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In quale città dovresti vivere? – 460

Tra i soliti quiz che girano per la rete me ne è capitato uno di carino tra le mani e ve lo propongo. Sempre restando in tema delle diverse culture in diversi stati e città il quiz di oggi si intitola “In quale città dovresti vivere?”. Tenendo conto che ho vissuto a Padova per la maggior parte della mia esistenza, poi sono stato per un anno a Madison in Wisconsin ed ora sono a tempo, per ora, indeterminato a Losanna in Svizzera, sarebbe da provare per un po’ la città suggeritami dal risultato del test: New York.
Il responso, tradotto in Italiano, dice che “Dovrei vivere a New York. La città più grande d’America mi assicurerebbe di mischiarmi nella folla. Sono un tipo introspettivo, creativo ed eccentrico, e la cultura individualistica e l’atmosfera caratteristiche di New York city mi piacerebbero”.

Ora passo a voi il quiz, in inglese, che potete fare cliccando qui sotto:

What City Should You Live In?

You should live in New York City. Americàs largest city will ensure that you will blend into the crowd. You are the brooding type–introspective, creative, and eccentric–and NYC’s cutting-edge, individualistic culture and ambience will appeal to you.
Find Your Character @ BrainFall.com

Il piccolo elettricista Elvetico. – 459

Adesso passo per il criticone di turno. Quello che è stato in America e non gli va bene niente degli Americani, ora è in Svizzera e non gli va bene niente degli Svizzeri. Lasciamo perdere l’Italia che se dovessi giudicare gli Italiani dai loro governanti non saprei proprio cosa dire… per fortuna che sono Italiano e compatisco i miei concittadini. Ma a parte questo, non sono un criticone, cerco solo di sviscerare usi e costumi delle varie società con cui vengo a contatto magari ridendoci un po’ sù. Però a volte non capisco delle cose. Per esempio non capisco come sia stato progettato l’impianto elettrico dell’appartamento dove stiamo io e la morosa.
Un mini-molto-mini-appartamento per due persone composto da: una camera, un bagno cieco, un cucinino o cucinotto che voler si dica e una zona soggiorno/sala. è più piccolo di quel che sembra, eh, però è adeguato alle nostre attuali necessità. C’è solo un piccolo problema: le prese elettriche.
Le prese sono sette. Sette! Sette prese di cui tre in cucina, una in camera e manco vicina ad almeno uno dei comodini, una in bagno (di quelle tarocche e scomode dentro la specchiera) e due in sala.
Il fatto che abbiamo quattro ciabatte da sei prese l’una collegate in serie a due a due non deve stupire! Con due computer, qualche accessorio informatico, carica batterie dei cellulari di tre marche diverse, tv, video registratore, lettore cd e amplificatore, pompetta dell’acquario e altre cose abbiamo riempito tutto.
Inoltre in cucina non c’è il fornello a gas perchè in Svizzera non è “a la mode” e abbiamo una bella coppia di piastre elettriche, il dolce forno Harbert e il microonde della Barbie. Occupate tutte le prese. Stop.
La fortuna è che con l’aspirapolvere riusciamo a fare tutto il giro dell’appartamento staccando la spina solo una volta.
Insomma, non condivido la scelta di solo sette prese, ma ci posso passare sopra. Ma il vero colpo di genio è la presa telefonica. La posizione più naturale, comoda, ergonomica, immediata e semplice per gli Svizzeri è sopra una porta.
Si, avete letto bene. Sopra una porta, proprio in mezzo alle palle allo stipite. Tra adattatore (perchè hanno due tipi diversi di prese) e filtro adsl ho dovuto fare del mio meglio perchè non sbattessimo la testa passandoci sotto.

Se non ci credete o non avete ancora le idee chiare qui sotto avete la foto che lo dimostra… a voi i commenti!

