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Morte le Koss TD/75. Lunga vita alle Koss!

Sono morte! Le gloriose cuffie Koss TD/75 che mi accompagnano da circa 15-16 anni sono defunte ieri sera. In tutto questo tempo ne hanno passate di tutte i colori: hanno iniziato a mostrare i primi sintomi di invecchiamento 6-7 anni fa quando l'imbottitura dell'archetto e dei cuscinetti sui padiglioni ha iniziato a spellarsi. La pellicola soffice che ricopriva la spugna sottostante si è rinsecchita e tolta un po' alla volta finché mi sono rotto di trovare pezzetti di roba ovunque ogni volta che le prendevo in mano e le ho pelate del tutto. Nonostante questo hanno sempre funzionato bene, sono state delle ottime cuffie aperte pagate (se ben ricordo) 130.000 lire all'epoca. Unico paio di cuffie che (all'epoca) ho trovato con il controllo per regolare il volume sul cavo indipendente per canale destro e sinistro.
Infine ieri sera, dopo averle usate, sono cadute dal tavolo e la cuffia destra non ha più funzionato.
Terrore!! Tragedia!!!
Niente da fare… scuotendole potevo udire il classico rumore da "pezzettino rotto che sbatte". Ho provato inutilmente a rianimarle aprendo la cuffia, ma è impossibile. Sono sigillate. Anche volendo non potrei provare a ripararle.

Poco male, hanno davvero tanti anni e, nonostante il dispiacere, la moglie mi ha detto "pazienza dai, le cose si rompono, ne puoi comprare un altro paio!"

Ecco che allora ho subito iniziato a cercare un paio di cuffie degne di questo nome. Scartate le elettrostatiche Stax SR 007 MK II che sono ottime, ma costano 2600 euro o le più convenzionali Sennheiser HD 800, buonissime alla modica cifra di 1500 euro, ho fatto una breve ricerca per scegliere tra Sennheiser più economiche, AKG, Sony o Koss. Il vincitore è…

…lo leggerete in un post dedicato appena mi arriveranno!

E qui una piccola foto ricordo delle mie adorate cuffiette.

koss td/75

Igiene alimentare.

In laboratorio non possiamo bere o mangiare. Il regolamento sulla sicurezza è severo: per evitare intossicazioni o altro, dovuti ad ingestione di sostanze pericolose, è possibile avere solo bevande chiuse e solo alimenti confezionati singolarmente. Da quando ci siamo trasferiti all'EPFL questo è diventato un problema visto che gli "uffici" sono delle semplici scrivanie contigue con il bancone di lavoro e siamo tutti in un open space che condividiamo allegramente.

Ma come sempre le abitudini sono dure a morire e quando lavori quotidianamente con sostanze pericolose, tossiche o cancerogene spesso e volentieri il livello di guardia si abbassa.
Morale della favola: in ufficio (a 30 centimetri dal bancone) c'è sempre qualcuno che magia una briochetta o si beve il tè, ma il rischio che qualche cosa finisca nella tazza è bassissimo, tendente a zero. Certo non è facile accorgersi se per caso nel caffè ci finisce dentro una goccia di qualche cosa. A volte però c'è chi si impegna per ingurgitare sporcizie e lerciumi nonostante l'evidenza.

La pancetta1 ha una tazza che usa ininterrottamente da almeno 3 anni (quando gliel'hanno regalata ad un congresso) e non l'ha mai lavata.
MAI.
Come se non bastasse ci lascia le bustine di tè dentro durante il fine settimana o le durante vacanze, queste si seccano, fanno la muffa… e quando le torna la voglia di bersi un infuso cambia la bustina, versa acqua calda e via a sorseggiare.

Non ci credete? Ecco qui…

tazza sporca

Come potete vedere il cerchietto rosso mostra una macchia di muffa sulla bustina (cliccate se volete un disgustoso ingrandimento). Potrete notare, inoltre, che una volta la pancetta1 ha tentato di pulire la tazza, ma credo che abbia rinunciato quando ha visto che grattava via depositi secolari di salutari tannini.
Che schifo…

No grazie, non ci serve!

