Chi non si ricorda il telefilm “Happy Days” alzi la mano! Bene… voi siete troppo giovani o troppo vecchi. La serie è andata in onda negli anni ’80 in Italia e racconta della vita di una famiglia, con relativi amici e conoscenti, degli anni ’50. Il tutto ambientato nel Wisconsin, in particolare a Milwaukee.
Bhe, se avete presente il telefilm forse ricorderete che il capo famiglia, Howard Cunningham, era Gran Puba della “Loggia del Leopardo” una confraternita di cinquantenni che non si sa bene cosa facessero. Era possibile vederlo indossare, più di qualche episodio, il Fez, caratteristico copricapo rosso a torretta.
Bhe, ieri sera tornando a casa attorno alla piazza del Capitol ho fatto qualche scatto di una strana manifestazione, non meglio identificata, con tanto di banda. Tutti con il Fez in testa!!
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Problema Skype (forse) risolto. – 320
Bene, sembra che il problema di Skype, che ha lasciato “a piedi” 6 milioni di utenti per quasi 20 ore, sia stato in parte risolto. Tutt’ora il programma si connette in modo altalenante, ma almeno ci riesce! Non si sa ancora quale sia stato il famigerato “problema software”, ma il tempo impiegato per risolverlo è stato troppo anche a causa del periodo. Probabilmente, infatti, molti tecnici sono in ferie!
Un paio di teorie su ciò che è successo già circolano sui forum di Skype: c’è chi dice che sia stato un attacco da parte di hacker e chi dice che invece sia un problema legato ad un update di Windows.
Vedo difficile un attacco di questo tipo ai server si Skype, e credo anche che non usino Windows server, ma linux o qualche altro sistema operativo. Inoltre è strano che ci sia stato un totale black-out, visto che questo software non necessita di andare a recuperare username e password su un server dato che sfrutta una tecnologia p2p (peer-to-peer), eppure è stato evidentemente un problema legato ai server di Skype.
Curioso è il fatto che dal sito fosse bloccato anche il download di Skype.
è interessante come milioni di persone siano rimaste senza questo servizio in tutto il mondo… e soprattutto come in centinaia abbiano scritto sul forum lamentandosi che stanno perdendo tempo e soldi a causa delle loro attività commerciali/aziendali disturbate dall’interruzione del funzionamento di Skype. Questi signori forse dimenticano che questa è la prima interruzione del funzionamento di questo servizio da quando è stato attivato e che prima di Skype esistevano altri modi per condurre affari, forse un po’ più dispendiosi, ma comunque efficaci.
Comunque il problema è stato risolto! è stato divertente vedere 10 minuti fa solo circa 200000 persone collegate, mentre ora ce ne sono poco più del doppio.

EDIT: secondo l’autore di Skype Numerology può esserci stato un attacco da parte di un BOT che ad un download indiscriminato di più di 2000 copie al minuto di Skype che ha causato un collasso totale dei server. Potrebbe essere il fattore scatenante anche vedendo il grafico ottenuto dal sito nyanyan che mostra chiaramente il fenomeno in questione:

Problema login Skype. – 319
è da un po’ di ore che gli utenti di Skype hanno problemi di collegamento in tutto il mondo. Il software non si collega e, ovviamente, non è possibile chattare e/o chiamare i contatti della propria lista. Sul blog ufficiale di Skype dicono che è un (non meglio identificato) problema software che verrà risolto entro le prossime 12/24 ore. Il suggerimento è quello di lasciare il programma collegato e attendere…
Nel frattempo per chi deve fare telefonate suggerisco di usare alternative come Wengophone (sia per Windows che per Macintosh), Freecall (per Windows) o VoipStunt (sempre per Windows).
Se dovete solo chattare con parenti e/o amici ci sono sempre messenger e ICQ.
It's moving time! – 318
Come vi ho anticipato in questo post, qui a Madison centinaia di persone nei paraggi del Capitol
hanno ripulito i loro appartamenti da cianfrusaglie e cose utili per far posto ai nuovi inquilini che arriveranno a Settembre o semplicemente per traslocare. Questo è proprio il periodo giusto. Ieri e oggi nei paraggi del centro di Madison c’è stato un caos generalizzato dovuto a questi spostamenti. Io al mattino non ho notato niente di strano, ma diverse persone mi hanno detto che c’è stato un traffico insostenibile dovuto a tutti questi studenti in movimento.
