All posts by Filippo

(I can't get no) Satisfaction. – 609

Questa mail è stata inviata Venerdì pomeriggio a tutto il personale dell’EPFL da un dottorando del laboratorio di “Cognitive Neuroscience”:

Dear All,

Sorry, if this is some useless information.

I am looking for some Sat-15-Faction in my experiments and I can’t get no. Sat-15-Faction.

I was already asked to come back later next week, but I could really use it before the weekend.

So please let me know, if anyone can help, because I try, and I try.

Thanks for your help!

Chi non avesse notato a prima vista cosa c’è di strano in questa mail è pregato di leggere il testo della canzone “(I can’t get no) satisfaction” dei Rolling Stones.
Mi chiedo per quale motivo il dottorando sia andato via di testa… forse per il lavoro (neuroscience) che fa…

Vacanze pasquali (post ritardatario). – 608

Eccomi qui dopo un bel po’ di tempo. No, non siamo morti, ne io ne la morosa, almeno io sono semplicemente troppo impegnato/stanco/senza idee per aggiornare il blog sistematicamente. Spero comunque di riuscire a recuperare il tempo perduto. Cosa vi racconto? Bhe, dal punto di vista lavorativo ci sarebbero molte cose da dire, ma le terrò per la settimana prossima. Per il resto vi illustro brevemente il viaggio di andata e ritorno verso l’Italia nel fine settimana di Pasqua.

Andata:
Siamo partiti in auto per portare a casa le gatte senza drogarle con il tranquillante e fare la revisione della macchina. La partenza da Losanna alle 16.30 doveva essere sufficiente per farci arrivare a Padova/Rovigo per le 23.30. Morale della favola, siamo arrivati a Brig (Svizzera, prima del confine) per prendere il trenino che ci fa evitare il passo. Ma il treno era già pieno e abbiamo dovuto aspettare quello successivo (un’ora e mezza dopo).
Giunti in Italia, più precisamente in autostrada, ci siamo fermati all’autogrill per motivi fisiologici e per cenare per circa 20 minuti verso le 22. Siamo usciti a Verona sud per prendere la transpolesana e portare la morosa a Rovigo. Peccato che ci fosse una nebbia con visibilità di 10 metri…
Arrivati a Rovigo, scaricate le valige, bevuto un bicchiere d’acqua, sono ripartito e giunto a Padova, a casa mia, alle 3 di notte. 10 ore e mezza di viaggio…

Ritorno:
Il Lunedì di pasquetta siamo partiti da Rovigo verso le 15.30. In autostrada, da Verona a Bergamo, abbiamo trovato una simpatica coda che ci ha fatto ritardare di quasi 3 ore… capirete… 100 km di coda. Usciti dall’autostrada ci siamo diretti ad Iselle per riprendere lo stesso trenino dell’andata, e giungi all’ultima stazione di servizio su suolo Italiano ho pensato di fare un po’ di benzina visto che ero in riserva e anche a secco di gas. Alle ore 20.30, quindi, smonto dall’auto per fare il pieno e….
….il tappo del serbatoio non si apre. Non si apre. Giro la chiave che non gira completamente e non si apre. Riprovo e inizio a sforzare e non si apre. Mi attacco con due mani alla chiave e giro e non si apre. Intanto inizio a sudare e mi sale la pressione. Sempre con due mani sulla chiave inizio a strattonare con impeto tanto che si muoveva la macchina e il tappo non si apre. La morosa scende visto che in macchina si muoveva come fosse in giostra e capisce il problema solo guardandomi in faccia.
Un omino della stazione di servizio (cosa ci facevano ancora lì alle 20.30? per fortuna che c’erano comunque…) si avvicina e inizia a dirmi: “Piano, rompi la chiave. Sicuro che sia la chiave giusta? Fai provare a me?”
E io: “Meglio perchè non rompo la chiave, ma tra poco rompo la macchina!”
Prova che ti riprova l’omino non riesce e nemmeno il secondo omino che nel frattempo si è avvicinato.
Mi dicono che possono aprirlo con un cacciavite (rompendolo) e che vendono tappi di riserva.
Io: “Va bene. Rompete e compro un tappo nuovo!”
Partono alla ricerca del cacciavite e del tappo, io provo e riprovo e ad un certo punto… tah dah!!! Il tappo si toglie! Lo guardo con disprezzo e, nonostante alla fine sia uscito, non ci penso due volte a spendere 15 euro per sostituirlo con un ricambio compatibile.
Insomma, dopo aver fatto il pieno siamo ripartiti e siamo riusciti a prendere l’ultimo trenino per attraversare il passo.
20 minuti di treno durante i quali: “Morosa, ma secondo te i doganieri ci sono qualche volta? Non li troviamo mai!”
Scendiamo a Briga e ci ferma un doganiere Svizzero che prima illumina la targa (italiana) dell’auto e poi l’interno della macchina con una torcia.
Il doganiere: “Qualche cosa da dichiarare? Cosa avete dentro la cassa?” (cassa=trasportino per le gatte, ndr)
Io: “Due gatte.”
Il doganiere: “Non mi interessano le gatte! Avete altro? Vino, formaggio, carne?”
Io: “No.”
Il doganiere: “Allora potete andare.”
E nell’allontanarci abbiamo visto che le macchine con targa Svizzera venivano sistematicamente fermate e aperte!
Morale della favola… siamo arrivati a Losanna all’una di notte.