presa telefono Svizzera

Raccolta punti. – 458

Le raccolte punti non mi sono mai piaciute: c’è troppo da fare. Con i punti Barilla regalavano un servizio di piatti, ma bisognava comprare un camion di pasta. Con i punti della Omnitel regalavano ricariche o cellulari, ma erano più i soldi da spendere in telefonate che il valore stesso del telefono. Con i punti del distributore di benzina regalavano qualche buono per il carburante omi pare che ci sia la possibilità di convertirli in punti Vodafone e si torna al cellulare di prima. Qui in Svizzera ci sono perfino i punti della banca: più spendi con bancomat e carta di credito e più te ne danno. Con un po’ di punti e 8 CHF abbiamo comprato il primo cofanetto della serie TV di LOST. Con i punti Mediaworld, invece, non si è mai saputo cosa c’è in regalo perchè da quando ho la tessera me l’hanno azzerata almeno un paio di volte e di punti adesso ne avrò si e no una decina…
Ma c’è una collezione speciale che ho iniziato forzatamente e che non ho potuto evitare: i punti chirurgici.
Il 27 Dicembre mi hanno tagliuzzato al centro della schiena per togliere un neo, o come dicono i medici nevo, che fortunatamente è risultato non pericoloso. In teoria dopo 15 giorni avrei dovuto togliere punti, medicazioni, e tutto quanto, invece mi sono trascinato un cerotto sulla schiena per quasi un mese e mezzo.
Per mia gioia la ferita si è chiusa relativamente presto, ma il mio organismo ha deciso di non voler digerire i punti lasciandomi, tra l’altro, una cicatrice violacea che forse si schiarirà col tempo: per fortuna che è sulla schiena!!
Ad una medicazione il chirurgo mi ha spiegato che stavo rigettando i punti interni, quelli che in teoria si dovrebbero sciogliere. Mi ha detto, cosa che non sapevo, che questi si chiamano catgut e, a dispetto del nome, non sono fatti di intestino di gatto, bensì di tessuto connettivo dell’intestino tenue di ovini, bovini, equini o suini. Secondo wikipedia il nome catgut deriva forse dall’arabo kitgut che significa “corda di violino” (dato che le corde degli strumenti erano, appunto, di budello animale).
Tirando le somme… da un mese a questa parte avrei già raccolto un po’ di punti che non ne hanno voluto sapere di starsene buoni a sciogliersi.
La domanda ora è: ho vinto qualche cosa??

Qui sotto il puntino nero è uno dei (spero) ultimi punti che sta uscendo:

cicatrice

Le porte dell'inferno. – 457

Lo sapevo già. La morosa, che è qui da più di un anno, mi aveva avvisato, ma io non ci avevo dato peso liquidando il fenomeno con un: “sei esagerata!”. In realtà le cose non sono così semplici. Parlo dell’abitudine degli Svizzeri di tenere le porte aperte per chi arriva dopo di loro. Esempio: all’ISREC si entra solo con tessera magnetica che tutti i dipendenti hanno a portata di mano visto che serve anche all’interno della struttura per accedere alle diverse zone. Quando si entra dall’ingresso principale, dopo una passerella, gli Svizzeri tengono la porta aperta per chi è dietro di loro. E che c’è di male? Niente!! Se non fosse che tengono la porta aperta anche per chi è 30 metri dietro di loro!! Così quello deve correre per non far aspettare troppo il portinaio di turno.
Non lo faccio apposta, ma proprio non mi viene in mente di tenere la porta aperta a chi è ancora distante!! E qualche giorno fa io e la morosa, uscendo per andare a pranzo in mensa, abbiamo lasciato andare la porta senza pensarci. Una delle segretarie che stava a metà passerella quando ci ha incrociato, con la porta ormai chiusa, ci ha detto in tono piuttosto scocciato e incazzoso “Merci”.
Ma insomma… avevamo fretta, la mensa stava per chiudere, lei era distante, avremmo dovuto star lì ad aspettare? Prende la sua tesserina magnetica e apre come farebbe se non ci fosse nessuno a tenerle la porta!
Comunque una cosa è divertente è che il comportamento è rispettato più o meno da tutti gli stranieri che sono qui da tanto, tranne che dagli Italiani!
Io credo che non mi abituerò e continuerò a sbattergli la porta in faccia…

Piccoli cambiamenti. – 455

Come forse qualcuno si sarà accorto ho fatto qualche piccola modifica al sito. Prima di tutto ho aggiornato i siti “consigliati”. Ho fatto un po’ di pulizia togliendo chi non leggevo più o quasi e chi ha, purtroppo, smesso di scrivere. Ci sono ancora un paio di link nel limbo di cui deciderò al prossimo giro cosa fare (uomo avvisato mezzo salvato!). In compenso hanno fatto il loro ingresso lo spazio web dei “Friday Night“, gruppo di cui il mio amico Edoardo è il batterista, e tre nuovi blog: “30 anni e non sentirli“, “Zero” e “Vi dichiaro marito e moglie“. Detto questo siete liberi di visitarli se volete, altrimenti fa lo stesso.
Il secondo cambiamento è la rimozione della pagina dedicata alla scienza. Purtroppo è stata decisamente trascurata per mancanza di tempo e voglia. Prevedo che prima o poi spunterà di nuovo, magari con qualche novità o semplicemente più “utile”.