Ecco. Gli Italiani vanno in villeggiatura, gli Americani cambiano casa.
Ho parlato diverse volte con persone di varie nazionalità di come gli Statunitensi facciano molto presto a spostarsi, cambiare città o addirittura stato per trovare un lavoro o per andare a studiare in qualche università prestigiosa. Loro vanno “fieri” di questa cosa e si considerano indipendenti perchè a 18-20 se ne vanno di casa e vanno a vivere da soli in culo alla balena. E dicono, forse giustamente, che in Europa non è così, che in Italia neanche, che noi vogliamo avere tutto sotto casa.
Ma chi glielo spiega che le cose sono molto più facili per chi si muove da uno stato in cui parlano inglese ad un altro in cui parlano la stessa lingua?
Insomma, io l’inglese lo so, ma ci penserei per bene prima di trasferirmi in Germania, Francia o chissà dove. Per parlare al lavoro, specie in un ambito accademico/universitario, l’inglese va bene… ma per la vita di tutti i giorni noi saremmo costretti ad imparare il tedesco, francese o altro!
Per carità, tutto si può fare, ma ciò non toglie che forse per noi questa è una, non tanto piccola, difficoltà in più! Giusto per la cronaca: quando una famiglia Americana si trasferisce per motivi di lavoro dei genitori, questi di solito valutano dove sono le scuole migliori nei paraggi della nuova città! perchè qui i marmocchi vanno alla scuola più vicina… e se non è buona si attaccano!
Ferragosto. – 317
Sono messo proprio male… telefonata della morosa via skype, parliamo del più e del meno e ad un certo punto mi chiede se domani è vacanza. Io cascando dalle nuvole mi/le chiedo: “perchè mai? Che giorno è?”. Lei risponde che è il 15 di Agosto (giustamente). Ed io, ancora più precipitante dall’alto dei cieli, le richiedo: “E allora? Che festa è?”. Lei mi dice che è ferragosto (ovviamente).
Ferragosto.
Mi sono dimenticato che esiste! Ho dimenticato che in Italia ci sono almeno il quadruplo delle festività, ponti, ricorrenze, boiate varie di quello che c’è qui in America. E per dirla tutta qui i ponti non esistono proprio! Nemmeno per il 4 Luglio che è la festa più importante per l’Americano medio. Se dovesse cadere di Martedì non c’è storia! Il Lunedì è comunque giornata lavorativa.
Bhe, in ogni caso qui, come in Svizzera, domani purtroppo non è festa.
Comunque buon ferragosto a tutti!
Eppure è buono… – 316
Cambio di stagione. – 315
Sono in atto le pulizie di primavera estate in vista del nuovo semestre scolastico/universitario. In giro per tutta la città ci sono persone che liberano appartamenti, cambiano casa, eliminano arredi, etc.
Questo è il periodo giusto per preparare le case per i nuovi inquilini che arriveranno a Settembre, quando inizia l’anno accademico con i corsi universitari e tutto il resto.
Proprio in questi giorni, complice il bel tempo, chi decide di cambiare appartamenti si libera di molte cose: materassi, poltrone, divani, armadi, mobili di vario genere, pentole, televisori, brandine, forni a microonde, vecchi monitor e stampanti, videoregistratori, reti per letti, ventilatori e chi più ne ha più ne metta!
Di fronte a tutte le case abitate da studenti c’è una vera e propria discarica che sparisce generalmente dopo un paio di giorni visto che i netturbini qui lavorano e probabilmente hanno anche lo spazio per accumulare tutto (al contrario di Napoli e paraggi…).
Bhe, questa mattina ho fatto i 200 metri che separano la mia casa dalla fermata dell’autobus ed ho visto veramente di tutto, anche roba “nuova”, o quasi, che viene buttata via per non so quale motivo.
è proprio vero, il consumismo non avrà mai fine e va decisamente a braccetto con l’inquinamento…
Qui un esempio, oggetti scartati in primo piano e altro caricato su un carrello in attesa di cambiare casa (in secondo piano):

Disperazione… – 314
Questa notte ho dormito poco. Oggi ho scoperto che ieri ho avuto qualche problema con l’estrazione di DNA. Diverse persone in giro per il mondo pensano che io sia qui in vacanza. Il Koreano è sparito dalla circolazione e io ho bisogno di parlargli. La prof. se ne è andata in Danimarca e dovrei parlare anche con lei. La macchina fotografica del transilluminatore (aggeggio in lab con le lampade UV per fotografare il DNA nei gel) ha deciso che oggi non aveva voglia di fare le foto. Qualche genio ha disabilitato il sistema di protezione del transilluminatore e per poco non mi sono fulminato gli occhi con i raggi ultravioletti. La morosa via skype mi dice che ha preso il vizio di risolvere i cruciverba sfruttando Google. L‘autobus passa tra 5 minuti e mi sa che lo perderò.