…stranamente il giorno dopo, invece che andare al lavoro, avrei dormito ad libitum.

Napoli città pulita. – 607

In questi giorni c’è una nuova pubblicità progresso che ha fatto capolino sulle reti nazionali. La pubblicità in questione vorrebbe incentivare a tenere pulita Napoli dopo che il governo ha “eliminato” il problema spazzatura che ha imperversato per mesi anni in questa città. Personalmente ritengo che il problema “fogna a cielo aperto” fosse davvero grave e più volte sono stato interrogato dai colleghi di laboratorio che non riuscivano a capacitarsi di come fosse possibile undegrado simile, ma se è vero che in Campania sono stati portati anche i rifiuti di altre regioni (è vero?) è anche vero che il poco rispetto e la poca propensione alla, per esempio, raccolta differenziata devono essere insiti nei Napoletani. Come mai, altrimenti, non ho mai visto una pubblicità del governo Italiano per tenere pulita Padova, Milano, Torino, Belluno, Roma, Agrigento, Cagliati o altre città? Serve proprio una pubblicità per far capire ai Napoletani che non possono mollare i pampers usati in mezzo alla strada?
Sia chiaro, non voglio generalizzare e sono sicuro che tutti i Napoletani staranno già facendo la raccolta differenziata, ma questa pubblicità mi fa comunque pensare…

Superare a destra o sorpassare a destra? – 606

Mai come qui in Svizzera ho dovuto fare una manovra che potrebbe sembrare pericolosa oltre che non permessa. Parlo di superare, in autostrada, dei veicoli lenti, stando alla loro destra. Succede spesso perchè in alcuni punti le autostrade Svizzere hanno quattro corsie, soprattutto in corrispondenza della congiunzione tra due tratti diversi. Per spiegarmi meglio: due corsie provenienti da una direzione si uniscono ad altre due corsie provenienti da un'altra direzione e ci si trova ad avere automobili lente alla propria destra e automobili lente alla propria sinistra.
In questi casi l'unica cosa da fare è continuare alla propria velocità cambiando corsia in base alle esigenze appena se ne presenta l'occasione, ma c'è un ma. Mi trovo spesso a superare macchine più lente alla loro destra e, devo essere sincero, mi fa un po' impressione.
Dal punto di vista del codice della strada, comunque, questa non è una manovra di sorpasso, perchè non c'è un cambio repentino di corsia, quindi è consentito e, per darvene una prova, ecco qui la domanda e la risposta che chiarifica un po' le cose presa dal sito della questura di Padova.