Qualche mese fa abbiamo fatto richiesta di attivare la Bluewin TV, la televisione via cavo (telefonico) di Swisscom. Abbiamo anche rinunciato al servizio telefonico e all'ADSL di Tele2 per tornare completamente a Swisscom alla quale, essendo l'alter ego Svizzero di Telecom, pagavamo comunque il canone. Quindi abbiamo ricevuto il modem (in realtà due: uno con wireless e uno senza) e la Bluewin TV box modello base.
Quando abbiamo fatto richiesta il commesso ci aveva offerto, per 10 franchi in più al mese, il decoder fico, quello che registra su hard disk. Inoltre c'era un ampliamento inutile del pacchetto di canali. Io ho subito detto "no, grazie" e la mogliettina mi ha guardato sconvolta chiedendomi come avessi potuto rinunciare ad un aggeggio tecnologico così interessante.
Dovete capire, all'epoca guardavamo solo Raiuno, Raidue, RSI La1 e RSI La2 (i due canali svizzeri in Italiano) e tante, tantissime serie TV in DVD.
Ma ora che ci sono tutta la Rai compresa Raiquattro, tutta mediaset, ancora i canali Svizzeri bhe, il registratore farebbe comodo.

Soprattutto quando, come stasera, fanno le nuove puntante di Grey's Anatomy sul canale Svizzero e quelle di Dr. House su Italia1…. aarghhhh….!!!

Traduttore universale.

In questi giorni mi sono messo a riguardare la serie Star Trek: Voyager, quarta delle famose serie di Star Trek. In brevissimo, si narra dei viaggi della nave stellare USS Voyager (semi-citazione per nerd), astronave della federazione dispersa nel quadrante Delta, praticamente al lato opposto della galassia a circa 70000 anni luce dalla terra.
Comunque non voglio iniziare una dissertazione su Star Trek… ma si, dai. Iniziamola invece.

In questa occasione vorrei puntualizzare qualche cosa a proposito di una tecnologia fantascientifica, una delle tante, comunemente usata in questa serie: il traduttore universale. Questo apparecchio è (riporto da Wikipedia) "dotato di algoritmi di intelligenza artificiale ed è in grado di apprendere una nuova lingua dopo un breve periodo di ascolto ed analisi automatica del linguaggio, la cui struttura viene comparata con quella di tutte le lingue conosciute per individuarne le similarità. La sua funzione specifica è quella di leggere le onde cerebrali emesse da ogni forma di vita che incontra, essendo queste molto simili in tutte le specie aliene e inviarne altre in modo che il cervello abbia l'impressioni di sentire nella stessa lingua. Tuttavia non appare a volte in grado di decifrare linguaggi alieni troppo complessi, se si discostano in modo notevole da tutti quelli già presenti nel suo database o le onde cerebrali sono sconosciute."

Ora, anche ammettendo che una tale tecnologia possa anche lontanamente esistere, come è possibile che il traduttore funzioni nella serie Voyager? Insomma, dovrebbe riconoscere lingue e idiomi di civiltà che vivono dall'altro lato della galassia. Bhe, in questo caso, anche ricorrendo alla sospensione dell'incredulità gli ideatori di questa serie hanno un po' esagerato.
Ma tant'è… l'incredulità la sospendo volentieri perché in fondo Star Trek è sempre Star Trek!

Il seminario del Venerdì pomeriggio.

Il capo: "…e mi piacerebbe che andaste a sentire i seminari. Insomma, ce ne sono tanti ogni settimana, mi aspetto che ne seguiate almeno un paio. Magari dando una preferenza per quelli del Venerdì pomeriggio che sono organizzati proprio per l'SV."
Noi tutti: "Si, ma abbiamo da fare in laboratorio."
Il capo: "Si, capisco benissimo, ma sarebbe il caso che, qualche volta, faceste qualche esperimento in meno e andaste a vedere qualche seminario."