Ora mi attacco al telefono visto che il gestore Svizzero Yallo, precedentemente nominato, ha offerto telefonate gratis verso l’Italia e gli altri confinanti con la Svizzera dalle ore 20 alle 21 visto che è S. Valentino! La morosa è qui con me e non ho bisogno di chiamarla, ma magari una telefonatina ai parenti ci può stare!

Becker Traffic Assist Highspeed 7934. – 454

Sabato pomeriggio sono andato da fnac, a Losanna, per fare qualche acquisto: un paio di cd a buon prezzo, un paio di auricolari per la morosa che ha rotto i precedenti e, udite udite, il mio primo navigatore satellitare. Durante tutti i viaggi fatti in auto da solo e con la consorte mi sono sempre affidato a mappe stampate da viamichelin o più semplicemente al sempreverde “si, dai che troviamo” ed entrambi i sistemi hanno funzionato egregiamente. Venendo qui in Svizzera con l’auto ho però pensato che un navigatore potrebbe fare comodo: perchè non si conoscono le strade, perchè non tutte le indicazioni sono sempre comprensibili, perchè, ad essere proprio sinceri, la segnaletica orizzontale degli elvetici fa decisamente pietà!

Ma insomma, tornando al motivo principale di questo post, ho acquistato un navigatore satellitare della Becker, più precisamente il modello Traffic Assist Highspeed 7934. La marca è poco nota per chi non conosce il mondo dei gps, ma è consolante il fatto che questa ditta tedesca fornisca i navigatori montati su Ferrari, BMW, Land Rover e altre.
A parità di caratteristiche è poco più economico dei blasonati TomTom o Garmin, ma comunque ha di serie le mappe della Navteq di 37 paesi europei, più di 3 milioni di POI (point of interest) tra cui aereoporti, centri commerciali, luoghi turistici/naturalistici, musei, centri sportivi, fiere, porti, dogane, ma anche distributori, parcheggi, ristoranti, alberghi, stazioni, etc. e le mappe degli autovelox fissi di tutta Europa (con aggiornamento gratuito per un anno).
Insomma, è pronto per essere usato fuori dalla scatola, senza dover comprare o scaricare mappe da chissà dove.
Non entro nei dettagli tecnici del prodotto che potete trovare sul sito della Becker a questo link, ma piuttosto vi dico che ha un touch-screen da 3.5″, una scheda di memoria SD da 2Gb (in origine da 1Gb, ma hanno aggiornato le confezioni), lettore di mp3 e immagini integrato, navigazione in 17 lingue.
Cosa manca: sistema TMC (sincronizzazione via radio con i canali che trasmettono informazioni RDS sul traffico) e possibilità di salvare nuovi POI (intanto me ne bastano 3 milioni, eventualmente c’è un programmino a parte per aggiungerli).
L’ho pagato 269CHF, circa 168‚Ǩ, una via di mezzo tra tutti i disponibili da fnac.

Pregi: facile da usare, mappe complete di tutta Europa, POI e autovelox già inclusi
Difetti: impossibile aggiungere POI, ma è possibile salvare fino a 100 posizioni o destinazioni.

Una cosa mi “preoccupa” ed una mi ha lasciato “perplesso”.
Sono preoccupato dal fatto che in Svizzera è vietato per legge avere le posizioni degli autovelox nel navigatore: se ti beccano ti multano. Per fortuna che c’è un tastino che permette di cancellare la lista rapidamente.
Mi perplime il fatto che caricando la mappa di tutti i 37 paesi Europei la voce di navigazione in Italiano è simile a quella di una badante russa: “…alla ruootonda svolti a destra”.
Fortunatamente cambiando mappa e caricatane una di mezza Europa, è spuntata una voce Italiana che però, oggi, ci ha fatto rimpiangere la “ruootonda” della russa a cui eravamo già assuefatti!