Domanda n. 2094: In autostrada mi capita spesso che occupando la corsia libera più a destra incontri un autoveicolo più lento che marcia su una corsia più a sinistra della mia (es. quella centrale o quella di sorpasso). Tenendo presente che io non ho ostacoli nella mia corsia, è possibile proseguire ognuno per la sua strada senza incorrere, da parte mia, nel divieto di sorpasso a destra con relativa sanzione e punti?

L'art.143 Cds prescrive che sulle strade a due o più corsie si debba circolare sulla corsia libera più a destra. Le inosservanze sono sanzionate con il pagamento di una somma di € 38,00 e la decurtazione di 4 punti.

La manovra di colui che circolando sulla corsia centrale trova l'ostacolo di un veicolo ed effettua il sorpasso a destra è sanzionato dall'art.148, comma 15, Cds con la somma di € 74,00 e la decurtazione di 5 punti. Se la manovra di sorpasso a destra è ripetuta nell'arco di due anni, si applica anche la sospensione della patente da 1 a 3 mesi.

La manovra di colui che prosegue la marcia sulla corsia di destra, nonostante la presenza di veicoli sulla corsia o sulle corsie di sinistra, non integra la manovra di sorpasso a destra, ma solo quella di superamento da destra che non è sanzionata.

Quindi, fondamentalmente, potete viaggiare stabilmente alla vostra velocità di crociera senza il problema di "superare" qualcuno a destra. Ora non mi resta che capire se questa cosa è valida anche in Svizzera…

Gatto VS Cane. – 604

Eccomi tornato dopo una pausa “lunghetta” dall’ultimo post. Che è successo? Poco o niente in realtà. Il trasloco del laboratorio è finito, il lavoro è ripreso, mamma e fratello della morosa sono venuti a trovarci, mi sono ammalato, sono guarito. Ma venendo al post del giorno vorrei spiegare quali sono i due principali svantaggi dell’avere un gatto rispetto ad un cane.

1¬∞ Per quanto me la vogliano raccontare gli estimatori dei gatti, i felini sono più stupidi dei canidi. Se dico al cane “siediti” questo si siede. Se dico al cane “fermo” questo resta fermo. Se punisco il cane con uno schiaffetto quando combina un guaio, la seconda volta non lo fa più. Provate a fare lo stesso con il gatto. E non ditemi che il gatto viene da voi se fate “pciu pciu pciu” perchè il cane viene addirittura rispondendo al suo nome…

2¬∞ I gatti hanno la possibilità di saltare ovunque. Intendiamoci, anche i cani lo possono fare, ma è un po’ diverso. Il mio cane non è mai saltato sulla tavola, o sulla libreria, o sul comodino. Sale sempre sulla sedia, si affaccia al tavolo, qualche volta ci appoccia pure le zampe, ma basta sgridarlo, scende e non sale più (almeno per un po’). Il gatto sale sul tavolo, lo spingi giù e lui risale in 2 secondi. E la scena si ripete per un numero N di volte con N tendente ad infinito. Probabilmente è una conseguenza del punto 1: essendo più stupidi non capiscono cosa devono o non devono fare. E non ditemi “il gatto è furbo perchè lui continua a fare quello che vuole” perchè è altrettanto vero che continua a prendersi schiaffoni…