A me va anche bene, ma quando l'esperimento non è assolutamente rimandabile e il seminario del Venerdì pomeriggio dura un'ora e quindici minuti il risultato è che si torna a casa alle 20:47…

…e domani si va di nuovo al lavoro…

Qui pompelmo ci cova…

Vi ricordate del povero pompelmo? Il nostro beneamato dottorando in erba? Quello che non si ricorda da qua al naso? Quello che non capisce una mazza di anticorpi e poco niente del resto? Quello che, come scritto in questo post, ha già fatto un casino madornale una volta e come ripetuto in quest'altro post ha perseverato nel fare casino? Bhe, insomma, cosa può fare uno così se non complicare sempre di più le cose?

Qualche giorno fa la porcellina (post-doc koreana, leggete qui per ricordarvi chi sono i protagonisti) ha preso a vagare per il laboratorio chiedendo a destra e a manca chi ha usato l'ultima volta l'anticorpo anti-Sox9.

Porcellina: "L'hai usato tu di recente?"
Filippo: "Io l'ultima volta l'ho usato a fine Dicembre."
Chiara: "Io pure."
Pancetta 1: "Io l'ho usato a Settembre."
Pancetta 2: "Io così…"
Pompelmo: "Io colà…"
NAT: "Io mai usato."
Topetto: "Io non lo so, non c'ero e se c'ero dormivo."
Gioacchino battendosi le mani sulle orecchie: "LA LA LA LA LA LA LA!"
Nostra signora vergine martire non vede, non sente, non parla (e non fa una mazza come sempre).

Al lab meeting la porcellina chiede la parola e dice che il tubo mezzo pieno di anticorpo anti-Sox9 è misteriosamente sparito e gli altri anticorpi erano tutti in ordine sparso per le scatole. Poi continua dicendo che in seguito ad attenta analisi statistica, investigazione e meditazione ha scoperto che l'ultima persona ad aver usato l'anticorpo anti-Sox9 è stato pompelmo, ma non importa perché tanto c'è quello nuovo…

…che fatalità! Se mi avesse detto subito che non lo trovava più glielo avrei detto io che la colpa era senza ombra di dubbio di pompelmo. Ovviamente lui non ha proferito parola…

Hack Canon EOS 400D.

Periodicamente mi sorge il desiderio di cambiare macchina fotografica e, sistematicamente, la moglie mi inibisce e impedisce lo sperpero del patrimonio ormai comune (dovevo farlo prima di sposarmi… adesso è tardi…).
Ma perché volere una macchina fotografica nuova? E' il fotografo che fa belle foto? O la macchina? O l'obiettivo (dato che voglio pure quelli…)? A tal proposito mi viene in mente questa barzelletta: "Una sera un mio amico che si diletta di fotografia, invitato a cena, mostrò alcune foto che aveva portato con sè. La padrona di casa, guardandole, esclamò: "Bellissime, deve avere una macchina fotografica eccellente!". Al momento di andare via, il mio amico rivolto alla padrona, disse: "Ottima cena: lei deve avere pentole di buona qualità!". (Simon Evans)"

Comunque il punto è che secondo me una bella foto viene per l'70% dal fotografo e per il 20% dall'attrezzatura. Il restante 10% è il culo di essere al momento giusto nel posto giusto (con la macchina fotografica in mano, accesa e pronta a scattare). Quindi cosa manca alla mia Canon EOS 400D? Tante, tantissime cose che non sto neanche ad elencare. Ma il punto del post è che si può ottenere qualche cosa di più "hackerando" il firmware della EOS 400D, quindi se avete questa macchina e volete renderla un po' più "professionale" continuate a leggere.