Qui una foto del Becker in azione. Non è proprio vero, ma potrei sempre dire di avere qualche cosa in comune con le Ferrari nella mia Fiesta!

becker 7934

Poulet croustillant. – 453

Per mia grande sfortuna, soffro di una fastidiosa dermatite seborroica da circa una quindicina di anni. Per chi non lo sapesse la dermatite seborroica, comunemente detta seborrea, è una, appunto, dermatite che colpisce il cuoio capelluto e l’intera faccia e torace nelle persone più sfigate! “Fortunatamente” la mia si limita alla zona capelli. Si manifesta come una forfora decisamente più abbondante. Si dice che sia legata a problemi del sistema immunitario, a forme di allergia a shampoo o altre sostanze, a stress eccessivo, a microorganismi della pelle, a strane condizioni ormonali, ma tutti, non sapendo che pesci pigliare, concordano sul fatto che è dovuta ad una serie di concause.
Effettivamente il fenomeno di scuoiamento nel mio caso è maggiore durante il cambio di stagione e nei periodi di stress. Questo, per chi se lo chiedesse, è il motivo principale per cui non ho mai i capelli più lunghi di un centimetro: più di così il prurito si fa insostenibile. Le cure provate a base di shampoo al catrame o olio a non-ricordo-cosa mi sono servite poco o niente.
A parte tutto ciò, tenendo i capelli cortissimi e lavandoli ogni giorno o quasi il problema è di rilevanza pressochè nulla, se non fosse per qualche giorno ogni tanto in cui la pelle mi si vuole staccare dal corpo manco fossi un Visitors!
Qualche giorno fa ho avuto questo problema e la morosa si è offerta di spazzolarmi un po’ la testa. Spazzola, spazzola ad un certo punto…

Filippo: Ahi! Fai piano!!
Morosa: Ti ho fatto male? Ho fatto troppo forte?
F.: Bhe, un po’… (toccando delicatamente una parte della testa)
M.: Ah, ma sei solo un po’ rosso… è la pelle che è nuova!
F.: Ok…

Mi sono sentito “bruciare” la pelle il giorno seguente e quello dopo ancora, quando ad un certo punto l’assassina entra in ufficio, mi guarda e mi dice:

Morosa: Sai dove ti ho grattuggiato?
Filippo: Eh…
M.: Forse ti ho fatto un po’ male… Hai una crosta di 3 centimetri di diametro!

Ora… tutto ‘sto parlare di forfora e robe varie farà anche un po’ schifo, ma vi pare giusto che con i capelli lunghi si e no 4 millimetri io vada in giro con una crosta in testa peggio che a essermi smaltato su un muro???
In ogni caso fortunatamente se ne è quasi andata.
Comunque suggerimenti e consigli della nonna per farmi tenere i capelli lunghi senza dovermi scuoiare sono sempre i benvenuti!
A domani!

Allo, chez Yallo! – 452

Io e la morosa abbiamo, ovviamente, entrambi un cellulare Svizzero. perchè serve, per essere rintracciabili quando non siamo a casa, insomma, per tutti i motivi per i quali una persona usa un cellulare. Motivo ulteriore: essendo all’estero i nostri telefoni Italiani sono in roaming e quindi rispondere ad una chiamata o mandare un SMS e telefonare equivale ad un vero e proprio salasso! Ormai più di un anno fa la consorte si è presa una sim del gestore Svizzero “Yallo” e poco prima delle vacanze di Natale ha provveduto a fornire anche me di un numero dello stesso gestore.
Qui in Svizzera, come in America e altri paesi, i gestori di telefonia guadagnano con gli abbonamenti. Nessuno ha la prepagata, perchè non è conveniente, è troppo costosa. Yallo invece fornisce solo prepagate. E qui è considerato un gestore un po’ “sfigato”: offre si e no 4 modelli di cellulari del valore massimo di 50 euro!
Allora vi chiederete come mai abbiamo scelto proprio questo:

1‚àû pagare 20-30CHF al mese vale la pena solo se si chiama molto e non è il nostro caso.
2‚àû Yallo è un gestore “nato” per le chiamate internazionali! è fatto apposta per gli stranieri.

