta poco piacevole per me, c’è lo slot Kensington per i cavi di sicurezza. Contrariamente a quanto letto in giro, non ho avuto problemi ad usare i miei due lucchetti Kensington sul MacBook. In ogni caso avrei preferito vedere lo slot di sicurezza più distante dal jack per le cuffie.
Unica grave mancanza è la porta Firewire non più presente in questa serie di portatili. Pare che non ci fosse abbastanza spazio per farcela stare e inoltre il chipset nVidia Geforce 9400M non include un controller Firewire, ma penso che impegnandosi un pochino sarebbero riusciti a far entrare un controller separato e almeno una mini Firewire stile Sony Vaio. Penso che sia più una mossa commerciale per spingere chi ha necessità della Firewire verso il modello MacBook Pro (che include la Firewire 400 e 800).
Sono pienamente soddisfatto di questo nuovo portatile che, se non fosse per la mancanza della Firewire, giudicherei perfetto (per le mie esigenze attuali).

A questa pagina potete vedere qualche foto con un confronto dei display tra il PowerBook e il nuovo portatile e altri dettagli del MacBook. Come potrete notare il display del MacBook riflette perfettamente il lampadario acceso in casa, ma non il flash della macchina fotografica la cui luce, invece, viene diffusa dal monitor del PowerBook. Insomma, regolando l’inclinazione del nuovo display glossy è possibile ridurre al minimo tutti i riflessi.

Recensione MacBook, parte 1. – 585

Come promesso ecco qui una mini-recensione in due puntate del nuovo acquisto: il MacBook Apple “unibody”. Premetto subito che tutti i confronti verranno fatti con il precedente portatile (ancora in uso), un PowerBook G4 da 15″, 1.67 GHz, 1.5 Gb di Ram, hard disk da 100 Gb e 7200 rpm: un computer di tre anni fa con i suoi limiti. Salto a piè pari le caratteristiche tecniche del nuovo computer perchè ampiamente disponibili sul sito della Apple e su diversi blog e forum, ma scrivo comunque la configurazione da me scelta.

Processore: Intel Core 2 Duo 2.4 GHz
Memoria Ram: 4 Gbyte
Disco rigido: 320 Gbyte a 5400 rpm

è il modello di punta della serie MacBook (portatili da 13″), con un extra di memoria e disco, che comprende anche la tastiera retroilluminata. Inoltre ho acquistato l’adattatore per collegare monitor/proiettori con presa VGA alla nuova uscita mini DisplayPort.

Partiamo quindi con la descrizione:
La confezione è davvero minuscola e ben curata. La scatola è più piccola di quella dei precedenti MacBook e molto più piccola della scatola del mio PowerBook. Si nota decisamente lo sforzo per ideare una confezione così compatta. Ovviamente questo va anche a vantaggio della Apple che a parità di volume potrà trasportare più computer. A parte questo. Nella confezione ci sono le solite poche cose: il computer, l’alimentatore, un paio di DVD di ripristino del sistema, un manualetto e, nel mio caso, il cavo mini DisplayPort-VGA.
Il computer si è avviato grazie alla batteria mezza carica. Fatta la configurazione iniziale e provato per 3 minuti il sistema, ho reinstallato MacOS Leopard formattando il disco come da mia tradizione personale. In questo modo ho rimosso le lingue non necessarie, alcuni driver di stampanti e altre cose che non mi servono.

La prima cosa che si nota è il display: lucido, con il vetro davanti, e molto più luminoso del precedente. Non c’è alcun paragone. Ci sono gli odiati riflessi, ma ci ero abituato già dal Sony Vaio con schermo lucido che avevo in precedenza. Se non riuscite a sopportare uno schermo lucido questo computer non fa per voi. Un vantaggio di questo display, sarà per il glossy, per la maggiore luminosità o per l’illuminazione a LED, è che i colori sembrano incredibilmente più vivi e brillanti rispetto a quelli del PowerBook. C’è da dire comunque che entrambi i display sono a 18 bit (6 bit per colore) cioè in grado di mostrare “solo” 265000 colori, come il 95% dei monitor per portatili. Le 16 milioni di sfumature, presenti nei monitor a 24 bit, qui sono ottenute con il dithering, un’interpolazione software che mostra tonalità di colore non realmente visibili.

La seconda differenza è la velocità incredibilmente superiore rispetto al PowerBook. Merito del processore e della Ram in più che, ovviamente, fanno una grande differenza. Le applicazioni si aprono velocemente, alcune in meno di 1-2 secondi e anche le più esose sono comunque pronte in pochi secondi. Microsoft Office 2004, pur girando sotto Rosetta, parte velocemente e senza problemi.
Finalmente il processore non è più impegnato al 100% durante l’uso e la visualizzazione di applicazioni in Flash come la visualizzazione di filmati da Youtube e l’uso del mio gioco preferito, Dofus. Capiamoci bene, non è un problema che un processore sia impegnato al 100%, ma il problema c’è quando, oltre ad essere impegnato al massimo, non è possibile fare altro perchè il computer è “impegnato” con una sola cosa. Sotto questo punto di vista la CPU Intel Dual core fornisce potenza a sufficienza per quello che mi serve. Ovviamente non ho cambiato computer solo per divertirmi, ma anche per lavorare e quindi, per gli esperti di biologia e biotecnologie, porto un esempio lampante.
Con il software CLC Sequence Viewer, l’apertura di sequenze è ora istantanea, ma soprattutto trovare i siti di restrizione per 65 enzimi su un BAC da 245000 paia di basi richiede tempo zero. Un click e i siti di restrizione sono lì. Con il precedente computer, se l’operazione andava a buon fine senza bloccare tutto, impiegavo circa 5-7 minuti.

Insomma, sicuramente ho fatto un bel salto di qualità. Ovviamente la macchina non è esente da difetti e mancanze. La mancanza, secondo me, più grave è l’assenza di una porta Firewire. Ormai tutto funziona via USB, ma chi ha qualche periferica Firewire sicuramente non sarà contento di questo portatile. Fortunatamente le uniche due periferiche Firewire che ho hanno anche la porta USB2.
Il difetto, riscontrato da molti e anche da me, è nel nuovo trackpad multitouch in vetro e senza tasto. Non mi dilungo sulle caratteristiche dell’oggetto, perchè le potete leggere qui, ma è vero che ogni tanto si perde qualche click. Ho notato che dipende dalla posizione in cui si clicca e se si usa la punta delle dita o il dito “di piatto”.
Fortunatamente Apple ha lavorato a questo inconveniente e questa mattina è uscito un aggiornamento firmware per risolverlo. L’ho installato e, finora, il problema sembra risolto.

Prossimamente la seconda parte della recensione con tanto di foto.