Quando quello che ho spiegato nel punto 1 e 2 (stupidita e agilità/capacità di saltare) si combina in un unico momento possono accadere eventi semi-catastrofici. In particolare questa sfigata congiunzione astrale si è avverata questa mattina.
Alle 7.30 orario GMT+1 i due malcapitati inquilini dell’appartamento, cioè io e la morosa, e probabilmente anche l’inquilina del piano di sotto e quelli di sopra, sono stati svegliati da un fracasso infernale. Nel giro di 20 secondi mi sono alzato, ho inforcato gli occhiali e mi sono precipitato in cucina. Per farla breve da sopra il dolce forno Harbert che abbiamo (posizionato sopra il microonde, posizionato a sua volta sopra un tavolo, altezza totale: 1.85m) misteriosamente sono precipitati 4 vasetti di fiori e piantine varie e sono finiti sulle uova vicino al microonde. Il tutto è poi caduto definitivamente sul pavimento. Del colpevole, ovviamente, non c’era traccia. A quel punto non ci è rimasto che pulire il macello e rassegnarci al fatto che, probabilmente, l’evento si ripeterà (vedi punto 1). Poi io mi sono detto che un cane, oltre a non ripetere il disastro, non sarebbe riuscito a causarlo nemmeno la prima volta (vedi punto 2).

Ovviamente anche il cane ha qualche svantaggio rispetto al un gatto, ma è indubbio che i felini siano decisamente “combinaguai”. Posso dirlo forte: un gatto è un mezzo disastro. Pensate a noi che di gatti ne abbiamo due… un disastro completo!

Trasloco: puntata #2. – 603

Come detto ieri, gli impacchettamenti per il trasloco non sono ancora iniziati, ma più o meno tutti stiamo mettendo ordine un po’ alla volta alle nostre cose. Tutti tranne uno: Ivano. Ivano è il tecnico del laboratorio, è Svizzero, è testardo e, come dallo stereotipo di Svizzero che ci siamo creati io e la morosa, uno che fa solo ed esclusivamente quello che gli compete. E in caso cerca di non fare nemmeno quello. Non che siano tutti così, ma questa è la nostra impressione. Comunque, tornando a Ivano, essendo il tecnico è, dopo la prof., colui il quale conosce più cose del laboratorio e del processo di trasloco. Eppure non si è mai organizzato. Si lamenta, continua a dire che ha tanto da fare, insiste perchè la gente smetta già ora di lavorare perchè, appunto, “c’è tanto da fare e voi non vi rendete conto”. Addirittura dice che non dorme più la notte per colpa di questo trasferimento. Dice che si ammalerà se continua così, che ha troppi pensieri per la testa, che non ce la fa a pensare a tutto lui, che non vuole prendersi responsabilità. Nonostante questo, Ivano è inamovibile. Non l’ho mai visto una volta alzare il culo dalla sedia per fare ordine tra le sue cose. Gli altri, io e la morosa compresi, hanno già fatto un po’ di ordine, lui no. Resta li seduto, e se non ha esperimenti da fare perde tempo leggendo le istruzioni per il trasloco e guardando dio-sa-cosa su internet.
Detto questo per me può anche diventare completamente insonne…
A domani la prossima puntata.

Trasloco: puntata #1. – 602

Come detto in precedenza in questo post, siamo ormai giunti in prossimità del trasferimento all’EPFL. Il politecnico di Losanna ha fatto costruire un edificio tutto nuovo per il dipartimento di “Scienze della vita”. Siamo andati a visitarlo per vedere il nostro futuro laboratorio. Cosa dire, è bello come tutte le cose nuove, ma purtroppo è un po’ più piccolo di quello attuale. Inoltre, secondo me, hanno costruito tutto “in economia”. Il materiale dei banconi non è eccelso e i frigoriferi a 4 ¬∞C non sono quelli “da laboratorio” che abbiamo ora, ma sono “da appartamento” con tanto di portauova, portabevande sulla porta e cassetti per la verdura. Sembra una stupidaggine, ma sono più piccoli.
Tutto questo ha portato ad una serie di lamentele infinite da parte dei nostri colleghi che “non ci staranno mai” e “non sapranno dove mettere le cose”.
Il risultato di questo restringimento degli spazi è che la gente deve buttare via un sacco di cose: articoli, reagenti vecchi, strumenti inutili o rotti, fogli, carte e cartine e chi più ne ha più ne metta.
La settimana prossima si impacchetta tutto e si trasloca, quindi questa settimana si dovrebbe iniziare a fare ordine e ad eliminare il superfluo. Inutile dire che c’è già qualcuno che, data la mole di materiale, ha iniziato da 10 giorni a svuotare ufficio e laboratorio.
Poi c’è chi, invece, fin troppo consapevole della mole di lavoro da fare si lascia prendere dallo sconforto e non fa niente… ma di questo ne parlerò domani!