Cosa si ottiene di più?
Poche cose, ma buone.
1. La possibilità di usare la sensibilità 3200 ISO (la 400D è limitata a 1600 ISO) e di avere passi intermedi tra i 100 ISO e i 3200. Si avranno quindi 100, 125, 160, 200, 250, 320, 400, 500, 640, 800, 1000, 1250, 1600, 2000, 2200, 3200. In neretto le sensibilità standard, le altre sono aggiunte dal firmware modificato. Ci sono anche i valori 32, 40, 50 e 80 ISO che sono selezionabili, ma corrispondono, in realtà, sempre a 100 ISO.

2. Possibilità di usare lo spot metering che, per chi non lo sapesse, è la misurazione dell'esposimetro integrato nella fotocamera in un punto (in questo caso centrale) molto piccolo. Questo permette una misurazione più precisa rispetto alle misurazioni parziali o pesate su tutto il campo ripreso dalla fotocamera.

3. Attivazione del menù tecnico (factory menu) che permette di fare alcuni test sulla macchina fotografica e di vedere il numero totale di scatti del corpo macchina.

Come si attiva tutto ciò?
Semplice. Appuratevi di avere la batteria completamente carica. Dopo aver aggiornato la macchina fotografica con l'ultimo firmware disponibile (1.1.1 dal sito Canon) seguite queste istruzioni:

ATTENZIONE, NON MI PRENDO ALCUNA RESPONSABILITA' PER EVENTUALI PROBLEMI, O MALFUNZIONAMENTI DELLA VOSTRA MACCHINA FOTOGRAFICA IN SEGUITO ALLA APPLICAZIONE DELLE ISTRUZIONI SUGGERITE!

– Formattate la scheda di memoria CF dal menù della macchina fotografica.
– Con un lettore di schede esterno copiate sulla root della scheda (in pratica fuori da ogni directory) il file testfir.fir che potete scaricare da qui.
– Inserite la scheda nella EOS 400D e accendete la macchina. Dal menù aggiornate nuovamente il firmware. Il display si spegnerà, quindi aspettate almeno 10 secondi, poi spegnete la macchina e togliete la batteria.
– Togliete la CF, usando di nuovo il lettore di schede fate una formattazione veloce con il computer e scaricate CardTricks 1.45.
– Avviate il programma scaricato e rendete la schedina avviabile cliccando su "CF boot sector" e quindi sul pulsante "Make Bootable".
– Scaricate quindi l'ultima versione disponibile del file AUTOEXEC.BIN da questo link. Il file ha, come estensione, la data di creazione. Rinominate il file in AUTOEXEC.BIN e copiatelo nella root della scheda di memoria.
– Inserite la scheda nella macchina fotografica e accendetela. Se il pulsante "Direct Print" si illumina brevemente di blu siete a cavallo! 

Ora per attivare le sensibilità ISO aggiuntive vi basta scegliere l'ISO dal solito menù e cliccare il tasto "Direct Print" più volte fino alla sensibilità ISO desiterata. Selezionate ISO 100 e premete il tastino per avere 125, 160. Selezionate ISO 200 e premete per avere 250, 320, e così via fino a 3200.

Per attivare la funzione spot metering scegliete la "misurazione valutativa" dall'apposito menù e premete il tasto "Direct Print". A quel punto il nuovo metodo di misurazione è attivo.

Per attivare il "Factory menu" entrate nel menù principale della fotocamera, premete il tasto "Direct Print", uscite dal menù e rientrateci. Voilà, fatto anche questo.

Ricordate, se formattate la scheda di memoria o usate una scheda diversa (senza l'AUTOEXEC.BIN) l'hack non funzionerà e tocca rifare tutto da capo. Se conoscete l'inglese date un'occhiata a questo sito dove è tutto spiegato per bene e trovate anche i files da scaricare. Il tutto fa parte del progetto Canon Hack Development Kit, una serie di software e firmware per alcune fotocamere Canon (anche compatte) che permettono di aggiungere funzionalità non presenti di default, dateci un'occhiata!