E qui sta il bello. Qualche giorno fa hanno aggiornato le tariffe abbassando i prezzi!!
E giusto per spiegare bene le cose, con questo gestore, che ha una tariffa unica, si spende meno a chiamare in Italia che in Svizzera!
Per chiamare in Italia sia i numeri fissi che i cellulari, spendiamo 0.25CHF/min (0,15€/min meno che per certe tariffe in Italia) e gli SMS verso telefoni di tutto il mondo ci costano 0.10CHF l’uno (0,0625€, 6 centesimi contro i 12/15 centesimi dei gestori Italiani!).
Per chiamare la Svizzera (mobili e fissi) si spende un po’ di più (0.35CHF/min), ma tra due telefoni Yallo si parla praticamente gratis (0.05CHF/min cioè circa 3 centesimi di euro al minuto).
E volendo proprio esagerare le telefonate verso gli USA (mobili e fissi) costano come chiamare in Svizzera!! 0.35CHF/min cioè 21 centesimi di euro al minuto!! Meno della metà di quanto spenderei con Wind (mio gestore in Italia).
Ah…. tutto senza scatto alla risposta…..
non ho altro da dire e penso che mi ritirerò nelle mie stanze…
Buon inizio settimana a tutti!

Costo della vita in Svizzera: esempio pratico. – 450

Giusto per raccontare un po’ qualche cosa di vero vi riporto un esempio pratico e semplice per confrontare i costi e i prezzi in Svizzera e quelli in Italia. Si è sempre detto che “…si, in Svizzera si prende di più, ma costa tutto il doppio!!”, ma in realtà non è proprio così. Vediamo qualche piccola spesa vissuta sulla mia pelle.
Primo esempio.
Ieri ho compato un alimentatore nuovo per il Powerbook 15″ che quello vecchio aveva il cavo che si stava rompendo e non caricava sempre. Il prezzo in Italia è di 79 euro, il prezzo qui è di 109 franchi (circa 68 euro al cambio attuale). La differenza non è solo nel risparmio dato dal cambio (anche perchè mi pagano in franchi, non in euro), ma dal fatto che in Italia l’alimentatore mi sarebbe costato 1/10 dello stipendio, e qui 1/35 dello stipendio!!!
Secondo esempio.
La settimana scorsa la morosa ha comprato il “macheron” per entrare in autostrada con l’auto. perchè qui le autostrade non si pagano. O meglio, non c’è da prendere il biglietto e non c’è il casello di uscita. Si compra un adesivo da piazzare sul parabrezza valido per un anno dal costo di 40 franchi, cioè circa 25 euro. 25 euro??? Si, avete capito bene. Il prezzo che si paga per un unico viaggio da Milano a Firenze in autostrada in Italia! Chi la prende tutti i giorni anche per brevi tragitti sa di cosa parlo… senza contare che ogni anno ci sono piccoli aumenti.
Terzo esempio.
La benzina costa poco più di un euro al litro. Per “poco più” intendo qualche centesimo in più. Il gasolio costa uguale.
Insomma, la vita non è così cara come ci si aspetta e per molte cose si spende davvero meno. Se non fosse che poi questi vantaggi vengono controbilanciati dal costo di una pizza a domicilio di più di 30 franchi e dai parcheggi esclusivamente a pagamento o a disco orario sarebbe davvero un paradiso!

Pericolo scampato. – 449

Come anticipato ieri le sirene dell’inferno (si, erano le campane dell’inferno, ma fa lo stesso) oggi hanno suonato. Non per due ore di continuo, ma ad intervalli apparentemente irregolari tra le 13 e le 15. Ed hanno iniziato proprio mentre io e la morosa stavamo parlando con Yvan, lo Svizzero del laboratorio, poco prima di pranzo. A lui abbiamo chiesto lumi: “ma sono le sirene della protezione civile o dell’esercito? ma per quanto suoneranno? ma lo sanno tutti gli Svizzeri? ma cosa si fa in caso suonino davvero e non per un test?” e via dicendo.
Le risposte più “simpatiche” che ci ha dato sono state:

1° Per fortuna che hanno avvisato tutti che se no la gente sarebbe in panico.
2° Effettivamente anche se non fosse un test io non saprei cosa si deve fare. Di sicuro se cՏ un olocausto nucleare non vado a rintanarmi in un bunker per fare la fine di un ratto! Preferisco restare fuori e starci secco!

Tra le risate generali ci siamo avviati alla mensa con le sirene che ci hanno allietato ogni tanto per un paio d’ore…

Detto questo rinnovo l’invito a visitare le nuove foto dalla Svizzera ora che finalmente la galleria fotografica è funzionante. Se volete cliccate per vedere le foto del castello di Chillon o Ginevra.