Il calcio fa bene alla salute, ma… – 601

…quello che c’è nel latte e nel formaggio! Lo sport “calcio” ora ci (me e la morosa) ha davvero stancato. Non seguo il calcio e non me ne può fregare di meno delle partite, ma è possibile che l’intera Domenica pomeriggio su Raidue sia quasi esclusivamente dedicata al calcio?? Oggi a Losanna ha nevicato, siamo andati in laboratorio al mattino e di pomeriggio abbiamo fatto le pulizie di casa guardando gli unici due canali italiani che prendiamo: Raiuno e Raidue. Raiuno di Domenica pomeriggio è inguardabile. Sul secondo canale c’era “Quelli che… aspettano” e “Quelli che il calcio e…” condotti dalla Ventura: programmi simpatici, ma più o meno incentrati sul calcio. Fin qui niente di male.
Subito dopo c’è stato “Stadio sprint” e il nome dice tutto.
In seguito “90¬∞ minuto”.
Una breve interruzione con “Piloti” e “Friends”.
Infine il telegiornale con l’ultimo servizio dedicato ai risultati delle partite.
Subito dopo c’è stato il “TG sport” che, stranamente, questa volta ha parlato di calcio e, incredibile ma vero, ha dato in due-dico-due secondi una notizia sugli open di tennis e un breve flash sullo sci. Dico che è incredibile perchè proprio qualche giorno fà la morosa si è lamentata che al TG sport hanno parlato esclusivamente di calcio e, alla fine, hanno detto che stasera trasmettono il Superbowl Americano.
Ma in Italia pallavolo, basket, nuoto e altri sport che fine hanno fatto? Esistono ancora? Gli atleti sono tutti in ritiro? Possibile che gli Italiani siano così intontiti dal calcio e basta? Calcio, calcio, calcio e solo calcio.
Qua in Svizzera, è vero, la tradizione calcistica è meno sviluppata che in Italia, ma quando parlano di sport li nominano tutti! C’è sempre qualche notizia anche riguardante gli sport meno diffusi.
In America era uguale e lì di sport “nazionali” ce ne sono addirittura tre: football, basket e baseball, con tornei studiati per non sovrapporsi tra loro.
Poi, vabbè, il discorso che ho fatto lascia il tempo che trova perchè tanto se ripeto queste cose al 90% della gente che conosco avrebbero pure il coraggio di dirmi che di calcio non si parla abbastanza…

P.S.: …giusto per completare l’opera alle 22.35 sempre su Rai(calcio)due fanno “La Domenica sportiva”. Chissà che non parlino un pochino di calcio…