Per fortuna la settimana è finita…
…ma sia domani che Domenica ho dei trattamenti alle piante che finiscono e devo tornare in lab…
…quando finisce la mia settimana?? E quando inizia quella nuova??????
Buon fine settimana a tutti.
Osteria Papavero. – 313
Ieri sera ho cenato, con la classe del corso di inglese quasi al completo, in un ottimo ristorante Italiano qui a Madison. Dico e sottolineo ottimo, in quanto il cibo e lo stile sono autentici! Il primo cibo Italiano decente da quando sono arrivato. Il nome del ristorante è “Osteria Papavero” ed è situato nelle vicinanze del Capitol, precisamente al civico 128 in E. Wilson street, non distante dal lago Monona.
La cena stata particolarmente buona perchè il cuoco, nonchè padrone del ristorante, è Italiano e viene da Bologna. Abbiamo preso un antipasto di salumi vari che abbiamo allegramente condiviso. Poi io ho preso dei tortelli al pomodoro (buonissimi), altri hanno ordinato tagliatelle al ragù o gnocchi al pomodoro. Come secondi c’erano tagliata, palombo, melanzane alla parmigiana, peperonata e altri piatti, ma quasi tutti ci siamo accontentati del primo. Il tutto è stato accompagnato da tap water (acqua di rubinetto) e un paio di bottiglie di vino rosato (non ricordo che vino visto che non lo bevo…).
Poi è arrivato il momento del dolce e io ho scelto un tiramisù in coppa, ma c’erano anche delle torte al cioccolato o alla frutta.
Tutti gli ingredienti sono rigorosamente importati dall’Italia e sono preparati alla nostra maniera… e vi assicuro che si sente!
Lo stile è tipicamente Italiano anche per quello che riguarda le porzioni: quantità normali, da umani, non le quintalate di cibo che fanno la gioia degli Americani! Per questo se dovessi tornarci probabilmente ordinerò primo e secondo, come in un qualsiasi ristorante Italiano. Inoltre c’è la possibilità di ordinare un normale caffè espresso nella solita tazzina nostrana.
Unica nota “particolare” è che si può andare a cenare dalle 5 del pomeriggio!! Eh si… proprio tipico Americano, ma credo che purtroppo non ci sia niente da fare. Noi siamo andati alle 20.00 (convincendo tutti che le 18.30 era troppo presto!!) e dal ristorante stavano andando via tutti.
Spesa totale: $25.52 a testa comprese tasse e mancia del 18% ($44 di mancia sul conto totale).
Se doveste venire a Madison e vi dovesse mancare la cucina Italiana questo è il posto che fa per voi!
Dialoghi improbabili #6. – 312
Oggi c’è stato l’ennesimo dialogo improbabile… in realtà il dialogo è perfettamente plausibile qui negli Stati Uniti, dove le università sono ricche sfondate (o quasi), ma sarebbe stato forse improbabile in Italia dove bisogna fare economia su tutto, dove non ci sono soldi per la ricerca, soprattutto sulle piante.
In ogni caso questo è quello che ci siamo detti io e la prof. durante un breve incontro per fare il punto della situazione:
Filippo: …e quindi suggerirei di valutare l’espressione di questi geni così, così e così…
Prof.: Si si, molto bene. Quando arriva il materiale fai tutto.
F.: Bhe, forse bisognerebbe decidere quali geni studiare prima, perchè ho fatto due conti e ci costa circa $100 a gene se tutto va per il verso giusto.
P.: (faccia sconvolta) Oh mio Dio!
P.: (inizia a ridere allegramente) …bhe, qual’è il problema?? Non stiamo mica finendo i soldi!! Fai fai!
F.: ….
Forse non è un dialogo divertente e nemmeno tanto strano, ma se penso che quando in Italia dovevo fare la stessa cosa mi è stato risposto: “Eh, ma non ci sono soldi, trova un altro metodo o fatti pagare il materiale da qualcun’altro…”
Ecco, insomma, se penso a questo capisco quanto in Italia siamo messi male nella ricerca (e non solo).