Punto della situazione. – 600

è da un po’ che non scrivo sul blog. Sarà la “mancanza” di argomenti, sarà la poca voglia, sarà la stanchezza, comunque è giunto il momento di fare un breve punto della situazione tenendovi aggiornati con gli eventi più recenti. 1‚àû Mi hanno rinnovato il contratto: per ora ancora temporaneamente per motivi non ben definiti (burocratici) poi mi verrà esteso per un periodo più lungo. 2‚àû In concomitanza con il rinnovo del contratto inizierò un nuovo progetto: forse, e dico forse, ilvecchio progetto sta per volgere al termine. Non dico di più, perchè se mi azzardo a dire che le cose potrebbero funzionare poi è la volta buona che non viene più neanche un esperimento. 3‚àû Cambiamo sede: pur lavorando per l’ISREC(Istituto Svizzero per la Ricerca sul Cancro)già da quando sono stato assunto non sono mai stato pagato dall’ISREC , ma dall’EPFL (Politecnico di Losanna). L’EPFL ha costruito un intero nuovo edificio tutto dedicato a “Sciences de la vie” con nuovi scintillanti laboratori dove ci trasferiremo tra due settimane. Ovviemente il trasferimento non sarà indolore, e si sono scatenate già un numero in continua crescita di lamentele. 4‚àû Pare che la settimana prossima finalmente verrà l’idraulico per cambiarci il rubinetto di casa: finalmente sarà possibile installare la micro-lavastoviglie che abbiamo comprato quasi due mesi fa. E guai a chi dice che una lavastoviglie per due persone non serve. 5‚àû Le gattine stanno bene: si svegliano all’alba e iniziano a giocare, rincorrersi, ogni tanto mi saltano sulla faccia finchè dormo, mi hanno squartato un piede, e hanno imparato che bere dal secchio dell’acqua (per il cambio dell’acquario) è più divertente che bere dalla ciotolina. 6‚àû Meglio che ora mi metta a fare qualche cosa in laboratorio. 7‚àû Finalmente è Venerdì…

Polenta mia, polenta mia! – 598

L’anno scorso, o per meglio dire poco prima delle vacanze di Natale, stavo parlando con il tecnico Svizzero Ivano (nome fittizio). Parla di una cosa e dell’altra, non mi ricordo come è venuta fuori la polenta. Mi dice che anche qui la mangiano ed infatti ogni tanto c’è anche in mensa. Mi dice che l’ha mangiata anche fritta (????) e che ci mette sopra il formaggio. A quel punto gli ho chiesto se conosce la polenta bianca. Lui mi ha detto di non averla mai vista ed io mi sono offerto di portagli la farina dall’Italia.

Detto fatto mi sono presentato la settimana scorsa con un chilo di farina bianca da polenta che ha subito guardato con curiosità. Sul pacchetto ci sono le istruzioni in Italiano che lui ha prontamente letto ed ha più o meno capito visto che il Francese è così simile alla nostra lingua.
Ed allora è venuto fuori questo dialogo:

Ivano: Ma davvero per un chilo di farina ci vanno solo quattro litri d’acqua?
Filippo: Si, ma poi dipende se vuoi farla dura o più cremosa. Se la fai secondo le istruzioni viene dura e la puoi tagliare.
I.: Ah…
I.: E poi ci vanno due cucchiai di sale grosso nell’acqua?
F.: Si, dicono così.
I.: Bhe, fa lo stesso anche se è fino.
F.: Non proprio, è di più!
I.: Eh, ma io quello grosso non ce l’ho.
F.: …..vabbè, allora metti quello che hai.
I.: Si. Poi ci metto il pepe.
F.: Il pepe?? No no, non va messo, guarda, non c’è neanche scritto.
I.: Si che lo metto! Se metto il sale metto anche il pepe!
F.: Ma noo!! Il pepe non ci va! Senti, fai mezzo pacchetto di polenta secondo le istruzioni per provare com’è l’originale, poi il resto lo fai come preferisci.
I.: Si si, tanto poi io faccio sempre quello che voglio.
F. pensando: Si va bene. Fai quel c…. che ti pare allora.

Ieri è venuto da me tutto contento e mi ha detto di aver fatto un po’ di polenta. Ha seguito rigorosamente le istruzioni e però è venuta durissima. Dopo avergli spiegato che è normale, che se uno la vuole tenera e cremosa deve mettere meno farina e che comunque quella tradizionale è dura, mi dice: “Bhe… a parte quello non sapeva da niente, alla fine ci ho messo il formaggio sopra”.
…da notare che gli ho più volte detto che non ha un gusto particolare, va mangiata al posto del pane con carne o spezzatino. Fà lo stesso, l’importante è che sia stato contento di essere riuscito a farla!
Ora gli ho dato lo spunto per farla con il formaggio dentro, con la salsiccia o con i fagioli… chissà se proverà mai!